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Riserve naturali

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  1. TerryBorry
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    Riserva naturale Gole del Raganello

    goledelraganello

    - Fonte -

    La Riserva naturale Gole del Raganello è un'area naturale protetta istituita nel 1987 in Calabria, nella provincia di Cosenza. Occupa una superficie di 1.600,00 ettari all'interno del Parco Nazionale del Pollino.

    Tipologia di area protetta

    La Riserva Naturale Biogenetica Statale Gole del Raganello occupa una superficie di 1.600 ettari nel Comune di San Lorenzo Bellizzi (CS). Si trova lungo il versante sud del massiccio del Pollino, al confine con la Basilicata, sul versante Ionico, a una quota compresa tra i 700 m e i 1.450 m.

    Fauna

    Sui crestoni rocciosi della Timpa di San Lorenzo e della Timpa di Porace-Cassano, le imponenti pareti del canyon del Raganello, e nei paesaggi attigui si possono intravedere numerose specie animali: la volpe, la faina, la donnola, il tasso, l'aquila reale, il falco pellegrino, il gheppio, il corvo imperiale, mentre nelle acque del Raganello dominano la raganella comune e l'ululone dal ventre giallo.

    Flora

    La limitata varietà di specie floreali è condizionata dalla conformazione geologica e del terreno, perlopiù costituito da imponenti formazioni rocciose, che favorisce la vegetazione di pini loricati nei punti più elevati della riserva (Timpa di San Lorenzo-1652 m), mentre nelle aree meno elevate si rileva la presenza abbastanza cospicua di faggi e un numero abbastanza limitato di esemplari di abete bianco.

    Descrizione

    La Riserva Gole del Raganello interessa una vallata fluviale profondamente incisa, con pareti rocciose a strapiombo alte più di 100 m; nella parte superiore dominano pascoli ed incolti su terreni più acclivi. La vegetazione sulle imponenti formazioni rocciose è costituita da pino loricato pino laricio, associati a diversi arbusti (erica, ginestra, biancospino, pero selvatico e fico). Nelle zone più elevate si trovano boschi di faggio, con altre specie, come l'abete bianco, il cerro e la roverella. Ricca la presenza faunistica: ra i mammiferi troviamo il lupo, lo scoiattolo, il gatto selvatico, il cinghiale, la martora, la faina, la puzzola, la donnola, il tasso, la lepre italica, la volpe, il driomio; tra gli uccelli nidificanti, segnaliamo l'aquila reale il falco pellegrino, la coturnice, la tordela, il corvo imperiale, il gufo reale il capovaccaio, il grifone (reintrodotto).

    Gole del Raganello

    320px-Gole_del_Raganello

    Le Gole del Raganello costituiscono un canyon lungo circa 17 km, che si diparte dalla Sorgente della Lamia, fino a raggiungere un'area attigua all'abitato di Civita, dove sorge il caratteristico Ponte del Diavolo. Qui il corso del torrente Raganello diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta, che si mantiene tale fino alla foce.

    Il canyon del Raganello viene distinto dagli esperti in due parti:

    • Gole alte del Raganello o Gole di Barile: si dipartono dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere la cosiddetta Scala di Barile, nei pressi dell'abitato di San Lorenzo Bellizzi, in un percorso di circa 9 km. La conformazione del torrente è molto accidentata, ma di grande interesse naturalistico ed escursionistico. Il canyon è costituito da due imponenti pareti rocciose: la Timpa di Porace-Cassano e la Timpa di San Lorenzo (1652 m). Esse sovrastano il torrente per un'altezza di circa 600-700 metri. Il percorso è costituito da rocce multicolori, levigate per secoli dalle acque che scorrono lungo questo corso. Gli escursionisti possono percorrere il canyon, con l'ausilio di semplici dispositivi di autoassicurazione (caschi rigidi, corde, moschettoni), riuscendo a contemplare scenari di ispirazione dantesca: il Grande Diedro, il Masso delle Rudiste, la Sorgente degli Equiseti, l'Anfiteatro del Diavolo.

    • Gole basse del Raganello: si dipartono dalla zona Pietraponte, dove si erge il Ponte omonimo, un singolare macigno incastonato tra le pareti, fino a raggiungere la zona sottostante lo spettacolare Ponte del Diavolo, nei pressi di Civita, in un percorso di circa 8 km. Gli accorgimenti per gli escursionisti e per chiunque abbia il piacere di contemplare questi incantevoli paradisi del torrentismo sono i medesimi. Il percorso è simile per conformazione a quello superiore, ma più difficoltoso da percorrere, data la maggiore quantità d'acqua del bacino e la presenza di punti maggiormente scoscesi e accidentati: la Forra d'Ilice, la Conca degli Oleandri, la Tetra Fenditura, la Frana Ciclopica.


    Edited by Simona s - 22/10/2013, 11:53
     
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13 replies since 4/3/2010, 15:35   365 views
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