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Cosenza

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  1. terryborry
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    Provincia di Cosenza

    CS

    Info - Scheda Wikipedia

    La Provincia di Cosenza (Pruvincia 'e Cusenza in cosentino) è una provincia della Calabria. Con un territorio di 6.650 km2, è la più estesa provincia calabrese, la quinta provincia in Italia per estensione. Con 734.742 abitanti, è inoltre la provincia della Calabria più popolosa, avendo però, una densità abitativa di soli 110,44 abitanti per Km2. Il territorio cosentino è piuttosto variegato, caratterizzato da una prevalenza di montagne e colline a dispetto di aree pianeggiante, ma con ampi tratti di costa, ed è suddiviso in 155 comuni. Ospita i principali centri ed enti scientifici e culturali della Calabria, ed ha sede presso Arcavacata di Rende l’Università della Calabria, il primo e più grande campus universitario in Italia, nonché il primo e più importante ateneo della regione. Affacciata ad ovest sul Mar Tirreno e ad est sul Mar Ionio, confina a nord con la Basilicata (Province di Potenza e di Matera), a sud con le Province di Catanzaro e di Crotone.

    Storia

    La provincia di Cosenza corrisponde grosso modo ai territori dell'antica provincia di Calabria Citeriore. La provincia calabrese, la più estesa della regione, ha vissuto stratificazioni culturali, le cui tracce sono ancora presenti su tutto il territorio, una storia millenaria ancora oggi visibile attraverso i reperti storici archeologici, i monumenti e i centri storici di tutti i 155 comuni che fanno parte della provincia.

    Origini

    I primi insediamenti e presenze umane nella provincia di Cosenza, databili grazie al recupero e al ritrovamento di utensili rudimentali come la selce, ma anche utensili in metallo, riconducono a diverse fasi che vanno dal Paleolitico inferiore, al Neolitico. Vi sono ritrovamenti che, seppur limitati per le trasformazioni dell'ambiente originario, accertano la presenza di gruppi di popolazioni nomade, con attività legate alla caccia e alla pesca.

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    Grotta del Romito a Papasidero

    Paleolitico

    Fra i siti più importanti di questa fase, abbiamo Tortora, Praia a mare e Scalea, luoghi dove sono stati ritrovati siti di origine Paleolitica. Altri insediamenti minori, ritrovati sul versante ionico della provincia, si associano ai siti appena citati. I siti più importanti sono posti in aree collinari del nord-est della provincia, di facile raggiungimento, e lungo corsi di acqua dei fiumi interni, quali il fiume Noce ed il fiume Lao. Fra i maggiori siti rinvenuti da scavi archeologici, il più importante resta quello della Grotta del Romito a Papasidero, ove sono state rinvenute incisioni rupestri raffiguranti bovidi.

    Neolitico

    Di questa fase sono stati rinvenuti insediamenti di gruppi di nomadi che comincia a praticare le prime forme di agricoltura e allevamento, con rinvenimenti sul luogo di manufatti in ceramica. Molti sono i siti nella quale sono stati rinvenuti interessanti testimonianze, alcune della quali si sovrappongono al periodo precedente. Le testimonianze riportano le abitudini dei gruppi nomadi del luogo, alcune primitive forme di commercio utilizzando la navigabilità dei corsi d'acqua delle aree interne e i primi tracciati rupestri di alcune vie di comunicazione, che collegano le aree collinari con le valli e le coste. Di questo periodo sono le civiltà rupestri che verranno assoggettate e conquistate dalla futura Sybaris. Il periodo del rame, invece, è poco significativo, o per lo meno lo risulta essere dai rinvenimenti e dai reperti trovati nella provincia. La cultura del rame è di derivazione campana e pugliese, ma gli scarsi reperti non riescono a restituire un quadro completo, mentre l'età del ferro è significativa grazie alle testimonianze rinvenute dalle necropoli di Spezzano Albanese e San Lorenzo, stabilimenti di età pre-ellenica.

    I Bruzi

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    Moneta Bruzia

    Età Greca

    Molto rilevante è il periodo ellenico che ha vissuto la provincia di Cosenza insieme a tutta la regione Calabria. Periodo florido, da tutti i punti di vista, economico, politico e sociale, probabilmente il miglior periodo storico, ad oggi, di tutta la provincia. Significative sono i ritrovamenti delle colonie greche che hanno interessato e scritto la storia di questo periodo, e che andremo ad elencare sotto.

    Le colonie greche

    Il processo di colonizzazione da parte della Grecia verso quella regione che in seguito verrà definita Magna Grecia, comincia nell’VIII secolo a.C. Nella provincia di Cosenza, la colonia greca più importante è stata certamente quella di Sibari, fiorente città e struttura di centri urbani, che raggiunse la popolazione di 300.000 abitanti, con diversi centri abitati dislocati lungo la piana omonima, fino alle pendici del Pollino e la costa tirrenica, capace di controllare dunque, l'intera provincia cosentina. Altri centri di rilevata importanza sono Pandosia, città sorta in quella che è adesso il capoluogo di provincia, in una area interna della Valle del Crati, Laos fondata da Sibari e che un tempo sorgeva sulla riva destra del fiume Lao, Scidros (posta tra Cetraro e Belvedere Marittimo), Clampetia (nell'area tra Amantea e San Lucido), Temesa (tra Amantea e Nocera Terinese) e Ursentum (l'attuale Orsomarso). Di minore importanza ma di uguale pregio ed interesse, da citare sono certamente i siti e i centri di Aufugum (l'attuale Montalto Uffugo), Argentanum (l'attuale San Marco Argentano), Bergae, Besidiae (l'attuale Bisignano) e Lymphaeum (l'attuale Luzzi). Lo stato delle colonie e dei centri urbani di questo periodo durerà circa sei secoli, nel corso dei quali varie lotte interne, mutazioni politico-economiche nel Mediterraneo e la presenza dei popoli Bruzi all'interno del territorio provinciale portarono alla scomparsa prima dell'influsso della Grecia su questi territori, e in seguito alla scomparsa delle stesse colonie, che coincisero con l'avvento dei Romani.

