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Don Camillo [Tutti i film]

Commedia

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    Don Camillo

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    Info - Scheda Wikipedia

    Titolo originale: Don Camillo
    Paese di produzione: Italia/Francia
    Anno: 1952
    Durata: 107 min
    Genere: Commedia
    Regia: Julien Duvivier

    Trama

    La storia è ambientata a Brescello, un paesino in aperta campagna, in provincia di Reggio Emilia, dove il parroco Don Camillo e il sindaco comunista Peppone sono in continua lotta.Entrambi tentano di ostacolarsi in ogni maniera benché poi riescano spesso a trovare un accordo nelle loro liti. Diverse volte Don Camillo viene rimproverato dal crocefisso dell'altare maggiore della chiesa a causa del suo temperamento focoso.Alla fine, a causa di una rissa generale, Don Camillo viene inviato a fare il parroco in un paesino di montagna: la punizione gli è inferta dal Vescovo perché ha partecipato, abbattendo dodici avversari, alla rissa scatenatasi in paese la sera delle nozze di Gina e Mariolino.Pur essendo in totale contrapposizione ideologica, parroco e sindaco si rispettano e non esitano ad intervenire in favore dell'altro o a rendere omaggio all'avversario, riconoscendone il valore; un episodio emblematico è il finale del film, quando sindaco, giunta comunale e banda del paese vanno alla stazione a salutarlo e ad augurargli pronta guarigione (in realtà tutti sanno che Don Camillo viene mandato via per punizione, ma nessuno lo vuole ammettere) ed un rapido ritorno al paese.

    Cast
    • Fernandel: Don Camillo
    • Gino Cervi: Giuseppe Bottazzi (Peppone)
    • Vera Talchi: Gina Filotti
    • Franco Interlenghi: Mariolino "della Bruciata"
    • Saro Urzì: Brusco
    • Charles Vissière: Il vescovo
    • Leda Gloria: Signora Bottazzi


    Edited by Simona s - 28/10/2013, 14:46
     
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    Il ritorno di don Camillo

    la-locandina-di-il-ritorno-di-don-c

    Info - Scheda Wikipedia

    Titolo originale: Il ritorno di don Camillo
    Paese di produzione: Italia/Francia
    Anno: 1953
    Durata: 110 min
    Genere: Commedia
    Regia: Julien Duvivier

    Trama

    La storia continua con le avventure di don Camillo, sollevato dall'incarico di parroco di Brescello per punizione, cui si aggiunge il viaggio forzato nella remota parrocchia di Montenara, sperduta tra i monti. Qui, in un ambiente freddo, svolge il suo ministero nel luogo frequentato dalla sola Perpetua.Nel frattempo nella città di Brescello l'avversario di sempre di don Camillo, Peppone, si ritrova ad affrontare molti problemi e non ha neanche l'aiuto del nuovo parroco. Solo il ritorno di don Camillo porrà fine alle dispute che coinvolgono anche un proprietario terriero (Cagnola), che non voleva cedere parte delle sue terre per costruire un argine sul Po, per prevenire alluvioni, e che, in un alterco, ferisce il compagno "Nero" credendo di averlo addirittura ucciso e viene ferito a sua volta da Peppone, che anch'esso teme di averlo ammazzato. Entrambi per avere un alibi si rivolgono a Don Camillo nel suo esilio a Montenara.Don Camillo riesce a calmare la situazione, strappando la promessa a Cagnola che egli avrebbe ceduto le terre necessarie per fare l'argine. Per questo fatto, Peppone si rivolge al vescovo per farsi rimandare Don Camillo a Brescello, e viene accontentato, con l'ammonimento da parte del prelato, che poi non venga più a lamentarsi se riceverà ancora tavolate in testa.Al ritorno al paese Don Camillo dovrà porre fine ad una rissa alla casa del popolo scoppiata al termine di un incontro di Boxe, organizzato appositamente in contemporanea con l'arrivo del parroco alla stazione, per evitare ad esso un bagno di folla che sarebbe stato "il trionfo della reazione". Poi accade che Cagnola si rimangia la promessa delle terre, ritenendo l' argine inutile per prevenire alluvioni, che puntualmente si verificheranno subito, e in modo tale che anche l'argine eventualmente costruito non sarebbe servito a niente.Anche il "Nero" se la cava, ma il vecchio medico del paese, il dott. Spiletti, conservatore ma amato dal popolo per la sua professionalità sempre dimostrata verso tutti e senza distinzione politica, dato per morente varie volte, ma sempre "resuscitato" puntualmente, propone a questi di vendergli l'anima ("Se non credi all'anima vendimela. Se non ce l'hai davvero, vorrà dire che ci ho rimesso i soldi, ma se ce l'hai diventa mia").Il Nero tra mille dubbi, pensando anche che non sia giusto vendere qualcosa che non ha, l'anima appunto, si lascia però convincere. Ciò gli procurerà un serio problema psicologico che lo turberà per parecchio tempo, finché non interverrà Don Camillo stracciando il contratto regolarmente stipulato per la vendita dell'anima e bruciando le banconote ricevute dal Nero, (che voleva restituire al dottore) come sacrileghe.Don Camillo avrà poi a che fare con Marchetti, un ex gerarca fascista del posto (impersonato da Paolo Stoppa), tornato al paese in incognito dopo averlo lasciato dopo la guerra, travestito da indiano a carnevale, che viene riconosciuto da Peppone che ben ricorda l'olio di ricino fattogli bere durante il ventennio. L'ex gerarca si rifugia in canonica, ma anche Don Camillo aveva lo stesso tipo di conto in sospeso.Finirà che prima Peppone berrà dell'olio di ricino, da lui stesso comprato per rendere pan per focaccia all'ex camicia nera, sotto la minaccia di un fucile strappato a Don Camillo e ritenuto carico da parte del fascista, poi sarà questi a bere con la forza quell'olio, il fucile infatti era scarico e sarà facilmente sopraffatto dal prete e poi cacciato, infine il Cristo imporrà a Don Camillo di bere anche lui l'olio di ricino, come penitenza per la violenza usata.Altri problemi Don Camillo li avrà col figlio di Peppone, svogliato a scuola e per questo messo in collegio da cui scappa sovente, riuscirà a parlargli e a convincere il padre di riportarlo a scuola al paese, dove in una lite col figlio di Cagnola viene ferito gravemente, ma riesce a guarire anche per le preghiere del parroco; e con la sfida tra gli orologi del campanile e della casa del popolo: per evitare che nessuno dei due sia in ritardo rispetto all'altro, il parroco e Peppone spostano continuamente in avanti le lancette dei rispettivi orologi, ottenendo che non si sa più che ora sia in paese.L'alluvione arriverà e sarà tremenda, ma Don Camillo resterà sulla torre campanaria, che svetta sul paese completamente allagato e da là manderà messaggi di conforto e di speranza alla popolazione sfollata.

