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Elenco dei terremoti in Italia

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  1. Isabel
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    Terremoti in Italia nell'antichità e nel Medioevo

    Antichità
    • 99 a.C. - Norcia, Umbria

    • 91 a.C. - Modena-Reggio Emilia

    • 91 a.C. - Reggio Calabria

    • 76 a.C. - Rieti, Lazio

    • Aprile 56 a.C. - Potenza

    • 17 - Calabria e Sicilia - Colpite le città di Reggio Calabria e Messina

    • 5 febbraio 62 - Pompei - Danneggiate le città romane di Pompei ed Ercolano e diversi monumenti di Neapolis (Napoli) fra cui il teatro romano

    • 68 - Teate (Chieti)

    • 24 agosto 79 - Area vesuviana - Terremoto causato dall'eruzione catastrofica del Vesuvio che seppellirà le città di Pompei, Ercolano e Stabiae (Stabia) - Migliaia di morti

    • 99 - Circello, Benevento - IX-X Mercalli

    • 101 - San Valentino in Abruzzo Citeriore

    • 305 - Probabilmente Reggio Calabria - A Reggio Calabria dopo questo terremoto vengono ricostruite le terme pubbliche e restaurato il vicino palazzo del tribunale

    • 324 - Massafra, Puglia - Crollo di varie cripte e massi

    • 346 - Sannio - IX Mercalli - Distruzione di diverse città

    • 361 - Sicilia

    • 21 luglio 369 - Benevento - Andarono distrutti la maggior parte di edifici importanti dell'epoca e morirono la metà degli abitanti della città - Migliaia di morti

    • 374 - Rinvenimenti archeologici testimoniano che un violento terremoto seguito da un maremoto devastò le città di Messina e Reggio Calabria, colpita anche la città di Tindari

    • 375 (Secondo alcune fonti avvenne nel 365) - Benevento - IX Mercalli



    Medioevo
    • 442 o 443 - Roma - La città fu colpita da un terremoto che fece crollare statue e i «portici nuovi», forse da identificare con le due parti del portico del Teatro di Pompeo. A questo terremoto è stata inoltre attribuita la responsabilità di un crollo nella navata maggiore della Basilica di San Paolo fuori le mura. Danneggiati anche il Colosseo e l'Anfiteatro romano

    • 476 - Roma - Distrutta parzialmente. Pare che le scosse durarono per 40 giorni

    • 584 - Liguria - Provocò frane e la scomparsa di interi villaggi

    • 650 - Sicilia nord-orientale e messinese

    • 678 - Arezzo e Toscana - Il terremoto avrebbe 'rovinato' molte città e distrutto gran parte di Arezzo

    • 30 aprile 801 - Spoleto, Perugia - Rovinoso terremoto con molti danni. A Roma la chiesa di San Paolo apostolo fu scossa dal terremoto e i suoi tetti crollarono. Anche la chiesa di Santa Petronilla potrebbe essere caduta per effetto di questo sisma. Non si hanno certezze se i danni a Roma furono causati dallo stesso terremoto con epicentro in Umbria o da un evento differente

    • 847 - Roma - Causò la caduta di una parte del Colosseo

    • giugno 847 (secondo alcune fonti 848) - Benevento e Sannio - IX Mercalli

    • 849 - Roma - Causò probabilmente la caduta dell'Obelisco di Montecitorio

    • 31 agosto 853 - Messina

    • 908 - Calabria, Irpinia, Sannio

    • 25 ottobre 989 (oppure 990) - Benevento e Irpinia - Distrutti interi villaggi e numerosi morti

    • 1005 - Valle di Comino - VII-VIII Mercalli

    • Settembre 1087 (1088 secondo alcune fonti) - Puglia e Basilicata

    • Aprile 1104 - Liguria - Rovine e vittime

    • 3 gennaio 1117 - Nord Italia - 6.5 Richter - VII Mercalli - Con epicentro nella zona di Verona funestò gran parte del nord-italia, comprese le città di Milano, Bergamo, Brescia, Venezia, Treviso, Modena, Pavia, Parma, Cremona - 30.000 morti

    • 25 gennaio o 11 ottobre 1125 - Benevento, Sannio - VIII Mercalli - Le scosse durarono per 20 giorni

    • 1137 - Catania - Oltre 15.000 morti

    • 22 gennaio 1138 - Benevento

    • 4 febbraio 1169 Sicilia orientale - 6.6 Richter - X Mercalli - Terremoto e maremoto devastano la Sicilia Orientale, danneggiando in modo grave principalmente le città di Catania, Modica, Lentini e Piazza Armerina. Siracusa viene interessata soprattutto dagli effetti del maremoto. Il terremoto provoca danni anche a Messina: crollano la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò e la vicina abazia basiliana, saranno riedificati nel 1172 - 20.000 morti

    • 1180 - Irpinia - Secondo alcune fonti antiche Ariano fu “inghiottito da una voragine” e Napoli restò in gran parte distrutta

    • 1198 - Bisaccia, Avellino - Distrutto il castello

    • 25 dicembre 1222 - Brescia - Distruzione di innumerevoli edifici e numerosi morti. Avvertito fino in Emilia

    • 30 aprile 1279 - Appennino umbro-marchigiano - Più colpite Cagli, Fabriano, Nocera Umbra, Foligno. Il sisma provocò gravi danni

    • 30 aprile 1279 - Toscana, Emilia - Il terremoto avvenne poche ore dopo quello umbro-marchigiano, provocando gravi danni e numerosi morti nell'area dell'appennino tosco-emiliano

    • 4 settembre 1293 - Sannio, Napoli - VIII-IX Mercalli - A Napoli viene gravemente danneggiata la Chiesa di Santa Maria Donnaregina

    • 1301 - Cuneo - Secondo le cronache dell'epoca "atterrò numerose case e desolò numerose famiglie"

    • 3 dicembre 1315 - L'Aquila e Sulmona - 5/5.5 Richter - IX Mercalli Fu preceduta da un lieve sciame sismico iniziato il 1 febbraio dello stesso anno. La scossa più forte avvenne il 3 dicembre; non provocò morti, ma molti edifici della città dell'Aquila risultarono danneggiati o inagibili, come la chiesa di San Francesco; le scosse di assestamento durarono 4 settimane. La popolazione visse all'aperto, in tettoie di fortuna, fino al 1316

    • 1 dicembre 1328 - Norcia - Numerosi i morti

    • 25 gennaio 1348 - Carinzia, a nord del Friuli - 6.7 Richter - Il forte terremoto devasta le zone. Seguirono scosse di assestamento fino al 5 marzo - 10.000 morti

    • 1349 - Appennino centro-meridionale - VIII-IX Mercalli - Epicentro nella zona di Venafro(IS). Danneggiata gravemente tutta la zona. Distruzione dell'abitato di Venafro. Distruzione del monastero di San Vincenzo al Volturno in Provincia di Isernia. Ingenti danni a Roma. Distrutta l'Abbazia di Montecassino vicino a Frosinone. A Napoli crolla la facciata della cattedrale-

    • 1348 e 9 settembre 1349 - Appennino abruzzese - 6.3 Richter - IX-X Mercalli Sembra che l'epicentro sia localizzabile a L'Aquila, dove quasi tutte le mura furono sbrecciate, crollarono varie porte cittadine, distrutte alcune chiese. Danni gravissimi e crolli in tutta la zona aquilana, nel Lazio, in Molise e anche nelle Marche. Crollo completo della cittadina di Pescasseroli. Distrutto il Castello di Alvito. Danni notevoli all'Abbazia di San Clemente a Casauria. Per un breve periodo le città più colpite risultarono semi-disabitate. Lievi danni anche a Teramo e ad Atri - Oltre 1.000 morti

    • 25 dicembre e notte tra il 31 dicembre 1352 e il 1 gennaio 1353 - Sansepolcro, al confine con l'Umbria e le Marche - Due scosse di 5.6 Richter VIII Mercalli e 5.8 IX Mercalli - Dopo la prima scossa del 25 a Sansepolcro parte degli edifici e delle mura crollarono causando alcune vittime. La notte tra il 31 dicembre 1352 e il 1 gennaio 1353 la scossa più forte (5,8) causò ulteriori crolli e morti. Avvertite fino a Bologna

    • 25 luglio 1365 - Bologna - VII-VIII Mercalli - Danni a edifici pubblici e religiosi ed alcuni morti

    • Notte tra il 1 e il 2 febbraio 1369 - Alessandria - VII-VIII Mercalli - Crollo di numerosi edifici

    • 18 ottobre 1389 - Val Nerina - Alcuni crolli e danni

    • 3 aprile 1398 - L'Aquila - Danneggiamenti alle costruzioni

    • 2 febbraio 1438 - Lazio, Colli Albani, Roma - 5.4/5.6 richter - Non si hanno molte notizie su questo sisma, ma fu probabilmente il secondo terremoto più forte prodotto dal vulcano dei Colli Albani. Il 2 febbraio 1438 alle 12:15 GMT (la settima ora del giorno) un terremoto definito "spaventoso" colpì tutte le località dei Colli Albani e parte di Roma

    • 5 dicembre 1456 - Regno di Napoli (Molise, Sannio, Matese, Irpinia, Napoli, Abruzzo) 7.22Mw - X-XI Mercalli Con epicentro nella zona di Benevento, si tratta probabilmente del terremoto più forte dell'ultimo millennio che abbia interessato la fascia peninsulare Italiana al di fuori della Sicilia, interessò buona parte del Centro e Sud Italia. A Napoli crolla il campanile della chiesa di Santa Chiara, la chiesa di San Domenico Maggiore deve essere ricostruita, il duomo e la cappella palatina di Santa Barbara in Castel Nuovo restaurati. A Teramo morirono più di 200 persone. A L'Aquila si verificarono numerose crepe negli edifici e il crollo della Torre di Piazza Palazzo. Rivisondoli fu completamente rasa al suolo, ed il più antico ed artistico monumento del paese, la Chiesa Madre, subì danni gravissimi. Rocca Cinque Miglia e Roccaraso furono seriamente danneggiati, ed a Castel di Sangro rovinò un torrione del castello. Numerose furono le vittime nei paesi degli Altipiani Maggiori, e l'insediamento di Roccapizzi, nelle vicinanze di Pescocostanzo, completamente raso al suolo, venne abbandonato dagli abitanti, e mai più ricostruito. Le scosse si susseguirono distruttrici il 15 e il 17 dicembre e lo sciame sismico fu avvertito dalla popolazione sino al 27 dello stesso mese - 30.000 morti

    • 26 aprile 1458 - Umbria e Marche - 5.8 Richter - VIII-IX Mercalli - Ci furono alcuni morti

    • 26 novembre 1461 - L'Aquila - 6.4 Richter - IX Mercalli - Il sisma fu seguito da altre scosse meno forti a Dicembre e a Gennaio dell'anno seguente. La scossa principale provocò molti danni e crolli a L'Aquila (non si sa però con precisione quali); letteralmente distrutte furono le vicine Onna, Poggio Picenze, San Pio delle Camere e Sant'Eusanio Forconese. Il terremoto dovette essere poco profondo visto che colpì un'area ristretta attorno a L'Aquila: l'unico danno rilevante al di fuori dell'immediato aquilano fu il crollo della chiesa di San Francesco della Scarpa a Sulmona, che era comunque gravemente lesionata e pericolante già dal terremoto del 1456

    • 1494 - Messina



    Terremoti in Italia nell'età moderna

    XVI secolo
    • 23 settembre 1502 - Cuneo - Molti danni gravi e crolli

    • 1503 - Monti Reatini

    • 31 dicembre 1504 - Bologna - VII Mercalli - La città fu estesamente danneggiata da questo terremoto. Altri forti scosse il 3 e il 20 gennaio 1505. Unica vittima un uomo morto di paura per la scossa del 3 gennaio

    • 1506 - Frentania, Abruzzo - Gravi danni ad Ortona dove si registrano tre contrade distrutte e centinaia di morti Centinaia

    • 26 marzo 1511 - Friuli - Un terremoto con epicentro tra Friuli e Slovenia causa gravi danni, circa 10.000 morti e uno tsunami nel mare Adriatico che interessa Trieste e Venezia. Viene avvertito fin nelle Marche - 10.000 morti circa

    • 22 ottobre 1541 - Valle Scrivia, Piemonte - 5.2 Richter - VIII Mercalli - Gravi danni e alcune vittime ad Alessandria. Danni rilevanti anche a Stazzano, Novi Ligure e Serravalle Scrivia

    • 1542 - Lentini, Siracusa - Il terremoto contribuisce alla decadenza della città, distrugge totalmente il castello nuovo, parzialmente quello vecchio e gran parte delle case che vi stanno attorno

    • 13 giugno 1542 - Mugello - 150 morti circa

    • 25 agosto 1550 - Irpinia - Molti danni

    • 31 luglio e 19 agosto 1561 - Salerno e Potenza - X Mercalli - Due violenti terremoti furono avvertiti in una vasta area tra le provincie di Salerno e Potenza. Vi furono gravi danni in molte località - Circa 500 morti

    • 1562 - Reggio Calabria - Una forte scossa sismica fece sprofondare Punta Calamizzi, l'antica foce del Calopinace, privando la città del suo porto naturale

    • 17 settembre 1563 - Atri, Abruzzo - L'evento sismico è riportato in documenti conservati nella Biblioteca Capitolare. Alle ore 16.00 un forte terremoto fa crollare la cuspide della facciata della cattedrale, che provoca alcuni morti e feriti. Grazie alle grotte sotto la città che smorzano le onde, il terremoto non provoca altri morti

    • 13 marzo 1564 - Appennino Ligure - 7,1 richter - Disastroso terremoto che causò più di 200 morti fra Genova e Sarzana, soprattutto nell'odierna Provincia della Spezia - 200 morti circa

