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Racconto: Il mistero di Anastasia Romanov e di Anna Anderson

Russia 1918

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  1. Myriam Isabel
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    Il mistero di Anastasia Romanov e di Anna Anderson

    Blog+Anastasia

    - Info -

    Anastasia Nicolaievna Romanov (18 giugno 1901 - 17 luglio 1918), quartogenita dello zar Nicola II di Russia e dell'imperatrice Alessandra d'Assia, e' nota anche come Granduchessa Anastasia di Russia. Fu assassinata il 17 luglio 1918 ad Ekaterinburg insieme al padre, alla madre e alle sorelle Olga , Tatiana , Maria e al fratello Alessio.

    Voci su una possibile sopravvivenza della duchessa sono continuate per decenni, fino all'effettuazione dei test del DNA nel 1994 sui corpi rinvenuti ad Ekaterinburg. I risultati delle analisi hanno stabilito che si tratta effettivamente dei resti dei Romanov, sebbene due corpi, quello di Alessio e di una delle giovani, probabilmente quello di Anastasia, siano mancanti. I corpi non sono stati rinvenuti probabilmente a causa della cremazione. Alcune donne, nei decenni successivi, hanno tentato di impersonarla, tra loro una certa Anna Anderson che affermava di essere la granduchessa sfuggita miracolosamente all'esecuzione.

    Berlino, 17 Febbraio 1920 - Un poliziotto stava passeggiando sul ponte sopra la Sprea quando vide una giovane donna che stava per buttarsi nelle gelide acque del fiume. Riuscì a salvarla. La sconosciuta, che versava in un grave stato confusionale ed era priva di documenti di identita' e di denaro, venne trasportata in un ospedale. Si risveglio' dallo shock e disse a gran voce, con grande sgomento generale: "Sono la granduchessa Anastasia, scampata all’eccidio di Ekaterinburg nel luglio 1918"! Racconto' particolari della sua clamorosa fuga, di come la baionetta che la voleva colpire si era spezzata, della confusione generale, della paura, del sangue. Racconto' i particolari della sua vita, delle sorelle, dello zar, suo padre Nicola II Romanov. La somiglianza con la giovane Anastasia Romanov impressiono' i piu' deboli: un neo e un'imperfezione della falange di una mano. Tutto sembrava coincidere. Tuttavia, venne presa per pazza e fu internata per due anni in un manicomio. Ando' a vivere in una baracca della Foresta Nera, adottando il nome di Anna Anderson. Ed inizio' un'interminabile battaglia - che coinvolse magistrati, membri della famiglia Romanov in esilio, testimoni delle ultime vicende alla corte di Russia - affinché venisse ufficialmente riconosciuta la sua identita' di Anastasia Romanov. Alcuni, come il marito (lo storico John Manahan, sposato nel 1969), le credettero ciecamente; altri l'accusano di essere una volgare truffatrice. Vero e' che, dopo l'eccidio della famiglia dello zar, i corpi di Anastasia e di Alessio Romanov, non furono mai trovati... spariti nel nulla. Anna Anderson morì a Charlottesville (Stati Uniti) nel Febbraio del 1984: chissa' se con lei era morta anche Anastasia Romanov.

    Curiosità

    In realta' sembra che il test del DNA sia fasullo e che Anna Anderson fosse veramente Anastasia! Sembra inoltre che non sia mai esistita una certa Franziska Schwanzkowska. Senza contare che Franziska Schwanzkowska, se mai fosse esistita, era fuggita dalla Polonia due giorni dopo il ritrovamento di Anna Anderson! Alcuni sostengono che la sopravvissuta sia Maria e non Anastasia! La storia di Anna/Anastasia e' stata oggetto anche della trama difilm anastasia alcuni film, il primo dei quali risale addirittura al 1928. Il piu' famoso e' probabilmente "Anastasia" del 1956 di Anatole Litvak con Ingridanastasia di don bluth Bergman (questo ruolo le valse il premio oscar), Yul Brynner ed Helen Hayes.

    Prendendo spunto dall'omonimo film viene realizzata, nel 1997, la versione animata di "Anastasia" dalla 20TH CENTURY FOX con la regia di Don Bluth e Gary Goldman. Prendendo spunto dall'omonimo film viene realizzata, nel 1997, la versione animata di "Anastasia" dalla 20TH CENTURY FOX con la regia di Don Bluth e Gary Goldman. Dal dicembre 2005, con la prima mondiale presso il Teatro Nuova Opera di Mosca, e della prima nazionale del dicembre dello stesso anno presso il Teatro Comunale di Ferrara, la storia di Anastasia diviene un musical per mano del brillante compositore e produttore Bruno Contini, che attraverso composizioni coreografiche e arie liriche, fa rivivere le vicissitudini di una donna prigioniera dei suoi confusi ricordi regali in un manicomio di Berlino.

