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Valguarnera Caropepe

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  1. shakira@73
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    Valguarnera Caropepe

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    - Info -

    Valguarnera Caropepe (Carrapipi in siciliano) è un comune di 8.372 abitanti della provincia di Enna, nella Sicilia centrale.

    Storia

    Nei dintorni del paese sono state ritrovate tracce di alcune delle civiltà che, fino ai bizantini, fiorirono nell’isola. Nulla invece dell’epoca araba alla quale va fatto con ogni probabilità risalire il toponimo Carrapipi (italianizzato in Caropepe). L’etimologia più convincente è quella messa a punto dall’arabista Lorenzo Lanteri, secondo cui il nome risulta composto da due parole: qarya (che significa “villaggio”, “borgata”) ed habibi (che significa “(del) mio amato”, “(del) mio caro”). Carrapipi ha quindi il significato di “villaggio del mio amato”. Sarebbe bello sapere a chi, da chi e per quale ragione un millennio addietro fu dedicato il paese con questo poetico appellativo.Le prime notizie del feudo avente questo nome risalgono al 1296 quand'era un semplice casale appartenente a Lamberto di Carupipi. Possesso successivamente di Ludovico di Pamplona, di Pietro Mirone Agorizio e di Muchio de Affermo, il feudo passò nel 1398 a Vitale e Tommaso Valguarnera. Nel 1549 un membro della famiglia Valguarnera, Giovanni conte di Assoro, ottenne da Carlo V il privilegio di popolare il feudo e di imporre al nuovo borgo il nome della sua famiglia. Fu tutt’altro che un caso isolato che s’inquadra nella corsa allo sfruttamento di vasti territori dell’isola effettuata da aristocratici a ciò spinti dal lievitare dei prezzi dei prodotti agricoli (il grano innanzitutto). Attratte dalle favorevoli condizioni accordate dai feudatari (in primo luogo, tramite l’istituto del “censo”) centinaia di persone provenienti dai paesi circonvicini vennero a popolare il borgo che nel corso del Seicento decuplicò quasi il numero degli abitanti. Un ulteriore balzo nello sviluppo demografico il paese lo effettuò nel corso dell'Ottocento (la sua popolazione passò da 5 a 14 mila abitanti) grazie allo sviluppo dell'industria zolfifera: nella zona circostante Valguarnera si arrivò infatti a produrre non meno del 10% del minerale prodotto dall’intera isola.Tuttavia l'apice dello sviluppo demografico fu raggiunto nel 1921, quando la popolazione valguarnerese si attestò sui 17.995 abitanti.Il 25 dicembre 1893, Valguarnera fu teatro di una rivolta popolare che fu dai contemporanei giudicata esemplare di quanto avveniva nell’isola nel corso dell’epilogo della stagione dei Fasci. Negli anni successivi, si aprì la pagina dell’emigrazione che ha visto i valguarneresi emigrare dapprima in America e poi nel nord Italia ed in altri paesi europei. Una pagina secolare, ancor oggi non ancora conclusa, malgrado le speranze accese dall’esperienza del cosiddetto “polo tessile” (piccole industrie di confezioni) che è arrivato negli anni ottanta ad occupare quasi mille operai.Come in tutte le località siciliane, anche Valguarnera vive di un radicato impulso religioso che si tramanda, intatto nel tempo, di generazione in generazione. Il Patrono di Valguarnera è San Cristoforo, protettore degli automobilisti, a cui è dedicata la Chiesa Madre del paese fondata nel 1630. Sempre in suo onore, nel XIX secolo fu apposto presso la parete di una casa privata, un fantastico piastrellato proveniente da Caltagirone, con le effige del Santo che porta sulla spalla Gesù Bambino. Il culto di San Cristoforo venne diffuso dai Principi di Valguarnera, di origini spagnole.