    • 17 novembre 1570 - Ferrara - VIII Mercalli - Gravi danni - tra i 70-200 morti

    • 5 novembre 1599 - Avendita, Perugia - 5.9 Richter - IX Mercalli - Danni al paese e nelle zone limitrofe. Alcuni morti



    XVII secolo
    • 30 luglio 1627 - Capitanata e Benevento - Puglia, Campania XI Mercalli Il sisma rase al suolo San Severo, Torremaggiore e diversi centri limitrofi e provocò un maremoto sulle coste del Gargano, soprattutto presso il Lago di Lesina. Persero la vita diverse migliaia di persone - 4.500 morti

    • 8 giugno 1634 - Calabria - Molte abitazioni e chiese distrutte - 10 morti

    • 10 novembre 1634 - Matera - 5.3 Richter - VII Mercalli - La frazione di Timmari fu completamente inghiottita dal sisma

    • 27 marzo 1638 - Calabria - 7.0 Richter - XI Mercalli - Area molto vasta (Costa tirrenica, Valle del Crati, Valle del Savuto, Lametino, Serre occidentali). Distrusse oltre 100 centri abitati - 10.000 morti

    • 8 giugno 1638 - Crotonese, Calabria - 6.6 Richter - X Mercalli - Il terremoto colpì il versante orientale della Calabria, in particolare le località del Marchesato crotonese e le pendici orientali della Sila. Furono distrutti sei paesi con danni gravissimi in altri quindici; interessati anche territori che avevano subito danni gravissimi durante il recente terremoto del 27 marzo 1638. Produsse alterazioni geologiche ancora visibili in Sila - 1.000 morti

    • 7 ottobre 1639 - Amatrice, Rieti - 5.9 Richter - IX Mercalli - Molte vittime

    • 5 aprile 1646 - Livorno, Toscana - 5.1 Richter - VII Mercalli

    • 30 gennaio 1649 - Messinese - Attività sismica parossistica che dura circa due mesi. Crolla la chiesa Madre di Forza d'Agrò

    • 23 luglio 1654 - Sorano, Valle di Comino, Marsica 6.1 Richter - IX-X Mercalli Protraendosi fino al 12 agosto, causò migliaia di vittime martoriando dapprima gli abitati di Pontecorvo, Roccasecca, Piedimonte S. Germano, Atina, Alvito e successivamente quelli di Sora, Arpino, Isola del Liri; le cronache dell’epoca riferiscono che addirittura si spaccò il monte Corvo - 3.000 morti circa

    • 6 novembre 1659 - Calabria - IX-X Mercalli - Epicentro tra Sant'Eufemia e Squillace - Circa 2.000 morti

    • 1661 - Civitella di Romagna - A seguito del terremoto la Chiesa del Castello viene rifatta quasi del tutto

    • 1680 - Gavi, Alessandria - 4.8 Richter

    • 1686 - Napoli

    • 11 aprile 1688 - Faenza

    • 5 giugno 1688 - Sannio - XI Mercalli - Un immane terremoto rase quasi al suolo la città di Benevento, portando notevoli danni anche a molti comuni della provincia; i dispersi furono 163 che, insieme alle vittime, furono una cifra notevole se comparata ai 7000 abitanti che la città contava allora. Gravissimi danni subì anche la città di Napoli (crollo della cupola della chiesa del Gesù Nuovo e del tempio dei Dioscuri trasformato in basilica di San Paolo Maggiore, danneggiata la basilica di Santa Restituta). Avvertito intensamente anche in Abruzzo (con danni a L'Aquila) e Molise - 2.115 morti

    • 1690 - Atri, Abruzzo - Non si sa con precisione quanti furono i danni e i morti; crolla la chiesa di S. Francesco e si procede alla sua ricostruzione

    • 11 gennaio 1693 - Val di Noto, Sicilia e Calabria - 7.5 Richter - XI Mercalli- Rappresenta, assieme al terremoto del 1908, l'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici. L'evento ha provocato la distruzione totale di oltre 45 centri abitati, interessando con effetti pari o superiori al IX grado MCS una superficie di circa 5600 Km2 e causando circa 60000 vittime. La sequenza sismica che comprende questo terremoto con effetti davvero devastanti, e' iniziata il giorno 9 Gennaio 1693 e si e' protratta per circa 2 anni con un numero elevatissimo di repliche (circa 1500 eventi). L'evento principale (XI grado MCS) si e' verificato alle ore 9 della sera dell'11 Gennaio, dopo che alcune scosse di minore intensità (circa VIII grado MCS) si erano gia' fatte sentire la sera del giorno 9 e la mattina dello stesso giorno 11. Il numero più elevato di vittime e' stato registrato nella città di Catania, dove sono morti circa i 2/3 della popolazione.
    Le caratteristiche dell'evento principale consentono di considerarlo, per molti aspetti, simile al terremoto del 4 Febbraio 1169 e suggeriscono che la struttura sismogenetica sia posta in mare, non lontano dalla costa tra Catania e Siracusa. Una indiretta conferma di questa ipotesi e' fornita dal maremoto associato all'evento sismico che, anche in questo caso come nel 1169, ha colpito la costa ionica della Sicilia. La profondita' ipocentrale stimata per l'evento principale e' di circa 20 Km. 60.000 morti

    • 1693 - Napoli

    • 8 settembre 1694 - Irpinia e Basilicata - 6.9 Richer - XI Mercalli - Zona più colpita Benevento. Danni anche a Cava de' Tirreni. Risentimento anche in Abruzzo - 6.000 morti circa

    • 25 febbraio 1695 - Veneto - Distruzione e moltissime vittime

    • 10 giugno 1695 - Lazio, Abruzzo, Umbria - 5.9 Richter - IX Mercalli - Colpita soprattutto la zona di Viterbo e dintorni. Quasi totalmente distrutto Celano, nell'Aquilano - circa 200 morti



    XVIII secolo
    • 28 luglio 1700 - Friuli - Gravemente danneggiato l'abitato di Muina; danneggiata anche Ovaro

    • 14 marzo 1702 - Benevento - IX-X Mercalli - Alcuni danni fino a Napoli e in Irpinia - Circa 400 morti

    • 14 gennaio 1703 - Norcia, Umbria e Marche - 6.7 Richter - Distrutto quasi del tutto il paese di Avendita nel quale sopravvissero solo 29 abitanti, ed anche il Castello Innocente. Ad Ascoli Piceno il terremoto fu molto intenso ma non causò danni: per lo scampato pericolo fu eretto il Tempietto di Sant'Emidio alle Grotte. Anche Foligno scampò - tra i 6.000-9.000 morti

    • 16 gennaio 1703 - Montereale (L'Aquila), Abruzzo 6.2 Richter

    • 2 febbraio 1703 - L'Aquila - 6.7 Richter

    • XI Mercalli - Gravi danni anche a Paganica - Oltre 6.000 morti

    • 1704 - Ispica, Ragusa - Danneggiata la chiesa della SS. Annunziata

    • 3 novembre 1706 - Maiella - 6.6 Richter

    • IX-X Mercalli - Danneggiati l'Abruzzo e il Molise - Si verifico’ la distruzione di moltissime costruzioni nella città di Sulmona, tra le quali numerose Chiese - 1.000 morti

    • 27 giugno 1719 - Perugia e zone limitrofe - Ci furono alcune vittime, soprattutto a Norcia

    • 1 settembre 1726 - Palermo - 6.0 Richter - VIII-IX Mercalli - Gravi danni in tutta la città, crollano interamente alcuni quartieri e tutti gli edifici subirono lesioni più o meno gravi. Alcuni leggeri danni anche a Trapani - 250 morti

    • 6 gennaio 1727 - Ispica - Gravemente danneggiata la basilica di Santa Maria Maggiore

    • 12 maggio 1730 - Avendita, Umbria - 6.1 Richter - IX Mercalli - Avvertito anche nelle Marche, Abruzzo e Lazio. 500 feriti - Oltre 200 morti

    • 20 marzo 1731 - Foggia, Puglia - 6.3 Richter - IX Mercalli Sciame sismico distrugge quasi totalmente la città, colpisce l'area del Foggiano e la parte settentrionale della provincia di Bari (Barletta, Canosa di Puglia e Molfetta) - oltre 2.000 morti

    • 1731 - Napoli

    • 29 novembre 1732 - Irpinia - X-XI Mercalli - Intensità - Colpì un’area che andava da Napoli a Melfi, con effetti maggiormente disastrosi in Irpinia. Circa 20 comuni furono interamente distrutti ed effetti distruttivi più o meno gravi coinvolsero 67 paesi. Forti scosse anche l'anno seguente - 1.942 morti (approssimativi)

    • 29 gennaio 1733 - Irpinia - Alcuni danni. Probabilmente replica del sisma del novembre precedente

    • 24 aprile 1741 - Castelplanio e la Vallesina, Marche - Distrusse, tra l'altro, una parte del campanile della chiesa di San Bernardino a Urbino

    • 27 gennaio 1742 - Livorno - 5.1 Richter - VI-VII Mercalli

    • 20 febbraio 1743 - Nardò, Salento - IX Mercalli - Terremoto che distrusse in buona parte la città di Nardò e di Francavilla Fontana - 112 morti (solo a Nardò)

    • 17 aprile 1747 - Umbria e Marche - IX Mercalli - Provocò crolli e danni abbastanza gravi - Almeno 1 morto

    • 27 luglio 1751 - Gualdo Tadino, Perugia - Gravemente danneggiata la città che perde le sue caratteristiche tardo-medievali

    • 30 marzo 1753 - Pinerolo e Val Chisone, Piemonte - Numerose vittime. Per le frequenti scosse di assestamento molte persone dimorarono all'aperto per 3 mesi

    • 6 agosto 1757 - Siracusa

    • 6 ottobre 1762 - L'Aquila - 5.9 Richter

    • IX-X Mercalli - Quasi interamente distrutta Poggio Picenze - Circa 500 morti

    • 8 gennaio 1771 - Livorno - 5.0 Richter - VI-VII Mercalli

    • 3 giugno 1781 - Appennino al confine tra Marche settentrionali, Umbria e Toscana - Due fortissime scosse a distanza di circa 10 minuti l'una dall'altra. Il massimo danneggiamento si ebbe nell'area di Piobbico e Cagli

    • 5 febbraio 1783 - Calabria e Sicilia - 7,4 Richter - XI Mercalli - La crisi sismica conosciuta come ‘Terremoto della Calabria del 1783’ durò quasi 3 anni e fu caratterizzata da 5 scosse catastrofiche dell’XI grado della scala Mercalli (5, 6 e 7 Febbraio, 1 e 28 Marzo 1783) e da varie centinaia di scosse ‘minori’ (alcune delle quali del IX grado, come quella del 26 Aprile 1783) . Le scosse interessarono l’intera Calabria meridionale e, in parte, la Sicilia orientale (Messina). Fu senza dubbio uno dei terremoti più catastrofici che abbiano mai colpito il nostro Paese: centinaia furono i paesi completamente distrutti; i morti per cause dirette furono quasi 30.000 (6,7% della popolazione), ai quali se ne dovettero aggiungere altri 5.000 per malattie e stenti negli anni successivi. Il territorio subì drammatici cambiamenti morfologici e idro-geologici : frane, smottamenti e crolli cambiarono la geografia della regione, il corso dei fiumi e la morfologia delle coste, e nacquero oltre duecento nuovi laghi, alcuni dei quali di notevoli dimensioni - 50.000 morti

    • 1785 - Monterchi, Valtiberina (Toscana) - Un terremoto distrugge la chiesa di Santa Maria di Momentana alle pendici della collina di Monterchi, dalla quale viene recuperato l'affresco della Madonna del parto di Piero della Francesca

    • 10 marzo 1786 - Sicilia nord-orientale e Provincia di Messina - Violento terremoto con epicentro nel Golfo di Patti. Crolli e gravi lesioni a Patti, San Piero Patti, Tindari, Naso, Milazzo. Leggeri danni anche a Messina

    • 1786 - L'Aquila, Abruzzo - VIII Mercalli

    • 30 settembre 1789 - Città di Castello e Sansepolcro - 5.8 Richter - IX-X Mercalli - Diversi danni. Crollo di tetti, con conseguente sfondamento di volte e solai e perdita di coesione delle pareti. Molte le vittime. Sequenza sismica di una decina di giorni - Circa 500 morti

    • 1791 - Lucoli, L'Aquila - VIII Mercalli

    • 11 ottobre 1791 - Umbria - Lesioni e ulteriori crolli agli edifici già colpiti dal terremoto del 1789

    • 3 o 12 giugno 1794 - Benevento, Campania

    • febbraio 1796 - Arezzo, Toscana - Forti scosse vengono avvertite ad Arezzo e provincia

    • 26 maggio 1798 - Siena - Una forte scossa di terremoto alle ore 13.10 provoca alcune vittime e numerosi danneggiamenti agli edifici della città, incluso il Duomo

    • 28 luglio 1799 - Marche - 5.9 Richter - IX Mercalli - Tre scosse di forza crescente, intorno alle ore 14, 19 e 23, causarono gravissimi danni nell'area compresa tra Camerino, Sarnano, Cessapalombo e San Ginesio. Cessapalombo fu quasi distrutta; quasi altrettanto gravi furono i danni in altri 6 paesi. Repliche di minore energia nella notte e sempre più lievemente fino al mese di settembre - 100 morti circa



    Terremoti in Italia nel XIX secolo

    • 12 maggio 1802 - Lombardia - VIII-IX Mercalli - L'epicentro del terremoto fu nei dintorni di Soncino, in provincia di Cremona. Molti danni e diversi crolli. Morirono due persone.

