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Oristano

Capoluogo di provincia

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    Oristano

    oristano

    - Fonte -

    Oristano (Aristanis in sardo Oristán in spagnolo, Oristany in catalano) è un comune italiano di 32.113 abitanti, capoluogo della provincia omonima nella Sardegna centro-occidentale. È situata nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano. Istituita capoluogo di provincia il 16 luglio 1974, ha una storia antica, in particolare legata al Giudicato di Arborea ed alla figura di Eleonora d'Arborea.

    Geografia fisica

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    Il golfo di Oristano visto dal Monte Arci.

    Oristano si trova sulla costa centro-occidentale della Sardegna, di fronte all'omonimo golfo.

    Clima

    Il golfo, di forma approssimativamente ovale, è chiuso da Capo Frasca a sud e Capo San Marco a nord. Oristano rimane dunque abbastanza esposta ai venti occidentali. Il vento dominante è il maestrale, che spira da NW e raggiunge per alcuni giorni l'anno intensità di tempesta, con raffiche superiori ai 100 km/h su Capo Frasca. Questi eventi arrivano relativamente smorzati a Oristano (intorno agli 80 km/h) grazie alla moderata schermatura dei due capi, la cui altitudine massima è sugli 80 metri. I maggiori rilievi nella zona sono il Montiferru a N (1015 m. s.l.m.) e il monte Arci a Est (815 m. s.l.m.), troppo lontani per fornire adeguato riparo dalla tramontana e dal levante. La città rimane dunque esposta a tutti i quadranti, in particolare allo scirocco che spirando da SE può attraversare liberamente l'intera piana del Campidano da Cagliari a Oristano. Della pianura del Campidano Oristano occupa appunto il lembo NW, che risulta essere il più fertile grazie ai sedimenti fini trasportati dal fiume Tirso, sulla cui riva sinistra poggia Oristano a 5 metri sul livello del mare. Il Tirso è il fiume più lungo della Sardegna, la attraversa in direzione SW lungo l'ampia valle del Goceano per sfociare nel Golfo di Oristano, a circa 4 km in linea d'aria dalla città. Il clima, temperato delle medie latitudini, presenta la stagione estiva asciutta e calda e inverno fresco e piovoso (clima mediterraneo). Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli. Oristano è caratterizzata da alti tassi d'umidità, che la rendono una città parecchio umida, soprattutto d'estate. Nonostante ciò è frequentemente ventilata grazie anche alla presenza delle brezze marine che mitigano la calura in estate. La stagione piovosa si concentra tra Ottobre e Marzo, mentre la piovosità media è di 580 mm/anno. A volte le dense nebbie comuni nella media valle del Tirso riescono a penetrare nella pianura, arrivando alla città. Non sono rare le brinate invernali, soprattutto nei quartieri periferici della città dove, in gelide notti invernali, la colonnina del mercurio riesce a spingersi qualche grado sotto lo zero. Nonostante disti in linea d'aria circa 18 km e si trovi in provincia di Medio-Campidano, la stazione di riferimento per la provincia di Oristano è situata a Capo Frasca che, assieme a Capo San Marco, formano il golfo di Oristano. Essendo posta ad un passo dal mare, ne risentono soprattutto i valori di temperatura minima nei mesi invernali (nettamente più alti rispetto alla più interna città) e i valori di temperatura massima estivi, decisamente mitigati dalla immediata vicinanza dal mare. In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, la temperatura media del mese più freddo, febbraio, è di +10,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,0 °C; mediamente si contano zero giorni di gelo all'anno e 21 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -4,8 °C del gennaio 1981 e i +41,6 °C dell'agosto 1999. Le precipitazioni medie annue si attestano a 529 mm, mediamente distribuite in 71 giorni di pioggia, con minimo in estate e moderato picco massimo in autunno. L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 81 % con minimi di 78 % a giugno, a luglio, ad agosto e a settembre e massimo di 85 % a gennaio; mediamente si contano 10 giorni di nebbia all'anno. Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trantennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio.