    Edited by Isabel - 7/6/2012, 16:26
     
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    Anastasiaaaaa :madai:
    Chissà se era veramente lei :sospettoso:
    Comunque quella donna,Anna Anderson,mi fa un po paura :spavento: Poi,io la somiglianza fra le due nn ce la vedo :notizia:

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    LO SCANDALO DELLA COLLANA
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    Regina Maria Antonietta
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    Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena, meglio nota come Maria Antonietta (Vienna, 2 novembre 1755 – Parigi, 16 ottobre 1793)
    Per suggellare l’alleanza tra Austria e Francia, venne data in sposa, in giovane età, al Delfino di Francia, il futuro Luigi XVI. Alla corte di Versailles però, non riuscendo ad ambientarsi, per sopperire alla solitudine, alla noia ed a un matrimonio deludente e tormentato, cominciò a vivere nelle frivolezze e nel lusso più sfrenato, per la quale viene ricordata tutt'oggi. Gli scandali, gli sperperi e i numerosi pettegolezzi di cui fu protagonista, l'avrebbero fatta poco a poco alienare dalla corte e dal popolo, che inizialmente l’aveva ben accolta, rendendola alla fine odiata dai sudditi. Con la maternità e con l’aggravarsi della situazione finanziaria e politica del paese, passò ad una vita più assennata, ma ormai la Rivoluzione stava per scoppiare e anche in questo periodo, non riuscì a vincere le proprie antipatie e l’indecisione del marito. Durante la Rivoluzione, nel periodo di prigionia, Maria Antonietta dimostrò di essere una madre e moglie esemplare, mostrando varie virtù, che probabilmente non avrebbe mai fatto vedere se il destino non le avesse riservato una vita così tragica: la dedizione alla famiglia, la dignità, il coraggio, la costanza nelle avversità, la determinazione e l’eloquenza.[2] Al culmine della Rivoluzione francese, giudicata colpevole di alto tradimento dal Tribunale rivoluzionario, seppur senza prove tangibili, morì con dignità sulla ghigliottina.


    Nicole Leguay D'Oliva
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    Popolana,molto somigliante alla regina,faceva la prostituta.Quando fu "assunta" di impersonare la regina, credette di dover fare prestazioni adatte al suo mestiere ma dovette ricredersi,recitò benissimo la sua parte nel boschetto di venere a Versailles,ma essenso stata ingannata e truffata i giudici colpiti dalla sua innocenza la scagionarono.

