Semplicemente Passioni forum

Soveria Mannelli

Provincia di Catanzaro

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Soveria Mannelli

    panoramasoveriamannelli

    Info - Scheda Wikipedia

    Soveria Mannelli è un comune italiano di 3.192 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.

    Territorio

    Soveria è situata in una conca, solcata dal fiume Amato, formata dalla depressione dei contrafforti meridionali della Sila e del massiccio del Reventino. L'abitato è in declivio, con la parte più antica ("San Tommaso" o "Mannelli") in alto e la parte relativamente moderna ("Soveria"), ormai senza soluzione di continuo con la precedente, più in basso, in posizione pianeggiante lungo la Strada Statale 19 delle Calabrie. Più distanti dal centro urbano le località di Colla, Pirillo e Santa Margherita. Per l'altitudine, Soveria è considerato territorio montano: l'altitudine prevalente è di circa 800 m s.l.m. (minima 720 m, massima 988 m). Il sistema orografico, delimitato dai fiumi Amato e Corace, si dirama da Nord-Ovest a Sud-Est dal passo di Borboruso (836 m s.l.m.) al monte Tiriolo (949 m s.l.m.). Nel territorio di Soveria si identificano i monti Rosello (918 m), San Tommaso (940 m) ed Eremita (909 m). I boschi si estendono per più del 30% del territorio. I corsi d'acqua hanno carattere torrentizio. Nel territorio di Soveria, in località Porta Piana, nasce il fiume Amato, che origina dalla confluenza dei ruscelli Sabettella (che nasce dal monte Rosello) e Occhiorosso (che nasce dal San Tommaso). Corsi minori sono gli affluenti di sinistra dell'Amato (i torrenti Scaglione, Menicone, Galice e Ruina) e gli affluenti di destra del Corace (i torrenti Quaresima e Guglielmino). Il Quaresima segna il confine col comune di Bianchi, il Guglielmino col comune di Carlopoli e il Galice con il comune di Decollatura.
    • Classificazione sismica: zona 1 (sismicità alta)

    Clima

    L'altitudine e la presenza del monte Reventino, che la separa dal mare, fanno sì che il clima sia di tipo appenninico, con inverni freddi ed estati fresche, e una lunga stagione piovosa dall'autunno alla primavera. Sulla base dei dati registrati dalla locale Stazione meteo nel periodo 1984-2009, il mese più piovoso è dicembre con 11,8 giorni, quello meno piovoso è luglio con soli 2,4 giorni. Febbraio è il mese con maggiori probabilità di precipitazioni nevose, con 2,4 giorni. L'inverno più freddo è stato quello a cavallo tra il 1991 e il 1992 con soli 4,9 °C di media. L'estate più calda è stata quella del 1999 con 23,1 °C di media. La temperatura massima registrata è stata di 38,3 °C, il 2 luglio 1998. La minima registrata è stata di -10,7 °C.

    Storia


    220pxsoveriamannellipal
    Palazzo baronale

    Etimologia
    L'origine del nome Soveria Mannelli è controversa. Per alcuni il toponimo Soveria sarebbe legato alla presenza di sorbi (suarvu nel dialetto locale), mentre Mannelli sarebbe legato alla produzione, tipica in questo territorio, di tessuti di lino realizzata con strumenti artigianali in legno detti manni nel dialetto locale. Una paretimologia fa derivare il toponimo Soveria da "suvare", vocabolo che, in dialetti di località della Calabria citeriore, distanti tuttavia da Soveria Mannelli, è legato all'allevamento dei suini. Di recente lo storico locale Ferdinando Leo, sulla base di documenti del XVII secolo, ha ipotizzato che il toponimo Mannelli, indicante originariamente l'attuale località di San Tommaso, derivasse dal cognome della famiglia Mannelli, mentre Soveria corrisponderebbe all'antico toponimo latino Subareae (da sub = sotto e areae = aie o aree), utilizzato per indicare i territori situati a quote più basse di Mannelli.