    Età Romana

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    Via Popilia, antica via romana


    Il territorio sotto la presenza dei Bruzi, venne ben presto fatto oggetto di attacchi da parte dei Romani, intorno all'inizio del III secolo a.C., che non trovarono grandi ostacoli da parte del popolo Bruzio nonostante il sostegno da parte dell'Impero dell'Epiro e di Pirro, sostegno che si spense con le guerre puniche nel II secolo a.C. Roma mutò drasticamente le condizioni sociali dei centri della provincia, colonizzando ampie parti di territorio, e dominando le antiche colonie presenti, quest'ultime soggetto a sovrapposizioni urbanistiche o edificazioni affiancate alle città preesistenti. La scomparsa della cultura bruzia e l'assimilazione di quella greca, segnarono un confine netto tra il passato e il presente di quel periodo. I romani si concentrarono nello sfruttamento delle risorse e dei minerali (vedi San Marco Argentano), mentre procedette ad un depauperamento del territorio, con l'estinzione dell'agricoltura e di tutte le attività portuali, e delle infrastrutture esistenti, eliminando il vecchio tracciato reticolare che collegava i vari centri interni, sostituendolo con la via Capua-Rhegium nel tratto provinciale della via Popilia-Annia. La via Popilia era una via realizzata a scopi militari, necessaria via di comunicazione per trasportare le risorse accaparrate nei territori occupati, e come collegamento fra i vari centri che stavano sorgendo lungo la stessa strada. La conseguenza del dominio romano fu soprattutto un totale abbandono delle antiche aree greche, fertili e strategiche sotto il punto di vista delle comunicazioni marine; in seguito si diffusero e svilupparono i centri urbani a mezza costa, più protetti da attacchi via mare, e attigui ad aree collinari facilmente coltivabili, centri urbani che ancora oggi costituiscono l'ossatura generale di praticamente tutti i centri storici urbani costieri della provincia, che solo nell'immediato dopoguerra, svilupparono nuovamente le aree costiere, dopo quasi due millenni di abbandono.

    Medioevo

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    Gioacchino da Fiore


    Il periodo appena successivo alla caduta dell'Impero romano, vide come protagonisti i Bizantini, che occuparono tutta la regione combattendo contro i Barbari, e i Goti che lasciarono ampie tracce del loro passato. Da citare anche i Longobardi che occuparono il nord della provincia per tutto il IX secolo. L'impero Bizantino ebbe comunque, il predominio per molti secoli, e su tutti i centri urbani della provincia. I maggiori centri di questo periodo furono Rossano e Corigliano che ancora oggi conservono ampie testimonianze dell'epoca bizantina, mentre con l'avvento dei Normanni si proseguì l'opera di recupero del territorio, iniziato con i Bizantini dopo la caduta dell'impero romano. Vennero erette importanti fortificazioni militari, ma significative saranno anche le costruzioni religiose di questo periodo, condotto da grandi personaggi. Dal XIII secolo in poi, la provincia e l’intera regione, subiranno un periodo di declino economico, dovuto essenzialmente alle lotte interne fra i fari livelli di potere, le diverse dinastie che si contenderanno i terreni e i feudi della provincia cosentina.

    Il cristianesimo

    In questa fase storica, importante e molto influente, fu l'avvento del cristianesimo di tradizione orientale. Giunsero molti monaci provenienti dal medioriente e dal nord dell'Africa, che importarono la cultura orientale della cristianità, ma anche nuovi metodi di coltivazione e di conduzione agricola. Il periodo fu piuttosto florido anche sotto l'aspetto sociale, favorendo l'aggregazione delle culture latine con quelle greche e quelle bruzie. Sorge in questo periodo l'eparchia di Mercurion (sistema urbano di luoghi di culto) e vengono edificati complessi religiosi di grande rilievo, specie nelle aree ioniche della provincia. I principali ordini religiosi di questa fase sono quelli dei Benedettini, dei Certosini e dei Cistercensi, di quest'ultimo ordine si stacco in seguito il ramo della riforma Florense. Tra le figure di spicco, in ambito religioso abbiamo invece San Nilo da Rossano, Gioacchino da Fiore da Celico e San Francesco da Paola, in ambito scientifico e filosofico invece spiccano le figure di Bernardino Telesio, mentre il reggino Tommaso Campanella insieme ad altri esimi studiosi, scienziati ed umanisti, daranno vita all’Accademia Cosentina.

    Storia moderna

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    Ferdinando I d'Aragona


    L’età moderna comincia con un periodo di forte incertezza, proseguendo dunque il percorso lasciato con il medioevo. Gli Aragonesi dovettero far fronte alla proteste contadine represse con la forza dalle truppe guidate da Ferdinando I d’Aragona. Difficile fu la ripresa economica nonostante vani tentativi di sostegno ad iniziative imprenditoriali. In questo periodo da evidenziare è l’arrivo di un forte contingente di profughi albanesi che daranno vita a numerose località, ancora oggi presenti sul territori, che seppero mantenere la cultura arbëreshë e le caratteristiche delle popolazioni che le fondarono. Si intensificano le strutture militari e si rinforzano quelle esistenti, a difesa da parte degli Aragonesi, della provincia minacciata dagli ottomani e dai francesi, oltreché ancora da lotte feudatarie interne. La sconfitta dei francesi per mano degli spagnoli, segnarono l’avvento dei napoletani, con Napoli vicereame spagnolo, in territorio regionale, con la Calabria che passa ad essere una provincia del Regno di Napoli, cosa che comportò l’ennesima crisi economica e sociale della provincia cosentina. Il territorio cosentino, venne utilizzato solo a scopo militare, tant’è che in questo periodo vennero eretti numerose torri di guardia a difesa del regno di Napoli. Vi furono inoltre, alcuni episodi di crudele barbarie, atti di pulizia etnica con la cacciata degli ebrei dal regno e lo sterminio delle popolazioni valdesi di Guardia Piemontese, episodi risalenti entrambi alla metà del ‘500. Da aggiungere anche due devastanti terremoti presenti e ricordati negli annali del regno, ossia il terremoto del 27 marzo 1638 e quello del 1659, oltre ad una serie di pestilenze e carestie che decimano costantemente la popolazione.