    Monumenti

    PLsmzkn
    La Chiesa Madre dedicata
    a San Cristoforo,
    patrono di Valguarnera

    eNBU6yw
    La navata centrale
    del Convento
    detto Cumm'n'tazz

    lgai7Rd
    Alcune abitazioni sul
    Monte Rossomanno
    • Di una Valguarnera mesolitica si ha certezza grazie alla presenza, in Contrada Vitale, di un monolito databile intorno secolo VIII a.C., ritenuto unico nel suo genere in Sicilia. Tutto il circondario del paese era costellato da villaggi preistorici e di sepolture funerarie; lo testimoniano i ritrovamenti di selci e quarzi lavorati; nonché cocci di ceramica (ad esempio il villaggio di Contrada Màrcato) facente parte di un complesso abitativo con annessa necropoli a grotticella, simile a quelle più famose di Pantalica, Pietraperzia e Calascibetta. L'ingrottamento adibito al culto, lo si può riscontrare anche nella parte ovest del paese, in un piccolo costone roccioso che i cittadini di Valguarnera chiamano "Grutt 'r' Ballasar" (Grotte di Baldassarre), per via della dominazione Araba; tuttavia queste tre grotte possono considerarsi ben più antiche, probabilmente di origine rupestre. Lo storico locale, monsignor Giacomo Magno, immortalò nelle sue "Memorie Storiche di Valguarnera", la descrizione di una struttura piramidale della tarda età del bronzo che giaceva nei pressi delle suddette grotte. Da qui, sempre sul versante ovest del paese, la costante incuria dell'uomo ha del tutto cancellato dalla storia archeologica un vasto numero di tombe di tipo castellucciano e quindi le prove di una presenza certa di riti funebri come la cremazione. Ma fu sotto i greci che Valguarnera Caropepe assunse un ruolo importante sia sul piano militare che logistico. Dalla parte est dell'abitato si idealizzava un percorso stradale con massiccia fortificazione che correva fin sulla parte sommitale del paese, controllando le strade sottostanti, con alcune torri di avvistamento. L'opera deleteria dell'uomo ha sconvolto anche questa importante testimonianza, tant'è che gli ultimi tratti murari ancora visibili sono stati inglobati nelle Chiese di Sant'Antonio e di Sant'Anna, che oggi fungono da campanili. Due delle torri esistenti, sono state inglobate; una è ora l'abside della Chiesa dedicata a San Francesco, l'altra è invece un'abitazione privata. La stessa Chiesa di San Francesco, è certo, è stata costruita su un santuario probabilmente dedicato alla dea Demetra.
    • Alla pari di Enna, anche Valguarnera può vantare un importantissimo culto delle divinità delle sorgenti; così se il capoluogo ha nella leggenda il Ratto di Proserpina, il paese di Caropepe vanta tracce certe del culto di Ade riconducibili ai secoli V e VI a.C., così ancora parzialmente visibile in contrada Sottoconvento, nei pressi dell'attuale cimitero. In questa zona è vasta la presenza antica dell'uomo, sia in età preistorica che in quella greco-romana. Ivi ecco un'edicola votiva del V secolo a.C. e alcune colonne doriche dello stesso periodo. Altra edicola, adesso scomparsa, un tempo sorgeva nei pressi della contrada che oggi ai più è conosciuta come "Morsiata". Grande rilevanza, come per Valguarnera, ha il sito archeologico presso il Monte Rossomanno, con una vasta necropoli e le fondazioni di un paese greco. Qui giunse lo storico Giacomo Magno che volle invitare gli archeologi impegnati presso gli scavi di Morgantina senza che questi venissero. Così