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Tiriolo

Provincia di Catanzaro

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  1. Isabel
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    Tiriolo

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    Info - Scheda Wiipedia

    Tiriolo è un comune italiano di 3.968 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.

    Etimologia

    Tiriolo fu fondato, si dice, dai greci circa 600 anni prima della guerra contro Troia, Tryoros da cui il suo nome dai 3 monti che la circondano. È possibile che venne fondanta in questo punto per la sua grande posizione strategica, si dice anche che si sia fermato Ulisse e che sia la terra dei Feaci. La popolazione originaria era composta da greci, fino a quando circa nel 500 a.C. La popolazione di stirpe indoeuropea i brettii o Bruzi la conquistarono e perse i contatti con la madre-patria, la Grecia.

    Territorio

    Centro agricolo della Sila piccola, situato a nord dell'istmo di Marcellinara, sopra un poggio che segna il displuvio tra la valle del fiume Amato sul versante tirrenico e quella del fiume Corace sul versante ionico. La parte nord-orientale dell'abitato si addossa alle pareti rocciose di uno spuntone calcareo.

    Cenni storici ed artistici


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    Tiriolo notturna

    Si vuole fondata dagli Enotri e abitata o soltanto fondata dagli Ateniesi; è comunque in una zona di ritrovamenti del Neolitico, dell'età del ferro e di epoche successive. Durante la rivolta di Spartaco fu teatro della ribellione e vide i due eserciti contrapposti:dalla sponda nord, sulle pendici che da Tiriolo degradano verso Marcellinara erano schierate le Legioni di Crasso, sull'altro contrafforte erano arroccati i ribell di Spartaco, che per impedire l'avanzata dei legionari avevano scavato, proprio nell'attuale stretto di Marcellinara, una trincea allagata che metteva in comunicazione i due mari. Qui fu rinvenuta nel 1640 una tavoletta di bronzo recante il testo del senatoconsulto del 186 a.C. riguardante il divieto di tenere baccanali (tavola dei baccanali esposta nei musei di Vienna). Antica baronia dei de Reggio il borgo, possesso dei Ruffo fino al 1464, fu dei Carafa fino al 1496 e dei Cicala fino al 1610. Nel Corso Garibaldi si distinguono alcuni palazzetti qualificati da eleganti portali e finestre. L'antica rocca è dominata dai ruderi del castello intorno al quale crebbe il centro storico caratterizzato da alcuni palazzi cinquecenteschi. Dalla sommità della rocca e da tutto il centro storico si può ammirare uno dei più ricchi panorami: verso sud est Catanzaro e le spiagge ioniche, a sud le Serre, Pizzo Calabro e la costa fino alle coste della Sicilia settentrionale, abbracciando il mar Tirreno con le isole Eolie, con Stromboli in evidenza con il suo pennacchio, mentre a nord si possono ammirare le pinete della Sila Piccola. Nel territorio comunale di Tiriolo, al confine con il territorio di Settingiano, sono visibili i ruderi di Rocca Falluca, un antico borgo medievale, fondato alla metà dell'XI secolo attorno a un castello normanno e abbandonato alla fine del XVI secolo, patria dell'umanista Agazio Guidacerio (1477-1542).

    Chiesa di Santa Maria della Neve

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    - Info -

    La Chiesa Madre di Tiriolo, Catanzaro, è dedicata a Maria della Neve e le sue origini risalgono all’Anno Mille. Danneggiata più volte sin da allora, la chiesa venne ristrutturata e ricostruita a più riprese: l’attuale aspetto è dovuto alla ristrutturazione del Settecento ed al recente restauro che ne ha intonacato gli esterni. La facciata a capanna, realizzata in pietra arenaria da maestranze locali, è piuttosto lineare, con tre portali rettangolari, un ampio frontone triangolare ed un rosone sotto di esso. I due ingressi alle navate laterali sono sormontati da una finestra a mezzaluna, mentre quello principale è in granito ed è decorato con un timpano scolpito in marmo verde di Gimigliano. All’interno lo spazio è suddiviso in tre navate da due arcate, sorrette da colonne in marmo dalle caratteristiche venature e dai capitelli corinzi laccati in oro. Volgendo lo sguardo verso il basso potrete ammirare una elaborata pavimentazione a mosaico, realizzata probabilmente nei primi secoli dell’esistenza della struttura con pietra calcarea di colore rosa e il marmo verde usato per il timpano della facciata. Molto caratteristica è anche la statua lignea della Madonna della Neve, risalente al Settecento, che dà il nome alla Chiesa e che troverete esposta in bella mostra al centro dell’altare maggiore.

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    Chiesa Madre vista da Piazza Italia

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    Statua lato sinistro della Chiesa

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    Statua lato destro della Chiesa

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    Particolare della facciata

