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Aprigliano

Provincia di Cosenza

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  1. Gigia_Alessiana78
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    Aprigliano

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    Info - Scheda Wikipedia

    Aprigliano è un comune italiano di 2.728 abitanti[3] della provincia di Cosenza in Calabria.

    Geografia

    Aprigliano è situato a 15 km da Cosenza sulla strada del lago Arvo, Statale 178; a 20 dalla Sila (Quaresima); a 12 dallo svincolo autostradale di Rogliano e a 17 da quello di Cosenza, a 50 km dal Mar Tirreno (Falerna-Nocera Terinese) e a 63 km circa dall’aeroporto di Lamezia Terme. Le tre vette più alte, situate lungo l’altopiano silano, sono rappresentate dai monti Cardoneto (m 1684), Melillo (m 1600) e Paganella (m 1526). I corsi d'acqua che interessano il comune di Aprigliano sono il fiume Crati, la sorgente Zumpo e i laghi Ampollino e Arvo; il fiume Crati, 81 km di lunghezza e un bacino di 2440 km², è il principale della regione. Nel territorio comunale di Aprigliano, località Spineto, a 1360 metri di altezza s.l.m., vi sono inoltre le sorgente del fiume Savuto. Aprigliano è uno dei comuni più estesi, come territorio, della Sila. Infatti con i suoi 12.000 ettari, la maggior parte oltre i 1.000 metri di altitudine, interessa circa la metà della Sila Grande cosentina. Su questa vasta zona, in tempi più o meno recenti, si sono costruiti diversi insediamenti abitativi che costituiscono le frazioni del centro urbano, le contrade silane, oltre ad alcune contrade sparse nelle campagne circostanti.

    Storia

    La storia di Aprigliano è legata alla nascita dei casali di Cosenza e alla fuga dalla città degli abitanti durante le invasioni saracene nel corso del 10. secolo. Lupo Protospata, infatti, ne assegna l’origine alla invasione del 975. Decisamente diverse le conclusioni della critica più recente che, utilizzando nuove fonti, fa risalire l’origine dei casali al periodo romano. Stando a quanto afferma Stanislao de Chiara sul giornale La Sinistra di Cosenza, anno XII, n. 4-31 gennaio 1894, questo territorio fu concesso in feudo nel 1492, da Ferdinando di Aragona, al suo antenato Giovan Francesco de Chiara. Fu sottoposto ad infeudazione soltanto dal 1644 al 1647 ed assegnato alla Famiglia Campitelli di Melissa, entrando nel dominio del Granduca di Toscana, da cui, unitamente agli altri casali di Cosenza, fu riscattato a seguito della rivolta di Celico del 23 maggio del 1647 che precorse i moti insurrezionali di quell'anno nel Vicereame di Napoli. Nel 1799, in contrasto con quanto operato dai Giacobini, violenta fu la reazione dei Borboni, che da Aprigliano mossero per ricondurre al vecchio ordine molti dei vicini casali. Alcune frazioni furono colpite dal tremendo terremoto che interessò la Calabria il 5 febbraio 1783 (ricordato ancora oggi a Vico), che provocò la morte di due persone, la distruzione di 13 case, con danni consistenti ad altre 70 e alla Parrocchiale. Con l'ordinamento amministrativo disposto dal Generale Championnet venne incluso nel cantone di Cosenza, mentre con quello successivo del 1806 venne attribuito nel cosiddetto Governo di Pietrafitta. Però nel riordino amministrativo del 1811 venne elevato a capoluogo di circondario comprendente il Comune di S. Ippolito con Turzano, Pietrafitta, Francone, Vicinanzo, Campitello. Il comune di Aprigliano comprende le seguenti frazioni: Grupa; San Rocco; Santo Stefano; Guarno; Petrone; Agosto; Corte; San Nicola; Vico; Spineto e Caporosa. Nel 1857 perdeva Donnici, aggregato quale frazione a Cosenza. Fino al 1861 il paese era chiamato Aprigliano Vico. Le chiese e molte abitazioni furono seriamente danneggiate dal terremoto del 12 febbraio 1854. Altri danneggiamenti seguirono a causa del sisma del 1905, per cui, in virtù della legge dell'anno successivo veniva disposto il consolidamento dell'abitato a totale carico dello Stato. Al referendum istituzionale del 2 giugno 1946 diede 1172 voti alla Monarchia e 1146 alla Repubblica. La sede municipale è nella frazione Guarno.

    Origini del nome

    Le origini di Aprigliano risalgono all'epoca bruzia, quando per la sua posizione ebbe nome Arponio, cioè falcato dal Crati; nome che mantenne fino al 12. secolo. Alcuni studiosi ne legano il nome all'antico Absistro o Arponium, ma anche Apricus che significa salubre per la sua posizione; per alcuni il nome odierno significa terra ricca di cinghiali dal latino aper-apri. Anche Plinio ne parla citandolo però col nome di Aprustum. Al tempo dell'abate Gioacchino da Fiore (intorno al 1180) appare per la prima volta scritto Arpiliano, e soltanto nel 14. secolo, con la metatesi della r, Apriliano e poi Aprigliano. Barrio, ritiene che il nome derivi dal mese di aprile, per la felice temperatura e l’amenità della terra sita a mezzogiorno. Barillaro, invece, lo fa derivare da Abystron.


    Edited by terryborry - 2/7/2012, 20:16
     
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