    Storia contemporanea

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    Fucilazione dei Fratelli Bandiera


    La fase contemporanea inizia con gli impegni politici e amministrativi dettati da Carlo III di Spagna, che tentò di promuovere un miglioramento nel campo agricolo. Il lavoro di ripresa di questa attività verrà poi continuato da Ferdinando IV. Per poter promuovere le opere necessarie ad un rinnovamento nell'economia agricola, i vari governatori non si fecero scrupoli nell'utilizzare le ingenti risorse possedute dalla curia calabrese, un ingente patrimonio, tanto ingente da far ritenere necessaria l'istituzione di un ente gestore, la Cassa Sacra (fine XVIII secolo), ente attuato in concomitanza con un nuovo tragico terremoto, quello del 1783. L'esproprio dei beni ecclesiastici aveva lo scopo di risanare l'economia della provincia e della Calabria intera, procedento unitamento con una distribuzione più equa della proprietà fondiaria. La riforma purtroppo non ottenne gli effetti sperati. Il governo francese cercò di riorganizzare l'assetto civile della provincia, eliminando il feudo, ma dovettero fare i conti con il fenomeno del brigantaggio, che imperverso in tutta la regione, ed anche nella provincia, specie in Sila. I Borboni ritornarono al potere e cercarono di limitare il progetto di restauro civico intrapreso dai francesi, con la conseguenza di continui conflitti sociali e politici. Si alimentarono le prime speranze rivoluzionarie, segnate dalla tragedia della spedizione dei fratelli Bandiera. Nel 1860 Garibaldi in Calabria, e con l'Unità d'Italia si diede avvio ad una repressione fortissima del brigantaggio. La provincia di Cosenza venne formalizzata l'anno successivo, e così appare oggi come allora, con gli stessi confini e le stesse città. In ambito architettonico, la provincia visse un periodo altalenanta. Il Barocco sarà l'architettura che condizionerà lo stile di molti edifici e luoghi di culto. Iniziato il secolo precedente, il barocco, di chiara influenza napoletana si affermerà nei centri principali della provincia, in particolar modo a Mormanno e a Morano Calabro, centri che sforneranno grandi interpreti dell'architettura barocca. Nel campo della pittura emergeranno alcuni ottimi interpreti, tra i quali il rendese Cristoforo Santanna e soprattutto Mattia Preti, catanzarese originario di Taverna, considerato il più grande pittore calabrese di ogni epoca, uno dei maggiori esponendi di quest'arte di tutto il '600, che affrescherà molti edifici religiosi della provincia. Purtroppo la provincia non virà il periodo florido del secolo precedente, ma si assisterà ad un assestamento delle strutture già esistenti.

    Istituzione

    La provincia di Cosenza venne istituita con un decreto del 2 gennaio del 1861.

    Territorio

    Fanno parte del territorio provinciale la catena del Pollino (2248 m) a nord, la Catena Costiera sul tirreno, l’Orsomarso e il massiccio montuoso della Sila. Vi sono numerosi valli, le principali sono, la Valle Crati, e la Valle del Savuto, ed un’area pianeggiante, quella di Sibari. Sono presenti tre grandi laghi artificiali, Cecita-Mucone, Arvo e Ampollino, ed altri di minori dimensioni. Il fiume più lungo della regione Calabria è il Crati, che partendo dalla Sila, attraversa l'omonima la valle, dove è situato il capoluogo, Cosenza, e la piana di Sibari per sfociare nel mar Ionio. Vi sono da citare certamente il Golfo di Policastro, a nord/ovest a confine con la Basilicata tirrenica, e il golfo di Sibari, a nord/est che comprende la costa della piana di Sibari fino al confine con la Basilicata ionica.

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    Il Pollino

    La superficie territoriale è suddivisa in 3.604 km2 di montagna, 2.696 km2 di collina e 352 km2 di pianura. La provincia ha anche 228 km di coste, divise quasi equamente fra i mari del Tirreno e dello Jonio, sulle quali sono presenti numerose località balneari.



    Passi e valichi
    Riportiamo i principali passi e valichi delle quattro conformazioni montuose che si trovano nel territorio provinciale.
    • Passo dello Scalone - Massiccio del Pollino
    • Valico Sierra del Fiego - Sila
    • Passo Crocetta - Catena Costiera
    • Passo dello Scalone - Monti di Orsomarso

    Monti
    Riportiamo i principali monti delle quattro conformazioni montuose che si trovano nel territorio provinciale.
    • Serra Dolcedorme - Massiccio del Pollino
    • Botte Donato - Sila
    • Monte Cocuzzo - Catena Costiera
    • Cozzo del Pellegrino - Monti di Orsomarso

    Fiumi

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    Cosenza e il fiume Crati

    Riportiamo i principali corsi d'acqua che scorrono nel territorio provinciale.
    • Coscile - Pollino
    • Crati - Sila Greca
    • Esaro - Sila Greca
    • Lao - Pollino
    • Lese - Sila piccola
    • Mucone - Sila Grande - Greca
    • Neto - Sila Grande - Piccola
    • Trionto - Sila Greca
    • Savuto - Sila Grande

    Laghi

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    Lago Cecita

    Riportiamo i principali bacini idrici presenti sul territorio provinciale.
    • Lago Ampollino - Sila Piccola
    • Lago Arvo - Sila Grande
    • Lago Ariamacina - Sila Grande
    • Lago Cecita - Sila Grande
    • Lago dell'Esaro - Piana di Sibari
    • Lago del Savuto - Sila Grande
    • Lago di Tarsia - Sila Greca
    • Lago Votturino - Sila Grande
    • Serbatoio del Passante

    Clima

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    Foreste della Sila con il lago Arvo e Lorica sullo sfondo


    Il clima della provincia presenta molte differenze climatiche fra i centri e le aree della costa, e le aree più interne. Le catene montuose presenti sul territorio, incidono sulle condizioni climatiche e le precipitazioni della aree pianeggianti e dei rilievi minori, facendo della provincia di Cosenza, una delle aree più piovose del meridione e dell'Italia Intera. Il clima si caratterizza per autunni, inverni e primavere molto piovose, ma con clima miti in pianura e sulle coste, ed estati piuttosto secche. Le valli principali, le aree interne del Pollino e quelle della Sila, presentano le prime, condizioni climatiche condizionate da forti tassi di umidità, e le seconde, temperature tipiche montane. In base alle indicazioni della Stazione meteorologica di Cosenza abbiamo: precipitazioni medie annue si aggirano sui 881,2 mm, con minimo in estate e picco in autunno-inverno

    Economia

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    Patata

    Agricoltura

    L’agricoltura è, come nel resto della regione, il settore più importante sia per numero di occupati che di aziende. Ampie sono le aree della provincia nella quale l'agricoltura è predominante sul resto del paesaggio, ed ampie sono le coltivazioni tipiche del luogo. Le aree interne, dalle piane alle valli alle aree pedemontane, fino alle valli montane della Sila, si prestano bene a varie forme di produzione agricola, offrendo un ventaglio di prodotti ricco e variegato.

