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Palizzi

Provincia di Reggio Calabria

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    Palizzi

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    - Fonte -

    Palizzi è un comune di 2.352 abitanti della provincia di Reggio Calabria. Frazioni: Palizzi Marina, Palizzi Superiore, Pietrapennata, Spropoli (Dialetto Greco-Calabro: Spiròpoli).

    Territorio

    Centro agricolo del versante meridionale dell'Aspromonte, situato sul fianco destro della media valle della fiumara omonima, tra il monte Grappida (682 m) e il monte Carruso (619 m). L'abitato si raggruppa ai piedi di uno spuntone roccioso coronato dai resti di un castello.

    Il suo territorio comprende le quattro frazioni di:
    • Palizzi Marina (1.906 abitanti), a W del Capo Spartivento
    • Palizzi Superiore (301 abitanti)
    • Pietrapennata (112 abitanti), posta a 673 metri s.l.m. sull'Aspromonte meridionale
    • Spropoli (276 abitanti), a W del Capo Spartivento

    Nonché la località abitata di Contrada Gruda (112 abitanti), situata sul litorale.

    Storia

    - Fonte -


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    Cupola Chiesa S. Anna

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    Centro

    Palizzi è il Comune più meridionale della nostra penisola. Il suo territorio corrisponde alla parte più estrema dell'antichissima regione che, una quarantina o cinquantina di secoli addietro, dopo essere stata indicata come ESPERIA (terra d'occidente) ed Enotria (terra del buon vino) fu chiamata Italia, forse dal nome del "vitello" sfuggito ad Ercole o più verosimilmente da quello del leggendario re Italo. Qualcuno ha ipotizzato che essendo greco il nome Palizzi, forse si trattò di una delle sette città fondate dai calcidesi e ricordate da Aristotele. Ma il geniale orientalista, il gesuita Cesare de Cara, sostenne che le coste meridionali dell'antichissima Italia furono occupate dagli Hethei - Pelasgi provenienti dalla Mesopotamia al tempo della cosiddetta "Civiltà minoica" che lo studioso preferì indicare come "civiltà Hetheo - Pelasgica". Dal nome appunto di quei popoli che muovendo contemporaneamente dall'Asia Minore andarono ad occupare le Isole dell'Egeo, il Continente greco e le coste meridionali dell'Italia, portandosi dietro il bagaglio delle loro credenze religiose, delle loro conoscenze metallurgiche ed esperienze ceramistiche. Lavorazione queste ultime dalle quali si ricavano bombole, vasi, piatti, tegole, mattoni ed altri utensili, i cui cocci si chiamano "straci" che indicano la probabile origine del nome di Stracia. Ossia di quella frazione (Palizzi Marina) che oggi risulta essere la parte più popolata del Comune. Alcuni altri toponimi che si richiamano a luoghi di culto pagano e fortificazioni militari sono: Il Promontorio di Ercole (Capo Spartivento), Alica, Apita, Campo Venere, Passo della zita (zita - città), Muro-rotto, Spropoli. Il Muro-rotto prima che si rompesse era sicuramente chiamato "Muro" che serviva per serrare la frontiera tra le antiche Repubbliche di Locri e Reggio e a chiudere l'accesso verso le strutture del Porto di Palizzi segnalato ai naviganti già dal geografo Strabone di Amasia qual "comodissimo" punto di approdo, sicuro rifugio e base per rifornimento di viveri legna ed acqua occorrenti alle navi in transito. Spropoli. II suo nome, con tutta probabilità, deriva da "Propilei" che è il termine con il quale in Atene venivano indicate le avamporte dell'Acropoli, ovvero la città fortificata. A Spropoli dunque ci sarebbe stata una stazione delle guardie di frontiera che in quei lontanissimi tempi si chiamavano "peripolòi". Per la presenza nel suo territorio di un Monastero Basiliano, di un Convento dei Prati Minori Conventuali, di 14 Chiese e 10 Cappelle tra pubbliche e private, di una Comuneria di Preti latini, Palizzi, dopo essere stato un centro di religiosità pagana, divenne una "piccola Tebaide" cristiana. La Terra di Palizzi, dai Normanni in poi, fu sotto il dorninio dei seguenti feudatari: 1) Il Vescovo di Bova fino ai primi decenni di Federico 2°; 2) I Ruffo che durarono fìno al 1504; 3) Gli Ajerbe d'Aragona dal 1504 al 1580; 4) I Principi Colonna dal 1580 al 1654; 5) I Principi Arduino dal 1654 al 1751; 6) I de Blasio dal 1751 fino all'abolizione della feudalità. Meritano una speciale menzione i Baroni don Francesco Colonna e l'on. Avv. don Tiberio de Blasio per aver fatto restaurare il Castello rispettivamente nel 1580 e 1866. Oggi, purtroppo, l'Antico maniero ricco di tanta storia e meta assidua di visitatori necessita di urgenti restauri che tardano ad arrivare.