    Storia

    La bizantina Aristianis, sorta presso l'antica città fenicia di Othoca (attuale Santa Giusta), divenne un centro importante nel 1070, quando l'arcivescovo arborense Theoto vi trasferì la sede vescovile, abbandonando l'ormai decaduta Tharros, e il giudice Orzocco I la eresse a capitale del Giudicato di Arborea. Prima di allora è ragionevole pensare che vi fosse un borgo abitato da contadini e allevatori cresciuto all'ombra delle più importanti città vicine.Questo trasferimento probabilmente fu dovuto alle incursioni saracene che in quegli anni imperversavano sul litorale occidentale sardo, e alle quali la città di Tharros era soggetta. La nuova città era invece protetta dalle eventuali incursioni nemiche da barriere naturali quali gli stagni di Santa Giusta e la biforcazione del fiume Tirso, che prima di arrivare ad Oristano si divideva in due rami, di cui uno passava a nord e l'altro a sud della città. Il medioevo oristanese fu caratterizzato da numerose guerre tra il giudicato arborense e gli altri regni sardi . Nel 1198 il giudicato venne invaso dal giudice di Cagliari Guglielmo I Salusio IV che dilagò sulla capitale spargendo distruzione . La città fu presto ristrutturata dai successivi giudici arborensi del XIII e XIV secolo che migliorarono la antiche fortificazioni, erette dal giudice Barisone, attraverso la costruzione di circa ventotto torri e l'innalzamento delle mura cittadine fino ai dieci-quindici metri . Oristano all'epoca contava circa 10.000 abitanti e comprendendo i sobborghi di San Lazzaro , Nono , Maddalena e Vasai raggiungeva un'estensione di circa 27 ettari . La forma della città a fuso era tipica della città-fortificata medioevale italiana. La reggia giudicale si trovava nell'attuale Piazza Mannu , in passato denominata "Sa Majorìa". A seguito delle conquiste catalano-aragonesi in Sardegna, il giudicato di Arborea costituì l'ultimo bastione di resistenza all'invasione aragonese, culminata nel tentativo di egemonia sull'intera isola operato dal giudice Mariano IV, 1347-75, e dai suoi figli Ugone III e Eleonora, 1375-1404, reggente del figlio. Il Giudicato di Arborea fu il più longevo degli Giudicati sardi, e cessò di esistere nel 1420, quando l'ultimo re di Arborea, Guglielmo III di Narbona, cedette quel che rimaneva dell'antico regno alla Corona aragonese per 100.000 fiorini d'oro, in seguito alla sconfitta subita nella Battaglia di Sanluri nel 1409. Conquistato quindi dagli Aragonesi fu successivamente trasformato in marchesato. Leonardo Alagòn, ultimo marchese di Oristano, tentò di riportare la città all'antica gloria giudicale ma nel 1478 a Macomer il suo esercito subì una pesantissima sconfitta e il marchesato fu inglobato nel Regno di Sardegna. Da quel momento Oristano , elevata al rango di città regia il 15 agosto 1479 seguì la comune storia della Sardegna attraverso le dominazioni aragonese-spagnola (fino al 1708) e piemontese-italiana (dal 1720). Nell'aprile del 1921 Davide Cova, Emilio Lussu, Camillo Bellieni con altri reduci sardi della prima guerra mondiale, fissarono la data ufficiale di fondazione del Partito Sardo d'Azione.

    Monumenti e luoghi di interesse

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    Il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta

    Architetture religiose

    • Cattedrale di Santa Maria Assunta (1130). Distrutta in un assedio, è stata ricostruita sotto il regno di Mariano II. Della struttura originale rimangono solo basi dell'abside e del campanile e la cappella del Rimedio, che ospita alcune sculture medievali.
    Nel 1733 la Cattedrale gotica del XIII secolo fu abbattuta per far posto ad una barocca. Alla ricostruzione del XVII secolo appartiene la Cappella dell'Archivietto. Al suo interno sono custodite le reliquie di Sant'Archelao.
    • Chiesa di San Francesco, in stile neoclassico, l'attuale chiesa è opera dell'ingegnere cagliaritano Cima nel 1835
    • Chiesa di Santa Chiara (consacrata nel 1428). È un edificio in stile Franco-Gotico con una singola navata e un'abside quadrata
    • Chiesa e chiostro del Carmine. Opera dell'architetto Viana, fu costruita su commissione del Marchese d'Arcais in uno stile Barocco-Rococò. Si tratta di uno dei migliori esempi di Barocco e Rococò oristanesi
    • Basilica del Rimedio, si trova nella frazione di Donigala F., è meta di pellegrinaggio durante i giorni di N.S. del Rimedio l'8 settembre
    Chiesa di San Martino
    • San Sebastiano. Conosciuta anche come San Sebastiano fuori le mura, era l'unica chiesa medievale, con S.Martino, che si trovava fuori dal circuito murario della città, era frequentata soprattutto da pellegrini e contadini.
    • San Giovanni dei fiori, inizialmente chiamata San Giovanni di fuori, era una delle chiesette campestre della città medievale
    • Sant'Efisio. Chiesa barocca risalente al XVIII secolo, si trova nel quartiere di Su Brugu
    • Santa Lucia. Chiesa attualmente in stile neoclassico, si trova nel centro storico poco distante dalla chiesa di santa Chiara
    • Oratorio delle Anime, risalente alla prima metà del XIII secolo, si trova nella frazione di Massama

