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Roccabernarda

Provincia di Crotone

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  1. TerryBorry
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    Roccabernarda

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    - Fonte -

    Roccabernarda è un comune di 3.385 abitanti della provincia di Crotone. Attraversato dal fiume Tacina, il paese si è sviluppato dal centro storico, in collina, ed oggi ha raggiunto la pianura e continua ad espandersi alle due estreme periferie. Oggi il centro è gradualmente spopolato da un'inevitabile emigrazione dovuta alla mancanza di lavoro.

    Storia

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    La rocca vista da est

    - Fonte -

    Le tracce umane più antiche nel territorio di Roccabernarda risalgono al Neolitico. Numerosi sono i siti di frequentazione greca, poi brettia e romana. Il nucleo originario del centro storico fu frequentato, almeno dalla fine del X secolo d.C., da una tribù di slavi narentani, i Paganoi- l’ultima tribù slava a ricevere il battesimo, ad opera della missione di cristianizzazione dei santi Cirillo e Metodio- dai quali deriva l’epiteto di "pagani" usato tutt’oggi per designare la popolazione "rocchisana". Assunse il nome attuale in memoria di Bernardo del Carpio, discendente del re di Francia Carlo II. Da Bernardo del Carpio, il feudo passò ai Ruffo e di Antonio Centelles nel 1292, poi ai Carafa nel 1496, dei Galluccio (1683). Questa famiglia, di origine Longobarda, ebbe a capostipite Pandolfo, principe di Capua e conte di Teano e di Sessa. Le diramazioni di questa famiglia furono diverse: a Genova, a Firenze, a Bologna, a Napoli ed in Francia. La famiglia dei Galluccio nei diversi suoi rami, possedette i ducati di Longano, di Tora; i marchesati di Apice, Castelnuovo, Marigliano e Villafiora; le contee di Roccella, S. Mesme; le baronie di Camino, Casanova, Cassano, Gambatesa, Gerace, Pietravalle, Roccabernarda,Roccarinola. L’ordinamento amministrativo del generale Championnet, nel 1799, dispose che Roccabernarda fosse inserita nel cantone di Crotone. Con la legge napoleonica del 19 gennaio 1807 divenne università nel governo di Policastro. Il decreto del 4 maggio 1811, infine, la elevò a comune nel circondario di Santa Severina.

    Architetture storiche

    Storicamente ricco, anche se presenta documentazione archeologica completamente inesplorata, il centro mostra i ruderi di un castello poco studiato dal punto di vista archeologico di cui, pare, rimangono però i sotterranei (Roccabernarda trae il nome proprio dal Castello appartenuto al "Re pagano": Rocca perché vi era il castello e Bernardi è il cognome tuttora esistente di una famiglia del paese; l'origine del nome è tuttavia controversa) e poco lontano dal paese i ruderi del convento medioevale di San Francesco di Paola, fondato da Giovanni Cadurio dopo il ritorno dalla Corte del Re di Francia, Luigi XI, dove aveva accompagnato San Francesco di Paola. I ritrovamenti archeologici sono stati sporadici e casuali. Una lastra fittile, decorata a bassorilievo con una testa di un giovane, erroneamente interpretato come Dioniso, è esposta nel Museo Archeologico Nazionale di Crotone. Di grande importanza il grande complesso di età romana ed alto medioevale di Serrarossa, lungo la valle del Tacina. Nelle adiacenze sorgono pochi ruderi attribuiti al monastero di San Pietro in Niffi. Alcune grotte artificiali, dette "di Vitale", poste lungo il fiume Tacina, sono state interpretate nel 2008 come il romitorio dove San Vitale da Castronuovo (X secolo) trascorse due anni di ritorno da un pellegrinaggio a Roma.

    Il clima

    - Fonte -

    Il clima di Roccabernarda andrebbe classificato come zona dal clima mediterraneo, se la distribuzione stagionale delle piogge non inducesse a classificarlo, invece, per le sue caratteristiche, come zona caldo-arida. A causa della natura stessa dei rilievi montuosi pre-silani sono state apportate opere di rimboschimento a eucalipto e pino. Il paesaggio predominante in quest' area è rappresentato dall'insieme di tutte quelle essenze vegetali caratteristiche delle zone aride costitutive della macchia mediterranea, quali: l'Erica, la Ginestra comune, l'Agave,ecc. l'area a prevalente vocazione agricola, inoltre, è caratterizzata dalla presenza di oliveti di agrumeti, e delle dolci colline coltivate a seminativi che con il loro ciclo di semina e di raccolta modificano, stagionalmente, il paesaggio. La FLORA e la FAUNA a Roccabernarda,ha subito negli anni dei profondi cambiamenti, dovuti all'incremento della caccia ed all'eccessivo insediamento dell'uomo sul territorio (disboscamenti, viabilità, uso di pesticidi in agricoltura).

