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Brescello

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  1. alixia 44
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    Brescello

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    - Info -

    Brescello (Barsèl nel dialetto locale, Bersèl in dialetto reggiano) è un comune italiano di 5.504 abitanti della provincia di Reggio Emilia, in Emilia-Romagna.

    Il paese

    Situata in prossimità del Po, a una trentina di chilometri da Reggio e a una ventina da Parma (lungo la ex statale 62), l'antica Brixellum romana conserva le tracce del suo passato nell'Antiquarium, in via Cavallotti 12 (ex monastero benedettino) dove si possono ammirare interessanti testimonianze e sculture del periodo romano, tra cui la statua di un personaggio con lacerna, del I secolo dopo Cristo. Ma più che per il suo antico passato, Brescello è celebre per essere stata nel dopoguerra il set di uno dei cicli cinematografici più amati: quello di Peppone e Don Camillo, impersonati sul grande schermo da Gino Cervi e Fernandel e ispirati ai racconti di Giovannino Guareschi.Ai due personaggi, simboli dell'Emilia rissosa del dopoguerra, Brescello ha dedicato un vero e proprio museo, nel quale sono custoditi numerosi oggetti di scena, tra i quali anche il carro armato usato per girare una scena di Don Camillo e l'onorevole Peppone. Il crocefisso che nella finzione cinematografica parla a Don Camillo è invece tuttora al suo posto, nella chiesa di Santa Maria Nascente.

    La Storia

    Brixellum è un antico centro, di origine celtica, situato dove oggi si trova la città di Brescello.

    Origini

    Brixellum sorse alla confluenza del fiume Enza con il fiume Po, forse come emanazione di Brixia (l'attuale Brescia), l'antica capitale dei Galli Cenomani. I Cenomani furono alleati fedeli dei Romani, infatti vi sono notizie dell'utilizzo del porto fluviale da parte delle forze romane isolate in Emilia già all'inizio della guerra contro Annibale. Fu probabilmente per questo motivo che Brixellum venne eletta come municipium, a cui venne attribuito un territorio centuriato, e assurse a notevole importanza per tutta l'età antica.Nella pianura reggiana fin dall'età del bronzo si praticavano sia l'agricoltura intensiva che l'allevamento e vi erano centri abitati stabili. Tali insediamenti furono abbandonati nel corso del XII secolo a.C. per motivi non ancora chiariti. A partire dal VII secolo a.C. il popolamento dell'area tra l'Enza e il Po riprese.Tra il VI e il IV secolo a.C. la pianura reggiana fece parte dell'Etruria padana, che costituiva il "granaio" delle città etrusche centro-italiche. Brixellum, trovandosi in una posizione geografica ideale per i trasporti fluviali, mantenne contatti commerciali consistenti con numerose altre città della pianura Padana.

    L'età Romana

    L'occupazione romana della zona avvenne nel II secolo a.C. con la fondazione della colonia di Bononia (Bologna), la tracciatura della Via Aemilia e la fondazione di Mutina (Modena) e Parma. La divisione del territorio e l'assegnazione ai nuovi coloni avvenne mediante lo schema della centuriazione, ovvero la suddivisione con assi stradali (kardines e decumani) che si intersecano ad angolo retto alla distanza regolare di 710 m (1 actus) definendo, con un reticolo di strade, dei quadrati di 200 iugeri di superficie. La fitta maglia a scacchiera permetteva lo sfruttamento intensivo del territorio.Fra la metà del II e la fine del I secolo a.C. la popolazione della zona si incrementò grazie a interventi sull'ambiente (realizzazione di argini, deviazione di corsi d'acqua minori). Non mancarono porzioni di territorio lasciate a bosco per l'allevamento dei suini e terreni incolti o paludosi.Gli scavi archeologici e le fonti storiche indicano Brixellum come una cittadina prospera, in cui era attivo un ceto medio costituito da mercanti, piccoli e medi proprietari agricoli, artigiani, militari.

    Le abitazioni di Brixellum si dividevano in:
    Insulae: il tipo di abitazione urbana più diffusa, sviluppata su uno o più piani, con il piano terra occupato da botteghe che si affacciavano sulla strada, e quelli superiori suddivisi in numerosi appartamenti di piccole dimensioni.
    Domus: le case signorili di città, solitamente a un solo piano, destinate ad un singolo nucleo familiare e alla numerosa servitù. Le Domus erano contraddistinte da vani eleganti, decorati con mosaici e pitture parietali, e spazi dedicati alle attività domestiche.

    I mosaici

    Negli scavi dei primi del '900, furono scoperte raffinate pavimentazioni, appartenenti a una Domus, realizzate con cubetti (tesserae) di pietra bianca e nera. In tali mosaici, semplici motivi geometrici e schemi curvilinei e rettilinei sono combinati con fantasia e varietà. Si notano motivi di ispirazione orientale (come le svastiche, simboli del sole, provenienti dall'India attraverso la Turchia), mentre i motivi triangolari erano tipicamente romani.

