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Provvidenti

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  1. Isabel
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    Provvidenti

    RsgmVi5

    - Info -

    Provvidenti è un comune di 132 abitanti della provincia di Campobasso.

    Cenni storici

    Un'antica tradizione dice che l'attuale comune di Provvidenti posizionato a 575 metri fu riconosciuto granaio dell'antica città frentana di Gerione, distrutta da Annibale durante il suo passaggio nel Molise. Sembra infatti che Provvidenti fosse un luogo ideale per potervi scavare e conservare le messi prodotte nelle pianure vicine e sottostanti. Inoltre questo luogo era raccordato da una rete stradale, buona per quei tempi, sia con Gerione distante 15 stadi(2,6 km) che con Casalpiano. Da questa sua funzione di provvedere alle necessità della gente, nasce il suo nome: “PROVVIDENTIAE” (attestato da R.D. “Aprus-Mol” a cura di P. Sella, Biblioteca Apostolica Vaticana e dal trattato di toponomastica dell’Utet “Storia e significati dei nomi geografici”). La storia dettagliata viene descritta in “Provvidenti, note di storia antica e contemporanea” di Giovanni De Vito.). Polibio (libro III,101) narra che Annibale, dopo aver consolidato il suo accampamento a Gerione, per tenere sotto stretto controllo tutte le sue truppe e gli spostamenti dei romani, creò un secondo accampamento su di un poggio, chiamato oggi “colle Crocione”, con l’intento di occupare un’altura dominante, chiamata “Monte le Canne”, in vicinanza dell’attuale bivio per Provvidenti. Inoltre si pensa che anche l’attuale campanile della chiesa madre, sia stata costruita sulle basi di una vecchia torre, posta a vigilare sul granaio di Gerione.I primi dati storici Certi, appartengono al Medioevo: l'abitato di Provvidenti era già definito intorno al XII secolo e nella prima metà del XVI secolo il feudo era proprietà dei Di Capua. Dal 1555 fino alla fine del secolo faceva parte dei possedimenti dei D'Ajerbo. A quest'ultimi seguirono i Cavaniglia che fecero scolpire su molti edifici, tra i quali la chiesa di San Sebastiano, il proprio simbolo. I Cavaniglia rimasero al potere sino alla metà del XVII secolo dopodiché il feudo passò ai Di Sangro che lo tennero fino all'abolizione della feudalità. Il centro storico di Provvidenti ricorda il periodo medioevale.Attualmente infatti è in fase di studio un piano di recupero che possa conservarne le forme senza stravolgere l'impianto originale. Nel centro storico è ubicato un santuario (VII-VIII secolo) dedicato alla venerazione della Madonna della Libera, il più antico della Diocesi di Termoli-Larino. Più volte distrutto da calamità, ma sempre ricostruito con cura e devozione; l’ultima ristrutturazione è successiva al terremoto del 2002, quello che (con epicentro proprio tra Provvidenti e Ripabottoni) compromette anche la staticità della Chiesa Madre, nata nel 1724 sui resti di una vecchia chiesa Romana. Nella sacrestia della Chiesa Madre si conserva, insieme ad altri reperti, una pietra, con scolpito un labirinto (di antichissima fattura), e un lavabo (sempre in pietra, e che posto, nei primi tempi della Cristianità, all’ingresso del tempio, permetteva ai fedeli di lavare i piedi prima di entrare). Il campanile (anch'esso “ferito” dallo stesso sisma), è costruito in pietra gravinata con base piramidale; il tutto fa pensare che sia stato costruito modificando una torre antica, posta a tutela del granaio della città frentana di Gerione e della strada sottostante (detta, ancora oggi, “la via di Petrella”). Nel 1993, per appianare il grave dissesto finanziario del comune, che ne avrebbe potuto determinare la perdita dell’autonomia e diventare frazione del vicino comune di Casacalenda, le famiglie di Provvidenti, hanno dato luogo ad un’autotassazione. Nel 2002 Provvidenti subisce le conseguenze di un forte sisma che provoca il crollo di alcuni edifici ed il totale disuso di altri.


    Descrizione e geografia

    - Info -

    Piccola comunità agricola collinare, di origine medievale. I provvidentesi, caratterizzati da un indice di vecchiaia piuttosto alto, risiedono nell'unico centro abitato, situato su un altopiano. Il centro storico è costituito da abitazioni vecchie ma in buono stato, strette attorno alla chiesa parrocchiale e al palazzo baronale, che attestano l'origine medievale del nucleo; la parte di nuova espansione è invece costituita da palazzine moderne. Il territorio comunale, dal profilo vario e ondulato, è ricco di vegetazione; si presenta montuoso nella parte meridionale, senza tuttavia raggiungere quote importanti. E' attraversato dal torrente Rio, affluente di destra del fiume Biferno. Il paesaggio, ampio e gradevole, è racchiuso da colline ed alterna macchie di vegetazione a campi coltivati; il clima, mite come nella maggior parte dei centri collinari, è caratterizzato da estati fresche e gradevoli, cui fanno seguito inverni non troppo rigidi. Lo stemma riproduce uno scudo con una fascia obliqua e la lettera P nella parte centrale.
    Sorge su un pianoro lungo la riva destra del torrente Rio, tra i comuni di Casacalenda, Ripabottoni e Morrone del Sannio. La viabilità secondaria la unisce alla strada statale 87 Sannitica, a circa tre chilometri dall'abitato; il tracciato della statale 647 Fondo valle del Biferno, che assicura rapidi collegamenti con il litorale adriatico, corre invece a 5 km dal paese. Il casello di Termoli-Molise, distante 45 km, immette nell'A14 Adriatica; non direttamente servita dai collegamenti ferroviari, ha tuttavia la stazione più vicina, lungo la linea Campobasso-Termoli, a soli sette chilometri. L'aeroporto più vicino dista 149 km, ma a 194 km le strutture dello scalo di Napoli/Capodichino garantiscono migliori e più numerosi collegamenti nazionali ed internazionali; a 294 km l'aeroporto "L. da Vinci" di Roma/Fiumicino. Il traffico marittimo si dirige verso lo scalo più prossimo, a 152 km, al più attrezzato terminale merci posto a 199 km sulla costa tirrenica. Appartiene alla Comunità montana "Cigno-Valle del Biferno". Gravita verso Larino, Casacalenda e Campobasso per le strutture sovracomunali, sanitarie e per l'istruzione di secondo grado.

    Turismo

    Il rientro, durante le ferie estive, di quanti hanno dovuto lasciare il centro in cerca di lavoro ed un turismo giornaliero attratto dall'ambiente naturale e dalla fauna ittica del torrente ravvivano l'atmosfera paesana. Il centro mostra allora di avere le potenzialità per poter assumere un ruolo anche attivo nelle relazioni con i comuni vicini.
    • La festività del Patrono, S. Nicola di Bari, si celebra il 6 dicembre con distribuzione di pagnottelle e ribollita di fave.

    Edited by PatriziaTeresa - 22/6/2015, 17:54
     
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