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    Orologio della facciata

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    Frontone della Chiesa



    Antiquarium civicum

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    - Info -

    L’Antiquarium civico di Tiriolo raccoglie ed espone gran parte dei reperti più interessanti rinvenuti nel territorio comunale nel corso dei secoli, a testimonianza del suo grande passato. La struttura è suddivisa in due ampie sale espositive, dove i reperti sono ordinati in base al periodo storico di riferimento. Il museo è in continua evoluzione ed acquisisce sempre nuovi reperti, viste le diverse campagne di scavi archeologici ancora non ultimate nel territorio tiriolese. La sala a sinistra dell’ingresso è dedicata alla Preistoria ed alle prime epoche storiche dell’umanità. Vi sono conservati, infatti, reperti risalenti al Neolitico, all’Età del Bronzo ed a quella del Ferro: si tratta di arnesi rudimentali realizzati in ossidiana o in metallo, prevalentemente armi od oggetti per il taglio ma anche fibule, chiodi ed aghi. Una parte importante degli oggetti esposti si riferisce alla cultura dei Brettii (o Bruttii od ancora Bruzi), l’antica popolazione italica che abitava la Calabria prima dell’avvento dei Greci (con cui convisse più o meno pacificamente) e dei Romani (con i quali i rapporti furono più burrascosi!). A questa fase risalgono anche opere artistiche di un certo pregio come vasi di ceramica, contenitori di terracotta, statue votive in metallo, monete e lamine metalliche, prevalentemente in piombo, usate per le iscrizioni: tra queste vi segnaliamo quella su cui è incisa in lingua greca una pesante maledizione contro i nemici. Ancor più importante è la tavoletta di bronzo su cui è inciso il “Senatoconsulto sui Baccanali” risalente al II secolo a.C.: il documento, che comunicava il divieto di compiere feste pubbliche in onore del dio Bacco per ordine del Senato di Roma, ha una grandissima portata storica ed è qui conservato in copia, in quanto l’originale è stato donato nel Seicento all’Imperatore Carlo VI e conservato oggi nel Museo di Vienna. Nell’altra sala troverete invece reperti in ceramica di età Romana, Medievale e Rinascimentale.

    Feste e manifestazioni

    Dal 9 al 12 agosto diversi gruppi sonori, giunti da ogni parte d’Italia, si esibiscono nel quartiere, dietro la chiesa di Tiriolo, dove suonano, cantano e ballano la propria musica popolare. Questa manifestazione si chiama: Radici Sonore Festival

    Economia

    È un centro dove esistono ancora alcune botteghe d'arte che producono lavori a telaio e a tombolo: i vancali, scialli tradizionali, e tessuti in lana e seta. L'agricoltura dà grano, mais, frutta, olive e uva che vengono lavorati in loco da frantoi e impianti di vinificazione. L'industria è attiva nel settore dell'arredamento, della lavorazione dell'olio, dei dolciumi.



    Personalità legate a Tiriolo
    • Vincenzo De Filippis, nato a Tiriolo il 4 aprile 1749, professore di matematiche nell'Università di Bologna, giustiziato a Napoli il 28 novembre 1799, come aderente alla repubblica napoletana. Fu anche Ministro degli Interni nella concitata e breve vita della Repubblica partenopea.

    Personalità legate a Rocca Falluca
    • Agazio Guidacerio, o Agacio Guidacerio, o Agathius Guidacerius (Rocca Falluca, 1477 – Parigi, 1542), è stato un umanista, linguista, filologo ed ebraista italiano.

    Edited by terryborry - 25/6/2012, 20:22
     
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    Rocca Falluca

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    Info - Scheda Wikipedia

    Rocca Falluca è borgo medievale, fondato attorno alla metà dell'XI secolo e abbandonato alla fine del XVI secolo, i cui ruderi sono localizzati nel territorio comunale di Tiriolo, al confine con il territorio di Settingiano.

    Etimologia

    Il toponimo deriva dal nome italianizzato della nobile famiglia normanna Faloch o Falloc o Falluch che nell'XI secolo si insediò nell'Italia meridionale e divenne feudataria di un territorio nei pressi di Catanzaro, in Calabria, comprendente anche Rocca Falluca, località che da loro prese il nome.

    Storia

    Il borgo era costruito attorno a un castello normanno posto sulla sommità di un ripido colle, a 350 m s.l.m., sul versante di destra della bassa valle del Corace, in posizione ottimale per il controllo del fiume e dell'istmo di Catanzaro. I primi Falloc/Falluca noti, Ugo ed Erberto, erano entrambi cavalieri normanni al seguito di Roberto il Guiscardo a cui rimasero fedeli anche durante la ribellione di Abelardo d'Altavilla, figlio del conte Umfredo. Il castello sarebbe stato uno dei tre costruiti nel 1071 per ordine del Guiscardo, il quale era intento all'assedio di Palermo, per contrastare il ribelle Abelardo d'Altavilla che si era asserragliato nella rocca di Santa Severina. Nel 1088 Miera di Falluca, il figlio di Ugo, coinvolto nella lotta che oppose gli eredi del Ruggero e Boemondo, fu costretto ad abdicare a favore del proprio figlio Adamo. Adamo non riuscì tuttavia a conservare il feudo di famiglia che nello stesso 1088 fu diviso fra il conte Ruggero e Rodolfo di Loritello. Nel 1096 il castello di Rocca Falluca fu donato dal conte Ruggero al vescovo latino di Squillace e nel 1128 fu incorporato alla diocesi di Catanzaro; infine, all'epoca di Federico II Rocca Falluca passò ai Ruffo. Nonostante l'evidente finalità difensiva del castello, Rocca Falluca fu assalita dai Saraceni. Nel XVI secolo fu una delle pochissime località calabresi dove la popolazione, invece che aumentare, diminuì (da 141 "fuochi", ossia nuclei familiari, ad appena 18). La maggior parte degli abitanti si trasferirono nella vicina collina dove è posta l'odierna Settingiano. In prossimità del borgo vi era il monastero di San Giuliano di Rocca Falluca, diocesi di Squillace. Nato come monastero basiliano attorno al X secolo, divenne poi abbazia benedettina e, alla fine del XII secolo, abbazia cisterciense. Rocca Falluca diede i natali all'umanista Agazio Guidacerio (1477-1542).

    Edited by terryborry - 25/6/2012, 20:18
     
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