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    - Fonte -

    Tra i siti paleolitici più antichi d'Europa, villaggio esteso con continuità abitativa a prtire da 800 mila anni, Monte Gunì- con similitudne con il sito di Caselle di Maida- Rinvenimenti sporadici di punte musteriane di 30 mila anni. Per il neolitico sono moltissimi i siti della facies culturale detta di Steninello, con produzione litica e ceramica di pregevole valore artistico decorata con rombi e losanghe. Presenti diversi siti del neolitico medio e finale. L'età del rame e della prima età del bronzo sono oltremodo presenti con originalìtà culturali che dovranno essere studiate. A partire dalla fine del VII sec. a.C. Palizzi ha avuto un ruolo importante in quanto confine tra il terriorio di Reggio e Locri. Negli ultimi tempi è stato accettato il confine grazie al lavoro dell'archelogo onorario S. Sranges che ha rilevato nel corso di un ventennio una fitte rete di siti di entrambi le appartenenze che ha consento di defnire con chiarezza la netta linea di demarcazione tra i terriori delle due grandi repubbliche antiche. Ricordato solo nel secolo XV come feudo dei Ruffo, fu in seguito dei d'Aragona d'Ayerbe, dai quali passò ai Colonna nel 1580. Nel 1654 entrava nel dominio degli Arduino, i quali nel 1662 ottenevano il titolo di principe; in ultimo (1784-1806) fu dei De Blasio cui veniva concesso il titolo di barone. La parrocchiale ha subito nel 1960 un rifacimento quasi completo: sussiste l'abside sinistra, elemento di grande importanza, consistente in uno spazio quadrato, racchiuso entro una sorta di torre in miniatura pure quadrata e coronato da una cupola che all'interno rivela al sua origine medievale. La chiesa possiede inoltre una statua di Sant'Anna, difficilmente databile per il suo stile arcaico, ma probabilmente del '500. Il castello di origini medievali, fu rifatto come palazzo in grandiose e semplici forme nel '600. Molto pittoresco è anche il centro di Pietrapennata, di carattere alpestre; la chiesa di origine medievale (basiliana), ma rifatta nei secoli XV-XVI, conserva la Madonna dell'Alica, statua di marmo alabastrino del '500. Diede i natali ai fratelli Misefari: Bruno (anarchico, filosofo, poeta e matematico), Enzo (storico, intellettuale e parlamentare del P.C.I.) e Ottavio (calciatore reggino tra i più conosciuti nei primi anni del secolo; giocò nella Reggina e nel Messina). La tesi su quale delle fiumare del versante jonico reggino fosse il fiume Alece (o Alice, dal greco Αλήξ, Halex, "salato") - confine naturale tra le due poleis magnogreche di Reggio e Locri Epizefiri - è dibattuta da tempo. Alcuni studiosi ritengono fosse l'Amendolea, altri la Fiumara di Palizzi. L'importanza strategica del confine naturale era enorme, poiché divideva le due più importanti città magnogreche della zona. Dopo molti scontri le due città stabilirono tacitamente il loro confine proprio sul corso d'acqua.

    Dice a tal proposito il geografo greco Strabone (I secolo a.C.):
    « Il fiume Alece, che divide il territorio di Rhegion dalla Locride passando attraverso una profonda valle, ha questa particolarità riguardo alle cicale: quelle sulla riva locrese cantano, mentre quelle sull'altra riva non hanno voce. Si congettura che ciò ne sia la causa: le seconde si troverebbero in un luogo ombroso, cosicché le loro membrane sarebbero sempre umide e non si distenderebbero mai; le prime, invece, stando in un luogo soleggiato, avrebbero le membrane asciutte e simili al corno, così da essere ben adatte ad emettere il suono. »



    Cosa c’è da vedere a Palizzi
    • Chiesa di Sant’Anna
    • Chiesa del SS. Redentore
    • Chiesa di Santa Maria dell’Alica
    • Chiesa di Santa Maria del Carmine
    • Chiesa dello Spirito Santo

    Economia

    Nella parte alta del territorio comunale è in uso presso alcune famiglie confezionare tessuti di fibre di ginestra con telai propri. Vi è una distilleria di essenze di bergamotto e gelsomino. Una cava di marmo per usi ornamentali è sul territorio. Praticata anche la pesca e la pastorizia.