    Prima del 1807


    220pxsoveriamannellipal
    Palazzo Cimino - Municipio

    La storia di Soveria Mannelli prima dell'autonomia amministrativa (1807) è legata alle alterne vicende politiche della contea di Martirano, dell'università di Scigliano, una città demaniale, e in piccola parte della Terra di Motta Santa Lucia. Dalle memorie storiche di Francesco Antonio Accattatis (1686-1766) si evince che alla fine del XVII secolo la città di Scigliano comprendeva sette quartieri e venti villaggi. L'abate Rosario Gualtieri, nelle aggiunte al libro dell'Accattatis, spiega che il terzo casale di Scigliano si soleva indicare con i nomi di Fornello, San Tommaso o Mannelli. San Tommaso (o Mannelli) è la località posta nella parte più alta di Soveria Mannelli. Il nome "San Tommaso" è derivato da un oratorio, dedicato al Santo, costruito ai primi del Seicento da un don Tommaso Scaglione, canonico della cattedrale di Martirano. Non si sa invece dove fossero ubicate le prime abitazioni di Fornello; attualmente con il nome Fornello viene indicata la collina situata fra i torrenti Sabettella e Occhiorosso, oltre Porta Piana, dove in realtà non c'è traccia di antiche costruzioni. Si ritiene pertanto che al tempo dell'Accattatis il nome "Fornello" dovesse estendersi anche alla collina prospiciente, dove attualmente sorgono via Maraschi, vico Tappi, via Indipendenza e il piccolo rione Bonacci, e dove sono presenti tracce di abitazioni costruite a partire dalla seconda metà del XVII secolo, posteriori comunque alle più antiche costruzioni di San Tommaso.
    220pxsoveriamannelliobe
    Obelisco celebrativo dell'impresa dei Mille
    Il territorio fu frequentato sporadicamente verosimilmente già in epoca preistorica, come confermano alcuni rinvenimenti litici conservati nel Museo archeologico provinciale di Catanzaro, che tuttavia non sono stati studiati in modo approfondito e di cui non si conosce peraltro il sito esatto di ritrovamento. La vicinanza del fiume fiume Amato, che si versa nel Tirreno, e del fiume Corace, che sbocca nello Ionio, favoriva il passaggio di uomini e gli scambi di merci. Nel 1191, in località Ruina, si sarebbe combattuta una sanguinosa battaglia dai governatori di Nicastro e di Taverna (partigiani di Tancredi di Sicilia, figlio naturale di Ruggero il Normanno) contro Federico Lanza, uno dei capitani di Enrico VI di Svevia chiamato in loro aiuto dai governatori di Martirano e di Scigliano. La fonte primaria di queste vicende, riprese da alcuni storici fra cui Francesco Antonio Accattatis, è l'Historia de' Sueui di Carlo Calà, pubblicata a Napoli nel 1660; l'opera venne composta sulla base di documenti falsificati dal cosentino Ferdinando Stocchi per cui è verosimile che la battaglia di Ruina non sia mai avvenuta.
    220pxsoveriamannellipor
    Centro storico (Portapiana)
    Verso la fine del XVI secolo i territori di Fornello e San Tommaso erano soggetti in civilibus et criminalibus alla baronia di Pittarella, mentre dal punto di vista ecclesiastico gli stessi territori erano soggetti alla parrocchia di Pedivigliano. La baronia di Pittarella, alla quale i territori di Soveria erano stati infeudati nel 1592, dagli Scaglione passò nel 1706 ai Matera e fu ereditata da due sorelle, appartenenti a quest'ultimo casato, che avevano sposato rispettivamente un Micciulli e un Passalacqua, dividendosi i beni: ai Micciulli spettò San Tommaso e ai Passalacqua (nel 1744), assieme ad altri beni, Pittarella, Fornello e Mannelli. I primi abitanti permanenti si stabilirono nel territorio di Soveria in epoca non precisabile: di loro non sono conosciute tracce scritte o reperti materiali. Si ritiene che fino ai primi decenni del XVII secolo Soveria fosse abitata soltanto nella stagione primaverile-estiva.
    220pxsoveriamannellipia
    Piazza colonnello Bonini
    Alcune calamità, quali carestie e terremoti succedutesi nei primi del Seicento indussero molte famiglie sciglianesi a trasferirsi nei casali dove possedevano terreni; pertanto Fornello, San Tomaso, Colla, Pirillo ed altri villaggi di Soveria ebbero incremento demografico ed edilizio dopo il 1638, anno in cui si verificò un disastroso terremoto nella Valle del Savuto. Le frazioni Colla e Pirillo furono fondate da due fratelli Colosimo di Motta Santa Lucia che vi si stabilirono nel 1670, dopo aver ottenuto concessione di terre in enfiteusi da proprietari di Scigliano con regolare contratto notarile, come si legge nelle memorie civiche del parroco Giuseppe Talarico (secolo XVIII); nelle suddette memorie non vi è menzione delle località Colosimelli e Cardamonelli, ma le loro vecchie abitazioni ne denunciano l'origine coeva a Colla e Pirillo. Alla fine del XVIII secolo l'Alfano, nella sua Descrizione del Regno di Napoli, distingue ancora "San Tommaso Mannelli", casale di Scigliano, territorio demaniale, da "Soveria", feudo dei Passalacqua, di circa 700 abitanti.

