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Capi, riviere e coste

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    Capi, riviere e coste


    Riviera dei Cedri

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    - Fonte Foto -

    La "Costa o Riviera dei Cedri" è il nome che identifica il territorio costiero compreso fra Tortora e Paola in provincia di Cosenza e più precisamente la parte di litorale Calabrese dell'alto Tirreno.Comprende 22 comuni di cui fanno parte anche comuni del territorio montano del parco del pollino e della Sila. La costa dei Cedri è nota per il Cedro (agrume della famiglia delle Rutaceae) un frutto molto richiesto dalla comunità Ebraica per produrre profumi e derivati.

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    Il nome Riviera dei Cedri è il toponimo col quale si identifica il tratto di costa dell'alto tirreno cosentino che si estende per oltre 35 km da Marina di Tortora, ai confini con la Basilicata, fino a Paola, limite meridionale della riviera, che include anche alcuni comuni dell'entroterra posti sulle pendici occidentali dei rilievi montuosi affacciati sulla costa. Infatti dal punto di vista morfologico la Riviera dei Cedri si estende lungo le pendici occidentali di tre gruppi montuosi contigui in direzione nord-sud, il Massiccio del Pollino al confine con la Basilicata, il contiguo Massiccio del Pellegrino e la stretta Catena Costiera che si distende a sud del gruppo della Montea, tra Capo Bonifati e la foce del Savuto.

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    A nord piombano sul mar Tirreno gli ultimi contrafforti occidentali del Monte Ciagola intorno al quale sorgono Tortora e Papasidero nell'entroterra, San Nicola Arcella e Praia a Mare con l'antistante Isola di Dino sul litorale. In questo primo tratto di costa, la Riviera dei Cedri offre imponenti pareti rocciose che si ergono dall'arenile ciottoloso, come sulla spiaggia di Arcomagno a San Nicola Arcella. Le rocce di natura calcarea sono interessate da fenomeni carsici che originano grotte marine dai colori sgargianti come la Grotta Azzurra e la Grotta del Leone nell'isola di Dino. A sud di Scalea, tra le località turistiche più rinomate, si apre un pianoro collinare che termina con la foce del fiume Lao, vera attrazione della Riviera con le sue strette gole dove si pratica il rafting e la canoa.

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    A sud del Lao sulle basse pendici del Massiccio del Pellegrino si trovano le località di Orsomarso e Verbicaro nell'entroterra e di Santa Maria del Cedro e Diamante sul litorale. Da qui il paesaggio della Riviera dei Cedri si fa più omogeneo, per cui i promontori rocciosi a picco sul mare lasciano il posto a lunghe e basse spiagge di sabbia mista a ciottoli, mentre i fondali si fanno un po più profondi. Con il gruppo montuoso della Montea termina il Massiccio del Pellegrino che vede in Belvedere Marittimo l'ultimo paese sorto alle sue falde. A sud di Capo Bonifati si distende la Catena Costiera che accompagna l'ultimo tratto della Riviera dei Cedri dove Cetraro, Acquappesa, Fuscaldo e Paola sono le maggiori località turistiche.

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    La Riviera dei Cedri prende il nome dalla diffusa coltivazione del cedro, praticata da molti secoli con tecniche e metodi ancora artigianali e che solo di recente ha visto la nascita di attività più commerciali con l'istituzione del Consorzio del Cedro, la cui funzione è quella di valorizzare la produzione del prezioso agrume calabrese. Le strutture turistiche e ricettive sono concentrate nelle località di Scalea, San Nicola Arcella, Diamante, Paola e Belvedere Marittimo che sono anche le mete più frequentate della Riviera dei Cedri.

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    Cenni Storici

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    - Fonte -

    Il litorale tirrenico della provincia di Cosenza, la cosiddetta Riviera dei Cedri, conserva le vestigia di un ricco passato, dalla più antica preistoria fino all’epoca bizantina.