    Personalità legate a Palizzi
    • Bruno Misefari (meglio conosciuto con lo pseudonimo anagrammatico Furio Sbarnemi (Palizzi 17 Gennaio 1892-Roma, 12 Giugno 1936 Anarchico).
    • Fiumanò Domenico Violi (compositore)
    • Sebastiano Siviglia (Palizzi, 29 marzo 1973) è un ex calciatore italiano, che giocava nel ruolo di difensore.
    • Francesco Marino, ex calciatore
    • Giovanni Ligato, supercentenario




    Tutte le chiese

    Tutti i castelli

    Tutte le spiagge



    Edited by Isabel - 21/10/2014, 10:22
     
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    Palizzi Marina

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    - Fonte -

    Palizzi Marina, è il più popoloso centro del Comune di Palizzi. Sorge al Km 51 della Statale Jonica 106 e al Km 423.961.52 della linea ferroviaria R.C. Metaponto. Il centro abitato è disteso lungo la linea litoranea, presenta i caratteri tipici del paesaggio mediterraneo, colpisce il fascino di una spiaggia a forma di conca, incontaminata, e l'odore intenso della salsedine. E' dotata di una stazione ferroviaria, caratteristici negozi, e di strutture ricettive per i villeggianti. Si pratica la pesca natante e dalla riva. Nei ristoranti locali vengono offerte pietanze miste: mare, mare monti. Il piatto maggiormente richiesto: pasta al nero di seppia. Una strada provinciale, abbellita, lungo il suo snodo, da fiori multicolori e odorose ginestre ornamentali, conduce al "Centro Storico" oggi meno popolato, ma pur sempre custode della memoria storica e architettonica dell'antica Palizzi.

    Palizzi Centro - Cenni storici su Palizzi Superiore

    - Fonte -

    Gli Hethei-Pelasgi, forse, vi videro raffigurato in quella mastodontica "Rocca", a Palizzi Superiore, il loro dio Set o Apollo Aleo e per tale la venerarono. O potè anche essere che col tal nome i colonizzatori divinizzarono il fiume cui rimase il nome di Alece, che a sua volta lo diede al Porto e al Paese di Palizzi. Altre motivazioni che influenzarono positivamente gli Hethei-Pelasgi per la scelta del sito da occupare, oltre quella del fiume, saranno state, da un lato dalla ricchezza di numerose sorgenti acquifere e dall'altro il ritrovarsi in presenza di accoglienti rifugi abitativi dentro le grotte rocciose proprio sotto il fortilizio naturale dell'alta rupe rocciosa, <<quadrata>> in maniera forse unica al mondo. Certo anche il clima, i verdi pascoli, le mandrie di armenti allo stato selvaggio le vergini foreste ricche di cacciagione, l'abbondanza di creta per mattoni, tegole e vasellame, pietre calcaree a non finire per ottenere la calce, e il tutto calcolato come dono divino e segno della volontà di Set, avranno avuto un loro ruolo non secondario nella scelta. Anche se vien da credere che per determinarla in assoluto vi concorse la paura dei pirati che razziavano lungo le coste e mai si sarebbero avventurati nella gola dei monti ad assaltare un paese serrato e protetto dalla naturale fortezza della Rocca, sulla quale più tardi si elevò un <<castello>>. Nell’antico centro storico, a Palizzi Superiore, lo sviluppo edilizio cominciò dalla conformazione naturale di molti "Catoja" (sono il plurale di Catojo e letteralmente significa vano sottostante, che, se buio e cavernoso, prende al singolare il corrispondente termine di Catùso e al plurale di Catùsa o Catùsi), sopra i quali più tardi si costruirono le case del paese. Le affumicate pareti rocciose di questi antri confermano che essi costituirono le prime abitazioni dei nostri Aborigeni Hethei - Pelasgi. Per quanto tempo è impossibile dirlo, ma certamente finchè non passarono dalla costruzione dei <<muri a secco>> a quelli murati con creta e <<mavròpolo >> ( argilla plumbea) e in fine alla muratura con calce, quando già ormai disponevano di tegole per la copertura, di uno spazio più capiente tra una grotta e l 'altra, col pavimento in terra battuta. Il progresso dell'arte e la differenziazione per censo, li portò poi alla costruzione della casa con solaio << solarata>> ad un piano fuori terra e poi di seguito alla Casa << palazziata >> e alle << palazzine>> che furono degli autentici palazzoni. Cosicchè nelle prime catapecchie di creta rimasero ad abitare i pezzenti, mentre la <<mastranza e i massari>> salirono nella casa solarata, il Clero ed i Magnifici nelle case Palazziate, i parenti prossimi del "Padrone" nelle <<palazzine>>. Mentre egli, Comandante in capo, si insediò con tutta la sua Corte, sopra la Rocca, nel Palazzo per eccellenza. Questa fu Palizzi fin dai tempi antichi.