    Dopo il 1807 e i Vespri calabresi


    220pxthomasnastdisarmod
    Thomas Nast, Disarmo delle truppe
    borboniche a Soveria il 30 agosto 1860

    La data di nascita ufficiale del comune è stata fissata al 19 gennaio 1807, data in cui Soveria fu elevata a "luogo" dal governo di Rogliano, durante il regno di Giuseppe Bonaparte; il 19 gennaio 2007 è stato celebrato con una pubblica manifestazione, il 200º Anniversario della nascita del Comune di Soveria Mannelli. Al momento della costituzione, al comune di Soveria erano uniti anche i territori del comune di Decollatura e di Castagna. Sia Decollatura che Castagna si staccarono successivamente da Soveria per diventare comuni autonomi: Decollatura nel 1810; Castagna, assieme a Colla, nel 1832. Il comune di Castagna fu tuttavia soppresso nel 1863 e aggregato al comune di Carlopoli; ma nel 1870 Colla fu staccata da quest'ultimo e assegnata nuovamente e definitivamente al comune di Soveria. Alla vigilia dell'autonomia amministrativa, il 22 marzo 1806, a Soveria era scoppiata una rivolta popolare contro le truppe di occupazione francesi, nota come i "Vespri calabresi". Guidati da Carmine Caligiuri un gruppo di soveritani assalì le truppe francesi uccidendo quattordici soldati. La rivolta si estese rapidamente ai paesi vicini. Tuttavia pochi giorni dopo, il 28 marzo, nel corso di uno scontro con le truppe francesi nei pressi di Scigliano, Carmine Caligiuri fu ucciso. Per rappresaglia, Soveria venne data alle fiamme. Il processo per la rivolta venne celebrato a Cosenza cinque anni dopo e si concluse con pesanti condanne per i soveritani: pena capitale per Francesco Antonio Caligiuri e Matteo Inzelletto, 30 anni di reclusione per Cardamone dei Giurati, Giovan Battista Marasco e Francesco Cardamone. Soveria ha fatto parte della diocesi di Martirano fino al 1818 quando, per gli effetti della bolla pontificia De utiliori, in seguito al concordato fra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie, la diocesi di Martirano fu soppressa e aggregata a quella di Nicastro, denominata dal 1986 diocesi di Lamezia Terme. Nello stesso 1816 il comune passò dalla provincia di Calabria Citeriore (capoluogo Cosenza) alla provincia di Calabria Ultra Seconda (capoluogo Catanzaro), istituita proprio in quell'anno. Il 30 agosto 1860 un corpo dell'esercito borbonico di 12 mila uomini, comandato dal generale Ghio, si arrese alle truppe garibaldine di Stocco, in seguito all'azione diplomatica svolta da Ferdinando Bianchi ed Eugenio Tano e sotto la minaccia dell'imminente arrivo dei volontari guidati dal maggiore Pasquale Mileti. I motivi alla base della resa delle truppe borboniche non sono del tutto noti; le conseguenze furono tuttavia determinanti per l'occupazione del Sud. Commenta lo storico Raffaele de Cesare (1845-1918):

    « Si sbandò Ghio con diecimila uomini a Soveria Mannelli; e così la strada sino a Salerno, spazzata degli ultimi avanzi di difesa, restò libera allo incedere del glorioso manipolo, il quale non si trovò tra i piedi che soltanto dei gruppi di soldati paurosi o inermi, che salutavano, quasi con terrore, Garibaldi e i suoi al loro apparire. Lo sbandamento di Soveria fu l'espisodio decisivo di quella campagna, per il quale si affermò il trionfo della rivoluzione sul continente, e che ispirò a Garibaldi il celebre telegramma, da lui dettato a Donato Morelli, la mattina del 31 agosto, nella casa rustica di Acrifoglio: "Dite al mondo che ieri coi miei prodi calabresi feci abbassare le armi a diecimila soldati, comandati dal generale Ghio. Il trofeo della resa fu dodici cannoni da campo, diecimila fucili, trecento cavalli, un numero poco minore di muli e immenso materiale da guerra. Trasmettete a Napoli, e dovunque, la lieta novella". »
    (Raffaele de Cesare, La fine di un Regno, Cap. XVII, Città di Castello: S. Lapi, 1909)

    Soveria Mannelli subì ingenti danni nel corso della seconda guerra mondiale. Per la sua posizione geografica Soveria ospitava il comando del XXXI Corpo d'armata italiano. Il 5 settembre 1943 un violento bombardamento aereo alleato causò numerosi danni alle abitazioni civili, soprattutto a quelle localizzate nelle vicinanze della stazione ferroviaria del capoluogo, in prossimità della sede del comando del XXXI Corpo d'armata (le abitazioni della famiglia De Filippis, trasformate successivamente in sala cinematografica), e in prossimità del comando delle truppe tedesche (Villa Pellico nell'attuale Viale Rosario Rubbettino). Nel 2000 Soveria è entrata a far parte della Comunità Montana dei Monti Reventino Tiriolo Mancuso. Per effetto ed a seguito del DPR 19 gennaio 2008 il comune di Soveria Mannelli ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi del titolo di città, per particolari benemerenze civiche.