    Qui l’uomo preistorico prese dimora nelle grotte dei suoi scogli e cominciò una storia. che, per i riferimenti alla gente, ai luoghi ed al mare, dall’Epica d.Omero è passata nelle pagine d’Erodoto (VI, 21). di Strabone (VI, 21), di Plinio (III), di Diodoro Siculo (XIV, 101) e d’altri storici seguiti dal medioevo ai nostri tempi.Troppo lungo sarebbe ripercorrere anche solo i momenti salienti di una vicenda plurimillenaria, che affonda le radici nel Paleolitico Inferiore (ben 300 mila anni fa) col giacimento di Rosaneto di Tortora, uno dei più antichi di tutta 1talia e si sviluppa attraverso tutte le fasi della preistoria, documentate dalle numerose grotte naturali prescelte dall’uomo come sedi di abitati millenari (Torre Nave di Tortora. Grotta della Madonna e Grotta di Fumarolo di Praia a Mare. Torre Talao di Scalea. Grotta del Romito di Papasidero ). L’antica frequentazione del comprensorio culmina con gli importanti insediamenti delle genti indigene che contesero ai Greci il possesso di questo lembo di Magna Grecia: gli Enotri (Palecastro e San Brancato di Tortora. Petrosa di Scalea), i Lucani (Dorcara di Praia e Marcellina) ed i Brettii (Belvedere Marittimo, Bonifati, Cetraro, Acquappesa, San Lucido), Nell’attuale Riviera nell’antichità sorge un importante citta di nome LAOS, certamente colonizzata da nuclei figgiaschi dalla potente Sibari, distrutta nel 510a.c. Nel 389 a.c. nella piana del Lao si svolse una sanguinosa battaglia, tra Lucani e i Turii che vide la vittoria dei primi, in questa battaglia, una delle più terribili dell’antichità, persero la vita oltre 10.000 uomini tra fanti e cavalieri. Da allora si sono perse le tracce di Laos che, presumilmente, andò distrutta (oggi ritornata alla luce scavi Marcellina frazione di S. Maria del Cedro). Ma ai tempi dei Romani, nei pressi dell’antica Laos sorse Lavinium (odierna Scalea ), per finire con la fase della dominazione romana. caratterizzata dalla fondazione della colonia di Blanda Julia a Tortora e dalla nascita di un’innumerevole serie di ville costiere, di carattere tanto residenziale quanto produttivo; le priucipali individuate a San Nicola Arcella. Scalea. S. Maria del Cedro, Grisolia, Diamante. Belvedere Marittimo. Paola. San Lucido, Fiume Freddo Bruzio. Scoperte espressive ed importanti scavi si sono ultimamente succeduti in varie località dei comuni costieri; in molti casi, grazie alla collaborazione politica stretta tra la Soprintendenza Archeologica e gli Enti Locali, sono già state create aree archeologiche attrezzate ed esposizioni permanenti, tutte aperte al pubblico, che si caratterizzano come cellule, sparse sul territorio, di un unico grande Museo diffuso della Riviera dei Cedri, alla scoperta di un insospettabile passato, ricco di suggestioni e di sorprese, inserito in un contesto ambientale di rara bellezza. Per il periodo preistorico, documentato qui da moltissimi giacimenti di gran fascino ed interesse, si possono visitare: la Grotta della Madonna di Praia a Mare, grande cavità naturale, oggi sede di un veneratissimo culto mariano, abitata ininterrottamente dall’uomo dal Paleolitico Superiore (dodici mila anni fa circa) fino all’ età romana imperiale (VI secolo d.C.); la mostra permanente “cammino dell’uomo”, presso il Museo Civico di Praia a Mare, nella quale è esposta una significativa campionatura degli oggetti provenienti dal territorio di Praia, in particolar modo dalla Grotta della Madonna e dalla vicina Grotticella Cardini, ma anche dalla piccola necropoli lucana di Dorcara; la Grotta del Romito di Papasidero, con il famosissimo masso inciso con la raffigurazione di un toro (bos primigenus), una delle più belle manifestazioni dell’arte paleolitica europea (10 mila anni fa circa), inserita in un contesto ambientale di rara bellezza e suggestione, nel cuore del parco del Pollino. Venire su questa Riviera significa farsi prendere dal fascino della sua storia, della sua cultura e della sua natura per fermarsi a vivere una grand’ avventura di nuove esperienze umane come in mezzo agli antichi popoli, che qui si avvicendarono in un lungo carosello di storia.

    Immagini



    Itinerario

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    - Fonte -

    Riviera dei Cedri, cosiddetta per la coltivazione del particolare agrume impiegato nella preparazione di bevande e canditi, è il nome che identifica lo splendido territorio della Calabria noto anche come Alto Tirreno Calabrese e che comprende, tradizionalmente, anche una parte del territorio montano posto immediatamente a ridosso della zona costiera.

    Praia a Mare

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    Spiagge di sabbia scura finissima e di ciottolato, coste frastagliate, fondali popolati da gorgonie, stelle marine e numerose specie di pesci sono alcune delle caratteristiche che hanno reso Praia a Mare una delle località turistiche più rinomate della Calabria. Il comune di Praia a Mare, poco lontano da Maratea, dal confine con la Basilicata e con la Campania, è inserito nel Parco Nazionale del Pollino dove gli appassionati di sport estremi potranno cimentarsi nel rafting e nella discesa in gommone o in canoa lungo il vicino fiume Lao, uno dei più importanti a carattere torrentizio della Calabria. Da non perdere anche una visita all'Isola Dino, a sud del paese, di fronte Capo dell'Arena. L'imponente sperone di roccia, dove vegeta la Primula palinuri, specie protetta fra le più antiche della flora italiana, è famoso per la presenza di suggestive grotte come la grotta azzurra, del leone, del frontone, delle sarde, del monaco e delle cascate.

