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Carbonia-Iglesias

Capoluogo di provincia

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  1. Isabel
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    Carbonia-Iglesias

    carboniaiglesias

    - Fonte -

    La Provincia di Carbonia-Iglesias (Provìncia de Carbònia-Igrèsias in sardo; Provinsa de Carbònia-Igréxi in tabarchino) è una provincia di 129.840 abitanti della Sardegna, avente come capoluoghi le città di Carbonia e Iglesias. Istituita nel 2001 e attiva dal 2005, comprende 23 comuni delle regioni del Sulcis e dell'Iglesiente, ed è la più piccola provincia per estensione della Sardegna.Confina con la Provincia del Medio Campidano a nord e con la Provincia di Cagliari a est e a sud, mentre a ovest le sue coste sono bagnate dal mare di Sardegna, in cui si trovano anche le isole di Sant'Antioco e San Pietro (oltre ad altre minori), anch'esse parte del territorio provinciale. Con un PIL pro capite nominale pari a 14 346 € nel 2009 è risultata essere la provincia più povera d'Italia.

    Geografia

    La provincia è situata nell'estrema parte sud-occidentale della Sardegna, comprendendo buona parte del territorio del Sulcis-Iglesiente. Territorialmente si estende per 1.494 km² (il 6,2% del territorio sardo), ed è la meno estesa delle province sarde. La parte settentrionale del territorio provinciale, confinante con la Provincia del Medio Campidano a nord e con quella di Cagliari a est, è costituita dalla subregione dell'Iglesiente, mentre a sud della valle del Cixerri è presente quella del Sulcis, confinante a sud e a est con la Provincia di Cagliari. A ovest il confine naturale della provincia è dato dal litorale che va dalle coste di Fluminimaggiore e Buggerru sino alla parte nord del arenile di Porto Pino, compresa nel Comune di Sant'Anna Arresi: per tutta la sua estensione questa parte di costa, bagnata dal mare di Sardegna, alterna spiagge e calette a costoni rocciosi, in buona parte di origine vulcanica[6]. Il territorio provinciale comprende anche alcune isole minori della Sardegna, di cui due popolate: l'isola di San Pietro e l'isola di Sant'Antioco (legata al territorio da un istmo artificiale e quarta per estensione in Italia). Una terza isola, l'isola Piana, è invece una proprietà privata e ospita un residence turistico. Queste isole ed altre minori (prive di insediamenti umani) formano l'arcipelago del Sulcis.

    Orografia

    Dal punto di vista altimetrico il territorio provinciale presenta due principali aree montuose: la prima è il massiccio del Monte Linas, al confine con la Provincia del Medio Campidano, i cui rilievi più elevati all'interno del territorio provinciale raggiungono quota 1000 m s.l.m, con il rilievo più alto della catena, sempre tra quelli entro i confini amministrativi dell'ente, rappresentato dal monte Lisone (1094 m). Nell'area sud-orientale della provincia è presente invece la catena dei monti del Sulcis (in parte nella vicina Provincia di Cagliari): tra queste vette da citare il monte Is Caravius, che coi suoi 1116 metri costituisce il punto più alto della provincia. Tra i due sistemi montuosi si presenta una vasta pianura attraversata dal rio Cixerri e da altri corsi d'acqua minori.

    Idrografia

    Vari sono i corsi d'acqua che scorrono nel territorio, sebbene di modesta entità: tra di essi il principale è il Cixerri, che nasce sul monte Croccoriga per poi proseguire verso est e andare a sfociare, dopo 40 km, nello stagno di Cagliari. Gli altri corsi d'acqua sono a carattere per lo più torrentizio e di lunghezza modesta: tra questi da citare il rio Palmas, le cui acque alimentano nei pressi di Tratalias il lago di Monte Pranu, il maggiore degli invasi, tutti artificiali, della provincia. Un altro bacino di questo tipo si trova a nord di Iglesias, si tratta del lago Corsi (o di Punta Gennarta), inoltre anche una parte del lago di Bau Pressiu, situato al confine con la Provincia di Cagliari, ricade nel territorio della provincia, nel comune di Nuxis. Tra San Giovanni Suergiu e Sant'Antioco si trova inoltre lo stagno di Santa Caterina, a est dell'istmo che collega l'isola di Sant'Antioco con la Sardegna. Altri specchi d'acqua di questo tipo si trovano a Porto Botte, a Porto Pino, e sull'isola di San Pietro.