    • 26 luglio 1805 - Campania e Molise - 6.5 Richter - X Mercalli - Il sisma avvenne alle ore 22:00. A Napoli grazie alla soprelevazione dell'edificio del Real Museo Borbonico il gran salone regge durante il terremoto. A Campobasso gravi perdite umane e materiali, fra cui il duecentesco convento dei Celestini - 5.573 morti

    • 26 agosto 1806 - Lazio, Colli Albani, Roma - 5.8 Richter - VIII-IX Mercalli - È stato il più violento terremoto prodotto dal Vulcano dei Colli Albani. Ebbe i massimi effetti, provocando moltissimi morti e feriti, nei paesi di Rocca di Papa, Velletri, Genzano e danni gravi in altri 14 paesi limitrofi (Nemi, Frascati, Lanuvio, Zagarolo ecc.). Interi quartieri, palazzi, chiese, cattedrali e conventi crollarono. Danni anche a Roma. La scossa fu avvertita fino a Napoli. Gli abitanti, spaventati, di Roma e dei Colli Albani organizzarono messe solenni e processioni in onore della Beata Vergine. A Nemi, vi fu la comparsa momentanea di un piccolo bacino sulfureo; fu notata un'insolita e grande agitazione delle acque del mare a sud di Roma e un abbassamento del livello delle acque del Tevere. Un pubblico consiglio decretò di celebrare la data del 26 agosto per ricordare l'evento - molte vittime

    • 2 aprile 1808 - Pinerolo, Val Pellice e Val Chisone, Piemonte - VIII Mercalli - Molti crolli di edifici

    • 1812 - Marca trevigiana

    • 3 aprile 1814 - Livorno, Toscana - 5.2 Richter - VI-VII Mercalli

    • 20 febbraio 1818 - Catania - 6.2 Richter - Epicentro a Zafferana Etnea. 29 vittime sepolte dalle macerie della Chiesa Madre.

    • 23 febbraio 1818 - Liguria - Epicentro al confine con la Francia. Terremoto fortissimo e rovinoso a Sanremo e Porto Maurizio; gravi danni ad Alassio e Diano Castello. Le scosse più o meno forti perdurarono per tutto l’anno.

    • gennaio 1819 - Liguria - Terremoto fortissimo lungo tutta la Riviera Occidentale; rovinoso a Porto Maurizio e San Remo

    • 1820 - Castelbuono - Crolla la chiesa della Matrice Nuova

    • 5 marzo 1823 - Palermitano - VIII-IX Mercalli - Lesioni Gravi e crolli nei comuni della costa tirrenica della Sicilia tra Palermo e Patti. Danni più gravi a Naso, Palermo, Ciminna, Godrano. La scossa fu avvertita in tutta la Sicilia - 20 morti circa

    • 1 febbraio 1826 - Basilicata - IX Mercalli - Colpì gravemente Melfi, Potenza, Tito e Satriano. Molti danni. I morti furono tanti, non si conosce il numero esatto

    • 1828 (notte tra l'8 e il 9 ottobre) - Alto Monferrato, Piemonte - 5,6 Richter - VIII Mercalli - Nella notte tra l'8 e il 9 ottobre 1828, nell'alto Monferrato, intorno alla Valle Scrivia, un forte boato preannunciò una violenta scossa, che durò 10 secondi circa. Non vi furono però danni gravissimi. Nei giorni successivi diverse le scosse di assestamento, e molta gente preferì accamparsi all'aperto.

    • 1 giugno 1829 - Lazio, Colli Albani, Roma - 4.7 Richter - VII Mercalli - Già dal 22 maggio 1829, il Vulcano dei Colli Albani, iniziò un periodo sismico che si protrasse fino a Luglio dello stesso anno. Almeno 300 furono le scosse di forte intensità, la più forte delle quali avvenne il 1 giugno. Gravi danni con case lesionate e discreti crolli ad Albano Laziale e Marino. Vi furono danni anche a Monte Cavo, Palazzolo, Castel Gandolfo e Rocca di Papa. Danni più lievi subirono Grottaferrata, Frascati, Nemi, Genzano, Civita Lavinia, Galloro ed Ariccia. La scossa fu ben avvertita anche nella vicina Roma. L'abbandono delle abitazioni già con le prime scosse di maggio scongiurò feriti e vittime. Alcune delle scosse produssero rombi, odore di zolfo, emanazioni di gas acido carbonico ed altri pericolosi vapori dal sottosuolo

    • 13 gennaio 1832 - Area umbro-marchigiana 5,1 Richter - 40-50 morti circa

    • 1832 - Calabria, Crotonese - X Mercalli - Più di 200 morti

    • 1833 - Calabria centrale - Danni per 60 mila ducati nel comune di Amaroni (Catanzaro) - 4 morti

    • 12 ottobre 1835 - Calabria, Cosenza - Molti danni in gran parte del cosentino - Oltre 240 feriti - 115 morti circa

    • 25 aprile 1836 - Calabria - Colpì in Calabria soprattutto Rossano, dove gran parte dell'abitato andò distrutto - oltre 200 morti

    • 14 febbraio 1838 - Umbria - Crollo di molti edifici. Forse collegate a questo terremoto le due forti scosse senza danni avvertite a Spoleto il 5 gennaio dello stesso anno

    • 1845 - Matera - VI Mercalli

    • 1846 - Fauglia - Fu gravemente danneggiata la Chiesa di Santa Lucia a Luciana, e crollò la Chiesa di San Lorenzo

    • 11 gennaio 1848 - Sicilia Sud-Orientale - Percepita in tutta la Sicilia e a Malta. Augusta è la città più colpita. Danni a Catania e Siracusa

    • 14 agosto 1851 - Basilicata - X Mercalli - I maggiori effetti si ebbero nella zona del Vulture. Praticamente distrutte Barile e Melfi - 1.000 morti circa

    • 9 aprile 1853 - Irpinia - IX Mercalli - Crolli parziali o totali di edifici e danni diffusi. Centro più colpito Caposele - 13 morti

    • 12 febbraio 1854 - Calabria, Cosentino - 5,6 Richter - Circa 500 morti

    • 16 dicembre 1857 - Basilicata e Campania - 6.9 Richter - IX Mercalli Nell'abitato di Montemurro oltre 3000 vittime su una popolazione di 7500 abitanti. Tutti i comuni della provincia di Salerno e di Potenza vennero quasi completamente rasi al suolo. Fu avvertito fino a Terracina - 12.000 morti circa

    • 22 agosto 1859 - Umbria - Danni più gravi a Norcia, dove crollarono il Municipio, Porta Romana e il campanile del Duomo. Danni ingenti e inagibilità nelle chiese di S.Agostino e S.Francesco. Sulle 676 abitazioni che c'erano, ne sopravvissero solo 600 - 101 morti

    • 18 luglio 1865 - Macchia di Giarre - Contrada Fondomacchia: 47 feriti, circa 150 edifici distrutti - 64morti

    • 4 ottobre 1870 - Calabria centrale - Più di 500 morti

    • 12 marzo 1873 - Marche meridionali - 5,9 Richter - VIII-IX Mercalli - Danni, ma non ci furono vittime

    • 29 giugno 1873 - Provincia di Belluno - X Mercalli - Danni e vittime anche nel trevigiano orientale - Decine di morti

    • 12 luglio 1873 - Val di Comino - VII-VIII Mercalli - Lesioni e alcuni crolli

    • 6 dicembre 1875 - Provincia della Spezia - 6,2 Richter - Sentito fortemente anche a Massa, Carrara, Sestri Levante e Genova. Qualche danno agli edifici a La Spezia

    • 1878 - Umbria - 5,3 Richter

    • 10 settembre 1881 - Abruzzo meridionale - VIII Mercalli - Area pedemontana orientale della Majella. Principali località interessate: Orsogna (epicentro), Guardiagrele, Ortona, Lanciano - 10 morti

    • 28 luglio 1883 - Casamicciola, Isola d'Ischia - 5.2 Richter - XI Mercalli - Un terribile sisma distrugge gran parte della cittadina termale di Casamicciola. 762 feriti - 2.313 circa

    • 10 giugno 1884 - Abruzzo, Marche - Terremoto sulla costa abruzzese tra Pescara ed Ascoli, avvertito anche nell'entroterra. Danni a Penne, Atri e Città Sant'Angelo

    • 17 settembre 1885 - Irpinia - Danni sensibili a Benevento, avvertito forte anche in Provincia di Avellino e nella Valle Caudina

    • 23 febbraio 1887 - Diano Marina, Liguria - 6,5 Richter - X Mercalli - Un violento sisma sconvolge l'attuale provincia di Imperia. Diversi i comuni semidistrutti dal terremoto. Oltre 1.000 feriti e 100.000 senzatetto - 644 morti

    • 1888 - Teramo, Abruzzo - Distruzioni di casali

    • 1889 - Abruzzo, Lazio - Terremoto fra Sulmona e Castel di Sangro con propagazione fino a Cassino. Danni agli edifici

    • 10 agosto 1893 - Gargano e Irpinia - Danni e vittime

    • 8 agosto 1894 - Versante orientale dell'Etna - Colpisce un'area alquanto ristretta. Gravi danni ad Acireale, Santa Venerina, Zafferana Etnea - 15 morti

    • 16 novembre 1894 - Stretto di Messina, Sicilia-Calabria - Un violento terremoto con epicentro a Palmi (RC) causa circa 100 morti, più di mille feriti e centinaia di senzatetto nelle province di Messina e Reggio Calabria. Inizia così, nell'area dello Stretto di Messina, un periodo di grande instabilità sismica che originerà i terremoti in Calabria del 1905 e 1907 seminando morte e distruzione e culminando nel grande terremoto del 1908. 100 morti circa

    • 19 luglio 1899 - Lazio, Colli Albani, Roma - 5.2 Richter - VIII-IX Mercalli - È stato il terzo più violento terremoto prodotto dal Vulcano dei Colli Albani (dopo quelli del 1806 e del 1438) e colpì sia tutta l'area dei Colli Albani che Roma. Ebbe i massimi effetti a Frascati e Marino dove causò crolli e lesioni gravi. Molte ville storiche, come villa Torlonia, Senni, Rasponi, Aldobrandini, Muti e il palazzo della Ruffinella, subirono danni, gravi lesioni e strapiombamenti. Vi furono alcuni crolli parziali e lesioni a Grottaferrata, Zagarolo, Rocca di Papa, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Genzano, Ariccia, Albano Laziale, Castel Gandolfo. A Roma si ebbero crolli parziali e lesioni, anche in monumenti importanti, la chiesa del Gesù, S.Giovanni in Laterano, palazzo Chigi, palazzo Sciarra, mura aureliane. Non ci furono morti, ma moltissfimi feriti a Roma, Frascati, Montecompatri e Albano Laziale. La scossa provocò emanazioni di anidride carbonica e agitazione del lago vulcanico di Albano



    Terremoti in Italia nel XX secolo

    • 1901 - Salò - 5,6 Richter - VIII Mercalli - Grave sisma mette in ginocchio la città, parecchi danni anche sul Lago di Garda. Non ci furono vittime

    • 1904 - Marsica - IX Mercalli

    • 8 settembre 1905 - Nicastro (oggi Lamezia Terme), Calabria - 7,0 Richter - XI Mercalli - Epicentro nel golfo di Santa Eufemia, con gravi danni ai centri abitati circostanti - 557 morti

    • 23 ottobre 1907 - Calabria meridionale - 5,9 Richter - VIII-IX Mercalli Canolo (provincia di Reggio Calabria). Danni e vittime - 167 morti

    • Dicembre 1907 - Irpinia - Alcune lesioni

    • 28 dicembre 1908 - Calabria e Sicilia - 7,2 Richter - XI-XII Mercalli - Il terremoto del 28 Dicembre 1908 rappresenta, come già ricordato a proposito del terremoto della Val di Noto del 1693, uno dei due eventi sismici più catastrofici che la storia italiana ricordi. L'evento sismico di maggior intensità (XI grado MCS) si e' verificato nelle prime ore del mattino del 28 Dicembre ed e' stato seguito, nello stesso giorno, da tre repliche che hanno raggiunto intensità massima pari all'VIII grado della scala MCS. La profondità ipocentrale dell'evento principale e' stata stimata a circa 15-20 Km, in corrispondenza dello Stretto di Messina. Malgrado il terremoto venga comunemente ricordato in letteratura come il "terremoto di Messina", gli effetti di massima intensita' sono stati registrati nella città di Reggio Calabria, dove i danni percentuali al patrimonio edilizio e la perdita di vite umane sono stati certamente più elevati. I danni assoluti sono stati, però, decisamente maggiori a Messina, e ciò in virtù del fatto che la città di Messina era a quel tempo molto più densamente popolata (circa 90.000 abitanti contro i 60.000 di Reggio Calabria). Il terremoto e' stato associato ad una violenta onda di maremoto che ha interessato le coste siciliana e calabrese, (13 m di alt nella costa calabra) confermando la localizzazione in mare dell'epicentro - 120.000 morti

    • 7 giugno 1910 - Irpinia - Basilicata - 5,9 Richter - VIII-IX Mercalli - 50 morti circa

    • 15 ottobre 1911 - Area etnea, Sicilia - 5,3 Richter - X Mercalli - Maggiori danni a Giarre - 13 morti

    • 8 maggio 1914 - Linera, Sicilia - 5,3 Richter - IX-X Mercalli - ore 18:01. La scossa, molto violenta, distrusse quasi interamente il paese di Linera. Furono direttamente interessate Santa Venerina, Zafferana Etnea ed Acireale ma il terremoto fu avvertito distintamente in tutta l'area etnea - 70 morti circa

    • 13 gennaio 1915 - Avezzano, Abruzzo - 7,0 Richter - XI Mercalli - Furono distrutti dal sisma Avezzano e quasi tutto il territorio della Marsica. Ad Avezzano su 13.000 abitanti ne sopravvissero solo 3.000. Anche la cittadina di Sora, nel Lazio, fu distrutta, registrando circa 3.000 vittime. L'anno dopo scossa di 5.2 a L'Aquila - 33.000 morti circa

    1• 6 agosto 1916 - Province di Rimini e Pesaro-Urbino - VIII-IX Mercalli - Epicentro attorno al confine tra Marche e Emilia-Romagna - 4 morti

    • 26 aprile 1917 - Umbria e Toscana - 5,8 Richter - IX Mercalli - Furono distrutte dal sisma Monterchi e Citerna; ancheSansepolcro riportò danni, mentre furono provocati danni a tutti i centri urbani dell'alta valle del Tevere - 20 morti circa

    • 24 novembre 1918 - Giarre, Sicilia orientale - 4,3 Richter - 100 morti

    • 29 giugno 1919 - Mugello - 6,2 Richter - IX Mercalli - Con profondità ipocentrale tra 5 e 10 km, fu avvertita poco dopo le tre del pomeriggio. Il bilancio fu drammatico: si contarono oltre cento morti, quattrocento feriti e migliaia di senzatetto

    • 22 ottobre 1919 - Anzio - 5,4 Richter

    • 7 settembre 1920 - Garfagnana e Lunigiana, Toscana - 6,4 Richter - IX-X Mercalli - Terremoto con epicentro a Fivizzano - 300 morti

    • 1922 - Valcomino, Frosinone - Lazio

    • 2 gennaio 1924 - Senigallia - 5,6 Richter - VII-VIII Mercalli

    • 17 agosto 1926 - Isole Eolie - Crolli e gravi lesioni nell'isola di Salina, danni minori a Lipari e Filicudi.

