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Francavilla Marittima

Provincia di Cosenza

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  1. Isabel
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    Francavilla Marittima

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    - Info -

    "Francavilla Marittima, Comune dell'Alto Ionio calabrese, ai piedi del Parco Nazionale del Pollino, sito archeologico della civiltà degli Enotri"

    Francavilla Marittima è un paese della Calabria appartenente alla provincia di Cosenza da cui dista 78 chilometri. Conta 3.088 abitanti (Francavillesi) e ha una superficie di 32,9 chilometri quadrati per una densità abitativa di 93,86 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 273 metri sopra il livello del mare.

    Cenni storici

    Il comune di Francavilla Marittima ha origini remote. In località Timpone della Motta, (uno dei siti archeologici più significativi dell'alto Jonio che testimoniano che la città risale all'VIII sec.a.C. Si ritiene che oltre alla frequenza indigena del sito, successivamente si è aggiunta quella degli Achei che fondarono Sibari.), reperti archeologici fanno supporre che vi fosse ubicata l'antica Lagaria, citata da Strabone e fondata da Epeo, costruttore del cavallo di Troia.
    I ritrovamenti della necropoli di Macchiabate hanno portato alla luce ricchissimi corredi tombali che, insieme ai reperti di Timpone della Motta, si trovano al Museo di Sibari.
    Gli storici fanno risalire la fondazione di Francavilla ai feudatari Sanseverino (l'impianto dell'odierno centro abitato pare risalga al XVI sec.), principi di Bisignano, ai quali appartenne prima di passare ai Serra, Duca di Cassano, che la tennero fino al 1806.
    Nel 1805 la miracolosa apparizione della Madonna degli Infermi riunirà il popolo di Francavilla in un'unica devozione. Successivamente divenne una zona prettamente agricola e soltanto nel 1911 Francavilla divenne Comune e nello stesso anno si ebbe il primo insediamento industriale con una fabbrica di legname. Il centro si è denominato Francavilla fino al R.D. del 4 gennaio 1863 n.1196.

    • Zona archeologica "Timpone della Motta". Gli insediamenti sono documentati dal bronzo recente al periodo del bronzo finale (XIII-X sec. a. C.). In contrada Macchiabate è avvenuto un ritrovamento di 70 tombe appartenenti ad una necropoli risalente al VIII sec. a. C.

    Patrimonio Architettonico
    • Chiesa della Madonna degli Infermi
    • Chiesa della Madonna del Carmine
    • Chiesa Madre
    • Cappella di S. Lucia
    • Cappella S. Emiddio
    • Palazzo Rovitti
    • Palazzo De Santis
    • Palazzo Rizzi
    • Palazzo Montilli

    Aryballoi con l'immagine della Chimera Scavi di Francavilla Marittima 2005

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    Dopo sei anni di approfondite ricerche, alle quali hanno collaborato qualificati studio Motta. In seguito a questa acquisita certezza, il Museo Paul Getty di Malibu e l'Istituto di Archeologia Classica di Berna, hanno deciso di restituire all'Italia i reperti in questione (ben cinquemila) che il 24 luglio 2001 sono stati ufficialmente affidati in custodia al Museo Archeologico della Sibaritide. Iniziativa, questa, veramente rara e degna della massima lode, che è stata unanimemente apprezzata ed elogiata nel corso della manifestazione del 13 novembre u.s. dal sottosegretario Sgarbi, dagli studiosi, dai politici e dai soprintendenti alla tutela e alla salvaguardia del nostro ricco patrimonio archeologico. Con i reperti più belli dei cinquemila pezzi restituiti è stata allestita in una sala del Museo di Sibari una ricca Mostra dal titolo: Offerte alla dea di Francavilla Marittima da Berna e da Malibu . Sono reperti che coprono un arco cronologico compreso tra la fine delI'VIII secolo (coppe di tipo Thapsos) e la seconda metà del VI sec. a.C. (ceramica attica a figure nere). Prevalgono i prodotti corinzi: vasi per bere (coppe) e vasi connessi alla sfera femminile (pissidi), ma anche vasi per versare ("lekythoi" coniche e "oinochoai" a fondo largo) e piccoli contenitori per olii e unguenti profumati ("aryballoi" e "alabastra"). Non mancano i frammenti di ceramica di produzione indigena enotria. Di particolare rilievo sono due frammenti di figura femminile stante, attribuibili al tipo della cosiddetta "Dama Ji Sibari, e una statuetta di divinità femminile - probabilmente Athena - seduta all’interno di un tempietto, proveniente da una collezione privata svizzera.