    Chiese moderne

    • San Paolo Apostolo. Ubicata nei quartieri di Toràngius e Axi Anadis è stata costruita negli anni novanta, è mantenuta dai frati francescani di San Francesco.
    • San Giuseppe lavoratore. Si trova nella nuova zona di Sa Rodia. Sacro Cuore. Ubicata nella zona che prende il suo nome e che prima era chiamata "Corea", è una chiesa in cemento armato risalente agli anni sessanta-settanta. San Giovanni Evangelista. Si trova nel quartiere San Nicola.

    Architettura civile

    • Palazzo degli Scolopi - piazza Eleonora - sede del Comune
    • Palazzo d'Arcais - corso Umberto (via Dritta) - sede della Provincia
    • Seminario Arcivescovile - via Duomo
    • Palazzo Falchi - corso Umberto (via Dritta)
    • Palazzo Carta - piazza Eleonora
    • Casa de La Ciudad - piazza di Città (piazza Eleonora)
    • Palazzi Bastogi (palazzi SAIA), chiaro esempio di architettura razionalista ad Oristano - via Cagliari.
    • Palazzo So.Ti.Co., è tutt'oggi al centro di numerose polemiche per via del suo contrasto urbanistico con la prospiciente Torre di San Cristoforo - piazza Roma.
    • Palazzo Tolu - Via Vittorio Emanuele II

    Monumenti

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    Torre di San Cristoforo

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    Statua di Eleonora d'Arborea


    Torre di Mariano II o Torre di San Cristoforo o Port'a Ponti. Eretta nel 1290, era una delle due principali porte d'ingresso dell'antica cinta muraria, si trova nell'attuale piazza Roma. La gemella Torre di San Filippo o Port'a Mari, che era ubicata nell'attuale Piazza Manno, è stata abbattuta nel 1907, quando in grave stato di abbandono e fatiscenza fu giudicato "di nessun valore artistico o culturale" da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.
    • Torrione di Portixedda
    • Statua di Eleonora d'Arborea
    • Monumento ai Caduti in Piazza Mariano IV

    Musei
    • Museo archeologico Antiquarium Arborense
    • Raccolta dell'opera del Duomo

    Feste e fiere

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    Sartiglia


    La manifestazione più importante è la Sartiglia: giostra equestre di origine medievale, eredità lasciata dalla dominazione catalana, che si tiene l'ultima domenica e l'ultimo martedì di carnevale. È corsa dai due gremi più antichi di Oristano: il gremio dei contadini, che corre la domenica; il gremio dei falegnami che corre il martedì. Il capo-corsa è "Su Componidori", lo accompagna il secondo "Su Secundu", il terzo "Su Terzu Cumpoi" e un certo numero di cavalieri. Partecipano alla sartiglia 40 pariglie, scelte tramite selezioni, per un totale di 120 cavalieri. La particolarità di "Su Componidori" è che dal momento in cui gli viene apposta sul viso la tradizionale maschera non potrà assolutamente più toccare terra fino al termine della manifestazione, che si concluderà circa 6/7 ore dopo; tradizione vuole che una sua eventuale caduta da cavallo porti a una annata di carestia e sciagure in genere. Ciascun cavaliere prende la rincorsa lungo la via Duomo "seu de Santa Maria" e tenta di raggiungere con la spada una stella appesa ad un nastro, posto a circa metà del percorso. Tradizione vuole che maggiore sia il numero delle stelle conquistato, migliore sarebbe l'auspicio della fortuna, la fertilità dei campi nel nuovo anno. A fine corsa, "Su Componidori" benedice la folla con un mazzolino di viole "Sa Pippia de Maiu". Dopo la Sartiglia si corre la "Pariglia", lungo "s'arruga de Santu Sebastianu" l'attuale via Mazzini. I cavalieri, in questo caso corrono a tre per volta, combinandosi in varie figure, con temerarie acrobazie, in piedi sulle groppe degli animali e in vari altri modi, formando triadi, si esibiscono in evoluzioni sui cavalli in corsa.