    Produzione agricola

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    Clementine


    Molte son quindi le aree interessate dall'agricoltura. La piana di Sibari è il cuore pulsante di questo settore: gli agrumeti sono il campo primario della piana, che offre spazio anche ad altre coltivazioni. Le valli quali la valle del Savuto e la valle del Crati, sono ricche di vigneti e di piantagioni di alberi da frutta. Importanti sono le coltivazioni di ulivo presenti nelle valli, e nelle aree pedemontane ai piedi del Pollino e della Sila, che ben si prestano alla coltivazione dell’ulivo, con distretti alimentari attivi in questo settore, una produzione ottimale con prodotti riconosciuti nel mercato nazionale ed internazionale, come fra i migliori del mondo, così come da alcuni decenni si sono affermati nobili vitigni che garantiscono la produzioni di alcuni vini D.O.C. quali il Donnici e il Savuto. Negli anni consorzi agricoli insieme alle varie istituzioni, stanno cercando di ottenere ulteriori marchi IGP e DOP, per alcuni prodotti prettamente indigeni. Ricordiamo fra questi la Clementina di Calabria, e la Patata silana. Molto diffusi sono anche i prodotti caseari, prodotti sia nell’areale della Sila che nella zona di Campotenese ai piedi del Pollino, con la produzione dei prodotti tipici locali, specie del Caciocavallo Silano.

    Pesca ed Allevamento

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    Il porto di Corigliano


    Il settore ittico è un settore importante e molto diffuso nell'intera provincia, visto soprattutto il numero consistente di centri urbani, alcuni fra i più grandi dell'intera regione, sviluppati lungo le due coste dello Ionio e del Tirreno. Fra i centri più importanti di questo settore, vi sono Corigliano Calabro e Rossano sulla costa ionica, Paola e i paesi dell'alto tirreno, sul Tirreno. Per quel che concerne l'allevamento questo è praticamente diffuso su tutto il territorio, dalla costa all'aree montane. In quest'ultime aree si concentra maggiormente l'allevamento bovino, mentre nelle zone collinari della provincia e sulla costa è diffuso l'allevamento di ovini e caprini e di animali domestici di razza avicola (polli e tacchini).

    Industria e Commercio

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    Attività commerciali


    L’industria è il settore che più di altri ha avuto nel corso del tempo uno sviluppo a macchia di leopardo su tutto il territorio. Attività industriali di un certo rilievo si trovano solo in alcune aree della provincia, mentre altre aree, specie le zone più interne, che soffrono della carenza di infrastrutture adeguate, presentano attività più che altro artigianali. La provincia è priva di distretti industriali; questo ha comportato la mancanza del know-how necessario ad uno sviluppo industriale con basi più solide su tutto il territorio. Non mancano rilevanti attività industriali, sia nel campo dell’industria alimentare che nei settori di industria pesante (fonderie, e industria chimica), quest'ultimi nell'area urbana di Cosenza.

    Energia

    Il settore energetico occupa una parte consistente dell’industria cosentina. Oltre alle centrali idroelettriche realizzate nei primi decenni del secolo scorso, site nei comuni di Acri e San Giovanni in Fiore, e le nuove centrali idroelettriche di Tarsia, vi sono altre infrastrutture energetiche di rilievo, come la centrale a gas di Rossano, di proprietà dell’Enel. Il settore delle fonti energetiche rinnovabili è in crescita, grazie alla creazione di parchi eolici realizzati nella valle del Crati e nella piana di Sibari. Il mercato dell'energia nel complesso, è un settore ancora in crescita nella provincia cosentina.

    Terziario e Servizi

    Quello del terziario e dei servizi è il settore più in crescita, conseguente ad un travaso di lavoratori da parte del settore manifatturiero verso questo settore. Il polo urbano di Cosenza con il suo hinterland è il maggiore centro erogatore di servizi. Un secondo polo urbano di una certa importanza è quello di Rossano - Corigliano sulla costa ionica. Cosenza e il suo hinterland forniscono pressoché tutti i servizi principali della provincia, oltreché servizi avanzati collocati soprattutto nella cittadina di Rende. I principali centri urbani della provincia offrono comunque tutti i servizi primari necessari per i comprensori territoriali che gravitano intorno ad essi.

    Turismo

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    La spiaggia di Paola


    Il turismo della provincia di Cosenza è il più variegato fra quello delle province calabresi, poiché all'ormai consolidato turismo estivo delle località marittime e a quello culturale e religioso dei principali centri interni la provincia di Cosenza ha oramai da molti anni acquisito anche un turismo montano pressoché annuale, che, se pur presente nelle altre province calabresi, resta per quest'ultime un settore minore rispetto a quello della provincia di Cosenza. Fra le località marittime più importanti vanno segnalate: Praia a mare, Diamante, Belvedere Marittimo, Scalea, Cetraro, Paola (Italia) ed Amantea sulla costa tirrenica, Trebisacce, Rossano, Corigliano, Mirto e Cariati sulla costa ionica. I centri urbani culturali e religiosi nelle aree interne sono: Castrovillari, Rocca Imperiale, Morano Calabro, Altomonte, Acri, San Giovanni in Fiore, San Marco Argentano e Bisignano. Le località turistiche montane più importanti sono: Camigliatello Silano, Lorica, Fago del Soldato e Silvana Mansio.