    • 26 dicembre 1927 - Lazio, Colli Albani, Roma - 5,0 Richter - VIII Mercalli - È stato il quarto più violento terremoto prodotto dal Vulcano dei Colli Albani dopo quelli del 1806, 1438 e 1899. La scossa avvenne il 26 dicembre 1927 alle ore 15:06 GMT e colpì tutta l'area dei Colli Albani e Roma. Il paese più danneggiato fu Nemi, dove quasi tutte le abitazioni subirono crolli e gravi lesioni e vennero dichiarate inabitabili. Furono seriamente danneggiati anche tutti gli edifici pubblici e il medievale castello Orsini. Danni gravi furono riscontrati anche a Genzano, dove la scossa causò il crollo totale di una casa e moltissimi altri edifici risultarono "completamente sventrati", in particolare nella parte alta del paese, a ridosso del cratere vulcanico; A Lanuvio si ebbero lesioni, più o meno gravi, in tutti gli edifici. A Roma si ebbero lesione in vari edifici ed una vittima; Danni discreti furono segnalati anche ad Ariccia, Albano Laziale e Velletri. La scossa, avvenuta nel giorno della festività di Santo Stefano, colse quasi tutta la popolazione dei paesi più colpiti nelle vie; a questa fortunata coincidenza si dovette lo scarso numero di feriti e vittime. Il terremoto provocò frane, allagamenti e spaccature del terreno. Il lago vulcanico di Nemi ebbe violente variazioni del livello delle acque, che "bollirono" per un tempo notevole - 2 morti

    • 27 marzo 1928 - Carnia (Friuli) - 5,7 Richter - VIII-IX Mercalli - 11 morti

    • 10 aprile 1929 - Bologna - 5,0 Richter - VII Mercalli - Una lunga serie sismica danneggia le abitazioni di Bologna e delle aree rurali pedeappenniniche

    • 23 luglio 1930 - Vulture - 6,7 Richter - X Mercalli - Colpite la Campania, la Basilicata e la Puglia. I comuni più colpiti, dove crollò il 70 % degli edifici, furono Aquilonia e Lacedonia - 1.404 morti

    • 30 ottobre 1930 - Province di Ancona e Pesaro-Urbino - 6,0 Richter - VIII-IX Mercalli - Epicentro tra le provincie di Pesaro e Ancona, gli effetti maggiori si ebbero a Senigallia, ma furono colpite gravemente anche Fano, Montemarciano, Mondolfo, San Costanzo, Ancona. Diversi feriti e alcune vittime - 18 morti

    • 26 settembre 1933 - Majella, Abruzzo - 5,7 Richter - VIII-IX Mercalli - 12 morti

    • 18 ottobre 1936 - Prealpi trevigiane, Veneto e Friuli - 5,9 Richter - IX Mercalli - 19 morti

    • 15 gennaio 1940 - Palermo - VIII Mercalli - Danneggiate le vecchie costruzioni del centro storico - 50 feriti e 1 morto

    • 3 ottobre 1943 - Marche e Abruzzo - Epicentro tra Offida e Castignano, ampiamente coinvolta tutta la provincia di Ascoli Piceno. Molti danni e alcuni morti

    • 1945 - Alessandrino, Piemonte - 5,2 Richter - Nessun danno particolare

    • 13 giugno 1948 - Sansepolcro e province di Arezzo e Perugia - 4,9 Richter - VII-VIII Mercalli - La scossa fu risentita nell'area tra Arezzo e Perugia, e ha provocato danni nella maggior parte degli edifici di Sansepolcro, causando una vittima. La scossa è stata seguita da una forte replica e la sequenza è durata per circa una settimana - 1 morto

    • 18 agosto 1948 - Gargano - 5,6 Richter

    • 5 settembre 1950 - Gran Sasso, Abruzzo - VIII Mercalli

    • 1 settembre 1951 - Marche - 5,3 Richter - VII Mercalli - L'area di massimo danneggiamento fu in una zona montuosa al confine tra le province Ascoli Piceno e di Macerata. A Cessapalombo la maggior parte degli edifici fu dichiarata inagibile e la gente fu costretta a trasferirsi in alloggi di fortuna o all'aperto. Avvertita anche in Umbria, Lazio e Abruzzo, con leggeri danni nelle provincie di Perugia e Teramo.

    • 19 marzo 1952 - Linera - 5,9 Richter - VIII Mercalli - 0re 08:13. Diversi i danni agli edifici. Interessati i comuni di Santa Venerina, Zafferana Etnea ed Acireale. Il sisma fu avvertito in tutto il versante orientale dell'Etna - 2 morti

    • 24 giugno 1958 - L'Aquila, Abruzzo - 5,0 Richter - VIII Mercalli - Ore 6,07 GMT. Interessò la Media Valle dell'Aterno

    • 21 agosto 1962 - Ariano Irpino e Irpinia - 6,2 Richter - IX Mercalli - 17 morti

    • 1963 - Faenza

    • 31 ottobre 1967 - Mistretta (Provincia di Messina) - 5,9 Richter - Devastazioni e feriti a Mistretta, crollano antiche chiese ed edifici storici

    • 15 gennaio 1968 - Belice, Sicilia occidentale - 6,4 Richter - X Mercalli - Rase al suolo diversi paesi del trapanese e dell'agrigentino, tra cui ricordiamo Gibellina, Salaparuta, Poggioreale, Salemi, Partanna, Montevago, Santa Margherita di Belice e Menfi, rase quasi completamente al suolo - 370 morti

    • 20 gennaio 1968 - Rignano Flaminio

    • 6 febbraio 1971 - Lazio - 4,5 Richter - VIII-IX Mercalli - Semidistrusse Tuscania, danneggiando gravemente i monumenti romanici - 31 morti

    • 25 gennaio 1972 - Marche - 5,4 Richter - VII Mercalli - Colpì la città di Ancona

    • 14 giugno 1972 - Marche - 5,9 Richter - X Mercalli - Nuova scossa di terremoto di intensità superiore alla precedente dello stesso anno

    • 16 gennaio 1975 - Stretto di Messina - 4,7 Richter - Avvenne alle ore 09:45. Si tratta del sisma più forte avvenuto in quell'area da quello del 1908

    • 6 maggio 1976 - Friuli - 6,4 Ritcher - X Mercalli - Si registrò una serie di scosse inoltrate fino al mese di settembre, con vastissimi danni in tutto il Friuli, terremoto avvertito in tutto il Centro-Nord Italia, Slovenia, Austria. Si tratta del terremoto più forte del secolo per l'Italia Settentrionale - 989 morti

    • 15 aprile 1978 - Golfo di Patti (Provincia di Messina) - 6,1 Richter - Si registrò alle ore 23,33, provocando ingenti danni (crollano più di 70 edifici) e feriti a Patti e nei comuni limitrofi. Qualche crollo anche nei comuni della riviera ionica messinese. Molte persone colte da malore. Nessun morto

    • 19 settembre 1979 - Valnerina - 5,9 Richter - IX Mercalli - Il sisma provocò gravi danni a Norcia, Cascia e le aree limitrofe danneggiando i monumenti e provocando 5 morti e decine di feriti

    • 23 novembre 1980 - Irpinia e Basilicata - 6,9 Richter - X/XI Mercalli - Dopo la Seconda guerra mondiale, il più terribile terremoto in Italia. Furono devastate diverse zone tra la Campania e la Basilicata, con danni ingentissimi, soprattutto nell'area del Vulture. Vennero distrutti numerosi paesi. A Napoli, nel quartiere di Poggioreale, crolla un palazzo di diversi piani, provocando 52 morti. Danni ingenti nelle province di Avellino, Salerno, Benevento, Matera e Potenza. 8.000 i feriti e 250.000 senzatetto - 2.914 morti

    • 24 aprile 1984 - Livorno e Pisa - 5,7 Richter - VII Mercalli - Due scosse di terremoto, una alle 19.20 ed un'altra alle 21.46, con epicentro in mare tra Livorno e Pisa. Negli ospedali di Livorno e di Pisa sono state ricoverate non meno di cento persone colte da malore e da crisi nervose. Un centinaio gli edifici dichiarati inagibili - 3 morti

    • 29 aprile 1984 - Gubbio, (PG) - 5,2 Richter - La scossa principale venne registrata alle 05.03 GMT, le 07.03 italiane. Terremoto avvertito intensamente in tutto il Centro Italia. Gravi danni nel triangolo compreso tra Gubbio, Perugia e Assisi. A Gubbio vari crolli parziali in edifici pubblici e di culto. Diversi feriti. Il sisma ha lesionato 10587 edifici, di cui 243 giudicati danneggiati in modo irreparabile

    • 7 maggio 1984 - San Donato Val di Comino, (FR) - 5,9 Richter - Terremoto avvertito intensamente anche a Frosinone, Napoli, in Abruzzo, Campania e Molise, e ripetuto il giorno 11 maggio - 7 morti

    • 19 ottobre 1984 - Catania - Epicentro a Zafferana Etnea (CT). Centinaia di sfollati, danni ingenti al Palazzo Municipale e alla Chiesa Madre - 1 morto

    • 3 luglio 1987 - Marche - 4,9 Richter - VII Mercalli - Epicentro nella zona tra Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio e Fermo, all'epoca in provincia di Ascoli Piceno. Lievi danni alle strutture. Molta la paura

    • 5 maggio 1990 - Basilicata meridionale - VII-VIII Mercalli - Danni e 4 morti

    • 13 dicembre 1990 - Sicilia sud-orientale - 5,1 Richter - VIII-IX Mercalli - Gravi danni ad Augusta e Carlentini, molti danni nell'area del Val di Noto. Centinaia di feriti e 15.000 senzatetto - 17 morti

    • 26 maggio 1991 - Basilicata - VII Mercalli - Alcuni danni

    • 21 aprile 1995 - Riviera di Ponente - VII Mercalli - Avvertito intensamente nella Riviera dei Fiori e in Costa Azzurra, più lievemente nel Basso Piemonte. Panico ma lievi danni

    • 30 settembre 1995 - Gargano, Puglia - 5,2 Richter - VII Mercalli - Il sisma avvenne alle ore 11:14. L'epicentro localizzato in mare, al largo di Peschici (FG). A Foggia e provincia numerose crepe e crollo dei tetti di due chiese. Qualche ferito lieve ed alcuni anziani colti da malore. Avvertito anche a Bari, in Campania e in Basilicata. Alcuni edifici pubblici evacuati

    • 10 ottobre 1995 - Fivizzano, Lunigiana (Toscana) al confine con la Liguria - 5,0 Richter - VII Mercalli - Ore 7:53. Zone più colpite le provincie di Massa-Carrara (epicentro) e della Spezia in Liguria. Avvertita fino a Firenze, Genova, in Emilia-Romagna e in parte nella Pianura Padana, fino in Lombardia. Diverse abitazioni lesionate e caduta di calcinacci, edifici pubblici evacuati. Gravi danni solo nell'antico Palazzo Politeama di Carrara. Alcuni feriti

    • 15 ottobre 1996 - Reggio Emilia - 5,4 Richter - VII Mercalli - Verificatosi alle ore 11.56, ebbe come epicentro la zona compresa fra Bagnolo (RE), Correggio (RE) e Novellara (RE). Il sisma è durato circa un minuto e le scosse di assestamento sono proseguite in tutti i mesi successivi - 2 morti

    • 26 settembre-ottobre 1997 - Umbria e Marche - Due scosse di 5,8 e 6,1 Richter - X Mercalli - Furono coinvolte le zone di Colfiorito, Verchiano, Foligno, Sellano, Nocera Umbra, Assisi, Serravalle di Chienti, Camerino. Distrutte numerose frazioni del comune di Foligno ed altri centri, gravi danni alle città, soprattutto alle bellezze artistiche. Ad Assisi crolla una vela della volta Basilica superiore di San Francesco. Lo sciame sismico iniziò nella primaverà del 1997. La terra tremò a lungo, per più di un anno. I terremoti di magnitudo maggiore a 5 furono: il 26 settembre di 5.8 alle ore 2:33 dove due coniugi anziani morirono sotto le macerie della propria casa, la stessa mattina alle ore 11:42 ci fu una nuova scossa ancora più forte di quella notturna (6,1 Richter) dove rimasero uccise altre 9 persone, di cui 4 all'interno della Basilica di San Francesco, il 3 ottobre di magnitudo 5, il 7 ottobre di magnitudo 5.3, il 12 ottobre di magnitudo 5.1, il 14 ottobre di magnitudo 5.5, il 26 marzo 1998 di magnitudo 5.4. Si contarono 11 vittime, 100 feriti, 32.000 sfollati e oltre 80.000 case danneggiate