    Luoghi d'interesse


    180pxsoveriamannellisgi
    Chiesa di S. Giovanni Battista,
    Abside e altare (XVII secolo,
    monumento nazionale)

    Monumenti
    • Nella Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, è conservato un altare in marmi policromi proveniente dalla vicina Abbazia di Santa Maria di Corazzo, attribuito ad allievi di Cosimo Fanzago; giudicato monumento nazionale nel 1910.
    • Una pregevole statua lignea raffigurante San Michele, proveniente anch'essa dall'Abbazia di Corazzo, posto nella Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Michele, in località San Tommaso.
    • Monumento a Garibaldi in Piazza dei Mille: un obelisco quadrangolare in marmo bianco eretto nel 1888 in ricordo del disarmo dell'esercito borbonico del 30 agosto 1860.
    • La Fontana dei Francesi in via dei Vespri: è il luogo in cui scoppiò la scintilla dei moti antifrancesi nel marzo del 1806.
    • La Filanda dei Fratelli Leo: la più antica fabbrica calabrese della lana, fondata nel 1873, esempio di archeologia industriale: la produzione dei tessuti avviene ancora adoperando gli antichi macchinari ottocenteschi.
    • Il Palazzo baronale: Fatto costruire verso la fine del XVI secolo dal barone di Pittarella Torquato Scaglione. Acquistato nel 1920 dalla famiglia Marasco.

    Chiese


    180pxsoveriaparrocchias
    Chiesa parrocchiale dedicata
    a San Giovanni Battista

    La forma attuale risale ai primi del XIX secolo. In origine era una delle sei chiese rurali fatte costruire nella Diocesi di Martirano dal vescovo Mons. Mariano Pierbenedetti fra il 1577 e il 1585 nei luoghi montani. La chiesa consisteva in un piccolo oratorio, dedicato a San Giovanni Battista, costruito in vicinanza del Palazzo baronale. Nel 1668 l'oratorio venne elevato a parrocchia da Mons. Gian Giacomo Palemonio dietro richiesta del feudatario locale, il barone di Pittarella Francesco Scaglione, il quale si era impegnato a dotare la parrocchia di una rendita annua di dieci tomoli di grano germano e cinque carlini. La nuova parrocchia in realtà non funzionò mai come tale, sia per scarsità della popolazione permanente, sia perché la famiglia Scaglione non onorò i patti sottoscritti. Danneggiato dal terremoto del 27 marzo 1638, l'oratorio cadde in rovina. La parrocchia cominciò a funzionare invece dopo l'autonomia amministrativa raggiunta da Soveria nel 1807. Il Decurionato e il popolo di Soveria edificarono rapidamente l'attuale chiesa sui ruderi dell'antico oratorio, rimasto peraltro danneggiato anche dal terremoto del 1783 e dall'incendio del paese appiccato dai francesi in seguito alla rivolta del 1806, e ne completarono la costruzione nel 1812. Da allora la chiesa parrocchiale ha subito periodicamente dei restauri. Il campanile a forma di cupola è stato realizzato nel 1938 grazie al finanziamento di un soveritano emigrato nelle Americhe, Emilio Pascuzzi. La chiesa possiede alcuni oggetti provenienti dalla Abbazia di Santa Maria di Corazzo, fra cui il bellissimo altare maggiore in marmi policromi (monumento nazionale), un'acquasantiera in marmo bianco e sei candelabri lignei.

    facciata
    Facciata

    ingressok
    Ingresso

    particolareingresso2
    Particolare ingresso

    torrecampanaria3
    Torre campanaria



    Parrocchiale San Michele


    180pxsoveriamannellipar
    San Tommaso, Parrocchiale
    dedicata a S. Michele

    La chiesa della località San Tommaso, dedicata a San Michele Arcangelo, è a croce latina, con tre navate di cui la principale centrale, più avanzata, è lunga 17,50 m e le due laterali 12,50 m. Il transetto è largo 12 m. Nell'abside centrale una cupola a tutto sesto. La costruzione della chiesa è iniziata alla fine del XVII secolo (è citata infatti nella Relazione ad limina del 1699 del vescovo di Martirano Mons. Verardi) ed è stata completata nel 1754, come è attestato da una iscrizione posta sulla facciata. La chiesa, dedicata a San Michele, fu elevata a parrocchia dal Mons. Falcone nel 1736; ma l'opposizione del parroco di Pedivigliano ne impedì l'autonomia, per cui poté avere un proprio parroco solo nel 1774. Dal 1774 datano i registri parrocchiali. L'edificio della chiesa parrocchiale di San Michele è stata chiusa al culto dal 1999 per lavori di restauro. In precedenza nella località San Tommaso esisteva una chiesetta rurale dedicata a San Tommaso apostolo, fatta costruire alla fine del XVI secolo da don Tommaso Scaglione, un canonico della cattedrale di Martirano; la località di San Tommaso ha preso il nome da questo antico oratorio, di cui tuttavia non è rimasta traccia. Il parroco di San Michele officiava anche nella Chiesa della Madonna del Rosario, una chiesa costruita nel 1830 nella località "Colla".