    • Il martedì dopo Pentecoste si festeggia, nella chiesa di San Martino, la Madonna d'Itria con una processione alla quale partecipano anche diversi gruppi in costume e con un concerto di suoni e canti sardi nella piazza omonima.
    • Da alcuni anni a fine maggio si svolge il Festival "Sonus, cantus e ballus", organizzato dalla Scuola Media "Leonardo Alagon", col patrocinio del Comune, a cui partecipano gruppi in costume di varie scuole della Sardegna. Quest'anno il festival è arrivato alla nona edizione.
    • L'8 settembre si festeggia la Madonna del Rimedio.

    Personalità legate a Oristano
    • Mariano IV d'Arborea, giudice
    • Eleonora d'Arborea, giudichessa
    • Leonardo Alagon, ultimo marchese del Marchesato di Oristano
    • Ernesto Campanelli, aviatore
    • Tiberio Murgia, attore
    • Benito Urgu, cantante, comico e cabarettista
    • I Barritas, gruppo musicale beat attivo negli anni '60
    • Gianfranco Matteoli, ex calciatore di Reggiana, Como, Sampdoria, Inter, Cagliari, Perugia, Nazionale Italiana di calcio
    • Lucio Abis, politico, ex presidente della Regione Sardegna, ex ministro
    • Alessandro Ghinami, politico, ex presidente della Regione Sardegna, ex sottosegretario
    • Alfredo Corrias, politico, presidente della Regione Sardegna, senatore
    • Davide Cova, politico, giornalista, ingegnere e architetto
    • Cristian Cocco, personaggio televisivo, comico e cabarettista
    • Antonio Corriga, pittore
    • Carlo Contini, pittore
    • Antonio Amore, pittore, scultore
    • Antonio Marchi, pittore, scultore
    • Antonio Garau, commediografo
    • Peppetto Pau, poeta, scrittore, studioso d'arte e di archeologia, storico
    • Monsignor Ignazio Sanna, Arcivescovo metropolita di Oristano
    • Monsignor Sergio Pintor, attualmente vescovo di Ozieri
    • Valentina Uccheddu, ex primatista e campionessa italiana di salto in lungo, Nazionale Italiana di Atletica Leggera
    • Anna Rita Angotzi, ex atleta, velocista della Nazionale Italiana di Atletica Leggera
    • Milko Campus, ex atleta italiano, campione italiano di salto in lungo, Nazionale Italiano di Atletica Leggera
    • Nicola Farron, attore


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 18:54
     
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    Le Chiese

    - Fonte -





    Cattedrale di Santa Maria Assunta

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    La cattedrale di Santa Maria Assunta è il duomo di Oristano e la chiesa madre dell'arcidiocesi Arborense. Sorge nel centro storico cittadino, in piazza Duomo.

    Cenni storici


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    La cattedrale di Oristano sorge sul luogo di un insediamento di epoca bizantina, come testimoniano le sepolture, risalenti al VII secolo, rinvenute nella piazza antistante l'edificio. L'esistenza della cattedrale, l' ecclesia sanctae Mariae de Orestano, è documentata dal 1131; le sedici colonne conservate nel cortile del duomo e i capitelli custoditi nel vicino seminario permettono di ipotizzare che il primitivo edificio, in stile romanico, avesse tre navate. Alcuni restauri, commissionati dall'arcivescovo Torgotorio de Muru, vennero effettuati nel 1228, anno in cui maestro Placentinus appose la sua firma sui battenti bronzei del portone ligneo, attualmente conservati nell'aula capitolare. Entro il 1348 venne edificato il transetto con le quattro cappelle in stile gotico italiano. Il grave stato di degrado della cattedrale nella prima metà del XVIII secolo determinò i lavori di ricostruzione che hanno portato all'attuale edificio, risparmiando poco dell'antica fabbrica romanico - gotica. I lavori, voluti dall'arcivescovo Antonio Nin e dal capitolo, iniziarono nel 1729. Vennero inizialmente affidati all'architetto cagliaritano Salvatore Garrucciu e successivamente, dopo la morte di quest'ultimo, a Giovanni Battista Ariety di Alghero. Il tempio venne consacrato nel 1745 ma i lavori terminarono solo nel corso della seconda metà del secolo. Tra il 1830 e il 1837 vennero costruiti i cappelloni semicircolari del transetto secondo il progetto dell'architetto piemontese Giuseppe Cominotti, su commissione dell'arcivescovo Giovanni Maria Bua, mentre al 1912 risalgono le decorazioni pittoriche che ornano le pareti interne della cattedrale.