    Cultura popolare

    La poesia di tradizione folcloristica è stata raccolta dal professore Raffaele Calzone nel libro Storia di Roccabernarda-Poesia e società. Lo stesso è autore anche di una raccolta sui caduti della prima guerra mondiale originari di Roccabernarda, testo che dà ampie notizie sulla storia e la società del centro tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. Raffaele Calzone è altresì maestro e responsabile della banda musicale intitolata a Francesco Cilea, la seconda più antica in Calabria. Qualche tempo fa fu fondata un'altra banda, intitolata a Giuseppe Verdi, sotto la guida del maestro Francesco Castagnino. Di recente le bande, per far fronte alla scarsità di giovani suonatori, parecchi dei quali lasciano il paese per gli studi universitari, si sono fuse, costituendo un unico gruppo musicale intitolato al maestro Francesco Cilea.

    Feste

    Il patrono del paese, cui il convento è intitolato, viene festeggiato in più giorni (in origine tre, poi quattro, poi sette) a ridosso dell'ultima domenica di maggio. Viene svolta una fiaccolata dal convento fino alla chiesa del paese con canti popolari recitati dai fedeli, si fa festa e, tramite le offerte è tradizione ingaggiare, per il giorno finale della festa, un cantante di fama nazionale. Il centro è anche sede della Fiera di Mulerà, che si svolge nella parte periferica del paese individuata dal toponimo "E Fere", testimone di una lunga tradizione di questa manifestazione. La fiera, tradizione tramandatasi fin oggi ma attualmente limitata alla durata di mezza giornata del giorno 1 settembre, un tempo era addirittura la fiera più grande del Regno delle due Sicilie, attirava gente da ogni dove e durava più giorni. Gli anziani portano ancora il ricordo del periodo di preparazione a questo evento, periodo durante il quale il paese era frequentato da molte comunità di "zingari" che vendevano manufatti porta a porta. La fiera, in tempi passati, rivestiva una grande importanza commerciale (riguardo al bestiame soprattutto) e di apertura esterna del territorio.

    Madonna della Candelora

    Ad Altilia, il 2 Febbraio si celebra la Madonna della Candelora. Come ogni anno il rituale religioso prevede la benedizione delle candele durante la prima messa del mattino e prima della partenza del corteo processionale che attraversa il piccolo centro abitato, è celebrata una nuova messa. Anche per Roccabernarda, questo era un appuntamento votivo di grande importanza e che veniva preparato con grande attenzione. Il nome di "Candelora" deriva dall’uso popolare di chiamare la festa cristiana che celebra la Presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione della Vergine Maria (festa che ricorre 40 giorni dopo Natale). Come tradizione voleva ogni devoto si apprestava ad andare con ogni mezzo (a piedi o in groppa all'asino) nel piccolo paesino di Altilia distante una diecina di chilometri nel comune di Santa Severina, per ascoltare la messa di prima mattina e poi restare fino a sera per la consueta festa organizzata dal comitato. Questa era l'occasione per raccogliere le foglie di alloro che si trovavano lungo il sentiero che collegava Roccabernarda con Altilia.

    Ai bambini veniva ripetuta la seguente filastrocca:
    • Ora e 'nnu d'ora
    • Quaranta iuarni e viarnu ancora.
    Questa si riferiva ai quaranta giorni che restavano per la fine dell'inverno.

