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Spezzano della Sila

Provincia di Cosenza

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  1. TerryBorry
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    Spezzano della Sila

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    Spezzano della Sila è un comune di 4.679 abitanti della provincia di Cosenza.

    Geografia fisica

    Caratteristico paese montano situato a circa 900 m s.l.m. in provincia di Cosenza, si trova immerso in un suggestivo paesaggio naturalistico caratterizzato da boschi di castagno, conifere e faggi, alle porte della Sila Grande, dista circa 13 km da Cosenza. Il territorio comunale si estende sull'altopiano silano. Uno dei maggiori rilievi del territorio comunale è Serra Stella (1.813 m) poco distante dal centro abitato.

    Clima

    Il clima presenta inverni lunghi e rigidi con abbondanti nevicate, le estati sono brevi e fresche, i giorni di afa sono rarissimi e la ventilazione costante. Durante l'inverno la temperatura scende frequentemente sotto gli 0 °C.

    Storia

    Il primo centro abitato risale al IX secolo e fu fondato da un gruppo di profughi cosentini, scappati alle incursioni saracene. Durante la dominazione francese la popolazione si schierò dalla parte dei Borboni e nel 1799, a seguito del riordino amministrativo disposto dal generale Championnet, il paese divenne Comune a se e fu inserito nel cantone di Cosenza, suddiviso successivamente in Spezzano Grande e Spezzano Piccolo, mentre nel 1927 furono riuniti d’autorità in un unico centro, denominato Spezzano della Sila.

    Centro Storico

    Via S. Biagio o Pedalina: fu il primo rione abitato perché vi sgorga una sorgente detta "frisulu" che significa appunto luogo ricco d'acqua, elemento importante per le costruzioni di un centro abitato. La tradizione narra che in questo luogo paludoso, i primi abitanti rinvennero un'effigie di San Biagio e per tal motivo vi edificarono una chiesa dedicata allo stesso santo e lo nominarono Santo patrono del comune. Nello stesso rione, il fabbricato più antico e imponente è quello dei Bonifacio, ora dei fratelli Lecce. Nello stesso rione sorse il primo mulino del paese.
    S. Maria: questo rione comprende le case di via Fontana, via Timpone e via S.Nicola, deve il suo nome alla presenza della chiesa in onore di S. Maria dell'Ulmo, ora adibita a Pretura. Nei pressi della chiesa e quindi nel rione sgorgano da secoli i "canali".
    S. Marco: questo rione comprende anche via S. Francesco (silica). In questa strada sulla porta del sig. Salvatore Lecce è incisa la data 1557. È un antico rione ed il suo nome deriva dalla chiesa dedicata al santo stesso, non più esistente. Nel rione San Marco, le costruzioni più antiche sono i palazzi Palmieri. Salendo la via San Marco, verso il convento di San Francesco, il primo è ubicato in basso e a sinistra della piazza, ha forma quadrangolare ed occupa una superficie di mille metri quadri. Da un lato, si affaccia su corso Umberto primo e, dall'altro lato, dove è posta la facciata principale, sulla piazzetta San Marco. Il secondo palazzo è situato nella stessa strada, in alto e a valle del convento. Anche questo, come il primo, si affaccia sulla via San Marco e, dal lato opposto, "nell'orto dei Signori Palmieri".... Nel 1806, i fratelli don Gennaro ed il dottore fisico don Gaetano Palmieri, possidenti di Rossano, furono uccisi barbaramente e derubati, nell'abitazione di Spezzano Grande, dalla banda del brigante Merenda, sostenitore della causa borbonica (A. Mozzillo, Cronache di Calabria in guerra). In seguito, risultarono inutili le istanze del dottore fisico don Francesco Palmieri, fratello dei due trucidati, affinché un loro congiunto fosse ammesso "a piazza franca", ammesso cioè in un collegio statale per continuare gli studi gratuitamente (U.Caldora, Calabria Napoleonica).
    S. Pietro: comprende via Croce e via Cozzolino. Gravita intorno alla chiesa di S. Pietro, seconda in ordine di costruzione a Spezzano, l'edificio più importante è il Palazzo Monaco, in via Croce, sotto un arco ormai annerito dal tempo, si poteva leggere un'insegna commerciale "Francesco Cannata- vendita di vino e generi diversi". Un po' più in alto appena visibile la data 1601, il fabbricato apparteneva alla Famiglia Amantea. Su un angolo della casa Granata attigua a quella sopra citata si legge la data 1836. Via Cozzolino era anche chiamata "Chianetto" perché pianeggiante.
    Nord Viale: è una zona a nord del paese da cui prende il nome. In altri tempi questa strada era indicata come "ruga d'ì pielli" espressione dialettale che significa "ragapielli", cioè straccioni, poveri. Infatti, la zona era costruita nella maggior parte da casupole più che case. Nella piazzetta antistante la casa Noce, esistono dei ruderi, sui quali si notano tracce di una cappella dedicata a S. Giovanni. In una soffitta di un fabbricato, si possono notare le "pignatelle d'ì briganti", consistenti in buchi foderati con uno strato d’argilla che servivano a nascondere denaro e oggetti preziosi, ma più probabilmente vi veniva conservata la polvere da sparo al riparo dall'umidità. Questo rione è un vero e proprio labirinto, cioè decine e decine di stradelle che si ramificano in tutto il rione, probabilmente per confondere i ladri e poterli catturare.
    Piantarella: il rione è sorto alla fine del '700. Si trova subito più in basso rispetto a Nord Viale. Questa zona era indicata come agricola, poi come parzialmente abitata. La casa più antica è quella di De Franco.