    ingressoc
    Ingresso

    particolarefacciatas
    Particolare facciata

    particolareingresso
    Particolare ingresso

    torrecampanaria
    Torre campanaria



    Chiesa della Madonna degli Abbandonati

    abbandonata

    - Info -

    In questa chiesa (nell'omonima località), della fine del XIX secolo, è custodito un dipinto su zinco raffigurante la Vergine con due peccatori genuflessi in atto di preghiera. Si tramanda che questa tela sia stata trovata per caso tra i rovi e pare che a questo episodio sia da collegare l'intitolazione della chiesa.



    Monumento a Garibaldi

    monumentoagaribaldi
    - Info -

    Nel cuore di Soveria Mannelli, in Piazza dei Mille, è stato eretto un Obelisco commemorativo dell’impresa di Garibaldi e dei Mille, che qui conobbero una delle vittorie più importanti per la buona riuscita della riconquista del Sud Italia. La Calabria, a quel tempo, era sotto il dominio dei Borboni, che soffocavano nel sangue qualsiasi tipo di rivolta. I calabresi però, stanchi del malgoverno borbonico, si unirono ai garibaldini e fronteggiarono sui monti di Soveria Mannelli un esercito di oltre 12.000 uomini: il comandante Francesco Stocco, grazie anche al supporto dei volontari agli ordini di Pasquale Mileti e ad un’ammirevole azione diplomatica, riuscì a indurre i nemici alla resa, spianando la strada a Garibaldi verso Teano. Era il 30 agosto 1860 e nello stesso giorno del 1888 la città dio Soveria Mannelli volle ricordare quegli eroici eventi con questo obelisco in marmo a forma trapezoidale e circondato da un’aiuola.

    dettagliostella
    Dettaglio stella

    vistalateralemonumentoa
    Vista laterale



    Lapide sulla Fontana dei Francesi

    lapidek

    - Info -

    Ricorda la rivolta popolare del 22 marzo 1806 contro il presidio francese. Pare che il pretesto sia stato offerto dall'affronto di un ufficiale a una giovane sposa. Durante gli scontri gli stranieri incendiarono parte del rione Mannelli.



    Palazzo Passalacqua

    passalacqua

    Fu costruito nel 1668 nella località Monticello dalla famiglia Passalacqua. Passò poi al barone Torquato Scaglione, titolare del feudo Pittarella. L'edificio, nella parte posteriore, è caratterizzato da un'ampia terrazza panoramica che poggia su un porticato a cinque archi.


    Casa Sirianni

    In questa casa ha pernottato Garibaldi la notte del 31 agosto 1860. Lo ricorda una lapide collocata il 30 agosto 1960 sulla facciata in occasione del centenario dell'impresa riuscita a Soveria Mannelli.


    La memoria del futuro - Fabrizio Plessi

    plessi

    Installazione del maestro Fabrizio Plessi inaugurata nel corso dei festeggiamenti per il bicentenario del comune. L'opera conosciuta anche come casa cadente si trova in Piazza Bonini ed è stata realizzata contestualmente all'ampliamento della piazza.

    16943226soveriam



    Costume tradizionale

    180pxcostumedonnasoveri
    Arthur John Strutt, Il costume tipico di Soveria Mannelli, 1841

    Durante il suo viaggio nelle Calabrie, il 27 maggio 1841 l'incisore inglese Arthur John Strutt passò per Soveria Mannelli e descrisse con dovizia di dettagli il costume femminile indossato da una fanciulla intenta a riempire un barile d'acqua .

    « Il costume a Soveria è molto attraente; una ragazza alla fontana aspettava che si riempisse il barile, [...] era così irresistibilmente pittoresca che sentii il bisogno di far fermare il calesse per ritrarla; e io mi sobbarcherò il lavoro di descrivervi il costume in dettaglio in modo che voi possiate approvare la mia decisione. Il solito panno bianco formava il suo copricapo; un giacchino di velluto nero, con maniche al gomito, era parzialmente coperto da un bustino blu pallido, corto e allacciato dietro; la gonna, blu scuro, con un largo bordo rosso e giallo, era annodata dietro mostrando una sottanina scarlatta; e un verde grembiulino corto completava il costume »
    (Arthur John Strutt, Calabria Sicilia 1840)



    Manifestazioni
    • Tutti i giorni dell'intero mese di agosto: SOVERIA+ (Sveglia Italia) Eventi, Arte, Cultura ed altri Collega-Menti
    • Nel mese di agosto: Concorso Nazionale Teatrale Calabrese, in collaborazione con l'UILT Calabria
    • Nel mese di agosto: Festival dei Luoghi,incontri a carattere culturale e artistico
    • 19 gennaio (anniversario della fondazione del Comune): premio Manno d'Oro assegnato ogni anno "a un cittadino di Soveria Mannelli che si sia particolarmente distinto nel proprio campo, le cui attività abbiano contribuito ad accrescere il prestigio e la fama della comunità".