    Economia

    Per quanto riguarda l'economia di Roccabernarda, nel suo complesso, ha subito in questi ultimi tempi, una crescita molto significativa nei suoi vari aspetti, pur avendo avuto, in passato, una caratterizzazione prettamente agricolo-pastorizia. Fra i settori trainanti, troviamo, ancora oggi, al primo posto l'agricoltura. Seguono l'allevamento, il terziario, l'artigianato con la piccola imprenditoria, l'occupazione per la forestazione. Il paese, comunque, rimane ancorato ad un sistema produttivo che risente della mancanza di prospettive nuove e più aperte. Il reddito procapite, in questi ultimi anni, è, naturalmente, aumentato. La gente è molto propensa al risparmio e le forme preferite risultano essere in primo luogo: acquisti di terreni, costruzioni e acquisti di case in città, al mare e in montagna. Non vengono trascurate, inoltre, altre forme di investimento, come l'acquisto di mezzi agricoli e di autovetture. A proposito delle costruzioni di case, emerge che oltre il 90% dei genitori, a Roccabernarda, dona una casa ad ogni figlio. L'incremento del reddito locale è favorito dai notevoli depositi bancari e postali degli emigrati. Le attività più importanti sono legate all'agricoltura ed alla pastorizia. Scarse sono, invece, le attività di cooperazione e turistiche che dovrebbero essere vocazioni importanti nel nostro paese. Il nostro territorio, infatti, è sul limite di Monte Fuscaldo, tra S. Severina e S. Mauro Marchesato. L'area del monte e quella circostante sono immerse in una stupenda veduta paesaggistica che risultano essere ricoperte da secolari boschi e popolate da una moltitudine faunistica: il tutto è reso rigoglioso e fertile da un buon numero di sorgenti d'acqua. Queste stupende località, sempre ignorate, non hanno mai avuto un incremento turistico. Quindi, la mancanza di un adeguato piano di sviluppo turistico, tendente a sfruttare le risorse naturali, non ha permesso che venissero create quelle attività legate alle caratteristiche del territorio: peccato!... Da ciò, è sempre derivato un basso livello occupazionale. Più grave sarebbe la situazione se una boccata d'ossigeno lavorativo non venisse dalla forestazione. Ogni anno, infatti, per un periodo che va da maggio ad ottobre, circa 200 operai idraulico-forestali vengono impiegati nei lavori di forestazione: l'estate, alla pulitura e d'autunno, alla piantagione. È questo un aspetto molto importante per l'economia del paese, che dovrebbe essere tutelato, difeso ed incrementato. Nel campo dell'agricoltura, i caratteri preminenti sono rappresentati dalla coltivazione di grano e cereali, dalla coltivazione di olivi, viti, agrumi ed ortaggi. Aiuti comunitari (integrazioni grano ed olio) ed aiuti dall'interno del parentato (scambi lavorativi e gestione familiare del proprio lavoro) contribuiscono ad avere un guadagno, sia pur minimo, che permette di vivere in modo dignitoso. La coltivazione degli ortaggi ha avuto, fino a qualche anno addietro, una produzione limitata. Oggi, grazie ad una coltivazione più moderna e ad una produzione più sistematica ed abbondante, molti dei coltivatori si dedicano alla vendita diretta dei propri prodotti. La coltura di olivi, viti ed agrumi, rappresenta, invece, una voce più considerevole nel contesto produttivo, perché oltre a soddisfare il fabbisogno locale e del circondario, rappresenta un aspetto rilevante nella nostra economia, in quanto l'olio, il vino e gli agrumi vengono esportati altrove. La qualità del prodotto, la richiesta e l'esportazione rappresentano un aspetto positivo da una parte, ma negativo dall'altra. Se questi prodotti, infatti, venissero lavorati in loco si creerebbero nuovi posti di lavoro e si farebbe conoscere altrove la qualità delle produzioni locali. Mai a Roccabernarda si è riusciti a mandare avanti delle cooperative, anche se in passato ne sono state costituite più di una: Società Cooperativa "Foresta e Cooperativa ortofrutticola, olivicola, agrumaria " Tacina Valle Verde ". L'insuccesso di queste iniziative imprenditoriali è forse dovuto al fatto che non si è ancora maturi per valutare la necessità e la indispensabilità di cooperazione. L'allevamento del bestiame costituisce un altro aspetto positivo dell'economia. Allevatori di bovini ed ovini riforniscono le macellerie, locali e del circondario, di carni selezionate e genuine. Piccole imprenditorie private cominciano a farsi strada da qualche anno a questa parte. Esistono fabbrichette e rivendite di mobili, di materiale per l'edilizia, laboratori per la lavorazione del marmo, del legno, del ferro, dell'alluminio e piccole imprese per lo spostamento di materiali.


    Tutte le chiese

    Tutti i castelli



    Edited by Isabel - 4/11/2014, 18:27
     
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