    Gli affreschi

    Alcuni frammenti di affreschi rinvenuti negli scavi delle Domus hanno colori di grande vivacità, nonostante i secoli di esposizione alle intemperie. La tecnica d'affresco che permise ai romani di far durare così a lungo tali loro opere consisteva nello stendere il colore quando il materiale della parete era ancora fresco, in modo che fosse assorbito più in profondità.

    Le bonifiche a Brixellum

    Gli scavi archeologici condotti nel centro dell'attuale Brescello hanno portato alla luce una grande quantità di anfore utilizzate in opere di bonifica e drenaggio del territorio. Si tratta di una pratica piuttosto diffusa all'epoca nelle aree alluvionali o nei delta dei fiumi.Le anfore, una volta conclusa la loro funzione originale di contenitori per il trasporto di derrate, venivano infatti disposte nel terreno, in modo regolare, nelle fondamenta di successive opere murarie o edifici.

    Tipicamente venivano utilizzate secondo uno dei seguenti tre schemi:
    • Protezione anticapillare: le anfore venivano infisse nel terreno capovolte, in modo che i corpi vuoti costituissero delle vere e proprie camere di espansione capaci di assorbire l'acqua quando la falda idrica sottostante si alzava, impedendo così la risalita capillare delle acque, causa di umidità nelle case soprastanti;

    • Drenaggio per captazione: le anfore venivano disposte orizzontalmente una nell'altra, formando una sorta di canaletta sotterranea capace di intercettare e deviare l'acqua in eccesso;

    • Alleggerimento: in presenza di terreni di scarsa consistenza, parti delle future fondazioni venivano sostituite con anfore, in modo da permettere un alleggerimento del terreno capace di compensare il carico trasmesso dalla successiva costruzione.La presenza di anfore in numero così elevato da essere utilizzate, a fine vita, come materiale da costruzione, testimonia della ricchezza dei commerci del porto fluviale di Brixellum.

    Il monumento dei Concordii

    Scoperto nel 1929 a due chilometri da Brescello, nel luogo dove si trovava una delle necropoli della città antica. Costituisce un decoro architettonico funerario detto "a recinto". Tra i fregi si notano:
    • Due amorini che spengono una fiaccola premendola verso terra (un diffuso motivo funerario dell'età romana);
    • una valva di conchiglia con i busti-ritratto dei due liberti ricordati nell'iscrizione funeraria;
    • un tondo, inquadrato da due semicolonne tortili, raffigurante due donne;
    • un fregio orizzontale con scene di caccia;
    • un riquadro a bassorilievo che presenta la personificazione delle quattro stagioni.


    Monumenti e luoghi di interesse
    • Il Pasquèn
    • Ex monastero di San Benedetto
    • Piazza Matteotti
    • Chiesa di Santa Maria Nascente
    • Ex monastero di San Benedetto
    • Parco Giovannino Guareschi

    Paese di Don Camillo

    Brescello è anche il paese dove vennero girati i film di Don Camillo, oltre al museo sui personaggi del film, si possono ammirare anche vari luoghi e oggetti che erano presenti nei film; ad esempio la chiesa o la piazza adiacente ad essa, di fronte alla chiesa vi sono due statue in bronzo ritraenti una Don Camillo intento a chiamare qualcuno con un cenno e l'altra ritrae Giuseppe Bottazzi che alza il cappello in segno di saluto.

    Eventi

    Brescello Festival Mondo Piccolo Cinematografico

    Nato nel 2003, il Festival è dedicato a documentari e opere di fiction che raccontino la provincia italiana: i luoghi, gli ambienti, le tradizioni, i valori e la cultura. L'evento è promosso dal Comune di Brescello insiame all'Associazione Pro Loco e il Videoclub di Brescello, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L'undicesima edizione del Festival si è svolta dal 22 al 26 giugno 2011. Primo classificato e vincitore del Don Camillo d'oro è il cortometraggio "Habibi", di Davide del Degan.

    Personalità legate a Brescello
    • Antonio Panizzi, patriota, bibliotecario e bibliografo
    • Carlo Bisi, illustratore, pittore e disegnatore
    • Mario Nizolio, filosofo e letterato
    • Genesio di Brescello, vescovo e santo
    • Giuseppe Cantoni, musicista

    Edited by PatriziaTeresa - 28/6/2015, 19:09
     
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  2. pab601-2^
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    ci sono stata qualche anno fa di ritorno da Salsomaggiore, ci siamo ritrovate sulla strada senza neanche saperlo e ci siamo fermate. Carino! abbiamo visto il museo e abbiamo fatto la foto che le statue, situate nella piazza, di Peppone e Don Camillo :hihi:
     
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    Bel paesino e' rimasto tale e quale ai tempi di Don Camillo.... :)
     
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2 replies since 1/9/2011, 19:18   378 views
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