    Architetture religiose a Cosenza

    • Duomo di Cosenza, costruito agli inizi del Duecento, caratterizzato da numerosi interventi di consolidamento e ristrutturazione a causa dei numerosi danni riportati a seguito di vari terremoti; realizzato in stile romanico, fu modificata profondamente la facciata. L'edificio venne consacrato il 30 gennaio 1222 alla presenza dell'imperatore Federico II di Svevia e dell'arcivescovo monaco scrivano cistercense Luca Campano, autore dell'edificio.
    • Santuario del Santissimo Crocifisso, dell'863, più volte ritoccato architettonicamente e stilisticamente, fino alla forma attuale; è il convento dei frati minori di Cosenza;
    • Chiesa di San Domenico, con rosone romanico di pregevole fattura;

    Architetture religiose in provincia

    • Chiesa di San Domenico, con rosone romanico di pregevole fattura;
    • Santuario di San Francesco di Paola, sito fuori il centro urbano di Paola, in una zona collinare posta sopra la cittadina tirrenica; costruito nel XVI sec. ha subito numerosi interventi sia di ampliamento, che di consolidamento e ristrutturazione; ospita parte delle spoglie del Santo;
    • Abbazia Florense, fondata dall'abate e mistico Gioacchino da Fiore, sorge nel centro storico della cittadina di San Giovanni in Fiore, nel cuore della Sila; il monastero in stile gotico-romanico, nonostante i numerosi rifacimenti e i continui mutamenti di stile architettonico, conserva ancora l'austerità di untempo;
    • Basilica del Beato Angelo ad Acri, costruita verso la fine del 1800, in stile barocco è un edificio religioso appartenente all'Ordine Francescano intitolato al Beato Angelo d'Acri;
    • La Cattedrale di Maria Santissima Achiropita a Rossano, in stile Bizantino;
    • Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo a Morano Calabro;
    • Chiesa di San Bernardino da Siena ad Amantea, fondata nel 1400; fa parte della lista dei monumenti nazionali ed è un luogo di culto appartenente all'Ordine dei frati minori;
    • Santuario di Sant'Umile, posto nel centro storico di Bisignano e dedicato al Religioso appartenente all'ordine dei frati minori;
    • Santuario della Madonna della Armi a Cerchiara, incastonata nella roccia ai piedi del massiccio del Pollino;
    • Abbazia della Sambucina a Luzzi fondata alla fine del XII secolo da una comunità di Benedettini;
    • Duomo San Nicola di Bari di San Marco Argentano;
    • Santuario della Madonna di Costantinopoli a Papasidero
    • Chiesa della Madonna della Serra a Montalto Uffugo con facciata in pregevole stile barocco napoletano;
    • Abbazia di Fonte Laurato a Fiumefreddo Bruzio, risalente al XI secolo probabilmente di origini benedettine;
    • Santuario della Madonna della Catena a Cassano allo Ionio;

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    Il Santuario di Paola

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    Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore

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    Basilica del Beato Angelo d'Acri


    Architetture civili a Cosenza
    • Palazzo Arnone, sede della Galleria nazionale’’';
    • Palazzo del Governo, sede del Consiglio provinciale;

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    Veduta del centro storico dal piazzale antistante Palazzo Arnone

    Architetture civili in provincia

    • Palazzo delle Clarisse ad Amantea, del XVII secolo un tempo utilizzato come convento dopo un periodo di abbandono venne acquistato da alcuni privati; oggi è sede dell'Accademia degli Arrischiati e del Museo della Copia d'Autore;
    • Palazzo Pucci ad Amendolara, sede della famiglia Pucci, un tempo famiglia nobiliare di Amendolara;
    • Palazzi di Acri;
    • Palazzi di San Giovanni in Fiore;
    • Palazzo ducale Martirano-Spinelli ad Aieta;
    • Palazzo Marsico ad Altilia;
    • Ex Convento Francescano di Pedace;

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    Il Palazzo delle Clarisse

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    Palazzo Pucci ad Amendolara


    Architetture militari a Cosenza
    • Castello Normanno-Svevo, sorge sul colle Pancrazio, colle che domina tutto il centro storico della città bruzia; il castello ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti;

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    Panorama di Cosenza dal castello svevo


    Castelli in provincia

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    Castello di Corigliano


    • Castello di Belmonte Calabro a Belmonte Calabro, edificato verso il 1270, oggi rimangono i ruderi e i resti della vecchia fortezza; l'edificio fu eretto dal Maresciallo del Regno Drogone di Beaumont, e subì numerose aggiunte architettoniche come le mura di cinta nel 1500;
    • Castello Angioino Aragonese di Belvedere Marittimo eretto da Ruggero il Normanno tra la fine del secolo XI e la prima metà del XII secolo
    • Castello Giannone di Calopezzati; del XII secolo; originariamente era una semplice fortezza difensiva, venne poi trasformato in castello residenziale;
    • Castello di Castrovillari, realizzato in età tardo-medievale, subì una profonda ristrutturazione e modifica introno al 1500 ad opera del re Ferdinando d'Aragona; il castello sorge nel cuore della città;
    • Castrum Petrae Roseti di Roseto Capo Spulico, edificato in epoca normanna sorge a picco sul mare sul Promontorio di Cardone; il castello indicava con molta probabilità, il confine tra i possedimenti di Roberto il Guiscardo e quelli del fratello Ruggiero; venne conquistato e modificato ad opera di Federico II agli inizi del XIII secolo, adottato come confine tra le capitanerie con la quale Federico II aveva diviso il Regno delle due Sicilie; ad oggi è una residenza privata con uso commerciale;
    • Castello ducale di Corigliano Calabro, sito nel centro storico della cittadina ionica, arroccato sopra il promontorio che domina la frazione di Schiavonea e parte della Piana di Sibari; costruito nel 1073 ad opera di Roberto il Guiscardo, il castello è stato recentemente ristrutturato ed oggi viene utilizzato per esposizioni artistiche e manifestazioni;
    • Castello feudale di Crosia, fatto edificare nel 1600;
    • Castello normanno di Malvito, di origini longobarde, venne poi mutato dai Normanni;l'edificio è posto sull'estrema sommità della collina malvitana, dominando tutto l'abitato;
    • Castello ducale di Montegiordano, costruito nel 1600 come fortezza residenziale da parte della famiglia Pignone del Carretto; oggi dopo un profondo restauro si presenta in ottime condizioni;
    • Castello Svevo di Rocca Imperiale, fortezza e residenza fatta costruire da Federico II; fu poi ampliata e riadattato intorno al 1500 ad opera di Alfonso d'Aragona, con elementi tipici delle fortezze spagnole; oggi è di proprietà comunale, oggetto di un profondo restauro, dopo che fu ampiamente depauperato di tutti i suoi elementi architettonici, verso la fine del 1800;
    • Castello di Sangineto edificato nel XV secolo
    • Castello angioino di San Lorenzo del Vallo del XVI secolo; fatto erigere dalla famiglia degli Alarcon, a scopo residenziale; nel 1978 venne dichiarato "Bene di interesse storico- artistico"; in stato di abbandono da circa 30 anni, il castello ha subito un processo di degrado che lo ha reso inagibile; attualmente è chiuso ai visitatori;