    • 9 settembre 1998 - Basilicata meridionale e Calabria settentrionale - 5,6 Richter - VII Mercalli - Epicentro localizzato fra i comuni di e Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore e Lauria. Un morto a Maratea, travolto da una frana innescata dal sisma, mentre si trovava all'interno della propria auto. Individuati diversi problemi di instabilità nell'area

    • 23 settembre 1998 - Provincia di Foggia, Puglia - 4,1 Richter - V-VI Mercalli

    • 25 gennaio 1999 - Romagna - Forlivese - 4,2 Richter - VI Mercalli

    • 14 febbraio 1999 - Golfo di Patti, Provincia di Messina - 5,2 Richter - La scossa avviene alle ore 12,45. Epicentro in mare, dinnanzi a Patti, lesioni e crollo di calcinacci in molti dei comuni vicini. Percepito in tutta la Sicilia, soprattutto nella riviera ionica messinese. Alcuni anziani colti da malore

    • 7 luglio 1999 - Appennino tosco-emiliano - 4,3 Richter - VI Mercalli

    • 29 dicembre 1999 - Valtellina, Provincia di Sondrio - 4,3 Richter - VI Mercalli

    • 11 marzo 2000 - Lazio orientale - 4,1 Richter - VI Mercalli - Epicentro tra i comuni di Cervara di Roma, Rocca Canterano e Canterano. Danni

    • 26 aprile 2000 - Mar Tirreno - 4,8 Richter - VII Mercalli - Il terremoto si verificò in mare a 25 km dalla costa sarda di Capo Comino, (NU)

    • 8 e 10 maggio 2000 - Faenza (RA) - 4,4 e 4,5 Richter - VI-VII Mercalli

    • 22 giugno 2000 - Appennino umbro - 4,3 Richter - VI Mercalli

    • 21 agosto 2000 - Piemonte meridionale - 4,8 Richter - VII Mercalli - Furono avvertite due scosse nel giro di una ventina di secondi tra le 19:14 e le 19:15, prima di 4,6 e poi la più forte di 4,8 Richter. Interessate le province di Asti e Alessandria. L'epicentro localizzato nella zona tra Nizza Monferrato, Canelli e Acqui Terme. Migliaia di segnalazioni di danni e crepe in abitazioni. Diverse le evacuazioni. Alcuni edifici rimasero inagibili per mesi. Sciame sismico fino ad ottobre




    Terremoti in Italia nel XXI secolo

    • 25 febbraio 2001 - Mar Ligure - 4,6 Richter - Epicentro tra la Liguria e Costa Azzurra. Avvertito fino in Piemonte

    • 17 maggio 2001 - Calabria, Golfo di Sant'Eufemia - 4,1 Richter - V-VI Mercalli

    • 17 luglio 2001 - Alto Adige - 5,2 Richter - VII-VIII Mercalli - Interessata la zona tra Merano e la Punta Cervina (Provincia di Bolzano) 3 morti

    • 19 luglio 2001 - Provincia di Asti - 4,2 Richter - VI Mercalli - Avvenuto alle 00:47. Praticamente stesso epicentro del sisma piemontese dell'anno precedente (precisamente tra i comuni di Cortiglione, Incisa Scapaccino e Nizza Monferrato, a cavallo con la Provincia di Alessandria). Avvertito sensibilmente dalla popolazione, preceduto da un boato, qualche calcinaccio caduto, ma nessun danno grave. Molta la paura

    • 26 novembre 2001 - Toscana - 4,3 Richter - VI Mercalli - Epicentro tra Sansepolcro e Anghiari

    • 14 febbraio 2002 - Carnia, Friuli - 4,9 Richter - VII-VIII Mercalli

    • 6 settembre 2002 - Sicilia settentrionale - 5,6 Richter - VIII Mercalli - L'epicentro fu localizzato in mare aperto a 35 km a nord-est di Palermo. Danni modesti

    • 29 ottobre 2002 - Sicilia orientale - 4,5 Richter - VI Mercalli - Il sisma si verificò alle ore 11:02. Comuni interessati Santa Venerina, Zafferana Etnea, Milo, Acireale e Giarre. Diversi i feriti, 1.300 i senzatetto, un quartiere interamente inagibile e danni estesi a diversi edifici, chiese e scuole. La scossa principale ebbe il suo epicentro a circa 2 km a nord-ovest di Milo. Altre scosse furono avvertite alle 16.49 e alle 17.40, quest'ultima del V° grado della Scala Mercalli, con magnitudo 4. Sciame sismico nei giorni successivi.

    • 31 ottobre 2002 - Molise - 5,4 Richter - VIII-IX Mercalli - San Giuliano di Puglia (CB). Crollata una scuola, dove morirono 27 bambini ed una maestra. Morirono inoltre altre due donne per il crollo delle loro case. Scosse anche nei mesi successivi. Danneggiati diversi comuni della regione e della Provincia di Foggia - 30 morti

    • 2 novembre 2002 - Ravenna - 4,1 Richter.

    • 13 novembre 2002 - Lago d'Iseo e Franciacorta - 4,2 Richter - V-VI Mercalli.

    • 11 aprile 2003 - Provincia di Alessandria e Appennino Ligure - 4,7 Richter - VI-VII Mercalli - ore 11:27. Con ipocentro a 15 km di profondità nel comune di Sant'Agata Fossili, fu avvertito in tutto il nord-ovest d'Italia. Diverse scuole furono evacuate; nei giorni successivi furono stimati danni per 80 milioni di euro in 58 comuni, con 300 sfollati, 5 000 case lesionate e diversi feriti, di cui uno grave.

    • 14 settembre 2003 - Bologna, Emilia-Romagna - 5,0 Richter - VII Mercalli - Il sisma si verificò alle ore 23:42, con ipocentro a 30 km a sud di Bologna, a 15–20 km di profondità. In questa zona non si registravano scosse così violente dal 1929. È stato avvertito in tutto il centro e nord Italia.

    • 12 luglio 2004 - Alpi Giulie - 5,2 Richter.

    • 24 novembre 2004 - Lombardia - 5,2 Richter - VIII Mercalli - Il sisma ebbe come epicentro Salò. Numerose le abitazioni danneggiate, 2.000 gli sfollati, per lo più rientrati nelle proprie case in pochi giorni. La frazione Pompegnino di Vobarno risultò il luogo più colpito. La scossa si registrò alle 23.59. Il Giornale Radio Rai diede la notizia 12 minuti dopo. Avvertito distintamente in tutto il nord Italia.

    • 15 luglio 2005 - Zona Forlì-Ravenna, Romagna - 4,6 Richter.

    • 22 agosto 2005 - Lazio - Anzio - Nettuno (RM) - 4.5 Richter - VII Mercalli - Il sisma si verificò alle ore 14, con epicentro a 5 miglia dalla costa laziale. Lievi danni e crepe in alcune abitazioni di Anzio, Nettuno e dintorni. Molta paura per le migliaia di bagnanti che affollavano le coste, da Roma a Latina, che avendo avvertito molto forte la scossa in spiaggia, fuggirono per paura di un eventuale tsunami, essendo ancora vivo il ricordo del terribile maremoto asiatico di 9 mesi prima (26 dicembre 2004). La scossa fu ben avvertita anche a Roma e Frosinone - 1 morto.

    • 8 settembre 2005 - Valle d'Aosta, confine italo-francese - 4,4 Richter.

    • 15 dicembre 2005 - Valle del Topino, Umbria - 4,2 Richter.

    • 27 febbraio 2006 - Monti Peloritani, provincia di Messina - 4,5 Richter - Avvenuta alle ore 5:34 del mattino ad una profondità tra i sette e i nove km. Avvertita distintamente sulla fascia tirrenica delle provincie di Messina e Reggio Calabria. Numerose le scosse di assestamento. Una donna muore di paura per la scossa, mentre altre due rimangono ferite mentre fuggono da casa. Nessun danno particolare.

    • 16 aprile 2006 - Appennino forlivese - 4,2 Richter.

    • 29 maggio 2006 - Gargano - 4,9 Richter - Il sisma si verificò alle ore 4:20 con epicentro localizzato sul Promontorio del Gargano. Venne avvertito in tutta la provincia di Foggia e in quelle limitrofe provocando il crollo della torre medievale di Castelvenere (BN); lievemente danneggiati alcuni edifici dei centri più vicini all'epicentro.

    • 26 ottobre 2006 - Isole Lipari, Calabria e Sicilia - 5,6 Richter - Il sisma ebbe come epicentro una zona a largo di Stromboli. Si registrò un successivo piccolo tsunami sulle coste dell'isola.

    • 30 luglio 2007 - Parmense - 4,2 Richter.

    • 28 dicembre 2007 - Frignano, Emilia-Romagna - 4,1 Richter.

    • 20 febbraio 2008 - Cassino, Provincia di Frosinone - 4,2 Richter - Avvenuta alle 9:06, con una profondità di circa 9 km. Lievi danni.

    • 1 marzo 2008 - Barberino del Mugello, Toscana - 4,2 - 4,1 - 4,0 Richter - Serie di scosse tra le 8:43 e le 11:43.

    • 19 marzo 2008 - Gargano - 4,4 Richter - Il sisma si verificò alle ore 15:38 a 45 km da Foggia, con una profondità di circa 30 km. Epicentro tra i comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Rodi Garganico e Vico del Gargano. Molta paura ma scarsi i danni.

    • 17 dicembre 2008 - Provincia di Cosenza, al largo della costa Calabra - 5,3 Richter - L'ipocentro del sisma fu localizzato in mare, a 45 km circa al largo di Paola (CS) a una profondità di 261 km. La distanza dalla costa e la profondità dell’evento ha attutito moltissimo il terremoto. Percepito comunque molto chiaramente in Sicilia e Calabria. Non ci furono particolari danni a persone o cose.

    • 23 dicembre 2008 - Emilia-Romagna - 5,1 Richter - Il sisma si verificò alle ore 16:24 locali. Non causò nessun ferito grave ma solo danni moderati ad alcuni edifici storici, ad esempio il Castello di Torrechiara, e a chiese dei centri più direttamente interessati nelle provincie di Parma e Reggio Emilia. Varie repliche nelle ore successive, ma di minore intensità, la più rilevante si è verificata alle ore 22:58, di magnitudo 4,7 e successivamente un'altra alle ore 00:35 di magnitudo 3,9.

    • 5 aprile 2009 - Emilia-Romagna - 4,6 Richter - Il sisma si verificò alle ore 22:20, con epicentro tra Forlì e Faenza. Fu percepito fino a Trieste per la profondità dell'ipocentro. Non si sono registrati particolari danni a persone o cose.

    • 6 aprile 2009 - L'Aquila, Abruzzo 5,9 Richter - VIII-IX Mercalli - Al momento è il più grave terremoto, per intensità e conseguenze, del XXI secolo in Italia. Il sisma, preceduto da diverse scosse con lievissimi danni nei giorni precedenti, e da alcune anche nel forlivese e in Friuli, è stato registrato in tutta la sua violenza alle ore 3:32 della notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile. La scossa, insieme a quelle che seguirono nei giorni successivi, anche fortissime seppure di grado inferiore, fu nettamente percepita in tutto il centro sud d'Italia, soprattutto a Teramo, Rieti e Pescara ma anche a Terni, Roma, Frosinone, Latina, Isernia, Campobasso, Napoli, Foggia, a settentrione, anche in tutta l'alta valle del Tevere, nelle province di Arezzo, Perugia, Macerata e nell'Appennino Tosco-Emiliano. La città dell'Aquila è stata evacuata dalla quasi totalità della popolazione. Gravissimi i danni agli edifici e al patrimonio storico-artistico dell'Aquila, e comuni limitrofi. Sono crollati la sede della Prefettura e un'ala della "Casa dello Studente" (con dentro diversi giovani, molti dei quali deceduti); seriamente lesionati l'Ospedale Regionale, le sedi dell'Università e la Questura. Letteralmente scomparsa la frazione aquilana di Onna, un paesino di soli 300 abitanti dove sono morte 41 persone. Nel complesso sono state accertate 308 vittime, più di mille feriti e circa 65.000 sfollati in tutta la zona - 308 morti.

    • 7 settembre 2009 - Palermo e Isole Eolie - 4.4 Richter - Ore 23.26 locali. Ipocentro in mare ad una settantina di km da Cefalù a profondità di 10–17 km. Avvertita dagli abitanti del golfo di Palermo e di Cefalù, dove una scuola è stata lesionata a causa della scossa. Altre piccole scosse si sono ripetute durante la notte e nei giorni seguenti: il 7 settembre una alle 23.56 e un'altra alle 0.43 con magnitudo 2.6. L'8 settembre alle 19.19 un'altra scossa di magnitudo 3.7 scuote le città siciliane sulla costa Tirrenica. Altre due scosse vengono registrate anche nelle Isole Eolie, una di magnitudo 2.9, l'altra (il 15 settembre) di magnitudo 4. Tanta paura, ripensando alla scossa di sette anni prima ma, per fortuna, nessun ferito.

    • 14 settembre 2009 - Barberino del Mugello - 4,2 Richter - Ore 22.04 locali. Ipocentro a 2 km da Barberino del Mugello a profondità di 3.5 km. La scossa è stata preceduta da un forte boato, ed ha lesionato 3 edifici (una chiesa e due appartamenti privati). Un ferito lieve e una donna deceduta dopo essere stata colpita da malore per la paura. Per la bassa profondità ipocentrale le onde sismiche superficiali sono state percepite con forte intensità anche a vari chilometri di distanza dall'epicentro, in un raggio che comprende le provincie di Firenze, Pistoia, Prato, Bologna e Modena. Successivamente alla prima si sono verificate più di 20 scosse di assestamento tutte di magnitudo inferiore a 2,8.