    Storia

    Le prime origini di una moderna suddivisione amministrativa intermedia del sud-ovest sardo risalgono al regio editto del 4 maggio 1807, con il quale la Sardegna era stata divisa in quindici prefetture, tra cui quella di Iglesias, comprendente la sub-regione storico-geografica del Sulcis-Iglesiente. Nel 1807 con tale regio editto furono istituite le Regie Prefetture e il territorio del Sardegna venne suddiviso in 15 province, 8 nel Capo di Cagliari (tra cui quella di Iglesias) e 7 in quello di Sassari. Nel 1821 Carlo Alberto ridusse il numero delle province a dieci e la provincia di Iglesias comprendeva anche il territorio della soppressa prefettura di Villacidro ma restava soggetta al Tribunale di Prefettura di Cagliari. Profonde trasformazioni così furono sancite dal regio editto del 19 luglio 1825, sulla base del quale, furono portate a 10 le circoscrizioni prefettizie. Nel 1838, con regio editto del 27 luglio, furono disciplinate definitivamente le Regie Prefetture con l'istituzione di 6 tribunali da cui dipendevano 85 mandamenti presieduti da giudici ordinari. Dal Tribunale di prefettura di Cagliari dipendevano 21 mandamenti, tra cui quelli di Iglesias, Carloforte, S. Antioco e Villamassargia. La Provincia di Iglesias, già soggetta alla vice-intendenza di Cagliari, venne confermata anche con la riforma operata dopo la "fusione perfetta" della Sardegna al Piemonte, con la Legge n. 807 del 12 agosto 1848 in base alla quale (unitamente alle province di Cagliari, Isili e Lanusei) rientrava nella "divisione" di Cagliari. In questo modo, durante il Regno di Sardegna, con D.L. 12 agosto 1848 n. 245, la Sardegna fu ripartita in 3 Divisioni (Cagliari, Nuoro e Sassari) guidate da un Governatore; in 11 Province (tra cui Iglesias) guidate da un Vice-Governatore; in 84 mandamenti (sedi di pretura e di collegi elettorali) e 363 comuni. Sempre durante il regno sardo-piemontese e con l'unità d'Italia, tramite il successivo R.D. 23 ottobre 1859 n. 3702, il cosiddetto Decreto Rattazzi o Legge Rattazzi, la Sardegna fu suddivisa in due Province (Cagliari e Sassari), che divennero sede prima di Governatorato e poi di Prefettura; in 9 Circondari (tra cui quello iglesiente), che furono sede prima di Vice-Governatorato e poi di Sotto-Prefettura; in 91 mandamenti e 371 comuni. Ogni provincia era guidata da un Governatore (poi rinominato con il Regio Decreto n. 250 del 1860, Prefetto), nominato dal Re, coadiuvato da un vice-governatore, diretti dipendenti del Ministro dell'Interno, con un consiglio provinciale eletto dal governo, che fungeva da giudice amministrativo. In questo periodo il circondario di Iglesias (sede di sottoprefettura), compreso nella Provincia di Cagliari, si mantenne fino al 1927 quando furono eliminati tutti i Circondari in Italia (così stabilì il Regio Decreto n. 1 del 02 gennaio 1927). Nel 2001, la Regione Autonoma della Sardegna ha istituito la provincia di Carbonia-Iglesias che è divenuta operativa nel maggio del 2005 staccandosi da quella di Cagliari.