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    Castello di Roseto Capo Spulico

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    La Torre Mastio coincide con il primitivo nucleo risalente al 1073. La torretta ottagonale è seicentesca

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    Castello ducale di Montegiordano

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    L'ingresso del Castello di Rocca Imperiale

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    Castello di San Lorenzo del Vallo dopo i lavori di restauro

    Torri di guardia

    • Torre di Rienzo a Cetraro, realizzata nella prima metà del '500
    • Torre di guardia a Guardia Piemontese, risalente al IX secolo circa;
    • Torre di Fiuzzi a Praia a Mare, eretta su un faraglione della scogliera di Fiuzzi alto 15 metri, su cui era già presente una torre angioina;
    • Torre normanna di San Marco Argentano, primo insediamento normanno in Calabria; venne eretta verso la metà dell'anno 1000 ad opera di Roberto il Guiscardo; la torre, alta 22 metri è di forma cilindrica, facente parte di un'antica fortificazione ben più ampia;
    • Torre Talao a Scalea, torre costiera fatta edificare nel 1563 da Pedro Afan de Ribera d'Alcalà, Viceré del regno di Napoli;
    • Cinta Urbica di Cariati, che delimita l'antico centro storico un tempo fortificato;

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    Torre normanna di San Marco Argentano

    Siti archeologici


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    Moneta incusa ritrovata nel parco archeologico di Sibari


    • Parco archeologico di Sibari, dove sono emersi i ritrovamenti delle antiche città di Thurii e Sibari;
    • Scavi di Laos, nei pressi di Marcellina, frazione di Santa Maria del Cedro;
    • Grotta del Romito a Papasidero: caverna preistorica con incisioni risalenti al paleolitico.
    • Blanda antica città rupestre, cui restano alcuni ruderi e testimonianze del luogo, alle porte di Tortora;

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    Il mausoleo in contrada Pergolo.

    Aree naturali

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    Sila innevata

    La provincia di Cosenza accoglie nel suo territorio, due Parchi nazionali e 11 Aree naturali protette (Riserve naturali).

    I parchi nazionali sono:
    • Parco nazionale del Pollino, la più grande aree protetta italiana, sita al confine fra la Basilicata e la Calabria;
    • Parco nazionale della Sila, istituito nel 2002 occupa parti delle tre sile (greca, grande e piccola), abbracciando i territori delle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone;

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    Gole del Raganello



    Riserve naturali
    • Riserva naturale Golia Corvo
    • Riserva naturale Gole del Raganello
    • Riserva naturale Gallopane
    • Riserva naturale I Giganti della Sila;
    • Riserva naturale Iona Serra della Guardia
    • Riserva naturale Macchia della Giumenta - S.Salvatore
    • Riserva naturale Serra Nicolino Piano d'Albero
    • Riserva naturale Tasso Camigliatello Silano
    • Riserva naturale Trenta Coste
    • Riserva naturale Valle del Fiume Argentino
    • Riserva naturale Valle del Fiume Lao
    Infine vi è anche una Riserva naturale regionale che è la Riserva naturale Tarsia.

    Cultura

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    Statua di Bernardino Telesio

    Biblioteche
    • Biblioteca Nazionale di Cosenza
    • Biblioteca Civica di Cosenza
    • Sistema Bibliotecario Territoriale Silano di San Giovanni in Fiore

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    Università della Calabria

    Sul territorio provinciale è presente l'Università della Calabria. L'università ha sede ad Arcavacata, frazione di Rende. È un campus universitario con il complesso universitario realizzato negli anni '70 fuori da centri abitati, con la possibilità di poter realizzare residenze per gli studenti, adiacenti all'università.

    Musei

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    Lupo della Sila, opera di Mimmo Rotella, Museo Bilotti

    Musei di Cosenza

    • Galleria nazionale, con sede nel Palazzo Arnone, storico palazzo di Cosenza; è una pinacoteca che custodisce opere del XVI e XVII secolo, mentre parte del museo è utilizzato per manifestazioni e gallerie temporanee specie di arte contemporanea;
    • Museo all'aperto Bilotti, comprende un tratto di Corso Mazzini, antico corso e strada commerciale più importante di Cosenza; il museo conserva statue ed opere donate da privati; il museo è in continua fase di allestimento e dunque non ancora terminato;
    • Museo Civico Archeologico;
    • Museo Civico dei Brettii e degli Enotri;
    • Museo delle "Rimembranze";

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    Museo civico d'arte contemporanea Silvio Vigliaturo

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    Museo archeologico di Sibari

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    Museo civico e MAON di Rende

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    Polo Museale, C.I.S.G. e Abbazia Florense



    Altri enti culturali
    • Accademia Cosentina a Cosenza;
    • Centro Internazionale di Studi Gioachimiti a San Giovanni in Fiore;
    • Centro di cultura Giovan Luigi Pascale a Guardia Piemontese;

    Lingue e dialetti

    Nella provincia viene parlato il dialetto cosentino, parte del calabrese tranne nei 13 comuni dell'Arberia in provincia di Cosenza dove viene parlato l'Arbëreshë, un dialetto albanese e a Guardia Piemontese dove si parla il Guardiolo, un dialetto occitano portato dai Valdesi provenienti da Bobbio Pellice (TO) nel XII-XIII secolo per fuggire alle persecuzioni religiose in Piemonte.