    Scalea

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    Scalea, 20 chilometri a Sud di Praia a Mare, è un importante centro balneare le cui origini risalgono al Paleolitico. Il paesino che si presenta con il suo meraviglioso centro storico disposto a gradinate sulla collina, conserva resti di antiche mura e suggestive viuzze strette e tortuose. La parte nuova, con i suoi numerosi alberghi, è sorta lungo la costa.

    Diamante

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    Diamante è nota come la città dei Murales: oltre un centinaio di opere pittoriche realizzate sulle pareti delle case dei pescatori nel centro storico. Nel comune di Diamante si trova Cirella e la sua piccola isola. A settembre nella cittadina, patria del piccante per antonomasia, si svolge il Festival del Peperoncino organizzato e curato dall'Accademia Italiana del Peperoncino con sede a Diamante.

    Oasi blu di Isca

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    Nell'incantevole specchio di mare compreso tra Amantea e Belmonte Calabro affiorano i due scogli di Isca, già noti ai tempi di Omero, tappa obbligata per chi ama immergersi tra scogliere e madrepore mediterranee. Istituita nel 1991 dal WWF locale, l'Oasi blu degli Scogli di Isca è un'area protetta che si estende intorno agli scogli inabissati in uno splendido fondale ricchissimo di flora e fauna. In queste acque, oltre a praterie di posidonia, è facile vedere anche delfini e tartarughe Caretta Caretta. Gli scogli, resti di un antico promontorio, sbucano dal mare a poche centinaia di metri alla spiaggia di Amantea. Per raggiungere l'area è necessario imboccare la SS18 Tirrenica inferiore venendo da nord e, dopo Belmonte Calabro, seguire la segnaletica stradale WWF. E' possibile praticare il seawatching, immergendosi con autorespiratori, accompagnati da guide, ma si possono ammirare i bellissimi fondali senza bisogno di immergersi: il parco e' infatti dotato di barche con chiglia trasparente.


    Edited by Isabel - 17/10/2013, 09:31
     
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    Costa degli Achei

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    - Fonte Foto -

    La Costa degli Achei è il nome con cui si identifica il tratto di costa dell'alto IonioCalabrese ricadente nella provincia di Cosenza, compreso tra il fiume Ferro a nord ed il fiume Trionto a sud, abbracciando l'intero golfo di Corigliano.Il litorale si presenta con lunghe spiagge di sabbia e fondali poco profondi alternandosi a qualche scogliera di roccia granitica. La costa prende il nome dalla frequentazione del popolo Greco nella zona relativa alla colonia Sybaris.

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    Con il nome di Costa degli Achei, con chiaro riferimento alla frequentazione achea della zona e relativa fondazione dell'antica colonia di Sybaris, si indica quel tratto di costa dell'alto ionio calabrese compreso tra la foce del fiume Ferro a nord e la foce del Trionto a sud, e che proprio in località Sibari ha il suo centro geografico. La costa degli Achei si sviluppa lungo la fascia costiera dell'ampia Piana di Sibari racchiusa tra i possenti rilievi del Massiccio del Pollino a nord e gli ultimi contrafforti della Sila Greca a sud e solcata da una miriade di piccoli ruscelli e corsi d'acqua a carattere torrentizio. La parte settentrionale della Costa degli Achei, compresa tra le ottime località balneari di Roseto Capo Spulico, Amendolara Marina e Trebisacce, si sviluppa lungo i contrafforti della Serra Manganile, estrema propaggine orientale del Massiccio del Pollino. Il litorale risulta quindi ciottoloso e carico di scogliere anche per la presenza di alcuni torrenti come il Pagliara e lo Straface che precipiti si gettano in mare con il loro carico di detriti calcarei.

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    Subito a sud del torrente Saraceno si apre a raggiera la Piana di Sibari che sul litorale termina con ampie e basse spiagge di sabbia dal fondale poco profondo e ciottoloso. E' qui il cuore geografico e turistico della Costa degli Achei che offre le frequentate località di Villapiana Lido e Marina di Sibari dotate di diverse strutture turistiche e ricettive, tra cui molti residences ed appartamenti privati. Sulla riva sinistra del fiume Crati si sviluppa l'impianto nautico dei Laghi di Sibari, un'area a ridosso della costa di oltre 420.000 mq e 2.800 posti barca per il ricovero e la manutenzione dei natanti. Il litorale della Costa degli Achei prosegue a sud della Foce del Crati con le località di Schiavonea, Rossano Scalo, con il grande e famoso acquapark di località Zolfara, e Mirto Crosia sulla foce del Trionto.