    Il Museo dell'arte contadina

    Il Museo si articola in 10 sezioni, e grazie ad un’indagine interdisciplinare di storia sociale è possibile offrire una lettura dei settori primari dell’economia nel territorio francavillese. L’esposizione si avvale della rassegna di vari attrezzi da lavoro come quelli che utilizzavano il calzolaio, il fabbro, il pastore, nonché d’utensili e oggetti d’uso domestico. Il tutto è pieno di fascino rievocativo, ma soprattutto viene a correlare ciò che sono i segni importanti della cultura materiale del nostro territorio. Il Museo raccoglie una discreta quantità d’oggetti sottratti all’abbandono o alla dispersione. e sistemati oggi negli spazi di questo edificio comunale. Nelle varie sezioni del museo è analizzata la civiltà contadina e il settore artigianale; il rapporto tra l’uomo e l’ambiente nel nostro passato. Entrando nel museo iniziamo col visitare la sezione: la casa del contadino, ove è possibile vedere gli utensili d’uso domestico. L’arredamento della cucina era povero e costituito da un tavolo, sedie di paglia e, a volte, da una credenza in cui si riponevano i pochi utensili di cui si disponeva come per esempio i grossi piatti di terra cotta spesso ricuciti con il filo di spago.

    Timpone della Motta

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    - Info -

    Grazie alle diverse campagne di scavi svolte, dagli anni sessanta ad oggi, presso il sito di "Timpone della Motta" e presso la necropoli di "Macchiabate", (protagoniste tre grandi archeologhe: Paola Zancani Montuoro, Maria W. Stoop e Marianne KLEIBRINK MAASKANT - Ordinaria di Archeologia alla Groningen University- eccezionale e tenace scienziata Olandese) sono stati acquisiti al patrimonio dello Stato numerosi, importanti, reperti archeologici, oggi tutti conservati all'interno del Museo Nazionale della Sibaritide. I suddetti reperti attestano che le prime tracce d'abitato nel territorio di Francavilla Marittima sono collocabili tra il IX - VIII sec. a. C. - quindi prima dell'arrivo degli Achei fondatori della mitica Sybaris.
    Certamente il Santuario di Timpone della Motta è uno dei siti archeologici di maggiore interesse nel territorio calabrese del Parco Nazionale del Pollino. Infatti il tempio arcaico rinvenuto in loco è il primo esempio di luogo cultuale indigeno. Le indagini archeologiche svolte in questo eccezionale sito arcaico hanno evidenziato, fra l'altro, la sua frequentazione anche in età greca, quando venne intitolato alla Dea Athena, così come attesta una lamina in bronzo, qui rinvenuta, dedicata alla Dea da un atleta, tale Kleombrotos, come decima della sua vittoria. Da segnalare, infine, in via d'ultimazione, il Parco Archeologico di Francavilla Marittima, indispensabile, efficace, strumento per la tutela e la valorizzazione del rilevante patrimonio culturale locale.

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    Area Archeologica di Francavilla Marittima

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    - Info -

    A circa 14 chilometri di distanza dall'antica Sybaris in direzione nord-ovest, si trova un terrazzamento naturale, denominato Timpone della Motta che sovrasta la sottostante piana. Il sito, ricadente nel comune di Francavilla Marittima, è di fatto estremamente interessante in quanto uno dei più importanti insediamenti indigeni precoloniali, fondato dagli enotri. La ricca necropoli annessa in località Macchiabate ha supplito alla scarsità delle notizie storiche relative al villaggio enotro, con i cospicui rinvenimenti archeologici.
    L'antico villaggio è stato individuato in località Timpone della Motta, da cui è emersa una frequentazione del sito sin dall'epoca del Bronzo tra il XIII e il X secolo a.C. e di un secondo abitato relativo al VIII secolo a.C. Tra questi rinvenimenti spiccano per importanza un ex-voto in terracotta del VII sec. a.C. raffigurante una figura femminile con veste riccamente ricamata, su cui sono raffigurate scene mitologiche, frammenti di ceramica fina d'importazione da vari centri greci, numerosi vasi protocorinzi, tra cui uno splendido Aryballos, bronzetti di guerriero e fanciulla, una lamina bronzea da affissione del VI sec. a.C. recante la dedica ex voto di un'edicola ad Atena da parte di "Kleombrotos figlio di Dexilawos" vincitore ad Olimpia, come recita il testo. Nella necropoli di località Macchiabate sono emersi corredi funerari di rara bellezza, un gran numero di oggetti di bronzo di ornamento personale indossati dai defunti, ed addirittura una Coppa Fenicia in bronzo della prima metà del VIII secolo a.C. che potrebbe testimoniare i contatti tra quelle genti, o forse portata in loco dai Greci. Tutto il ricco materiale rinvenuto nell'area archeologica di Francavilla Marittima è oggi esposta nel Museo Archeologico della Sibaritide, tra cui segnaliamo ancora una splendida armatura in bronzo composta da elmo con paraguance e corazza anatomica bivalve del VI secolo a.C.
    La brusca interruzione della vita nel villaggio in località Timpone della Motta e la distruzione dello stesso intorno al 730 a.C. è quanto induce a credere che l’arrivo dei coloni greci fondatori di Sybaris abbia comportato la riduzione dei locali in stato di servitù. Del resto rivelatrice in tal senso risulta l’edificazione di un tempio ad Atena sui resti del distrutto villaggio del Timpone della Motta. Tale santuario di Atena è il principale testimone della presenza greca nella zona di epoca arcaica.

    Edited by terryborry - 3/10/2011, 22:16
     
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