    Dialetto consentino

    Il dialetto cosentino è un dialetto calabrese, parlato nella città di Cosenza e nel territorio della provincia di Cosenza. È caratterizzato da una parlata morbida e di ampio respiro, con la lettera "T" sostituita con la "D". In provincia il dialetto è influenzato dalla vicinanza con le altre regioni; si ha quindi un dialetto "napoleizzato" nei paesi che si affacciano sulla costa tirrenica, ed un dialetto con influenze "pugliesi" sull'alto versante ionico.

    lingua arbëreshë

    Lingua (e non dialetto) parlata in molti comuni del cosentino, specie nei paesi sorti ai piedi del Pollino, comuni nati nel medioevo quando intere popolazioni fuggendo dall'Albania si rifugiarono in Calabria.

    Religione

    Nella provincia di Cosenza la religione maggiormente diffusa è il Cristianesimo, nella maggior parte nella confessione cattolica, ma sono presenti anche altre minoranze cattoliche. Come nel resto d'Italia sono comunque presenti altre minoranze religiose, quali musulmane, ebree e ortodosse. Nel territorio provinciale si estendono l'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, la diocesi di Cassano allo Ionio, la diocesi di Lungro, l'arcidiocesi di Rossano-Cariati e la diocesi di San Marco Argentano-Scalea. Il totale delle parrocchie registrate nelle diocesi della provincia ammontano a 319.

    Cinema

    La provincia di Cosenza in passato è stata scarsamente protagonista di set cinematografici, se si escludono alcuni importanti pellicole girate sulle montagne della Sila quali Il lupo della Sila, e Il brigante Musolino. A Cosenza e sul Tirreno Cosentino nel 2009 è stato girato il film "Vorrei vederti ballare" interpretato dal cast formato da Alessandro Haber, Gianmarco Tognazzi, Giuliana De Sio, Paola Barale, Chiara Chiti, Adriana Toman, Giulio Forges Davanzati, Franco Castellano (attore). Dal 2007 ogni anno nel capoluogo silano ad aprile si svolge il festival "La Primavera del Cinema Italiano- Premio Federico II", un evento la cui principale connotazione è quella di promuovere il cinema del nostro Paese con particolare attenzione all'incontro diretto con i protagonisti dello spettacolo filmico, le loro proposte, le manie e i miti. La manifestazione si chiude con la cerimonia di consegna del Premio Federico II (statuetta che rappresenta l’ottagono, simbolo della storia della città di Cosenza)[36]. Anche Diamante è spesso scelta come location per film cinematografici, fiction e programmi televisivi. Tra i lungometraggi ricordiamo:
    • L'abbuffata, film del regista Mimmo Calopresti con Gérard Depardieu, Diego Abatantuono e Nino Frassica
    • Ma l'amore sì, di Tonino Zangardi e Marco Costa con Anna Maria Barbera, Elena Bouryka e Gianni Pellegrino
    • Per sempre, di Alessandro Di Robilant su soggetto di Maurizio Costanzo con Giancarlo Giannini e Francesca Neri

    Teatro

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    teatro Rendano e Piazza XV marzo

    La provincia di Cosenza ospita i seguenti teatri:
    • Teatro Rendano a Cosenza;
    • Teatro Morelli a Cosenza
    • Teatro A.Tieri (ex Italia) a Cosenza
    • Teatro dell'Acquario a Cosenza
    • Teatro Garden a Rende-Cosenza
    • Teatro Metropol di Corigliano Calabro;
    • Teatro San Marco di Rossano;
    • Teatro Sybaris a Castrovillari
    • Teatro all'aperto di Acri

    Cucina

    La cucina della provincia cosentina, si rifà sostanzialmente alla tradizione regionale. Ampio è l'uso dei prodotti della terra, mentre a tavola a far da padrone è il maiale e tutti i suoi derivati. Nella zone costiere ampio e vario è l'utilizzo di prodotti ittici, mentre nelle aree interne montane si possono assaggiare piatti a base di cacciagione.

    Vino

    La produzione di vino, eccelle solo in alcune aree provinciali, in particolare tra la Valle del Crati e il Savuto. I vini doc della provincia sono, per ordine geografico:
    • Donnici bianco, Donnici rosato, Donnici rosso, Donnici rosso novello e Donnici rosso riserva;
    • Pollino rosso e Pollino rosso superiore;
    • San Vito di Luzzi bianco, San Vito di Luzzi rosato e San Vito di Luzzi rosso;
    • Savuto e Savuto superiore;
    • Verbicaro bianco, Verbicaro rosato, Verbicaro rosso e Verbicaro rosso riserva