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    La Costa degli Achei termina in via convenzionale con la foce del Trionto, ma proseguendo a sud si incontrano importanti località balneari della costa ionica come Calopezzati e Marina di Pietrapaola. Le spiagge dell'alto ionio calabrese sono sovrastate dalla imponente mole del Massiccio del Pollino e offrono quindi un colpo d'occhio davvero straordinario. Ma tutta l'area della Piana di Sibari è interessata da importanti ritrovamenti archeologici come il sito indigeno degli enotri di Francavilla Marittima, l'antica Cossa in località Paludi e la stessa Sibari dove è ubicato il Parco Archeologico omonimo.

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    Itinerario

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    - Fonte -

    Da Roseto Capo Spulico a Rossano

    La Costa degli Achei, chiaro riferimento alla presenza achea nella zona e alla relativa fondazione dell'antica colonia di Sybaris, si sviluppa lungo circa 150 Km di costa nell'ampia Piana di Sibari racchiusa tra i possenti rilievi del Massiccio del Pollino a nord e gli ultimi contrafforti della Sila Greca a sud; è solcata da una miriade di corsi d'acqua a carattere torrentizio. Le spiagge dell'alto Ionio calabrese, sovrastate dalla imponente mole del Pollino, offrono uno spettacolare scenario. Tutta l'area della Piana di Sibari è interessata da scavi che hanno consentito di ritrovare preziose testimonianze del passato nel sito indigeno degli Enotri di Francavilla Marittima, l'antica Cossa in località Paludi, e nella stessa Sibari, importante colonia magno-greca, sede del Parco Archeologico omonimo. La parte settentrionale della Costa degli Achei è compresa tra le località balneari di Roseto Capo Spulico, Amendolara Marina e Trebisacce.

    Rocca Imperiale

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    Rocca Imperiale è segnalata dal 2006 sulla prestigiosa Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano con due vele. Bagnata dalle acque del mare Ionio per 7 km di spiaggia alternata a scogli, ciottoli e fine sabbia dorata verso il confine Lucano la marina di Rocca Imperiale, distante appena 4 km dal centro storico, è una meta privilegiata per il turismo balneare. Storicamente rilevanti l'imponente magazzino, fatto costruire nel 1731 dal duca Fabio Crivelli a testimonianza dell'importanza marittima e commerciale di Rocca Imperiale, e la Torre di Guardia risalente al XVI.

    Roseto Capo Spulico

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    A Roseto, città satellite di Sibari in epoca magno-greca, si coltivavano le rose i cui petali erano utilizzati per i materassi dei sibariti. Roseto, già sulla Guida Blu del 2009 con due vele per l'offerta turistica e tre stelle per la tutela ambientale e lo stato di conservazione del paesaggio, anche nel 2010 è stata segnalata con due vele dalla medesima Guida. La bella e ridente cittadina è nota anche per il Castrum Petrae Roseti, Castello della Pietra di Roseto, un castello fortificato a difesa della costa dell'Alto Ionio Cosentino, tra i più imponenti dell'intera Calabria. Risalente ad epoca normanna, il castello medievale a picco sul mare (sec. XIII) è luogo di interesse culturale a livello nazionale.

    Sibari

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    E' tra le più note località balneari della Costa degli Achei. Ricca di numerosi villaggi turistici, offre numerose attività e servizi. La sabbia finissima si alterna, a distanza di qualche chilometro, a ghiaia e sassi; caratteristici locali a ridosso del mare o nella frescura delle pinete offrono ottimi servizi. Di notevole importanza sono i Laghi di Sibari, un'area lungo la costa di oltre 420.000 mq e 2.800 posti barca per il ricovero e la manutenzione dei natanti. Da visitare Schiavonea, Rossano Scalo, con il grande e famoso acquapark di località Zolfara, la storica fabbrica della liquirizia Amarelli e l'omonimo Museo.


    Edited by Isabel - 17/10/2013, 09:31
     
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    Capo Spulico

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    Il Capo Spulico separa il Golfo di Taranto da quello di Corigliano Calabro ed un tempo era il confine tra la Sibaritide e la Siritide. Attualmente si trova al confine tra i territori di Roseto Capo Spulico ed Amendolara. Sul piccolo promontorio si trova la Torre Spaccata di Amendolara, costruita nel XVI secolo durante le incursioni saracene nell'Alto Ionio. A largo del promontorio vi è la nota Secca di Amendolara meta di numerosi appassionati delle immersioni subacquee. Inoltre le spiagge nei pressi del promontorio sono meta di numerosi bagnanti e campeggiatori, in quanto vi sono campeggi attrezzati.


    Edited by Isabel - 17/10/2013, 09:31
     
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