    Architettura

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    Il duomo di Oristano si affaccia sull'ampio piazzale con il prospetto principale, incompleto, in cantoni di trachite a vista, e con il lato nord, movimentato dall'abside semicircolare del braccio del transetto e affiancato dalla bella torre campanaria a canna ottagona, di origini medievali e completata nel settecento dal cupolino a cipolla rivestito in maiolica. L'interno, in pianta a croce latina, è costituito dall'unica, ampia navata, con tre cappelle su ciascun lato, transetto e abside quadrangolare. L'incrocio della navata col transetto è coperto dalla cupola ottagonale, con tamburo impostato su quattro pennacchi in cui sono dipinti gli Evangelisti.

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    Foto tratta da: sardegnacultura.it/
    L'interno del tempio è ornato da numerose opere d'arte, tra le quali si trovano la statua lignea dell' Annunziata del XIV secolo, attribuita a Nino Pisano, custodita nella prima cappella a destra e l'altare settecentesco dello scultore Pietro Pozzo, in stile barocco, nella cappella dedicata a sant'Archelao, patrono di Oristano. Il presbiterio, sul modello del duomo di Cagliari, è rialzato, chiuso da balaustra marmorea e con due leoni dello stesso materiale posti alla base della scala di accesso. L'altare maggiore e la credenza, in marmo, sono opera di Pietro Pozzo. Dietro l'altare si trova il pregevole coro ligneo, settecentesco, mentre sulla parete di fondo dell'abside è collocata la grande tela tonda, in cui è raffigurata l'Assunta, con una sfarzosa cornice dorata retta da angeli. Alle pareti laterali sono poste invece due grandi tele rettangolari del Marghinotti, raffiguranti l' Adorazione dei Magi e l'Ultima cena, tema quest'ultimo ripreso in varie opere dell'artista ottocentesco. Nel transetto si trovano le cappelle gotiche superstiti risalenti al trecento, tra cui la cappella della Madonna del Rimedio, con volta a crociera, bifora gotica aperta sul fondo e altare ornato dai resti di un pluteo marmoreo scolpito, risalenti al IX secolo. Sempre nel transetto si aprono i cappelloni ottocenteschi, in stile neoclassico, dedicati a san Luigi Gonzaga (braccio nord) e a san Giovanni Nepomuceno (braccio sud), ornati dalle sculture di Andrea Galassi. Dalla sacrestia dei Beneficiati è possibile accedere al cosiddetto "Archivietto", una piccola cappella seicentesca a pianta quadrata, voltata a cupola emisferica, che rappresenta stilisticamente un interessante connubio di architettura tardogotica e elementi del classicismo rinascimentale. L'"Archivietto" venne edificato per prolungare l'abside, da cui venne separato durante i restauri settecenteschi con l'erezione di una parete, diventando così un ambiente a sé adibito ad archivio.

    Organo a canne


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    Foto tratta da: sardegnadigitallibrary.it/

    L'organo a canne della cattedrale, situato nel braccio destro del transetto, è stato costruito nel 1960 dalla ditta Tamburini; posto originariamente dietro l'altare maggiore, nel 1970, dalla stessa ditta è stato diviso in due corpi, ampliato e spostato nell'attuale sistemazione. Attualmente il Grand'Organo (prima tastiera) e il Pedale sono posti vicino la parete destra del transetto destro, l'Espressivo (seconda tastiera), invece, è posto in una piccola cantoria alla destra dell'abside, con una mostra formata da canne mute. La consolle, posta sotto la scala di accesso al pulpito tra la navata e il transetto destro, possiede due tastiere di 61 tasti ciascuna e una pedaliera concavo-radiale di 32 note. La trasmissione è elettropneumatica.





    Chiesa del Carmine

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    Foto tratta da: sardegnacultura.it/

    La chiesa del Carmine, annessa all'ex convento dei carmelitani, si trova nel centro storico di Oristano, in via del Carmine. La piccola chiesa, opera più significativa dell'architetto piemontese Giuseppe Viana, è considerata la massima espressione del rococo in Sardegna, "vero gioiello dell’architettura rococò in Italia" secondo Corrado Maltese.