    Aree naturali

    La provincia, oltre che possedere le coste rocciose sulla fascia occidentale, ha anche un entroterra di grande interesse paesaggistico. Queste aree interne della provincia sono infatti rimaste intatte per la loro fauna e flora ricca e rigogliosa.L'ambiente dunque incontaminato e selvaggio ha dato la riconoscenza di alcune aree di "zona tutelata". Nel territorio provinciale ricade infatti parte del Parco del Sulcis, in parte proprietà dell'Ente Foreste della Sardegna, che occupa grandi aree di aspro paesaggio quasi del tutto spopolate.

    Altre sono poi le aree di rilevante interesse turistico ed escursionistico, e con un'alta qualità naturalistica e paesaggistica, ma non riconosciute come aree protette:
    • Monte Linas, un vasto sistema montuoso che tocca la sua massima altezza con l'omonimo monte (situato però fuori dai confini provinciali), si trova nei confini nord-est della provincia. Il turismo della zona comprende soprattutto escursioni naturalistiche e soste in agriturismo.
    • Monte Is Caravius, che tocca un'altezza di circa 1116 m, è una cima di rilevanza ed è situata ai confini con la Provincia di Cagliari. Nascono sulle sue cime vari corsi d'acqua a carattere torrentizio della provincia, e dell'intera Sardegna meridionale.

    Le risorse minerarie

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    Le due torri degli ascensori della miniera di Serbariu, che conducevano rispettivamente nel pozzo 1 e 2, simbolo della città di Carbonia

    Senza alcun dubbio la Sardegna vanta uno dei più ricchi sottosuoli per estrazioni minerarie d'Italia. Tra i tanti minerali in provincia si è trovata fin dal 1800 molta rilevanza nel carbone. Tra le più grandi miniere vi era quella di Serbariu (oggi riconvertita a museo del carbone), una delle principali per importanza di estrazione, ed è simbolo del popolamento della città di Carbonia. In poco meno di 100 anni miniere e centri di lavorazione sorsero quasi ovunque e la provincia divenne grande centro per il settore minerario ed industriale. La provincia è riconoscente al carbone, fu grazie ad esso che nasce la città più popolosa della provincia: Carbonia, che prende appunto nome da carbone. Nasce come centro di alloggi per i tanti minatori venuti a lavorare nelle cavità, e ben presto sugli inizi del 1900 si ritrova per essere una dinamica e vivace città dal 2005 Capoluogo di provincia, con moderni edifici ed infrastrutture. La miniera di Serbariu ,ed in generale le altre miniere vennero chiuse ufficialmente nel 1971. Da allora gli impianti furono soggetti ad un rapido deterioramento e spoliazioni che condussero alla rovina edifici e macchinari. I fabbricati abbandonati divennero sede di attività artigianali irregolari e discariche abusive. Oggi il sito minerario è stato recuperato e riconvertito in Museo del carbone inaugurato il 3 novembre 2006; sono visitabili le principali strutture minerarie, quali la lampisteria, la sala argani e una galleria sotterranea, che mostrano il ragalo di benessere economico che il carbone regalò in tutto il 900 a questa provincia e alle sue città.

    Porti

    Nella provincia di Carbonia-Iglesias i principali scali portuali sono quelli di Calasetta, Carloforte, Portovesme (comune di Portoscuso) e Sant'Antioco. I primi tre ospitano gli approdi delle due linee di traghetti che collegano l'isola di San Pietro col resto della Sardegna (va ricordato che l'isola di Sant'Antioco è collegata da un istmo artificiale e da un ponte all'isola madre). Tali relazioni sono esercitate dalla Saremar sia per i collegamenti Portovesme-Carloforte che per quelli Calasetta-Carloforte, quest'ultima è esercitata anche dalla Delcomar. I porti di Portovesme e Sant'Antioco sono attrezzati per il traffico merci industriale, legato in gran parte all'attività delle fabbriche del territorio. Vari gli approdi turistici o pescherecci nel territorio: porti di queste tipologie sono presenti a Buggerru, Portoscuso, Porto Pino (comune di Sant'Anna Arresi), Sant'Antioco, Calasetta, Carloforte e sull'isola Piana (quest'ultimo privato).


    Edited by Simona s - 15/7/2013, 12:21
     
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