    Comuni
    La provincia di Cosenza comprende 155 comuni:
    • Acquaformosa
    • Acquappesa
    • Acri
    • Aiello Calabro
    • Aieta
    • Albidona
    • Alessandria del Carretto
    • Altilia
    • Altomonte
    • Amantea
    • Amendolara
    • Aprigliano
    • Belmonte Calabro
    • Belsito
    • Belvedere Marittimo
    • Bianchi
    • Bisignano
    • Bocchigliero
    • Bonifati
    • Buonvicino
    • Calopezzati
    • Caloveto
    • Campana
    • Canna
    • Cariati
    • Carolei
    • Carpanzano
    • Casole Bruzio
    • Cassano allo Ionio
    • Castiglione Cosentino
    • Castrolibero
    • Castroregio
    • Castrovillari
    • Celico
    • Cellara
    • Cerchiara di Calabria
    • Cerisano
    • Cervicati
    • Cerzeto
    • Cetraro
    • Civita
    • Cleto
    • Colosimi
    • Corigliano Calabro
    • Cosenza
    • Cropalati
    • Crosia
    • Diamante
    • Dipignano
    • Domanico
    • Fagnano Castello
    • Falconara Albanese
    • Figline Vegliaturo
    • Firmo
    • Fiumefreddo Bruzio
    • Francavilla Marittima
    • Frascineto
    • Fuscaldo
    • Grimaldi
    • Grisolia
    • Guardia Piemontese
    • Lago
    • Laino Borgo
    • Laino Castello
    • Lappano
    • Lattarico
    • Longobardi
    • Longobucco
    • Lungro
    • Luzzi
    • Maierà
    • Malito
    • Malvito
    • Mandatoriccio
    • Mangone
    • Marano Marchesato
    • Marano Principato
    • Marzi
    • Mendicino
    • Mongrassano
    • Montalto Uffugo
    • Montegiordano
    • Morano Calabro
    • Mormanno
    • Mottafollone
    • Nocara
    • Oriolo
    • Orsomarso
    • Paludi
    • Panettieri
    • Paola
    • Papasidero
    • Parenti
    • Paterno Calabro
    • Pedace
    • Pedivigliano
    • Piane Crati
    • Pietrafitta
    • Pietrapaola
    • Plataci
    • Praia a Mare
    • Rende
    • Rocca Imperiale
    • Roggiano Gravina
    • Rogliano
    • Rose
    • Roseto Capo Spulico
    • Rossano
    • Rota Greca
    • Rovito
    • San Basile
    • San Benedetto Ullano
    • San Cosmo Albanese
    • San Demetrio Corone
    • San Donato di Ninea
    • San Fili
    • San Giorgio Albanese
    • San Giovanni in Fiore
    • San Lorenzo Bellizzi
    • San Lorenzo del Vallo
    • San Lucido
    • San Marco Argentano
    • San Martino di Finita
    • San Nicola Arcella
    • San Pietro in Amantea
    • San Pietro in Guarano
    • San Sosti
    • San Vincenzo La Costa
    • Sangineto
    • Sant'Agata di Esaro
    • Santa Caterina Albanese
    • Santa Domenica Talao
    • Santa Maria del Cedro
    • Santa Sofia d'Epiro
    • Santo Stefano di Rogliano
    • Saracena
    • Scala Coeli
    • Scalea
    • Scigliano
    • Serra Pedace
    • Serra d'Aiello
    • Spezzano Albanese
    • Spezzano Piccolo
    • Spezzano della Sila
    • Tarsia
    • Terranova da Sibari
    • Terravecchia
    • Torano Castello
    • Tortora
    • Trebisacce
    • Trenta
    • Vaccarizzo Albanese
    • Verbicaro
    • Villapiana


    Comuni più popolosi

    I comuni della provincia sono 155. Nella tabella sottostante vengono proposti i comuni con più di 10.000 abitanti, in ordine di popolosità:
    Cosenza - 70.081
    Corigliano Calabro - 40.516
    Rossano - 38.461
    Rende - 35.502
    Castrovillari - 22.560
    Acri 21.230
    Montalto Uffugo - 20.795
    San Giovanni in Fiore - 18.066
    Cassano allo Ionio - 17.577
    Paola - 16.878
    Amantea - 13.934
    Scalea - 10.937
    Bisignano - 10.484
    Castrolibero - 10.325
    Cetraro - 10.128
    Luzzi - 9.988

    Comunità montane

    Le caratteristiche orografiche dei territori della Provincia, essendo tendenzialmente montagnosi, hanno incentivato il costituirsi di aggregazioni comunali in Comunità Montane. Praticamente tutti i centri delle aree più interne fanno parte di Comunità Montane. Nonostante i alcune modifiche avvenute per decreto regionale sull'ordinamento e il riassetto delle comunità montane calabresi, quelle della Provincia di Cosenza, sono rimaste pressoché immutate, salvo pochi cambiamenti, come ad esempio, l'esclusione di Trebisacce dalla Comunità Montana Alto Ionio.

    Aree urbane

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    Un tratto di Viale Parco "Giacomo Mancini". L'arteria collega Cosenza con Rende e Montalto Uffugo


    Con il Piano strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020, compreso nel PSU (Piano di Sviluppo Urbano) Cosenza-Rende, si è dato avvio al processo che porterà all'istituzione di una nuova area urbana chiamata "Grande Cosenza" che comprenderà i comuni di Cosenza e Rende in primis, e i comuni di Castrolibero, Montalto Uffugo, Mendicino e Dipignano in seconda fase. Sono giunte a tale decisione le amministrazioni, dopo che, dall'immediato dopoguerra, tutta l'area a valle dell'antico nucleo storico di Cosenza, ha subito un fortissimo processo di urbanizzazione. Il Piano Strategico intende svilupparsi su una prospettiva di medio e lungo periodo, con una visione dell'area urbana Cosenza-Rende incentrata lungo due direttrici (o poli), quello di Cosenza (con servizi, istruzione e cultura) e quello di Rende (università, innovazione e ricerca). Essa è il risultato di un graduale processo di conurbazione iniziato negli anni sessanta che ha dato origine all'attuale città policentrica che si estende senza soluzione di continuità (un continuum urbano di edifici, piazze, infrastrutture, residenze e servizi accessori) nei comuni di Cosenza-Rende. In programma vi è anche la pianificazione di un secondo livello (o anello) economico-urbano, che configurerebbe le relazioni con il resto dell'interland di Cosenza, allo scopo di realizzare un bacino urbano completo, che si configuri nel miglior modo possibile con il resto del territorio, divenendo un'eccellenza in ambito interregionale e nazionale.

    Impianti sportivi

    L'impianto sportivo più capiente della provincia è lo Stadio San Vito di Cosenza, con 25.000 posti a sedere; altri impianti sportivi a Cosenza sono il Pala Ferraro sito in via Popilia, il Palazzetto dello sport di via Casali, e il Palazzetto dello sport di Donnici.

    Località sciistiche

    La provincia accoglie sul proprio territorio alcune località sciistiche, le più importanti delle quali, realizzate sull'altipiano della Sila. Queste sono:
    • gli impianti di risalita, per la pratica dello sci da discesa, di Botte Donato, presso Lorica, e di Monte Curcio, presso Camigliatello Silano;
    • i centri per la pratica dello sci di fondo a Carlomagno nel comune di San Giovanni in Fiore, e a Monte Scuro nel comune di Spezzano della Sila.

    Edited by Isabel - 6/7/2012, 09:45
     
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4 replies since 13/3/2010, 13:04   2471 views
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