    Cenni storici e descrizione


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    Foto tratta da: sardegnacultura.it/

    Il progetto per il complesso dei carmelitani di Oristano (comprendente chiesa e convento), venne realizzato nel 1776 dall'ingegnere militare Giuseppe Viana, allievo di Benedetto Alfieri; nel 1777, la valutazione positiva del progetto da parte del Collegio degli Edili di Torino, permise al Viana di ottenere il titolo di architetto regio. L'opera finanziata e donata ai carmelitani, nel 1782, da don Damiano Nurra, marchese d'Arcais, venne completata nel 1785. Il convento restò ai frati sino al 1866, quando ospitò il Comando dell'Arma dei Carabinieri; attualmente è utilizzato per iniziative culturali. La chiesa presenta una facciata in pietra arenaria, scandita da lesene con capitelli ionici e sormontata da un timpano, spezzato da finestrone reniforme. Sopra il portale si trovano una lapide in marmo e lo stemma dei d'Arcais. Il campanile e la cupola presentano un rivestimento in coloratissime tegole in maiolica. L'interno risulta più caratterizzato dallo stile rococo; presenta un'unica navata, con quattro cappelle laterali. Il profondo presbiterio, termina con l'abside, sormontata dalla cupola ellittica che poggia su un alto tiburio, illuminato da ampi finestroni. Sulla parte alta del presbiterio e dell'aula si affacciano alcune tribune, caratterizzate da balconcini in ferro battuto. Inoltre, elementi che conferiscono suggestione all'ambiente sono il gioco tra la luce, che filtra da diverse aperture, e la penombra delle cappelle e della galleria superiore, le cornici aggettanti, che percorrono aula e presbiterio, le tinte vivaci degli intonaci; da menzionare anche gli arredi, tra cui l'altare maggiore, con la statua della Madonna del Carmelo, e il pulpito, entrambi marmorei.




    Chiesa di San Francesco

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    Foto tratta da: sardegnadigitallibrary.it/

    San Francesco è una chiesa di Oristano situata in via Sant'Antonio, nel centro storico, officiata dai Frati Minori conventuali che risiedono nell'annesso convento.

    Cenni storici

    I Francescani si insediarono a Oristano entro il 1253 e vi fondarono il convento e la chiesa di San Francesco. Dai pochi resti che sono pervenuti, si conosce che la chiesa duecentesca si presentava in stile gotico. Nel XIX secolo il precario stato di conservazione del complesso conventuale convinse l'arcivescovo di Oristano, Giovanni Maria Bua, sulla necessità della ricostruzione. Il progetto venne affidato al sassarese Antonio Cano, frate architetto formatosi all'Accademia di San Luca, a Roma. Demolita l'antica fabbrica nel 1835, il 17 febbraio 1836 si procedette alla posa e benedizione della prima pietra della nuova costruzione. L'8 settembre 1838, quando ancora non era terminata l'erezione della cupola ellittica prevista dal progetto del Cano, la fabbrica crollò. Successivamente l'architetto Gaetano Cima assunse l'incarico di elaborare un nuovo progetto, presentato nel 1841. Terminati i lavori, la nuova chiesa di San Francesco, eretta secondo i canoni del classicismo purista, venne aperta al culto nel 1847.

    Descrizione


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    Foto tratta da: sardegnacultura.it/

    La facciata, nella quale si aprono tre portali, è preceduta da un pronao, costituito da due pilastri e quattro colonne che reggono il timpano. Una cupola semisferica, con lanterna ottagonale, corona l'edificio. L'interno, a pianta centrale, presenta due capelle per lato. La cupola, decorata a cassettoni, è sorretta da pilastri e semicolonne con capitelli ionici. La prima cappella a sinistra ospita il Cristo di Nicodemo, notevole scultura lignea risalente al XIV secolo, di scuola spagnola, prototipo di una serie di crocifissi, tra cui il crocifisso ligneo di Ollolai, custoditi in varie chiese della Sardegna. Nella sacrestia sono custodite altre preziose opere, come il pannello (1533), un tempo parte di un retablo, raffigurante san Francesco mentre riceve le stigmate, opera di Pietro Cavaro e la statua marmorea (1368), forse raffigurante san Basilio Magno, attribuita a Nino Pisano.


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 18:56
     
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