    • 20 settembre 2009 - Montefano, Marche - 4,6 Richter - Ore 5.50 locali. Epicentro tra i comuni di Montefano, Appignano e Santa Maria Nuova a profondità stimata di 37,7 km. Il sisma venne avvertito in tutta la regione. Non sono stati rilevati danni a persone o cose, solo molta paura tra la popolazione ripensando al triste evento dell'Aquila e a quello del 26 settembre 1997 che colpì Marche ed Umbria. Sono molte le telefonate arrivate alla Protezione Civile e ai Vigili del fuoco e molte sono le persone scese in strada e che hanno passato la notte fuori di casa temendo una nuova scossa. Scossa più forte degli ultimi 10 anni secondo gli esperti in quella zona.

    • 24 settembre 2009 - Gran Sasso, L'Aquila, Abruzzo - 4.1 Richter - Ore 18.15 locali. Epicentro tra i comuni di Barete, Capitignano, Pizzoli e L'Aquila. Il sisma è stato avvertito distintamente anche in alcune zone delle Marche. Nessun danno a persone o cose. Nella mattinata altre 2 scosse, la prima di 2.5 Richter nel distretto sismico dei Monti Reatini, la seconda di 2.1 Richter nel distretto sismico dell'Valle dell'Aterno.

    • 15 dicembre 2009 - Provincia di Perugia - 4.2 Richter - Ore 14.11 locali. Il sisma, a 9,2 km di profondità, ha colpito la zona tra Deruta, Perugia e Marsciano dove nelle frazioni di Spina e Castiglione della Valle diverse case sono state lesionate: crollati cornicioni, comignoli e calcinacci. Due feriti lievi. Per precauzione oltre 400 persone trascorreranno la notte fuori casa in attesa di una stima dell'agibilità. Una seconda scossa minore, di magnitudo 2,8, è stata avvertita dalla popolazione in un'altra zona, tra Spoleto, Castel Ritaldi e Campello sul Clitunno. Il mercoledì seguente restano chiuse alcune delle scuole nei centri dove il sisma è stato più forte.

    • 19 dicembre 2009 - Zona Etnea, Provincia di Catania - Sicilia - 4,3 - 4,6 Richter - Questo sciame si divide in due parti:la prima (40 scosse tra strumentali e alte magnitudo) cominciò con cinque scosse di magnitudo tra 2.6 a 2.9 (MAX magnitudo ora UTC 05.27 magn 2.9 a 6.9 km di profondità zona nord-ovest etna) che poi sfociarono in un 4.3 a 16 km di profondità. Dopo tale evento si registrarono 13 scosse da magnitudo 2.6 a 3.4(MAX magnitudo:ore UTC 07.42 magn 3.4, ore UTC 07.58 magn 3.3, ora UTC 08.01 magn.3.4, ora UTC 08.24 magn 3.2, ora UTC 05.36 magn 3.0, ora UTC 05.46 magn 3.0,ora UTC 05.40 magn 3.0, ora UTC 05.42 magn 2.9, ora UTC 05.57 magn 2.9 comprese tra 10 km e 32.6 km di profondità) con un 4.6 a 14 km di profondità nella zona più a est dell'etna rispetto al 4.3. Dopo il 4.6 si registrarono sei scosse da magnitudo 2.3 a 3.4(MAX magnitudo:ore UTC 9.13 magn. 2.8, ore UTC 09.17 magn 2.9 e ora UTC 18.08 3.4 comprese tra 10 e 15.9 km di profondità). Alle 12.43 ci fu il terzo evento più forte magn. 3.6 a 20 km di profondità in zona nord-ovest rispetto al 4.3 e sullo stesso parallelo ma leggermente più a est del 4.6. La seconda parte(23 scosse tra strumentali e alta magnitudo) avvenne il 23 dicembre 2009 quando ci fu una ripresa di sciame in zona ovest etna con dieci scosse. la più forte magnitudo 3.6(poco più a nord del 4.6 del 19 dicembre 2009) a 35.5 km di profondità e scosse comprese tra 2.4 e 3.0(MAX magnitudo ora UTC 14.27 magn 3.0 e ora UTC 14.29 magn 3.0 comprese tra 25.2 km e 33.3 km di profondita) eccetto un 2.3 ore UTC 21.45 a 10 km di profondità in zona est etna).Il 27 dicembre cinque scosse(strumentale 1.9 richter) da magnitudo 2.5 a 2.6 comprese tra 18.31 km e 28.05 km di profondità con l'eccezione di un 2.6 sul cono etneo a -0.48 km. L'11 gennaio 2010 un 3.0 a 4.6 km di profondita colpisce zona est etna, diversa dallo sciame del 19-23 dicembre 2009. Gli eventi principali(4.3 e 4.6) seppur profondi sono stati avvertiti dalla popolazione che temeva una eruzione simile al 2002. Fortunatamente data la profondità degli eventi gli esperti pensano ad un movimento di lava solidificata quindi da non ricondurre direttamente alla attività vulcanica. Comuni entro 10 km dagli epicentri sono Ragalna(CT), Randazzo(CT), Maletto(CT), Bronte(CT). Scuole evacuate dopo 4.3 ma nessun danno o ripresa eruttiva. Solo tanta paura ma nessuna chiusura di attività per danni o lesioni. Centinaia però le chiamate ai centralini dei Vigili del Fuoco con grande attenzione sul piano geologico dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia catanese (INGV CATANIA) e della Protezione Civile che si è subito attivata temendo una nuova eruzione o una scossa molto forte (20 febbraio 1818 MW 6.2). Molte persone hanno preferito nella giornata del 19 dicembre 2009 dormire in automobile

    Anni 2010
    • 12 gennaio 2010 - Province di Fermo e Macerata - Marche - 4,0 e 4,1 Richter - Ore 09:25 e 14.35 locali. Il giorno 12 gennaio 2010, alle ore 09:25 è avvenuto un sisma di magnitudo Ml 4.0, con epicentro nella zona tra Macerata e Fermo. Le località più vicine all’epicentro sono Colmurano e Gualdo entrambe in provincia di Macerata. La profondità epicentrale è di 25 km. Nella stessa zona, alle 14.35 (ore locale) si è verificata un’altra scossa di magnitudo Ml 4.1. Questi terremoti seguono alcuni eventi che si sono verificati a partire dal 7 gennaio con magnitudo tra Ml 2.5 e 3.0 e magnitudo massima Ml 3.9 registrata il 10 gennaio 2010. La sismicità è avvenuta a profondità tra i 15 ed i 25 km. Panico nelle scuole, lezioni sospese di ogni ordine e grado.

    • 2 aprile 2010 - Zona Etnea, Provincia di Catania - Sicilia - 4.2 Richter - Ore 22.04 locali. Il giorno 2 aprile 2010 un terremoto di magnitudo 4.2 della scala Richter ad 1 km di profondità colpisce il versante orientale dell'Etna nella zona di Piano Provenzana ed è seguita un minuto dopo 22.05 da un 3.9. L'evento viene seguito alle ore 22.21 locali da una replica di magnitudo 3.2[22] e alle 02.05 del giorno seguente dalla replica più forte magnitudo 3.6 a soli 1 km e 500 metri di profondità. Segni di un piccolo sciame in quella zona si erano evidenziati già nel dicembre 2009 con sciame di oltre 63 eventi tra magnitudo 2.6 e 3.6 con picchi di 4.3 e 4.6 ma a differenza dello sciame del 2009 dove gli eventi erano compresi tra i 16–30 km di profondità attualmente gli eventi solo tra 1-1.5 km. L'area del 4.2 era già nei precedenti giorni stata interessata da piccole scosse:il 2 aprile 2010 con magnitudo 2.2 a 15.9 km di profondità, il 1º aprile 2010 con magnitudo 2.0 a 1.33 km di profondità, il 30 marzo 2010 con magnitudo 2.2 a 16.3 km di profondità, il 15 marzo 2010 con magnitudo 2.8 a 29.6 km di profondità con epicentri la zona centro orientale dell'Etna. Secondo gli esperti dell'INGV l'evento fa parte di uno sciame che da più di 5 mesi interessa la zona etnea e assicurano che queste scosse sono originate dalla attività vulcanica e non dalla crosta terrestre infatti gli epicentri riguardano il condotto lavico del vulcano. L'evento principale è stato avvertito molto chiaramente dalla popolazione originandosi a profondità molto basse. Tanta paura ma nessun danno segnalato dalla sala situazioni della Protezione Civile solo alcune lesioni sulla strada provinciale che collega Linguaglossa alla stazione sciistica di Piano Provenzana.

    • 16 agosto 2010 - Isole Eolie, Provincia di Messina - Sicilia (Avvertita anche in Calabria) - 4.5 Richter - Ore 14.54 locali. La scossa è avvenuta ad una profondità di 19.1 km. Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina i comuni più vicini all'epicentro, localizzato in mare. Avvertita nettamente dalle popolazioni dell'arcipelago, della costa settentrionale siciliana e di quella occidentale calabra. Registrati alcuni smottamenti a mare di costoni rocciosi sull'Isola di Lipari, ma nessun danno rilevante a persone o cose.

    • 28 agosto 2010 - Monti Martani, Provincia di Perugia - Umbria - 4.0 Richter - Ore 09.08 locali. Il sisma, di magnitudo Richter 4.0, è avvenuto ad una profondità di 8.2 km. È stato localizzato nel distretto sismico dei Monti Martani. I comuni più vicini all'epicentro sono Castel Ritaldi, Giano dell'Umbria, Montefalco e Trevi. Secondo l'INGV, l'evento si inserisce senza anomalie nella normale sismicità della zona. Avvertito nettamente dalla popolazione in tutta l'Umbria e in tono minore in alcune regioni limitrofe, Lazio, Toscana e Marche, il terremoto non ha causato danni a persone o cose. Nelle ore successive ci sono state alcune scosse di assestamento modeste, tutte con epicentro meno profondo rispetto all'evento principale, di magnitudo attorno al 2.

    • 17 settembre 2010 - Tavoliere delle Puglie, Provincia di Foggia - Puglia - 4.4 Richter - Ore 14.20 locali. L'evento è avvenuto ad una profondità abbastanza elevata, 30.1 km nel Tavoliere delle Puglie. Il comune più vicino all'epicentro è Foggia (entro i 10 km), seguito da Carapelle, Orta Nova ed Ordona nel raggio di 20 km. La scossa è stata seguita, pochi minuti dopo, da un'altra lieve di magnitudo 2. Circa sette ore dopo, intorno alle 21, si è avuta un'altra replica, di magnitudo 3,3, questa volta ad una profondità leggermente minore, 26,6 km. Il sisma principale è stato nettamente avvertita da buona parte della popolazione, anche nelle regioni confinanti con la Puglia specie a Matera e Potenza, ma, grazie anche alla profondità dell'evento, non sono stati registrati danni a persone o cose.

    • 14 ottobre 2010 Provincia di Forlì-Cesena - Emilia Romagna 4.1 Richter - Ore 00.43 locali. Il terremoto è stato localizzato dall'INGV nel distretto sismico della zona di Rimini, ad una profondità abbastanza elevata, 35,2 km. I comuni più vicini all'evento sono Cesenatico, Gambettola, Gatteo, Longiano, Montiano, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone e Bellaria-Igea Marina. L'evento è stato avvertito nettamente dalla popolazione, anche nelle regioni limitrofe, ma non si sono registrati danni significativi.

    • 15 ottobre 2010 - Provincia di Catanzaro - Calabria - 4.1 Richter - Ore 07.21 locali. Il terremoto è stato localizzato dall'INGV nel distretto sismico della Piana di Sant'Eufemia - Catanzaro, ad una profondità di 35,4 km, sulla costa ionica. I comuni più vicini all'evento (entro i 10 km) sono: Catanzaro, Sellia Marina, Simeri Crichi e Soveria Simeri. L'evento è stato preceduto da alcune scosse di lieve entità nella giornata precedente ed è stato seguito da altre, sempre di modesta entità, nelle ore successive. Il sisma è stato avvertito dalla popolazione di tutta la Calabria, ma non sono stati registrati danni.

    • 3 novembre 2010 - Mare Tirreno 5.3 Richter - Ore 19.13 locali. Questo terremoto è stato il più forte per intensità del 2010. È stato registrato al largo del Tirreno, e ad una profondità molto elevata: 486,1 km. È stato collocato dall'INGV nel distretto sismico del Tirreno Meridionale B. Nessun comune nel raggio di oltre 90 km circa. Non sono stati registrati danni, e dai rilievi dell'INGV, malgrado la lontananza da tutte le coste italiane, la scossa è stata leggermente avvertita in un vasto raggio da Roma, Napoli, Palermo fin sul sud Sardegna.

    Anno 2011
    • 6 maggio 2011 - Zona Etnea, Provincia di Catania - Sicilia - 4.0 Richter - Ore 17.12 locali. Questo evento è inserito, similmente ai precedenti avvenuti in area etnea, in uno sciame sismico ben delineato. È stato registrato dallINGV ad una profondità di 22.2 km. Unico comune nel raggio di 10 km dall'epicentro è Randazzo. La scossa è stata preceduta da diverse di minore intensità, la notte precedente, ed è stata seguita da un elevato numero di repliche nei minuti e nelle ore successive, tra cui cinque di magnitudo superiore o uguale a 3. Secondo il questionario macrosismico dell'INGV, l'evento è stato avvertito in molti comuni dell'area etnea, maggiormente in quelli a nord-ovest del vulcano, i più vicini al sisma. Non sono stati comunque registrati danni.