    Feste, fiere
    • 24 giugno: festa patronale di San Giovanni Battista
    • Ultimi sabato e domenica di luglio: festa della Madonna dell'Abbandonata nella frazione di San Tommaso
    • Terza e quarta domenica di ottobre: festa della Madonna della Purità
    • Tutte le domeniche: Mercato in Corso Garibaldi

    Associazioni sportive
    • Bocce: Bocciofila Garibaldina: Organizzazione di tornei e partecipazione a manifestazioni organizzate dalla FIB, gestione del bocciodromo in Viale Rosario Rubbettino, 113. Responsabile: Prof. Nicola Colubriale, Liceo Scientifico di Decollatura.
    • Calcio: Polisportiva Garibaldina: Squadra di calcio dilettanti con settore giovanile, sede in Viale Rosario Rubbettino. sito web
    • Ruzzola: sport tradizionale che si giocava con una forma di cacio preparata appositamente per il gioco. I giocatori, divisi in squadre di eguale numero, si alternavano cercando di lanciare il più lontano possibile il formaggio, senza farlo uscire dal percorso stabilito, partendo dal punto preciso in cui era arrivati col tiro del precedente compagno di squadra (una specie di staffetta in cui il cacio fungeva da testimone). La squadra che terminava il percorso col minor numero di colpi vinceva il premio consistente nella forma di cacio utilizzata per il gioco.
    • Tennis: "Circolo Tennis Soveria Mannelli", attivo dal 1970, affiliato FIT, dal 1974 organizza il "Torneo di Ferragosto", al quale possono partecipare solo i giocatori di III e IV categoria, e un torneo amatoriale aperto a tutti.
    • Motociclismo: Club maxiscooter Garibaldini, in via Jules Maigret 20.

    Economia

    In epoca storica, a partire dal XVII secolo, e fino ai primi decenni del XX secolo, la principale attività economica di Soveria era la lavorazione del lino coltivato nella vicina Sila. Le attività artigianali e commerciali si incrementarono dopo la creazione, ai primi dell'Ottocento, della strada che da Tiriolo portava a Battipaglia (l'attuale Strada Statale 19 delle Calabrie). L'incremento delle attività industriali subirono invece una battuta d'arresto attorno al 1970 imputabile anche alla mancanza di infrastrutture a alla relativa lontananza dell'autostrada. Nello stesso periodo, tuttavia, l'apertura dell'Ospedale civile impedì la caduta dell'occupazione. La vocazione alle attività produttive di Soveria Mannelli è testimoniata da un lato dal Lanificio Leo, una fabbrica fondata nel 1873 in cui la produzione di tessuti avviene ancora adoperando gli antichi macchinari, dall'altro dai moderni stabilimenti grafici della Rubbettino Editore e dall'Opificio industriale della Camillo Sirianni Sas, che continua a portare avanti con successo da oltre 50 anni un'attività industriale, dapprima artigianale, attiva soprattutto nella produzione di arredi scolastici. Sono attive inoltre numerose piccole industrie che operano nel settore alimentare, soprattutto nella lavorazione dei funghi, e piccole imprese che ricorrono a nuove tecnologie. Un primato di Soveria, registrato nel 2003 dal Censis, è quello di essere il comune più informatizzato d'Italia.

    Personalità legate a Soveria
    • Giovambattista Caligiuri detto Battista (Soveria Mannelli, 15 novembre 1944) è un politico italiano, esponente di Forza Italia e poi del Pdl.
    • Rodolfo Cimino (Palmanova, 16 ottobre 1927) è un autore di fumetti italiano.
    • Maria Grandinetti, nota anche col cognome assunto col matrimonio Maria Grandinetti Mancuso (Soveria Mannelli, 27 agosto 1891 – Roma, 4 maggio 1975), è stata una pittrice e giornalista italiana.
    • Giordano Bruno Guerri (Monticiano, 21 dicembre 1950) è uno scrittore, giornalista e storico italiano.
    • Sergio Pastore (Roma, 1932 – Roma, 24 settembre 1987) è stato un regista e sceneggiatore italiano.
    • Rosario Rubbettino (Soveria Mannelli, 13 febbraio 1941 – Soveria Mannelli, 7 ottobre 2000) è stato un editore italiano.

    Edited by terryborry - 25/6/2012, 18:48
     
    .
  2.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Utente
    Posts
    35,260
    Reputation
    +346
    Location
    CATANIA (SICILIA)

    Status
    Offline

    San Tommaso

    panoramastommaso
    Panorama

    Info - Scheda Wikipedia

    San Tommaso (santutumasi in dialetto locale ) è una frazione del comune di Soveria Mannelli (CZ).