l'opera di tombaroli ha depredato forse uno dei più grandi patrimoni storici del centro Sicilia. L'acropoli di Rossomanno venne individuata dallo storico Cluverio che nel 1629 la citò come l'antica e perduta Magella (Makella), distrutta nel II secolo a.C. insieme a Morgantina. È parzialmente visibile, all'occhio più esperto, un teatro greco che delimita i confini tra la necropoli e la stessa acropoli. Il sito di Rossomanno è di certo uno dei più interessanti della Sicilia Centrale, essendovi custodite arti e pratiche uniche nel loro genere in tutta la penisola italica. È il caso delle tombe a teschi del IV secolo a.C., riposte in file ben ordinate, che con molta probabilità sono il risultato della sanguinosa battaglia dell'395-396 a.C. sulle aspre sponde del Chrysas (Fiume Dittaino).
    • Quanto al periodo medioevale, si può affermare con assoluta certezza, che Rossomanno vantava un controllo territoriale e politico sui feudi di Caropepe, Pietratagliata e i territori di Cafèci, Monterascate e Grottacalda. Così sia Rossomanno che Caropepe assunsero un importante ruolo nella difesa dei territori e nelle vie mercantili dell'ennese. Ma il primo non conobbe mai l'epoca moderna, poiché distrutta definitivamente nel 1377 a seguito della ribellione di Scaloro degli Uberti durante i Vespri Siciliani, che morirà poi ad Assoro. Con le fortificazioni e le abitazioni, non venne però distrutto il Castello che subì la messa a terra soltanto nel 1392 con l'azione militare di Re Martino d'Aragona. Fu invece risparmiato il Convento (U Cumm'n'tazz), costruito su fondazioni di origine greca, probabilmente databili intorno al VII secolo a.C., che adesso giace però in rovina.
    • Tornando all'immediato nucleo abitativo di Valguarnera Caropepe, si può affermare che l'opera distruttiva dell'uomo ha celato per secoli la propria origine arcaica, occultandone in grande misura le testimonianze. È il caso del Castello dei Principi di Valguarnera, adeguato su una struttura certamente di origine greca, che fu però raso al suolo su ordine del sindaco Enzo Sicilia, per far spazio a una scuola elementare. Sotto di esso passavano dei veri e propri tunnel che collegavano in modo alternativo alcuni punti nevralgici del sistema difensivo. Accanto ad esso sorgeva e ancora sorge, l'ex carcere mandamentale (1881), che un tempo ospitò anche i riottosi dei motti del 1893. Funzionò fino al secolo XIX, finché non fu abbandonato e poi ripreso grazie all'intesa tra Comune, Regione e Beni Culturali che lo hanno trasformato in Antiquarium (inaugurato ufficialmente il 19 gennaio 2008). Pur depredando e riutilizzando edifici di elevato interesse storico-archeologico, sono comunque apprezzati i tantissimi santuari di epoca cristiana, sorti o riadattati sulle fondazioni di edicole votive greco-romane. Secondo uno studio di alcuni storici; Pierluigi Bonanno, Carlo, Liborio e Paolo Totò Bellone, anche l'attuale Palazzo Comunale sorgerebbe su un sito di grande rilevanza; ipotizzando in modo alquanto convincente, il riutilizzo di una delle porte dell'antica Caropepe, come ingresso agli Uffici comunali. La parte storica del paesetto può vantare tanti esempi di architettura neoclassica, barocca e liberty; come la piazza comunemente detta "L'arco di Litteri", dove le forme dell'art nouveau si adeguano a un arco di tipo semplice ma suggestivo. Di fronte a esso, sul muro di un'abitazione privata, nel 1861 la cittadinanza pose un grande piastrellato di Caltagirone raffigurante San Cristoforo che porta sulle spalle Gesù Bambino. L'opera fu realizzata dal maestro Giuseppe Di Bartolo e ancora oggi campeggia maestosa sotto lo sguardo dei passanti. E ancora; la Chiesa di San Cristoforo costruita nel 1630 su modello della Cattedrale di Catania. Il critico d'arte e politico Vittorio Sgarbi ne rimase affascinato in occasione di una visita.
