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Terremoto di Reggio Calabria & MessinaLe località interessate dal sisma, illustrate su una vecchia cartolina- Fonte -« Fratelli in Cristo destatevi dal sonno andate a soccorso con zappe e leve con pane e vesti.Nelle lontane terre dell'arsa Calabria crollano ponti e città i fiumi arretrano il corso sotto le case travolte le creature sepolte vivono ancora chissà.Batte la campana a stormo.Pietà fratelli, pietà. »(Poesia con cui la scrittrice Ada Negri esortò la popolazione ad aiutare i superstiti.)Il terremoto di Messina, citato anche come terremoto di Messina e Reggio del 1908 o terremoto calabro-siculo del 1908, è considerato uno degli eventi più catastrofici del XX secolo. Si verificò alle ore 05:21 del 28 dicembre 1908 ed in 37 "lunghissimi" secondi danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio. Si tratta della più grave sciagura naturale in Europa per numero di vittime, e a memoria d'uomo. Le registrazioni del sisma tramite i sismografi Mappa dell'epicentro del sisma
« Stamani alle 5:21 negli strumenti dell'Osservatorio è incominciata una impressionante, straordinaria registrazione: “Le ampiezze dei tracciati sono state così grandi che non sono entrate nei cilindri: misurano oltre 40 centimetri. Da qualche parte sta succedendo qualcosa di grave. » I luoghi
Gli avvenimenti
Le testimonianze dell'epoca
Giovanni Pascoli, che fu docente universitario a Messina e frequentava spesso Reggio essendo amico del reggino Diego Vitrioli scrisse:« 'Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni. Ululano ancora le Nereidi obliate in questo mare, e in questo cielo spesso ondeggiano pensili le città morte. Questo è un luogo sacro, dove le onde greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, imagine di grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie. È un luogo sacro questo. Tra Scilla e Messina, in fondo al mare, sotto il cobalto azzurrissimo, sotto i metalli scintillanti dell’aurora, sotto le porpore iridescenti dell’occaso, è appiattata, dicono, la morte; non quella, per dir così, che coglie dalle piante umane ora il fiore ora il frutto, lasciando i rami liberi di fiorire ancora e di fruttare; ma quella che secca le piante stesse; non quella che pota, ma quella che sradica; non quella che lascia dietro sè lacrime, ma quella cui segue l’oblio. Tale potenza nascosta donde s’irradia la rovina e lo stritolio, ha annullato qui tanta storia, tanta bellezza, tanta grandezza. Ma ne è rimasta come l’orma nel cielo, come l’eco nel mare. Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia'.. »
« Le descrizioni dei giornali di Reggio e dintorni sono al di sotto del vero. Nessuna parola, la più esagerata, può darvene l’idea. Bisogna avere visto. Immaginate tutto ciò che vi può essere di più triste, di più desolante.Immaginate una città abbattuta totalmente, degli inebetiti per le vie, dei cadaveri in putrefazione ad ogni angolo di via, e voi avrete un’idea approssimativa di che cos’è Reggio, la bella città che fu.»E ancora i giornali scrissero:« Oramai non v’è dubbio che, se a Reggio fossero giunti pronti i soccorsi, a quest’ora non si sarebbero dovute deplorare tante vittime. »« Si è assodato che Reggio rimase per due giorni in quasi completo abbandono. I primi ad accorrere il giorno 28 in suo soccorso vennero a piedi da Lazzaro – insieme al generale Mazzitelli ed a poche centinaia di soldati: furono i dottori Annetta e Bellizzi in unione ai componenti la squadra agricola operaia di Cirò, forte di 150 uomini accompagnati dall’avv. Berardelli di Cosenza. Questa squadra ebbe contegno mirabile e diede aiuto alle migliaia di feriti giacenti presso la stazione. Gli stessi operai provvidero allo sgombero della linea ferroviaria favorendo la riattivazione delle comunicazioni ferroviarie. Appena giunti furono circondati da una turba di affamati ed il pane da essi portato veniva loro strappato letteralmente dalle mani. Sicché essi dovettero patire la fame fino al giorno 30 quando cominciò l’arrivo delle navi. » Luoghi pubblici
Luoghi di interesse artistico o culturale
Le ore prima del terremoto
Prime notizie e soccorsi
Azione del Governo e della Marina italiana e straniera
Elogi del re alle truppe e accuse della stampa al Governo
Interventi per la ricostruzione, premi e decorazioni
Curiosità
La Palazzata sul porto di MessinaScorcio delle rovine della città di Reggio Calabria completamente rasa al suoloResti della Chiesa del Rosario a Reggio CalabriaAlcuni superstiti a Reggio Calabria