    Uno scrittore e paesagista inglese, Edward Lear, vedendola per la prima volta, così la descrisse il 3 agosto del 1847: <<...siamo giunti (da Bova) in vista di Palizzi, una città molto strana, costruita attorno ad una roccia isolata, dominante una delle tante strette vallate aperte al mare. Venendo come noi abbiam fatto, dall'altopiano siamo arrivati al di sopra di Palizzi, il cui castello è visibile solo dal lato nord, così, per arrivare al livello del fiume e alla parte bassa della città, è necessario discendere una scala perfetta tra case e pergolati, aggruppati nel vero stile calabrese fra sporgenze coperte di cactus da una roccia all'altra dove sembravano crescere. Nessun posto più selvaggio nè più straordinario di Palizzi può attirare l'occhio di un artista. ... Abbiamo lasciato questa città alle ore tre del pomeriggio.... incominciammo ad ascendere le colline di Pietrapennata. Dal lato nord, Palizzi appare completamente in forme differenti, ed è una di quelle scene "Poussinesque" di carattere così squisito e così peculiare dell'Italia >>.



    Pietrapennata

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    - Fonte -

    Pietrapennata dall'alto dei suoi 673 metri sul livello dal mare, offre al visitatore panorami paesaggistici meravigliosi. In questa frazione, la piu' vicina all'Aspromonte meridionale, si possono visitare i resti della Chiesa di S. Maria dell’Alica. Pietrapennata, che fu oggetto delle particolari attenzioni del paesagista Milanese Cosomati, il quale nel Natale del 1927 pubblicò in "Illustrazione Italiana" un servizio fotografico dedicato alla Chiesa e alla bellissima Statua in marmo della stessa Beata Vergine con Bambino in braccio. Detta statua oggi si trova, dal 1887, dentro la Chiesa Parrocchiale dello Spirito Santo in Pietrapennata. La Madonna di Alica festeggiata ogni anno da tempi immemorabili l'8 maggio. Edward Lear continuando a segnare nel <<diario>> le tappe del suo viaggio scrisse che <<...Pietrapennata non ha niente di notevole, ma, dall'alto, immediatamente sopra di esso, apparve ai nostri occhi uno dei più stupendi panorami. Che spaccature isolate e straordinarie! Che ultrapendente leccio e quercia! Quale ampiezza e profondità del più denso bosco! Quali tenue e leggiadre linee all 'orizzonte, con la distesa azzurra del mare e le lunghe pianure dal lato orientale dell'Italia!.. Oh, boschi rari di Pietrapennata! Io non ricordo di aver visto un posto più bello di quello della << roccia alata>> - nominata impropriamente piumata com'è sin dalla base alla cima.... in qualunque luogo si andrà, sarà molto difficile trovare un'altra Pietrapennata...>>.



    Spropoli

    - Fonte -

    E' un piccolo centro abitato in via di sviluppo a 12 metri dal livello del mare. Conosciuto dai cultori del folklore anche come "il paese dalle colline marmose nella valle degli oleandri", ha spiaggia e mare davvero incantevoli. E' oggi una Frazione di Palizzi che dista poco dal Promontorio d'Ercole, ossia da Capo Spartivento. Anche di questa bella località marina, soggeto del nostro interesse è, l'origine del suo nome.

    Edited by Isabel - 21/10/2014, 09:58
     
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  3. Isabel
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    Le foto dell’eccezionale tramonto di oggi visto da Palizzi (RC)

    8 gennaio 2013 - Il tramonto di oggi pomeriggio è stato davvero stupendo, dai colori e dalle tonalità accese grazie all’aria limpida e al cielo completamente sgombero da nubi in Calabria e Sicilia. Le foto che pubblichiamo sono state scattate da Giuseppe Caserta, da Palizzi, nel reggino jonico, verso la Sicilia con l’Etna a fare da cornice al sole che va via a occidente, molto basso all’orizzonte. Buona visione.

    Foto

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    Fonte: meteoweb.eu/


    Edited by Isabel - 21/10/2014, 10:01
     
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2 replies since 30/10/2009, 12:12   1460 views
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