    • Tra la parte più vecchia del paese e quella di recente costruzione, un particolare snodo chiamato "U Canal" (Il Canale) delimitava un tempo i confini della cittadina che si apriva in piena campagna. Ieri vi scorreva una sorgiva d'acqua, poi il terreno venne bonificato per dar spazio a una strada. Qui sorge il Palazzo Prato, la dimora di un ricco e illustre valguarnerese, con affreschi di pregevole fattura sul soffitto. Per anni è stata la sede dell'Istituto Professionale Commerciale Giacomo Magno, finché non fu trasferito nei nuovi locali siti in contrada Marcàto. Accanto al Palazzo Prato, ecco la Chiesetta dedicata a San Liborio, oggi in fase di restauro, voluta dalla famiglia Prato come devozione al Santo. Poi il Palazzo "Sebastiano Arena" che ospita una scuola elementare, nei pressi dell'abitazione del noto scrittore e poeta Francesco Lanza, autore dei "mimi siciliani". Su un quartiere di recente costruzione, contornato da villette a schiera e denominato "Villaggio Ardisio", sorge invece il Palazzo "Mazzini", una scuola elementare.
    • Nella zona ove nascono i quartieri nuovi di Valguarnera, lungo la via Sant'Elena, si trovano due pittoreschi giardini, comunemente conosciuti come "Villa Nuova" e "Villa Vecchia", dedicati ai caduti delle guerre. Quella più periferica, ai confini giurisdizionali del paese, in onore delle vittime del secondo conflitto, mentre quella sita appena agli inizi della suddetta via è dedicata ai caduti della prima guerra mondiale.
    • Nel 2009 il Comune di Valguarnera ha deciso di intitolare la "Villa Nuova" ai giudici antimafia Falcone e Borselino.
    • Nel 2010 presso il novecentesco Palazzo Prato di via San Liborio viene allestito il Museo Etno Antropologico e dell'Emigrazione Valguarnerese.
    • Il 29 ottobre 2013 viene inaugurato l'Antiquarium Comunale (ex sede Carcere Mandamentale) al cui interno è stata allestita una mostra archeologica dal titolo "La Ricerca Archeologica a Valguarnera: Gli insediamenti di Contrada Marcato dalla Preistoria al Medioevo". Tale esito è stato possibile a seguito di un lungo lavoro di studio e catalogazione dei reperti provenienti dagli scavi del 1992 e 1998 dell'area archeologica di C.da Marcato da parte di alcuni archeologici, sotto la direzione della Soprintendenza di Enna e la proficua collaborazione del Comune di Valguarnera.
    • Nel marzo 2014, nel centro storico di quest’antico paese proprio in un edificio risalente al periodo medioevale (probabilmente una delle torre di controllo della vicina Porta di Piazza, antica strada che portava a Piazza Armerina e poi nel corso dei secoli riutilizzato ad abitazione privata), sorge la Casa Museo Caripa. La Casa Museo Caripa è stata allestita per conservare, raccontare e tramandare la vita domestica di un intero secolo (dalla fine dell‘800 alla fine del ‘900), perché un popolo che non conosce o peggio perde le proprie radici perde inesorabilmente la propria identità.


