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Santo Stèfano di Rogliano

Provincia di Cosenza

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    Santo Stèfano di Rogliano

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    - Info -

    Santo Stefano di Rogliano è un comune di 1.627 abitanti della provincia di Cosenza.


    Santo Stèfano di Rogliano,in Provincia di Cosenza, è un comune montano, di origini medievali, con un’economia basata essenzialmente sull’agricoltura. I santostefanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Pian del Lago, Vallegianno, Foresta e Mauritana. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.476 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su un declivio, ha un andamento plano-altimetrico vario. E' situata nella parte meridionale della provincia, sui rilievi dell’altopiano della Sila, alle pendici del monte Paganella, nella media valle del fiume Savuto, vicino al lago Arvo, tra i comuni di Rogliano, Aprigliano, Cellara, Mangone, Paterno Calabro e Marzi. A soli 3 km dal casello di Rogliano-Grimaldi, che immette sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, può essere raggiunta anche percorrendo la strada statale n. 19 delle Calabrie, il cui tracciato si snoda ad appena un chilometro. Agevole si presenta pure il collegamento con la rete ferroviaria: la linea Cosenza-Catanzaro ha infatti uno scalo sul posto. L’aeroporto si trova a 51 km; quello di Napoli/Capodichino è a 335 km. Il porto di riferimento dista 81 km; quelli di Reggio di Calabria e di Villa San Giovanni (RC) 177 e 165. Inserita in circuiti commerciali e nell’ambito territoriale della Comunità montana “Savuto”, ha nel capoluogo di provincia e in Rogliano i principali poli di gravitazione per il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.

    Storia

    Sorse, nel IX secolo, per opera di profughi cosentini, fuggiti dalla loro città, a causa dell’invasione saracena. La zona, tuttavia, risulta abitata già in precedenza, come testimonia un piccolo tesoro di monete argentee elleniche, del V e VI secolo a.C., rinvenuto nei dintorni del borgo. Alcuni sostengono che nel territorio si trovasse l’antico l’insediamento brezio di Hetriculum. Il toponimo, che riflette il nome dell’omonimo Santo, assunse la forma attuale nel 1864, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, riferita al contiguo centro roglianese. Al pari degli altri casali di Cosenza, verso la metà del Seicento venne infeudata al granduca di Toscana, dal cui dominio fu sottratta poco dopo, a seguito della vittoriosa rivolta di Celico. Tornata nel regio demanio, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu aggregata a Mangone. I Borboni, nella prima metà dell’Ottocento, la elevarono a comune autonomo. Annessa al Regno d’Italia, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Sul finire degli anni Venti del Novecento, fu unita a Rogliano, da cui si staccò nel 1937, recuperando l’autonomia. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale di Santo Stefano, più volte ricostruita; la chiesa di San Rocco; la chiesetta della Madonna del Soccorso, di origini duecentesche, rifatta verso la metà del XVIII secolo, a Vallegianno, e il santuario di Santa Liberata, sul monte Tirone.

    Economia

    Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi e frutta, soprattutto uva; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti alimentare, edile e della fabbricazione di mobili. Non è presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

    Tradizioni

    Tra gli appuntamenti tradizionali, che animano il paese richiamando visitatori dai centri limitrofi, merita di essere citata la fiera della Madonna del Soccorso, il 4 e il 5 agosto. La Patrona, Santa Liberata, viene festeggiata la terza domenica di settembre con l’omonima fiera, oltre che, naturalmente, con i riti religiosi.

    Il Raduno delle Mongolfiere in Calabria

    Il principale evento a carattere regionale è senz'altro il Raduno delle Mongolfiere in Calabria nel mese di maggio, che ha raggiunto la sua seconda edizione nel 2010. Organizzato dal comune e dall'associazione ACLI, questo importante evento è caratterizzato dal raduno di mongolfiere, giri in elicottero, esibizioni di paracadutisti, giornate dedicate alle scuole e ai disabili, nonché numerosi stand gastronomici e concerti serali, il tutto dalla durata di 4 giorni. Inoltre il 9 maggio 2010 è stato ufficializzato il gemellaggio con il comune di Fragneto Monforte, che da anni organizza raduni di mongolfiere a carattere internazionale.

    Edited by Isabel - 7/1/2012, 15:07
     
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