Semplicemente Passioni forum

Prodotti tipici di Calabria

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Isabel
        +1   Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Torrone di Bagnara Calabra


    NhdgAxV

    A rendere particolari ed originali i torroni calabresi, specialmente a di Bagnara Calabra, sono le mandorle ed il miele che vengono lavorate artigianalmente mantenendo inalterate le antiche tradizioni. Le mandorle tostate vengono cotte per più di sei ore assieme all’albume e al miele. Successivamente il torrone friabile viene tagliato in piccole barrette che vengono poi ricoperte e guarnite di cioccolato bianco o cioccolato fondente o gianduia o ostia o nocciola o arancia. A Natale 2014, il Torrone di Bagnara, potrà legittimamente fregiarsi, per la prima volta, del marchio di Indicazione geografica protetta (Igp). Il risultato è stato festeggiato nella Camera di Commercio di Reggio alla presenza del presidente dell'ente Lucio Dattola, del dirigente generale del Dipartimento agricoltura della Regione Giuseppe Zimbalatti, dell'assessore agricoltura e forestazione della Provincia di Reggio Gaetano Rao, del vicesindaco di Bagnara Calabra Giuseppe Spoleti. In rappresentanza dei produttori sono intervenuti il presidente dell'associazione di categoria, Francesco Cardone, e Maurizio Gramuglia. Il progetto per ottenere l'Igp è stato avviato nel 2004 con la costituzione, nella cittadina tirrenica del reggino, dell' "Associazione tra i produttori di torrone". Inizialmente le imprese avevano proposto la tutela per tre differenti tipologie di prodotto: martiniana, torrefatto glassato e bianco glassato. Il Ministero, però, non ha valutato positivamente la possibilità di fare rientrare differenti tipologie. Il prodotto, ha stabilito, deve essere unico. Gli artefici del progetto si sono attivati per riscrivere tutta la documentazione richiesta (disciplinare, relazioni tecniche, economiche, storiche sul legame del prodotto con il territorio, la valenza economica, la tipicità che contraddistingue quel torrone da qualsiasi altro torrone prodotto in Italia ed all'estero), proponendo un prodotto "unico" declinabile in due varianti, martiniana e torrefatto. Nel novembre del 2012, quindi, si è svolta la pubblica audizione alla quale hanno fatto seguito la tutela provvisoria del prodotto (con un decreto del dicembre 2013) e la conclusione dell'iter amministrativo per l'apposizione del bollino Igp. "Con l'Igp, il Torrone di Bagnara, il primo in Italia ad ottenere il bollino dell'Ue - ha detto il presidente della Camera di commercio di Reggio, Dattola - accresce definitivamente la propria riconoscibilità a livello nazionale ed internazionale. Al tempo stesso il consumatore potrà contare sulla massima garanzia di qualità del prodotto che acquista. Il lavoro di squadra e l'unità di intenti hanno consentito di ottenere un risultato che è una vittoria per l'intero territorio provinciale". La produzione di torrone, concentrata perlopiù nel periodo natalizio, è dal punto di vista economico, una fonte di reddito importante. Complessivamente coinvolge poco più di una decina, tra laboratori di pasticceria e piccole attività a carattere 'industriale', con una occupazione significativa per l'economia locale, particolarmente nel periodo prenatalizio. In gran parte la produzione è destinata al mercato locale anche se aumenta la quota di torrone destinata alle città del centro e nord Italia, nonché ai mercati esteri, soprattutto laddove è forte la presenza di immigrati calabresi, in Europa, Stati Uniti e Canada. Altro elemento importante è l'aspetto innovativo della produzione con sperimentazioni di nuove tipologie di prodotto.


    Miele di fichi


    cQWqMgW

    In Calabria questo prodotto è tipicamente ed impropriamente chiamato miele di fichi, ma non ha nulla a che fare con le api. Ma in cosa consiste? Il miele di fichi viene prodotto facendo bollire i fichi in un po' d'acqua, tirandoli fino ad ottenere una densità molto simile a quella del miele. Ma cosa rende speciale questo estratto? Sicuramente il fatto che è fatto esclusivamente con fichi dottati (il fico dottato è uno dei più apprezzati in assoluto), aggiungendo un po' d'acqua durante la cottura. Ma soprattutto, ciò che distingue il nostro estratto di fichi sta nella sua densità. Il nostro cotto di fichi infatti viene venduto in vasetto, non in piccole bottiglie, perchè la sua densità è quella della tradizione calabrese, che appunto ha dato a questo prodotto il nome di miele di fichi. Nella tradizione gastronomica regionale, il miele di fichi viene usato in pasticceria, ad esempio nella produzione dei mostaccioli, cartellate, mandorlate, torrone, è ottimo su gelati e macedonie. Ma in realtà, questo estratto di fichi sta riscuotendo ultimamente enorme successo come ideale accompagnamento di formaggi freschi e carni, immancabile sui lampascioni fritti: impossibile non averlo in dispensa; oltre ad essere abbinabile come coadiuvante nel latte, è ottimo a colazione con tuorli d’uovo e zucchero montati. In passato veniva utilizzato come sedativo della tosse. Ancora, si presta come ingrediente per moltissimi usi, ma suggeriamo di provarlo assolutamente su un filetto di manzo: un filo di estratto, a mo' di aceto balsamico, dona al filetto un gusto assolutamente inimitabile. Oppure sulla panna cotta.
     
    .
3 replies since 29/9/2011, 14:20   409 views
  Share  
.