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Riserve naturali

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  1. Isabel
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    Riserva naturale Tarsia

    lagoditarsia

    - Fonte -

    La riserva naturale Tarsia è un'area naturale protetta della regione Calabria istituita nel 1990. Occupa una superficie di 450,00 ha nella provincia di Cosenza.

    Tipologia di area protetta
    La riserva Naturale Regionale Lago di Tarsia interessa un'area di 434 ha (circa), a una quota compresa tra i 50 m e 350 m circa s.l.m.; interessa i territori comunali di S. Sofia d'Epiro e Tarsia (CS).

    Descrizione
    E' un bacino artificiale creato dopo lo sbarramento del corso del fiume Crati con una diga lunga 114 metri. Ha un perimetro di 10 km e una capacità d'invaso di 20 milioni di metri cubi d'acqua. Qui la natura ha preso il sopravvento, circondando le sponde con vegetazione ripariale (ontani, salici, cannucce e tife), mentre le vicine colline declinano ammantate di lecci e macchia mediterranea. Ricca la fauna minore e l'avifauna migratoria fra cui gli aironi cenerini, le gru, i germani, le gallinelle d'acqua e gli svassi. Notevole è la presenza anche di rapaci diurni quali il nibbio bruno, nidificante ed il falco di palude.


    Lago di Tarsia

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    - Fonte -



    Bacino irriguo con le rive (lato Tarsia) e le colline poste sul versante orientale del Lago (lato S. Sofia d'Epiro), con un magnifico esempio di macchia mediterranea incontaminata e scarsamente antropizzata, costituita spontaneamente da Leccio (Quercus ilex), Olmo (Ulmus minor, Ulmus campestris), Tamerice (Tamerix gallica), Corbezzolo (Arbutus unedo), ecc.La particolare tipologia di ambiente umido presente nell’area del Lago di Tarsia, favorisce una fauna ittica di particolare interesse.

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    Una famiglia di pesci presenti è rappresentata dai Ciprinidi: la Carpa (Ciprinus carpio), la Tinca (Tinca tinca), il Carassio (Carassius carassius) e il Carassio dorato (Carassius auratus), i quali frequentano maggiormente le acque lentiche o stagnanti, fangose, profonde e ricche di vegetazione acquatica; il Cavedano (Leuciscus cephalus), il Barbo (Barbus plebejus), l’Alborella meridionale (Alburnus albidus) e la Rovella (Rutilus rubilio), invece, li troviamo soprattutto nei tratti del fiume a corrente moderata e con fondo ghiaioso e sabbioso. Altre specie, presenti nelle acque della Riserva del Lago di Tarsia, sono: l’Anguilla (Anguilla anguilla), che trascorre gran parte della vita nelle acque interne e va a riprodursi in mare; la Gambusia (gambusia affinis) e il Pesce gatto (Ictalurus melas), entrambi di origine americana e introdotte all’inizio del secolo scorso, hanno trovato in queste acque un habitat ideale.

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    Interessante la presenza di una popolazione di Anfibi tra i quali la Rana verde minore (Rana esculenta), facilmente osservabile in qualsiasi ambiente umido della Riserva, la Raganella italiana (Hyla intermedia), che si mimetizza perfettamente tra la vegetazione palustre, la Rana appenninica (Rana italica) presente in alcuni ambienti della Riserva.
    Per quanto riguarda i rospi sono da segnalare il Rospo smeraldino (Bufo viridis) e il Rospo comune (Bufo bufo), quest’ultimo con abitudini prevalentemente terrestri. Di particolare interesse sono anche l’Ululone appenninico (Bombina pachypus) e il Tritone italiano (Triturus italicus), i quali frequentano ambienti abbastanza simili, con acque ferme o debolmente correnti, come acquitrini, pozze, vasche, abbeveratoi, ecc.

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    Insieme agli ambienti umidi le zone ripariali, prative e arbustive della Riserva del Lago di Tarsia offrono un ambiente ideale per molte specie di Rettili, tra questi la Tartaruga palustre europea (Emys orbicularis). Notevolmente diffusi, nelle zone prative ed arbustive della Riserva, sono i Sauri, tra i quali abbiamo la Lucertola campestre (Podarcis sicula), il Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), la Luscengola (Chalcides chalcides), facilmente osservabili nel periodo primaverile-estivo. Il Geco comune (Tarentola mauritanica) ed il Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus), invece, hanno abitudini prevalentemente crepuscolari e notturne.
    Fra i Serpenti troviamo la Biscia dal collare (Natrix natrix) e la Biscia tassellata (Natrix tessellata), dette anche biscie d’acqua in relazione allo stretto legame con l’ambiente acquatico. Il Biacco (Coluber viridiflavus carbonarius) e il Cervone (Elaphe quatuorlineata) hanno abitudini terrestri. L’unica specie velenosa é la Vipera comune (Vipera aspis), il cui veleno é impiegato dall’animale per uccidere la preda e solo secondariamente come mezzo di difesa. La sua tossicità é in relazione alla specie animale che lo riceve.