    Centro Urbano

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    Panoramica Lago

    Solo nei primi del '900, dopo il ritorno degli emigranti, si è avuto un incremento dell'edilizia, a monte e a valle di via Roma e Corso Umberto. Successivamente, dopo la costruzione della strada di accesso alla stazione ferroviaria si è avverato un ulteriore aumento nelle seguenti zone, ora note come parte nuova del paese: Cona o "ventulilla" Spezzanello, Stazione, Gaudenti e Pantana.



    Aree archeologiche

    Antichissime testimonianze, sulle rive del lago Cecita, risalgono all'uomo di Neandertal. Tra la fine del neolitico e l'inizio dell'età del rame (3800-3300 a.C.), tutta la Sila venne occupata da insediamenti di agricoltori e pescatori che sfruttavano le antiche conche lacustri (Arvo e Cecita) per un caratteristico metodo di pesca con la rete. Ulteriori testimonianze risalgono all'antica età del bronzo (Ampollino e Cecita). Il più importante insediamento di età greca, in Sila, è costituito dal santuario scoperto - a breve distanza da Camigliatello Silano - nel lago Cecita (VI-III secolo a.C.) ad opera della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria. Altri scavi hanno messo in luce un importante insediamento di età romana dedicato all'estrazione e lavorazione della pece, attivo tra il III secolo a.C. ed il III secolo d.C.

    Cucina

    Le tradizioni gastronomiche di questo centro sono strettamente legate al mondo contadino, che esprime il meglio dei sapori della terra attraverso la semplicità e la genuinità. È una zona ricca di funghi, che negli anni è divenuto ingrediente principale di gustose ricette locali. Inoltre, di particolare rilevanza è la produzione di formaggio legata all’allevamento del bestiame. Il più noto è il Caciocavallo Silano, un formaggio semiduro a pasta filata, prodotto con il latte vaccino. Può essere consumato sia fresco o stagionato, che grattuggiato o fuso, ma sempre saporito e protagonista della tavola silana. Ottima anche la produzione delle carni, soprattutto quella di maiale, di agnello, di capretto e di cinghiale, grazie ai numerosi allevamenti presenti tra le alture della Sila.

    Tutte le chiese

    Riserva naturale - I Giganti della Sila

    Lago Cecita



    Edited by Isabel - 22/9/2013, 13:47
     
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2 replies since 22/7/2011, 19:11   306 views
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