    Cast
    • Fernandel: Don Camillo
    • Gino Cervi: Giuseppe Bottazzi (Peppone)
    • Edouard Delmont: Il dottor Spiletti
    • Paolo Stoppa: Marchetti
    • Alexandre Rignault: Francesco Gallini (Nero)
    • Thomy Bourdelle: Cagnola
    • Tony Jacquot: Don Pietro


    Edited by Simona s - 29/10/2013, 02:52
     
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    Don Camillo e l'onorevole Peppone

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    Info - Scheda Wikipedia

    Titolo originale: Don Camillo e l'onorevole Peppone
    Paese di produzione: Italia
    Anno: 1955
    Durata: 97 min
    Genere: Commedia
    Regia: Carmine Gallone

    Trama

    In una Brescello infiammata dalla politica per le elezioni, don Camillo e Peppone continuano a farsi i soliti dispetti. Peppone, inoltre, si candida come deputato, cosa che fa uscire dai gangheri don Camillo, che si ritrova sempre più spesso davanti all'altar maggiore per protestare con il Cristo. Tanti episodi divertenti, come il ritrovamento del carro armato, l'esame di quinta elementare di Peppone, necessario per la candidatura a deputato, il furto dei polli di don Camillo, la storia d'amore tra Peppone e la segretaria della Federazione e uno stravagante comizio tenuto da Peppone. Nella sequenza finale è racchiusa, nel discorso conclusivo detto dal narratore, l'essenza del complesso rapporto tra Don Camillo e Peppone: "Eccoli... ricomincia l'eterna gara dove ognuno dei due vuole disperatamente arrivare primo. Però, se uno dei due s'attarda, l'altro lo aspetta per continuare assieme il lungo viaggio fino al traguardo della vita."

    Cast
    • Fernandel: Don Camillo
    • Gino Cervi: Giuseppe Bottazzi (Peppone)
    • Claude Sylvain: Clotilde
    • Leda Gloria: Maria, moglie di Peppone
    • Umberto Spadaro: Bezzi
    • Memmo Carotenuto: Lo Spiccio


    Edited by Simona s - 1/11/2013, 08:45
     
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    Don Camillo monsignore... ma non troppo



    Info - Scheda Wikipedia

    Titolo originale: Don Camillo monsignore... ma non troppo
    Paese di produzione: Italia
    Anno: 1961
    Durata: 117 min
    Genere: Commedia
    Regia: Carmine Gallone

    Don Camillo monsignore... ma non troppo è il quarto episodio della saga di Don Camillo e Peppone, diretto da Carmine Gallone e tratto dai racconti di Giovanni Guareschi. Molti degli ambienti e dei soggetti presenti nel film esistono realmente nel paese di Brescello.