    • 19 maggio 2011 - Mare Tirreno tra Calabria e Sicilia - 4.7 Richter - Ore 16.50 locali. Questo terremoto è al momento il più forte per intensità del 2011. È stato registrato nel Tirreno, in una zona molto al largo tra le coste di Sicilia e Calabria e ad una profondità molto elevata: 292,3 km. È stato collocato dall'INGV nel distretto sismico del Tirreno Meridionale B. Non sono stati registrati danni, e dai rilievi dell'INGV la scossa non sarebbe stata neanche percepita dalla popolazione.

    • 24 giugno 2011 - Costa siciliana settentrionale, Provincia di Messina, Sicilia (Avvertita anche in Calabria) 4.1 Richter - Ore 00.02 locali. Questo evento è stato registrato dall'INGV nel distretto sismico della Costa siciliana settentrionale, nella provincia di Messina, ad una profondità di 7,4 km, in una zona a cavallo tra la costa settentrionale dell'isola e i Monti Nebrodi. L'epicentro è risultato essere nel comune di Frazzanò. Gli altri comuni interessati, nel raggio di 10 km dall'evento, sono stati: Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capo d'Orlando, Capri Leone, Castell'Umberto, Ficarra, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, Naso, San Marco d'Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Sant'Agata di Militello, Sinagra, Tortorici e Torrenova, tutti nella provincia stessa. Nei giorni precedenti vi erano state alcune scosse, di magnitudo modesta, tutte o quasi intorno alla stessa profondità, 7 km. La scossa è stata ampiamente avvertita dalla popolazione di tutta la provincia interessata, abbastanza nettamente in quelle di Catania ed Enna, in piccola parte in quella di Palermo, mentre in tono decisamente minore nelle altre province siciliane. La scossa è stata seguita da alcune di assestamento di lieve entità. Solo grande paura, ma nessun danno né vittime

    • 12 luglio 2011 - Montefeltro - Appennino forlivese, Provincia di Forlì-Cesena, Emilia Romagna - 4.0 Richter - Ore 08.53 locali. Questo terremoto è inserito in una ben nota sequenza sismica, in atto nella zona del Montefeltro - Appennino forlivese, a partire dal 24 maggio 2011. In tale sequenza, che è avvenuta a più riprese, state registrate numerosissime scosse, di cui questo evento rappresenta la scossa più forte. Ha avuto una magnitudo Richter di 4.0 ed è stato registrato nel distretto sismico del Montefeltro, nell'Appennino forlivese a 7,8 km di profondità. I comuni di Galeata e Santa Sofia sono i più vicini all'epicentro, nel raggio di 10 km. A seguito della scossa sono stati evacuati temporaneamente i 22 pazienti dell'ospedale di Santa Sofia, per constatare se la struttura avesse riportato conseguenze. Per il resto, non sono stati registrati danni particolari. La scossa, distintamente avvertita, è stata seguita, circa venti minuti dopo, da un'altra, di magitudo leggermente più bassa, 3,9, anch'essa risentita nettamente dalla popolazione.

    • 17 luglio 2011 - Pianura padana, Provincia di Rovigo, Veneto - 4.5 Richter - Ore 20.30 locali. Questo evento, al pari del terremoto nel Tirreno del maggio precedente, è al momento il più forte per intensità del 2011. È stato registrato dall'INGV nel distretto sismico della Pianura padana veneta, con epicentro nella provincia di Rovigo, e precisamente nel comune di Trecenta. Altri comuni prossimi all'epicentro, nel raggio di 10 km, sono: Felonica, Bagnolo di Po, Calto, Castelmassa, Ceneselli, Ficarolo, Gaiba, Giacciano con Baruchella e Salara. La profondità è stata stimata in 8,1 km. Il terremoto è avvenuto in una zona definita a basso rischio sismico È stato preceduto, circa 8 minuti prima, da una scossa di magitudo 3.1, registrata sempre nella Provincia di Rovigo, ed è stato seguito, circa 8 minuti dopo, da una replica di lieve intensità, 2.8, registrata nella confinante provincia di Mantova. Trenitalia ha sospeso la circolazione di alcuni treni, per permettere ai tecnici di effettuare verifiche sulle linee ferroviarie nei pressi dell'epicentro. Molto panico e gente in strada in numerosissimi comuni, ma non sono stati registrati danni significativi. Il terremoto, secondo i dati raccolti dellINGV nel questionario "Hai sentito il terremoto?" è stato ampiamente risentito in tutto il Nord Italia, sino in Liguria.

    • 25 luglio 2011 - Alpi Cozie, Piemonte - 4.3 Richter - Ore 14.31 locali. Il sisma è avvenuto a una profondità di 25,1 km. L'epicentro del sisma è stato individuato nel comune di Pinasca, non distante da Torino.L'INGV lo ha collocato nel distretto sismico delle Alpi Cozie. Altri comuni nel raggio di 10 km sono: Cantalupa, Coazze, Cumiana, Frossasco, Giaveno, Inverso Pinasca, Perosa Argentina, Porte, Roletto, San Germano Chisone, San Pietro Val Lemina e Villar Perosa, tutti nella provincia di Torino. Percepito chiaramente in tutto il Piemonte e anche in alcune regioni limitrofe, come in Liguria. Non sono stati segnalati danni a persone o cose.

    • 20 ottobre 2011 - Val Trebbia, Liguria - 4.0 Richter - L'epicentro è stato individuato tra i comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto, entrambi in provincia di Genova. Altri comuni nel raggio che va dai dieci ai venti chilometri sono: Borzonasca, Carasco, Fascia, Favale di Malvaro, Fontanigorda, Gorreto, Lorsica, Mezzanego, Montebruno, Ne, Orero, Rovegno e San Colombano Certenoli, nella provincia di Genova; Cerignale, Corte Brugnatella, Ferriere, Ottone e Zerba in provincia di Piacenza. Non si segnalano danni a persone o cose.

    • 29 ottobre 2011 - Zona Lago di Garda, Provincia di Trento - 4.2 Richter - Ore 06:13 locali. Il sisma è stato registrato ad una profondità di 9,1 km nella Provincia di Trento, in una zona ad est del Lago di Garda, ai confini con la Provincia di Verona. I comuni prossimi al sisma, nell'arco di 10 km dall'epicentro, sono: Ala ed Avio nella provincia di Trento, Brentino Belluno, Ferrara di Monte Baldo e Sant'Anna d'Alfaedo in quella di Verona. Nelle ore immediatamente precedenti la scossa non è stata preceduta da alcun altro evento nella zona, mentre nelle ore successive è stata registrata una replica modesta di magnitudo 2.4 a 5,4 km di profondità. Distintamente avvertita dalla popolazione in buona parte del Nord-Est Italia, la scossa non ha fatto registrare danni significativi a persone o cose, ma solo chiamate allarmate ai centralini dei Vigili del fuoco.

    • 4 novembre 2011 - Costa calabra occidentale, Mar Tirreno - 4.0 Richter - Ore 12:22 locali. L'evento è stato registrato dall'INGV nel distretto sismico della Costa Calabra Occidentale, nel Mare Tirreno. La profondità del sisma è stata stimata in 351,3 km. Si è trattato di un evento isolato. Non è stato avvertito dalla popolazione.

    • 15 novembre 2011 - Costa siciliana settentrionale, Mar Tirreno (Avvertito anche in Calabria) - 4.0 Richter - Ore 05:59 locali. L'evento è stato registrato dall'INGV nel Mare Tirreno, al largo della costa siciliana settentrionale ed alla profondità di 7,7 km. Nessun comune nel raggio di 10 km, nove (tutti nella provincia di Messina) quelli più vicini, nel raggio di 20 km: Brolo, Capo d'Orlando, Capri Leone, Frazzanò, Mirto, Naso, San Marco d'Alunzio, Sant'Agata di Militello e Torrenova. Il sisma è stato seguito, nelle ore immediatamente successive, da alcune repliche, tutte di magnitudo inferiore al 3 e a profondità più o meno simile rispetto all'evento maggiore. Il terremoto, secondo il questionario dell'INGV, è stato percepito maggiormente dalla popolazione della costa siciliana settentrionale, nella fascia costiera che va da Sant'Agata di Militello a Barcellona Pozzo di Gotto, nell'entroterra nei pressi di Tortorici (già colpito da un sisma di magnitudo quasi simile di 4.1 nel giugno precedente), e nelle Isole Eolie. È stato invece risentito in tono minore nel tratto costiero nord occidentale, e in quello estremo nord orientale dal Golfo di Milazzo allo Stretto di Messina. Non sono stati registrati danni a persone o cose.

    Anno 2012
    • 25 gennaio 2012 - Prealpi Venete - 4.2 Richter - Ore 00:54 locali. L'evento è stato registrato dall'INGV in provincia di Verona alla profondità di 10.3 km. I Comuni più vicini sono: Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant'Anna d'Alfaedo.

    • 25 gennaio 2012 - Pianura Padana-Emiliana - 4.9 Richter. Ore 09:06 locali.
    L'evento è stato registrato dall'INGV in provincia di Reggio Emilia alla profondità di 33.2 km. I Comuni più vicini sono: Pomponesco e Viadana, in provincia di Mantova, Sorbolo in provincia di Parma, Boretto, Brescello, Campegine, Castelnuovo di Sotto, Gattatico, Poviglio in provincia di Reggio Emilia. La scossa è avvertita distintamente in tutto il centro-nord Italia.

    • 27 gennaio 2012 - Provincia di Parma - Emilia-Romagna - 5.4 Richter. Ore 15:53 locali. Epicentro in Emilia-Romagna, a Berceto, Corniglio e Monchio delle Corti. Ipocentro a circa 60 km di profondità. Danni alla chiesa di Gualtieri e alla Reggia di Colorno, eventuali altri danni sono ancora da verificarsi. A Massa cede la volta di una chiesa, mentre Palazzo Ducale ha riportato delle lesioni. A Carrara si segnala la caduta di vari cornicioni. Il terremoto è stato avvertito fino in Toscana e Alto Adige.

    • 25 febbraio 2012 - Mar Jonio tra Calabria e Sicilia - 3,7 Richter. Oggi pomeriggio alle 17:17 una scossa sismica di magnitudo 3,7 richter ha colpito il mar Jonio, a largo della costa siciliana orientale e a sud del reggino jonico, a una profondità di 28km. Dopo il terremoto di ieri sera nei pressi di Ustica, di magnitudo 4,2 richter, avvertito anche a Palermo, decine di nuove scosse, più deboli, hanno colpito Calabria e Sicilia. Non sono stati segnalati danni a persone o cose a seguito delle scosse di terremoto di ieri ed oggi nel sud Italia.

    • 26 febbraio 2012 - Mar Tirreno meridionale tra Calabria e Sicilia - 4.2 Richter. Ore 21:34 locali. Paura a Palermo per una forte scossa di terremoto avvertita alle 21,35 in città e in provincia. La scossa, breve ma piuttosto violenta, ha gettato nel panico la popolazione, soprattutto i residenti dei piani alti, molti dei quali si sono precipitati in strada per il timore di nuove scosse. Il centralino dei vigili del fuoco è stato subissato di chiamate, nessuna delle quali però ha segnalato danni a persone o cose. Anche la sala operativa della Protezione civile non ha segnalato alcun danno. Il sisma è stato di magnitudo 4.2 Richter, con epicentro in mare, tra il capoluogo siciliano e l'isola di Ustica (22 chilometri a est dell'isola) e a 43 chilometri di profondità. La scossa è stata avvertita in tutta la provincia e non solo: alcune segnalazioni di persone impaurite sono giunte anche da Cefalù, Trapani, Messina e Reggio Calabria. La scossa, secondo il database Iside dell’Ingv, è stata preceduta da ben 21 eventi sismici a partire dalla mezzanotte dell’altro ieri, due dei quali di magnitudo superiore a 2, registrati sempre nell’area del basso Tirreno. Altre due scosse di terremoto, in nottata, hanno interessato il basso Tirreno alle ore 00:31 e 00:38, rispettivamente di magnitudo 2,0 e 2,1 richter a una profondità di 10,4 e 75,1km. L’epicentro è stato, nel caso della prima scossa, in prossimità di Ustica e del litorale Palermitano, come per le tre precedenti scosse serali, mentre per l’ultimo terremoto si tratta di un’area ben più orientale, nei pressi della costa calabra.

    • 3 marzo 2012 - Irpinia - 3.6 Richter. Una scossa di terremoto pari alla magnitudo 3.6 della scala Richter è stata registrata alle 2:04 ora italiana in Irpinia. Il terremoto è stato localizzato dalle 29 stazioni della Rete Sismica Nazionale dell’INGV ad una profondità di 13.6 chilometri. I comuni più vicini all’epicentro sono Calabritto, Caposele, Lioni, Senerchia e Teora. Al momento non si hanno notizie di danni a persone e/o cose.

    • 5 marzo 2012 - Valle del Trebbia, Provincia di Genova, Liguria - 4.1 Richter. Ore 16:15 locali. La scossa è stata registrata dall'INGV nel distretto sismico della Valle del Trebbia, a cavallo tra il confine delle province di Genova e Piacenza, tra Liguria ed Emilia Romagna. La profondità è stata stimata in 10.5 km. I comuni più vicini all'epicentro (entro 10 km) sono risultati essere Rezzoaglio, Santo Stefano d'Aveto e Fontanigorda, appartenenti alla Provincia di Genova, e Ottone, appartenente invece a quella di Piacenza. Proprio in questa zona, con epicentro presso gli stessi comuni, nell'ottobre 2011 era stata registrata una scossa pressoché simile, di magnitudo 4. L'evento è stato risentito nettamente dalla popolazione, maggiormente nella stessa Liguria e nella città di Genova, ma non sono stati registrati danni rilevanti.