    Etimologia

    Il nome "San Tommaso" è derivato da un oratorio, dedicato al Santo, costruito ai primi del Seicento da un don Tommaso Scaglione, canonico della cattedrale di Martirano.

    Geografia

    Il territorio della frazione di San Tommaso si estende principalmente nella parte alta di Soveria Mannelli.

    Storia

    Verso la fine del XVI secolo il territorio di San Tommaso era soggetto in civilibus et criminalibus alla baronia di Pittarella, mentre dal punto di vista ecclesiastico lo stesso territorio era soggetto alla parrocchia di Pedivigliano. La baronia di Pittarella, alla quale i territori di Soveria erano stati infeudati nel 1592, dagli Scaglione passò nel 1706 ai Matera e fu ereditata da due sorelle, appartenenti a quest'ultimo casato, che avevano sposato rispettivamente un Micciulli e un Passalacqua, dividendosi i beni: ai Micciulli spettò San Tommaso. L' identità di comunità si consolidò, negli anni seguenti, sempre più anche attraverso le vicende legate alla chiesa dedicata a San Michele Arcangelo e al culto della Madonna degli abbandonati.

    Economia e Popolazione

    Sino alla metà del secolo scorso le attività prevalenti erano l'agricoltura diretta e il piccolo artigianato con dimensione non industriale. Successivamente le attività si sono spostate verso il settore impiegatizio (Ospedale Civile, Rubbettino Editore, Scuole e Uffici Comunali). Nel tempo l'attività artigianale di lavorazione dei prodotti del sottobosco ha assunto una dimensione più strutturata e industriale e sono presenti, sul territorio di San Tommaso, 2 aziende a carattere industriale per la loro lavorazione e commercializzazione. Resta comunque da sottolineare che la maggior parte della popolazione risulta non attiva avendo maturato i diritti per le prestazioni pensionistiche. I flussi migratori hanno fortemente interessato il territorio di San Tommaso: Verso l'estero (Argentina, Australia, Canada, Stati Uniti d'America, Svizzera) prevalentemente negli anni a partire dalle ultime decadi del 1800 sino alla prima metà del secolo scorso per lavori nei settori dell' agricoltura, pastorizia e artigianato (anche a dimensione industriale). Verso l'Italia Settentrionale (Lombardia, Piemonte, Valle d' Aosta) dagli anni 1950 in poi prevalentemente per il settore industriale. Verso l' Italia centrale e settentrionale dagli anni 1990 in poi sia per il settore industriale sia per il settore dei servizi e del terziario avanzato.

    Vicende Storiche della chiesa di San Michele Arcangelo


    220pxsoveriamannellipar
    Chiesa parrocchiale San Tommaso
    dedicata a San Michele

    La chiesa di San Michele Arcangelo ha rivestito una notevole importanza nello sviluppo sociale e nel consolidamento delle comunità vissute nei villagi limitrofi all' odierna Soveria Mannelli. Nel territorio dell'attuale San Tommaso sorgeva già, intorno al 1630, una piccola chiesa di ius patronatus intitolata a San Tommaso Apostolo la cui costruzione è dovuta al sacerdote Scaglione Tommaso; la proprietà di tale chiesa era della famiglia Scaglione. La costruzione evidentemente non era abbastanza ampia per soddisfare le esigenze del villaggio dove sorgeva, denominato a quei tempi fornello probabilmente per la presenza di un forno per pane, che era di circa 500 persone; infatti si legge in una relazione del 1699 di mons. Veraldi che, sotto sua esortazione, è iniziata la costruzione di una chiesa da dedicare a Michele Arcangelo. L'area su cui doveva sorgere la chiesa fu acquistata direttamente dalla popolazione e fu la stessa popolazione ad interessarsi alla costruzione se è vero che ognuno poneva giornalmente almeno una pietra. Da questa vicende si può ben comprendere lo spirito ed il forte proposito di costituirsi in comunità. La chiesa, che disponeva anche di un battistero fu completata intorno al 1730 ed estendeva la sua giurisdizione sui villaggi circostanti; essa però dipendeva dal parroco di Pedivigliano anelando contesualmente, però, al riconoscimento di autonomia. L' occasione si presentò intorno al 1735. Il parroco di Pedivigliano destinò a San Tommaso il sacerdote G. Antonio Cardamone che fu poi rimosso dall' incarico. Costui, offeso, incitò il popolo alla rivolta. Nel 1774, dopo esplicita richiesta della popolazione al re, la chiesa divenne parrocchiale. Tra il 1735 e il 1795 dalle relazioni dei vescovi si evince che la popolazione del villaggio è in continuo aumento (nel 1795 pari a 1720 persone) e vi è notizia anche di una confraternita della vergine Maria del rosario. Dal 1774 si tengono i libri ecclesiastici dei battezzati e dei morti e con ciò si può affermare che dall' indipendenza di una chiesa si sia "de facto" realizzata l' indipendenza di una intera comunità.Si può far partire la storia recente della chiesa al 1943 quando essa (il campanile era stato già in precedenza danneggiato da un fulmine) fu danneggiata dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. Con la fine della guerra si provvide a ciò che era stato leso con i fondi che il governo destinava per la riparazione dei danni di guerra. I quadri furono restaurati nel 1955 dal pittore Felice Cerra di Nicastro. Il completo restauro ebbe opera nel 1980 con il parroco Peppino Pileggi. I fondi furono donati da tale Michele Costanzo nato a Soveria Mannelli nel 1905, che, emigrato negli Stati Uniti , vi morì in Pennsylvania nel 1976; la cifra donata, considerevole per l'epoca, era di circa 60.000 dollari. Nel 1999 l'edificio della chiesa parrocchiale di San Michele è stato chiuso al culto per lavori di restauro; le funzioni religiose si tengono comunque presso i locali dell' ex asilo comunale. La chiesa , dedicata a San Michele Arcangelo, è a croce latina, con tre navate di cui la principale centrale, più avanzata, è lunga 17,50 m e le due laterali 12,50 m. Il transetto è largo 12 m. Nell'abside centrale una cupola a tutto sesto.