    La storia
    La collana protagonista dello scandalo era stata creata dai gioiellieri di Parigi Boehmer e Bassenge, che per anni avevano collezionato pietre preziose con l'idea di venderle, dopo averle trasformate in un collier, alla contessa Du Barry, favorita del re Luigi XV. Dopo la morte del Re, nel 1774, i gioiellieri pensarono di offrirla alla nuova regina Maria Antonietta. Il suo costo era di 1.600.000 livres, pari a circa 500 kg d'oro.
    Nel 1778 Luigi XVI offrì il gioiello alla Regina. Secondo alcuni, la donna lo rifiutò dicendo di preferire che quei soldi fossero investiti in un vascello; secondo altri, fu Luigi XVI a cambiare idea.
    I gioiellieri non riuscirono a vendere la collana all'estero; dopo la nascita del delfino Luigi Giuseppe (1781) provarono ancora a venderla a Maria Antonietta, ma invano.
    Fu Jeanne de Saint-Rémy de Valois a ordire un piano per guadagnare denaro e potere grazie alla collana. Dopo numerose vicissitudini, questa discendente di Enrico II di Francia aveva sposato il conte Nicolas de la Motte e viveva in una piccola pensione che il Re aveva donato loro.
    Jeanne Valois
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    entrò in contatto nel 1784 con il cardinale di Rohan, ex ambasciatore a Vienna. La regina Maria Antonietta non vedeva di buon occhio il cardinale, poiché egli aveva raccontato alcuni suoi segreti all'imperatrice d'Austria Maria Teresa, sua madre. Inoltre, la Regina aveva sentito di una lettera in cui il cardinale di Rohan Louis René Édouard parlava in modo leggero e offensivo di sua madre.
    Litografia dell'800 raffigurante la contessa Jeanne de Saint-Rémy de Valois
    Il cardinale di Rohan.
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    Aspirando alla carica di Primo Ministro di Francia, il cardinale stava cercando di riconquistare una buona reputazione agli occhi della Regina. La contessa de la Motte lo convinse di godere del favore di Maria Antonietta e Rohan pensò di approfittarne.
    Cominciò così una finta corrispondenza tra il cardinale di Rohan e la regina Maria Antonietta, orchestrata da Jeanne Valois de la Motte. Il tono delle lettere divenne sempre più caldo, finché il cardinale, convinto che la Regina fosse innamorata di lui, chiese un appuntamento segreto. L'incontro ebbe luogo nell'agosto del 1784 nel giardino di Versailles: una prostituta, Nicole Leguay D'Oliva, si finse Maria Antonietta, promettendo al cardinale di dimenticare le incomprensioni del passato.
    Lo scopo di Jeanne Valois era quello di impadronirsi del denaro che spillava al cardinale facendogli credere che fosse destinato alle opere di carità della Regina. Tramite questi soldi, Jeanne poté ritagliarsi un suo ruolo nell'alta società francese del tempo, e molta gente credeva davvero alle sue millantate relazioni con Maria Antonietta. D'altronde, è una questione ancora aperta questa; non è escluso che la Regina abbia potuto impiegare la contessa nel raggiungimento di qualche scopo, ad esempio quello di mandare il cardinale in rovina.
    Ad ogni modo, i gioiellieri Boehmer e Bassenge credevano alle relazioni tra le due donne, e pensarono di usare la contessa de la Motte per vendere la collana alla regina Maria Antonietta.
    Il 21 gennaio 1785 la contessa annunciò che la Regina avrebbe acquistato la collana, ma che - per via del costo elevato del gioiello - non lo avrebbe fatto apertamente, bensì tramite un intermediario. Fu il cardinale di Rohan a trattare sul prezzo della collana, che fu acquistata per 1.600.000 livres pagabili a rate. Affermando di essere stato autorizzato da Maria Antonietta, mostrò ai gioiellieri le condizioni dell'accordo, scritte a mano e firmate dalla Regina. Rohan portò a casa della contessa la collana, che un uomo - in cui il cardinale disse di riconoscere un valletto del Re - venne a prendere.
    Pare che il conte de la Motte sia partito poco dopo per Londra, portandosi dietro la collana, di cui avrebbe venduto i diamanti.
    Al momento del pagamento, Jeanne Valois portò ai gioiellieri una nota del cardinale. Ma questo non bastò, e Boehmer si lamentò con la Regina, che si disse all'oscuro di tutta la vicenda, affermando di non aver mai acquistato la collana in questione. Ne seguì un coup de théâtre. Il 15 agosto 1785, giorno dell'Assunzione, mentre tutta la corte aspettava il Re e la Regina per recarsi alla cappella, il cardinale, che si preparava alla funzione, fu arrestato e portato alla Bastiglia. Rohan riuscì comunque a distruggere quella che credeva essere la sua corrispondenza segreta con la Regina, e non è dato sapere se questo sia avvenuto con la complicità degli ufficiali, che non l'avrebbero impedito. La contessa fu arrestata solo il 18 agosto, dopo aver distrutto il materiale compromettente.
    La polizia cominciò a lavorare per catturare tutti i complici. Furono arrestati anche la sosia di Maria Antonietta Nicole Leguay e un certo Réteaux de Villette, amico della contessa, reo confesso di aver scritto le lettere a Rohan con il nome della Regina e firmato per lei le condizioni dell'accordo. Anche Cagliostro venne arrestato dalla polizia, ma fu riconosciuto innocente. L'unico che rimase a piede libero fu il conte de la Motte essendo fuggito in Inghilterra, da sempre territorio nemico per la Francia.
    Il cardinale accettò che fosse il Parlamento di Parigi a giudicarlo. Il 31 maggio del 1786 ne risultò una sentenza sensazionale: Rohan fu assolto, mentre la contessa de la Motte fu condannata a essere flagellata, marchiata e rinchiusa nella prigione delle prostitute, la Salpêtrière. Suo marito, assente, fu condannato a vita alla galera. Villette, infine, fu bandito, mentre Nicole Leguay fu assolta.

    Lo scandalo della collana di diamanti ebbe un ruolo importante negli anni che precedettero la rivoluzione, perché contribuì a screditare la monarchia francese. Maria Antonietta era una figura impopolare, e i gossip salaci sul suo conto la resero più che un peso alla figura del marito. Non riuscì mai a scrollarsi di dosso l'immagine di una donna che era stata capace di perpetrare una frode multimilionaria per i suoi scopi politici. Il fatto che circolassero voci sulla sua vita sessuale e su tali beghe riguardanti gioielli non la avvicinò certo al popolo. Inoltre lo scandalo spinse Luigi XVI ad avvicinarsi alla moglie, il che non lo aiutò a risolvere i successivi dilemmi politici.



    Ke dite,la sosia somiglia alla regina? :mangio:

     
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  4. silvia1979
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    La storia di Anastasia mi ha sempre affascinato, credo che non si saprà mai se la ragazza ritrovata fosse veramente lei o un'impostora, comunque è un mistero e a volte i misteri è bello che rimangano tali.
     
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3 replies since 26/4/2008, 13:27   1368 views
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