    Trama

    La storia narra delle continue dispute fra Don Camillo (monsignore) e Peppone (senatore) che coinvolgono il piccolo paese di Brescello. I due già in passato avevano avuto alcune diatribe, mai superate. Il loro incontro avviene dopo 3 anni nel vagone letto di un treno. Appena tornati al paese avranno nuovi problemi da affrontare come la costruzione di una Casa popolare a discapito di una piccola cappella votiva posta su terreno della curia, che il sindaco (il Brusco) e Peppone volevano abbattere e poi strumentalizzare politicamente il fatto che presumibilmente la chiesa avrebbe rifiutato il terreno,cosa che non si verifica, a patto che gli alloggi vengano distribuiti equamente tra famiglie proposte dalla chiesa e famiglie proposte dal comune. La cappella resisterà a tutti i tentativi di abbatterla e farà parte dell'edificio; il matrimonio del figlio di Peppone che questi voleva far celebrare nella sola forma civile, mentre la moglie voleva per il figlio un matrimonio come quello che ha fatto lei con Peppone,cioè in chiesa. Peppone, per aver l'assenso del padre della futura nuora, uomo "della banda del prete" alla forma civile,invalido, gli offre un posto di usciere in comune. Don Camillo, per contrastare invece promette che gli farà avere la concessione di una pompa di benzina. Alla fine ci sarà il solito compromesso, dovuto anche al fatto che Peppone vince al totocalcio (come poi vedremo) e non sa come ritirare il premio senza essere scoperto: Don Camillo lo aiuterà nell'intento strappando la promessa di un matrimonio anche in forma religiosa,che sarà riservatissima in una chiesina di campagna (con Peppone che,ricattato tramite vecchie foto giovanili che lo ritraevano mentre faceva la comunione,a dispetto della sua sbandierata fama di ateo mangiapreti dalla nascita, sarà costretto a far anche da chierichetto) mentre la cerimonia civile sarà in pompa magna in municipio. Questo episodio ricorda lo sposalizio dell'Avvocato Maralli, socialista e ateo, con Virginia, di famiglia borghese e cattolica, de "Il giornalino di Gianburrasca". Dovrà poi cercare di riconciliare due coniugi, lui meridionale e conservatore, lei del posto e comunista militante, (che tra l'altro una volta aveva rubato i vestiti al prete mentre faceva il bagno nel Po durante un afoso pomeriggio estivo per tenerlo bloccato affinché non potesse darsi da fare per far avere al futuro consuocero di Peppone la promessa pompa di benzina) e che per la politica trascurava la famiglia. Per riuscirci dovrà ricorrere ad un modo piuttosto brutale e sleale: con l'aiuto del marito metterà un sacco in testa alla donna, la legherà, le toglierà le mutande e le dipingerà le terga di rosso col minio lasciandola poi in un bosco: la popolazione (tranne, ovviamente i compagni di partito) più che inorridire per il gesto, ci troverà del comico e la poveretta non avrà più il coraggio di uscire di casa per non essere presa in giro. Poi avrà a che fare con la clamorosa vincita di Peppone al totocalcio: egli, per paura di essere scoperto e dover poi dare in gran parte il denaro al partito deve fare in modo che ciò non accada. Ma Don Camillo riesce a scoprirlo lo stesso, notando che il nome scritto sulla schedina vincente e riferito dai giornali, "Pepito Sbazzeguti", altro non è che l'anagramma di Giuseppe Bottazzi, il suo vero nome. Don Camillo si offre però di aiutarlo: andrà lui a ritirare il premio, e tornando al paese in tarda sera e promettendo di consegnare la vincita l'indomani.Ma durante la notte, Peppone non resiste dalla voglia di vedere la vincita e va a trovare il parroco,poi ci porta sua moglie,poi questa gli mette in testa l'idea che se durante la notte Don Camillo dovesse avere un "colpo" egli non potrebbe dimostrare che i soldi in possesso del prete in realtà sarebbero i suoi, e torna disturbare in canonica per la terza volta ritirando finalmente il denaro. Il film si conclude con il ritorno dei due protagonisti nella capitale, richiamati a forza dai loro superiori di chiesa e di partito.

    Cast
    • Fernandel: Don Camillo
    • Gino Cervi: Giuseppe Bottazzi (Peppone)
    • Leda Gloria: Maria Bottazzi
    • Gina Rovere: Gisella Marasca
    • Valeria Ciangottini: Rosetta Grotti
    • Saro Urzì: il sindaco Brusco
    • Marco Tulli: Lo Smilzo


    Edited by Simona s - 28/10/2013, 14:40
     
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  5. principessaorchidea
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    mi fanno spassare i film :lol:
     
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  6. valnic
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    carino, come tutti i film della saga
     
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  7. Eleonora1980
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    I film di Don Camillo sono tutti bellissimi (quelli con Fernandel e Gino Cervi ovviamente).

    Li ho visti talmente tante volte che penso di saperli a memoria :)
     
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  8. sienasv
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    io adoro i film di don camillo, a scuola ho anche letto il libro da cui è tratto e devo dire che anche quello era molto divertente
     
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  9. pab601-2^
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    amo molto anch'io i film di Don Camillo. La rivalità tra i due protagonisti è solo apparente perché in fondo i due si vogliono bene. Come quanto la campana cade addosso a Peppone e Don Camillo usa la sua forza per aiutare a liberarlo, e Peppone che non accetta che Don Camillo sia mandato in altro paese per punizione ... Film veramente meravigliosi!
     
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  10. takao94
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    mi hanno detto k è molto bello, è vero?
     
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  11. pab601-2^
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    datati ma sempre godibili
     
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    Non vado matta x il primo film della saga anche se e' divertente...
     
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11 replies since 23/9/2010, 16:29   243 views
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