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    Dal punto di vista ornitologico nell’area del Lago diverse specie di uccelli trovano l’ ambiente ideale per il completamento delle diverse fasi del loro ciclo vitale.
    Tra le specie nidificanti ritroviamo la Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), lo Svasso maggiore (Podiceps cristatus) e probabili nidificazioni si segnalano anche per Folaga (Fulica atra) e Tuffetto (Tachybaptus ruficollis). Tutte queste specie costruiscono nidi galleggianti ai bordi dei canneti.
    Tra i canneti nidifica anche il Cannareccione (Acrocephalus arudinaceus), difficile da avvistare ma facilmente identificabile per il verso che emette.
    Nelle zone alberate ed in particolare tra i salici e i pioppi, nidificano l’Usignolo di fiume (Cettia cetti) e il Pendolino (Remiz pendulinus), quest’ultimo ha la caratteristica di costruire un nido particolare a forma di fiasco appeso ai rami di salice.

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    Altra specie presente tutto l’anno e nidificante è il Martin pescatore (Alcedo attis), piccolo uccello dalla colorazione variegata che frequenta le zone umide e costruisce il nido in buche scavate nella sabbia. Tra le specie nidificanti è importante ricordare i rapaci diurni: la Poiana (Buteo buteo), il Gheppio (Falco tinnunculus) e il Pellegrino (Falco peregrinus) e i rapaci notturni: la Civetta (Athene noctua) e il Barbagianni (Tyto alba), che prediligono per la nidificazione case diroccate e vecchi ruderi.
    Infine, fra i nidificanti sono da citare diverse specie di passeriformi quali l’Usignolo (Luscinia megarhincos), il Saltimpalo (Saxicola torquata), il Merlo (Turdus merula), l’Occhiocotto (Sylvia melanocephala), la Capinera (Sylvia atricapilla), la Cinciarella (Parus careuleus), la Cinciallegra (Parus major), la Ballerina bianca (Motacilla alba), la Ballerina gialla (Motacilla cinerera), la Rondine (Hirundo rustica) e il Balestruccio (Delichon urbica).

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    Le specie più appariscenti sono i grossi trampolieri dell’ordine Ciconiformi (Ciconiiformes) come l’Airone cenerino (Ardea cinerea) e la Garzetta (Egretta garzetta), che fanno registrare la loro presenza durante tutto l’anno; mentre la Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), la Nitticora (Nycticorax nycticorax), l’Airone bianco maggiore (Casmerodis albus), l’Airone guardabuoi (Bubulcus ibis), la Spatola (Platalea leucorodia) ed i rari Airone rosso (Ardea purpurea) e Mignattaio (Plegadis falcinellus), sono presenti per periodi più o meno brevi.
    Interessante la presenza delle cicogne: la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), assunta a simbolo delle Riserve, per la quale si è registrata, nella primavera del 1996, una intressantissima e proficua nidificazione ai confini della Riserva e la Cicogna nera (Ciconia nigra), la cui presenza è segnalata durante i passi migratori.
    Uccelli acquatici per eccellenza e frequentatori delle zone umide della Riserva sono gli Anatidi, tra i quali: il Germano reale (Anas platyrhynchos) che è specie presente tutto l’anno, l’Alzavola (Anas crecca), il Mestolone (Anas clypeata), che sono migratori ma si fermano anche a svernare; il Codone (Anas acuta), la Marzaiola (Anas querquedula) e il Moriglione (Aytya ferina) invece, sono avvistabili durante i passi migratori.
    Rapaci migratori che frequentano l’area protetta sono il Falco di Palude (Circus aeruginosus) e il Nibbio bruno (Milvus migrans).

    Lucertola


    Tra le specie presenti in questo biotopo caratteristico dell’area mediterranea abbiamo: il Tasso (Meles meles), l’Istrice (Histrix cristata), il Ghiro (Glis glis), il Moscardino (Moscardinus avellanarius) ed è probabile la presenza dello Scoiattolo meridionale (Sciurus vulgaris meridionalis).Più adattabili e quindi più facili da avvistare sono: la Volpe (Vulpes vulpes), la Faina (Martes foina), la Donnola (Mustela nivalis), il Riccio (Erinaceus europaeus), la Talpa (Talpa romana).
    Un mammifero che si può avvistare, seppur raramente nelle zone aperte e cespugliose, è la lepre (Lepus europaeus), la cui presenza è strettamente legata alle immissioni ed al prelievo venatorio.In prossimità di zone umide con fitta vegetazione sono presenti l’Arvicola terrrestre (Arvicola terrestris) e l’Arvicola di Savi (Microtus savii) che preferisce ambienti aperti e zone coltivate con buona copertura vegetale.

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    Soprattutto nel periodo estivo e nelle ore crepuscolari è facile avvistare il Pipistrello di Savi (hypsugo savii) e il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus).
    Numerosa la presenza di diverse specie di micromammiferi quali: la Crocidura a ventre bianco (Crocidura leucodon), la Crocidura minore o odorosa (Crocidura suaveolens), il Mustiolo (Suncus etruscus), il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus), il Topo domestico (Mus domesticus), il Ratto nero o di Tetti (Rattus rattus).
    Infine, da segnalare la presenza della Nutria (Myocastor coipus), roditore di origine sud-americana, che dopo l’accidentale introduzione si è perfettamente adattata alle zone umide locali.


    Edited by Simona s - 22/10/2013, 14:32
     
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13 replies since 4/3/2010, 15:35   365 views
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