    La Storia della madonna degli abbandonati e della sua festa


    220pxsantinocelebrativo
    Madonna degli Abbandonati
    Fronte santino celebrativo

    Nel 1880 circa, in località "Mannise" del monte S. Tommaso, un tal Chiodo Raffaele fu Angelo, contadino di San Tommaso, fece costruire una icona in onore di San Michele. A seguito della costruzione della strada Soveria-Colosimi-Bianchi-Sila, l' icona posta sulla vecchia mulattiera, rimase abbandonata. Angelo, figlio di Raffaele, volendo mantenere viva la tradizione, fece erigere un'altra icona a margine della strada di nuova costruzione. Dopo alcuni anni, egli andato in Sila, rinvenne nelle vicinanze dell' icona un dipinto su lastra di zinco raffigurante una Madonna col Bambino e un frate genuflesso. Custodì il dipinto nel suo pagliaio, nella speranza che qualcuno lo richiedesse, ma ciò non avvenne per cui decise di collocarlo nella sua icona. Nel luglio del 1896, Ippolito Caligiuri, detto "Vamparella", non avendo da tempo notizie di suo figlio, combattente nella prima guerra D'Africa, si rivolse con fede all' immagine della Madonna Abbandonata promettendo di sparare duecento colpi in suo onore, non appena avesse ricevuto notizie di suo figlio. Avendo ricevuto una sua lettera, recante buone notizie, sciolse il voto. I compaesani, resosi conto del miracolo, decisero di costruire una chiesetta in onore della Madonna, che da quel giorno divenne porto sicuro per chi si ritiene abbandonato. Fra i promotori si ricordano: Ippolito Caligiuri, Cardamone Giuseppe fu Pietro, detto "Valerio", Chiodo Angelo, il col. Bonini Guglielmo e il sindaco del tempo Cimino Michele. Nel 1899 ebbero inizio i lavori portati a termine, dopo varie interruzioni, nel 1937, grazie all' opera entusiasta, tenace e fervida di Gabriele Caligiuri fu Giovanni, la chiesa fu completata ed arricchita di tutto l' occorrente per il culto. Il 12 Maggio 1987 un gruppo di giovani, guidati dal parroco di San Tommaso Don Battista Pellegrino iniziarono il restauro dell'attuale Chiesa. La festa della "Madonna degli Abbandonati" si celebra nell' ultima Domenica di Luglio in concomitanza di una importante fiera. Durante la processione religiosa la statua della madonna viene portata (a spalla o sovente tramite MotoApi) da San Tommaso centro alla chiesa degli abbandonati i cui lavori di restauro risultano terminati unitamente a quelli dell'icona; segue la tadizionale fiera comprensiva di vendita e degustazione di piatti tipici.

    Luoghi e patrimonio artistico

    • Statua Lignea di San Michele Arcangelo:La statua lignea di San Michele Arcangelo, proveniente dall'abbazia di abbazia di Corazzo risale alla prima metà del 1700. La statua, di pregevole fattura, ricorda i temi e i colori del celeberrimo dipinto di Guido Reni.
    • Arena civica comunale:Il progetto preliminare per la costruzione fu approvato dalla giunta comunale in data 20/05/97 e, in via definitiva, il 31/01/1998. I lavori terminarono il 29/08/2003 progettisti Ing. Giovanni Albanese e Arch. Massimo Critelli.

    Edited by terryborry - 25/6/2012, 18:39
     
    .
1 replies since 13/9/2011, 08:16   636 views
  Share  
.