    Eventi
    In onore a San Cristoforo, la cui festa si celebra il 25 agosto, il Sindaco di Valguarnera Caropepe consegna agli automobilisti un portachiave con l'immagine del santo, mentre le maggiori cariche religiose del paese benedicono le autovetture. La serata si chiuse sempre con la "maschiata" (fuochi d'artificio) che segnano la fine dei festeggiamenti e di conseguenza anche la fine dell'estate.


    Personaggi celebri
    • Sebastiano Arena, Sindaco, umanista e massone. A lui si devono la costruzione del plesso scolastico Archimede, dell'Ospizio Boccone del Povero (in accordo con il Beato Giacomo Cusmano) e dell'ospedale cittadino (attuale poliambulatorio)
    • Stefano Spina (1799 - 1854), sacerdote e scrittore, autore di opere religiose e filosofiche.
    • Gianbattista Callerame (Valguarnera, 1803 - Catania, 1881), Padre minorita, docente di umanistica e scienze naturali, nel 1848 sedette nel Parlamento Siciliano. All'Università di Catania donò una rarissima collezione di conchiglie fossili e presso la stessa università è stato collocato un busto marmoreo che lo ritrae.
    • Monsignor Giacomo Magno (1880 - 1972), storico
    • Vicario Giuseppe Lomonaco, sacerdote sociale, fondatore della Società Rurale Cristiana (società rì massara), con annesso monte di pietà e cassa depositi e prestiti.
    • Canonico Franco, Sacerdote sociale, prosindaco del PPI, intimo amico di Luigi Sturzo, fondatore del Circolo Zolfatai e del Circolo Operaio "San Giuseppe"
    • Giuseppe Loggia (1889 - 1981), scrittore e poeta
    • Monsignor Rosario La Delfa, preside Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo
    • Girolamo Valenti (1892-1958), dirigente dell'emigrazione italiana negli USA
    • Francesco Lanza (1897-1933), scrittore e poeta
    • Tommaso Lomonaco (Valguarnera Caropepe 1901- Roma, 1992), generale Aeronautica Militare Italiana, padre della medicina aerospaziale, a lui è dedicato il Polo Didattico di Pratica di Mare (RM)
    • Andrew James Ciulla (Rochester, 1915), figlio di valguarneresi emigrati negli USA, scrittore
    • Angelo Pavone (1916-1944), eroe nazionale, medaglia d'oro alla memoria
    • Domenico Blanca (1919), avvocato, imprenditore, politico e scrittore
    • Luigi Lamartina (1920), scrittore
    • Vincenzo Sicilia, sindaco democristiano
    • Gioacchino Arena, imprenditore, fondatore con il fratello Cristofero del gruppo F.lli Arena, con sede a Dittaino
    • Nunzietta D'Amico (1930), suora francescana, scrittrice
    • Giuseppe Barbarino (Valguarnera Caropepe, 1933 - Novi Ligure, 1971), Carabiniere, ucciso a bordo di un treno mentre scortava dei detenuti. Fu insignito della Medaglia d'argento al valor militare e nel 1998 fu eretta una stele commemorativa nella stazione ferroviaria di Novi Ligure.
    • Enzo Barnabà (1944), insegnante e scrittore
    • Luigi Di Barca (1957 - 1982), Carabiniere scelto, medaglia d'oro al valor civile alla memoria, caduto a seguito di un agguato mafioso il 16 giugno 1982 a Palermo. A lui è intitolata la Caserma dei Carabinieri di Valguarnera Caropepe.
    • Giovanni Camiolo (Valguarnera, 1962), muratore emigrato in Sudamerica, è uno dei tanti italiani scomparsi dopo il colpo di Stato avvenuto nel 1976 in Argentina. Figura nell'elenco degli italiani desaparecidos, diffuso nel 1982 dal Consolato Italiano a Buenos Aires.
    • Michele D'Anca (Bologna, 1963), figlio di valguarneresi, attore e doppiatore.
    • Tina Arena (Melbourne, 1963), cantante australiana di origine valguarnerese.
    • Vittorio Spampinato (Catania, 1964), scrittore, commediografo, docente di semiologia e antropologia teatrale, direttore del Teatro Stabile di Enna.
    • Maria Alfonsa Sella (Piazza Armerina, 1978), Sportiva, triatleta italiana.
    • Angelo Strazzeri (Principato di Monaco, 1958), Sportivo, Kung Fu, Kick Boxing, Boxe Thailandese, Full Contact, Presidente mondiale della WFKB (World Fights of Kick Boxing), di origine valguarnerese.
    • Andrea Giarrizzo (1992), studente in informatica, crea un'app per YouTube che balzerà subito al primo posto della top download e che vincerà 100.000 dollari al Samsung Smart Challenge 2012.

    Edited by PatriziaTeresa - 10/6/2015, 19:18
     
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0 replies since 28/3/2010, 00:24   538 views
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