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Grotte di Cassano allo Ionio

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  1. Isabel
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    Grotte di Cassano allo Ionio


    Grotte Carsiche di Sant'Angelo

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    - Fonte -

    Le grotte di Sant'Angelo sono un complesso di cavità di origine carsica di grande interesse dal punto di vista speleologico e turistico. Il complesso è sito nel comune di Cassano allo Ionio, nella provincia di Cosenza, a ridosso dal centro abitato. Al loro interno è stata accertata una prima frequentazione umana a partire dal Neolitico Medio fino alla fine dell'Età del Bronzo. Durante gli scavi sono state recuperati numerosi manufatti ceramici di uso quotidiano nonché alcuni vasi con simboli grafici sconosciuti. Inoltre è stata attestata anche una frequentazione ad uso funerario delle grotte con un raro esempio di cremazione di età neolitica.

    Scavi Archeologici

    L'Ambiente fisico complessivo del roccione di San Marco ad ovest dell'abitato di Cassano all'Ionio è strettamente legato alle naturali cavità carsiche ivi esistenti. L'attestazione di frequentazione umana accertata va dal Neolitico Medio (metà del IV millennio a.C.) alla fine del bronzo. Le grotte di Sant'Angelo, pertanto, rappresentano un momento fondamentale negli studi, della preistoria calabrese. Le prime indagini archeologiche sono state effettuate tra il 1962 e il 1964 dal professore Santo TINE' che, attraverso saggi stratigrafici ha riassunto le varie epoche di frequentazione. Tra il 1977 e il 1979, la commissione Grotte "EUGENIO BOEGAN" di TRIESTE ha organizzato una campagna di ricerche sul fenomeno del carsismo nel territorio del comune di Cassano all'Ionio, eseguendo il censimento di gran parte delle cavità e il rilevamento completo di 16 grotte carsiche, delle quali le maggiori sono risultate essere la grotta Inferiore e Superiore di Sant'Angelo, avendo entrambe uno sviluppo complessivo dei vani superiore al chilometro.

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    La geologia dell'area presenta notevoli depositi composti di gesso, argille, sabbie e detriti di falda prevalentemente carbonitica. L'interno delle grotte si presenta con interessanti fenomeni di carsismo, con diffusi esempi di spettacolari stalattiti e stalagmiti, che alimentano la fantasia a somiglianze svariate. La serie degli scavi, eseguiti dal 1978 al 1982, ha evidenziato la destinazione funeraria della grotta denominata "PAVOLELLA" rarissimo esempio di cremazione in età neolitica ed il ritrovamento di ceramica figulina acroma e ceramica dipinta a bande. Il gruppo "BOEGAN" esplorò anche la cosiddetta 'TUCCO UCCIARDO" (Bocca Bugiarda), l'unica cavità rinvenuta nel rilievo di Pietra CASTELLO, la cui apertura è posta nella parte orientale dell'abitato di Cassano all'Ionio, poco sopra gli impianti della fonte sulfurea.

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    Le ricerche all'interno delle grotte hanno riportato alla luce varie ceramiche d'uso quotidiano, quali orcioli, bollitori per latte, tazze da filtro, mentre i grandi contenitori (dolii) venivano utilizzati per la conservazione di derrate alimentari. Tra i materiali di corredo, di notevole valore artistico nello studio della preistoria a Cassano all'Ionio, è una statuetta femminile di ceramica figulina dipinta alta 5,5 cm., che nella semplicità del modellato presenta distinguibili le parti anatomiche: braccia ripiegate verso il ventre, glutei prominenti, capelli fluenti sulle spalle resi da una colorazione bruna su sfondo rossiccio e con solcature, sul volto e sul petto chiari segni di pittura indicano la presenza di monili.

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    Il sistema carsico di Cassano all'Ionio (2.563 mt.) esplorato offre una complessità di sviluppo che, per ora, è conosciuto solo in minima parte. Le grotte esplorate dalla "Commissione BOEGAN" di Trieste sono l'inizio di una serie di altre cavità, basta citare che negli ultimi anni, ad opera di speleologi cassanesi e del "Gruppo Speleologico Sparviere" di Alessandria del Carretto in provincia li COSENZA, sono stati scoperti altri interessanti sistemi. In queste altre grotte, identificate a sud di "Casa Drago", sono emerse delle spettacolari forme di vegetazione con piccoli filamenti e una radice conficcata nel suolo. Questi arbusti non superano i trentacinque centimetri di altezza e si trovano quasi sempre a contatto con una stalattite e, quindi, dalla costante caduta della roccia calcarea. La presenza è sporadica, ma in alcuni casi se ne possono contare raggruppamenti di oltre una quarantina di esemplari. Tale fenomeno, portato a conoscenza al mondo speleologico nazionale, desta un notevole interesse anche perché la sua rarità è stata ampiamente accertata.


    Edited by Simona s - 22/10/2013, 11:48
     
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