    • 13 aprile 2012 - Mar Tirreno meridionale - 4.2 Richter - Ore 08:21 locali.
    La scossa, registrata dall'INGV in mare a circa 10 km al largo della costa settentrionale siciliana e a 10 km di profondità. I comuni più prossimi all'epicentro sono posizionati a oltre 10 km di distanza dalla verticale e sono: Capaci, Carini, Isola delle Femmine, Palermo e Torretta, tutti compresi nel territorio della Provincia di Palermo. La scossa è stata avvertita distintamente nel capoluogo siciliano: molti cittadini si sono riversati in strada; non sono segnalati danni.

    • 20 maggio 2012 - Pianura Padana - 6.0 Richter - VII-VIII Mercalli - 7 morti. Ore 04.03.53: una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 della Scala Richter colpisce il centro - nord Italia, in particolare l'Emilia-Romagna. L'epicentro è a Finale Emilia (MO) e l'ipocentro a 6,3 km di profondità. Il sisma è stato avvertito in tutto il Nord Italia e Centro Italia.Si contano 7 vittime e ingenti danni a diversi edifici nel modenese e nel ferrarese.Al momento questo evento è il più forte per intensità registrato nel 2012 nel territorio italiano. Altre scosse oltre il magnitudo 4 si sono verificate nel susseguirsi dei giorni, la cui più forte replica è stata di 5.1 alle 15:18 sempre dello stesso giorno. In seguito alla scossa di 6 ne sta seguendo uno sciame sismico, con scosse tra i 2 e i 4 circa della Scala Richter.

    • 28 maggio 2012 - Pollino, Provincia di Cosenza, Calabria - 4.3 Richter. Ore 03:06 locali. Il sisma è stato registrato dall'INGV nel distretto del Pollino, in una zona di confine tra la Calabria e la Basilicata, tra le province di Cosenza e Potenza. La sua profondità è stata stimata in 3 km, dunque abbastanza superficiale. I comuni vicini all'epicentro sono tutti nella provincia di Cosenza: Castrovillari, Morano Calabro, San Basile e Saracena. Sono seguite diverse scosse di assestamento nelle ore successive, di cui la maggiore di magnitudo 3.2 a 8 km di profondità. L'evento è stato nettamente percepito dalla popolazione, gente spaventata in strada, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose.

    • 29 maggio 2012 - Pianura Padana - 5.8 Magnitudo momento VII-VIII Mercalli - 20 morti. Ore 09:00:03, scossa avvertita in tutto il Nord Italia, da Milano a Rimini, si contano 20 vittime e ingenti danni a diversi edifici nel modenese. Il sisma è stato seguito da diverse scosse di replica e da due repliche maggiori: una alle 12:55:57 (magnitudo momento 5.3) e una alle 13:00:02 (magnitudo momento 5.1).

    • 3 giugno 2012 - Pianura Padana - 5.1 Richter. Ore 21:20, non si rilevano danni a persone, crolli fra gli edifici già pericolanti in seguito alle scosse dei giorni precedenti.

    • 6 giugno 2012 - al largo di Ravenna - 4.5 Richter. Ore 06:08, non si rilevano danni a persone o cose.

    • 9 giugno 2012 - Province di Pordenone e Belluno - 4.5 Richter. Ore 04:04, si rilevano limitati danni ad alcuni edifici.

    • 15 giugno 2012 - Mar Ionio, tra Calabria e Sicilia - 3.8 Richter. Questa mattina alle 8.27 un movimento della terra ha fatto registrare un terremoto al largo del Mar ionio, tra Calabria e Sicilia. Il terremoto registrato ha riportato una magnitudo di 3.8 gradi sulla scala Richter ed è avvenuto a 35,1 km di profondità sotto la crosta terrestre. Si legge sul sito Cinquew che non è stato diramato l'allarme tsunami. La scossa non è stata avvertita dalla popolazione e non vengono segnalati danni a cose o persone in seguito al tremore. Sempre nello Ionio è stata registrata alle 10.25 di oggi una scossa di magnitudo 2.4 che non ha generato alcun danno e non è stata percepita dalla popolazione.

    • 4 luglio 2012 - Mar Ionio, tra Calabria e Sicilia - 4.7 Richter. Ore 13:12. Trema la terra tra la Calabria meridionale e la Sicilia orientale. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.7 con epicentro nel Mar Jonio, a 80 chilometri al largo della Calabria, nei pressi di Brancaleone in provincia di Reggio Calabria. Come confermato dall'Ingv di Catania il sisma e' stato ampiamente avvertito dalle popolazioni in molte aree delle due Regioni più meridionali d’Italia, da Catanzaro a Gela. Più forte è stata avvertita nel reggino jonico, nel messinese, nel catanese e nel siracusano, le aree più vicine all’epicentro, con la gente che è scesa in strada. Al momento non sono segnalati danni.

    • 4 luglio 2012 - Isole Lipari - 4.1 Richter. Ore 15:27. Scossa avvertita in modo leggerissimo anche a causa della profondità, oltre i 100 km. Evento non collegabile con quello avvenuto al largo del Mar Ionio.

    • 12 luglio 2012 - Mar Tirreno meridionale - 4.0 Richter. Ore 23:22 locali.
    La scossa, registrata dall'INGV al largo del mar Tirreno a circa 20 km a sud dell'Isola di Capri e 30 km a sud di quella di Ischia, è avvenuta alla elevata profondità di 479.6. Per tale ragione non è stata ampiamente risentita e non sono stati segnalati danni.

    • 27 luglio 2012 - Mar Tirreno tra Calabria e Sicilia - 3.5 Richter. Continua a tremare la terra tra Calabria e Sicilia, dopo le tante scosse delle scorse ore. Un nuovo sisma, di magnitudo 3.5 a 398.9km di profondità ha interessato stasera, alle 22:34, il basso Tirreno nei pressi del vulcano Marsili.

    • 12 agosto 2012 - Al largo del Promontorio del Gargano, Puglia - 4.1 Richter. Ore 03:21 locali. La scossa è stata registrata nel mare Adriatico, poco al largo del Promontorio del Gargano. La profondità è stata stimata in 8.4 km. L'unico comune nel raggio di 20 km dall'epicentro è Vieste, in provincia di Foggia. L'evento è stato avvertito nettamente in buona parte della Puglia, specialmente nella provincia interessata, ma non si sono registrati danni a persone o cose.

    • 14 agosto - Costa calabra occidentale - Al largo di Cosenza - 3.5 Richter. Un terremoto di magnitudo 3.5 è avvenuto alle ore 10:55:14 italiane al largo della costa calabra occidentale. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV alle coordinate 39.311°N, 15.435°E, ad una profondità ipocentrale di 200 chilometri. Non si sono registrati danni a persone o cose.

    • 29 agosto - Stretto di Messina - Epicentro a Scilla, Reggio Calabria - 4.6 Richter. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 ha colpito la provincia di Reggio Calabria all’1.12 della notte. La scossa ha avuto come epicentro le seguenti coordinate: 38.25°N, 15.709°E. Si è trattato di una scossa piuttosto profonda, con l’ipocentro localizzato a 45.4 km di profondità. L’epicentro s’è verificato nella terraferma, a meno di 100 metri dalla spiaggia di Marina Grande (Scilla), molto vicino alla linea ferroviaria, è stata avvertita nello Stretto di Messina, in modo particolare sulla sponda calabra e a Reggio Calabria. La popolazione ha avvertito distintamente la scossa e s’è impaurita. Numerose le telefonate giunte ai vigili del fuoco. La scossa è stata abbastanza lunga, una decina di secondi in tutto, a sentire le prime testimonianze, si è avvertita in maniera molto forte nella città di Reggio Calabria ma anche nelle province di Vibo, Catanzaro e Cosenza, è stata avvertita anche in gran parte della Sicilia centro-orientale.

    • 27 settembre 2012 - Sannio, Provincia di Benevento, Campania - 4.1 Richter. Ore 03:08 locali. La scossa è stata registrata dall'INGV nel distretto sismico del Sannio, in provincia di Benevento, ad una profondità di 11.4 km. I comuni più vicini all'epicentro, nel raggio di 10 km, sono Apice, Benevento, Calvi, Paduli, Pago Veiano, Pietrelcina, San Giorgio del Sannio, San Martino Sannita, San Nazzaro, San Nicola Manfredi, Sant'Arcangelo Trimonte. L'evento è stato preceduto e seguito da ulteriori scosse, di cui la maggiore con magnitudo 3.7. Il sisma è stato nettamente avvertito dalla popolazione, in quasi tutta la regione e maggiormente nella provincia interessata, ma non si sono registrati danni significativi. Le scuole di alcuni comuni sono rimaste chiuse il giorno stesso, per sopralluoghi atti a verificarne l'agibilità.

    • 29 settembre 2012 - Isole Eolie, Mar Tirreno, Sicilia - 4.2 Richter. Ore 02:39 locali. Il movimento tellurico è stato registrato nel distretto sismico delle Isole Lipari ed è avvenuto nel Mar Tirreno meridionale ad una profondità molto elevata, 256.1 km. Per questo motivo è stato scarsamente percepito dalla popolazione. I comuni più vicini all'epicentro sono quelli delle stesse Isole Lipari e cioè: Leni, Lipari, Malfa e Santa Marina Salina. Il terremoto può essere inserito nella normale attività sismica da sempre presente, in questa zona, a profondità molto elevate.

    • 3 ottobre 2012 - Valle del Trebbia, Provincia di Piacenza, Emilia Romagna - 4.5 Richter. Ore 16:41 locali. Il terremoto si è verificato nel distretto sismico della Valle del Trebbia, interessando maggiormente i comuni di Bettola, Farini e Morfasso, i più vicini all'epicentro, tutti nella provincia di Piacenza. La profondità è stata stimata in 32.2 km. Sono seguite repliche di lieve entità. Il terremoto è stato avvertito in Lombardia fino a Milano e in altre zone del Nord Italia. Nessuna segnalazione di danni rilevanti.

    • 16 ottobre 2012 - Costa calabra occidentale, Mar Tirreno, Calabria - 4.6 Richter. Ore 17:10 locali. Scossa verificatasi a 279.3 km di profondità al largo della Calabria nella provincia di Cosenza. Nessun comune entro 10 km dall'epicentro. Scarsamente avvertita dalla popolazione, data l'elevata profondità. Nessun danno.

    • 26 ottobre 2012 - Pollino - Provincia di Cosenza e Potenza - Calabria e Basilicata - 5.0 Richter - 1 morto. Ore 01:05 locali. Il terremoto si è verificato nel distretto sismico del Pollino ad una profondità di 6.3 km. La zona in questione era soggetta a una nota sequenza sismica in atto da almeno due anni, ma con scosse quasi esclusivamente di magnitudo inferiore a 3. I comuni più vicini all'epicentro, nel raggio di 10 km, sono Rotonda, in provincia di Potenza, e Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno, in provincia di Cosenza. È stato evacuato l'ospedale di Mormanno. Si registrano danni a edifici e a strade. L'unica vittima del sisma, indiretta, è stato un anziano di 84 anni, deceduto a Scalea, in seguito ad un infarto causatogli dallo spavento. La scossa è stata avvertita in Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.

    • 13 novembre 2012 - Piana di Gioia Tauro, Provincia di Reggio Calabria - 4.4 Richter. Ore 08:06 locali. Il sisma è stato registrato dall'INGV nel distretto sismico della Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. La profondità è stata stimata in 75.7 km. I comuni più vicini all'epicentro sono: Bagnara Calabra, Cosoleto, Delianuova, Melicuccà, Palmi, San Procopio, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Scido, Seminara e Sinopoli. Il movimento tellurico è stato avvertito dalla popolazione, non si sono registrati danni grazie alla profondità elevata in cui si è verificato.



    Terremoti più forti
    • Val di Noto, Sicilia orientale e Calabria meridionale (11 gennaio 1693) - 7,41 Mw - 60.000 morti
    • Messina e Reggio Calabria (28 dicembre 1908) - 7,24 Mw - 120.000 morti
    • Lamezia Terme, Calabria (8 settembre 1905) - 7,06 Mw - 557 morti
    • Lamezia Terme, Calabria (27 marzo 1638) - 7,00 Mw - oltre 10.000 morti
    • Avezzano, Abruzzo (13 gennaio 1915) - 6,99 Mw - 33.000 morti
    • Sannio e Molise (5 dicembre 1456) - 6,96 Mw - 30.000 morti
    • Montemurro, Basilicata (16 dicembre 1857) - 6,96 Mw - 12.000 morti
    • Reggio Calabria e Messina (5 febbraio 1783) - 6,91 Mw - 50.000 morti
    • Irpinia e Basilicata (23 novembre 1980) - 6,89 Mw - 2.914 morti
    • Irpinia e Basilicata (8 settembre 1694) - 6,87 Mw - 6.000 morti

    Terremoti più disastrosi
    • Messina e Reggio Calabria (28 dicembre 1908) - 7,24 Mw - 120.000 morti
    • Val di Noto, Sicilia orientale e Calabria meridionale (11 gennaio 1693) - 7,41 Mw - 60.000 morti
    • Reggio Calabria e Messina (5 febbraio 1783) - 6,91 Mw - 50.000 morti
    • Avezzano, Abruzzo (13 gennaio 1915) - 6,99 Mw - 33.000 morti
    • Verona (3 gennaio 1117) - 6,49 Mw - 30.000 morti
    • Sannio e Molise (5 dicembre 1456) - 6,96 Mw - 30.000 morti
    • Catania (4 febbraio 1169) - 6,60 Mw - 20.000 morti
    • Montemurro, Basilicata (16 dicembre 1857) - 6,96 Mw, 12.000 morti
    • Lamezia Terme, Calabria (27 marzo 1638) - 7,00 Mw - oltre 10.000 morti
    • Carinzia e Friuli (25 gennaio 1348) - 6,66 Mw - 10.000 morti

    Edited by Isabel - 25/7/2013, 20:07
     
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    Anno 2013
    • 4 gennaio 2013 - Monti Nebrodi, Sicilia - 4.3 Richter - Ore 08:50 locali. Avvertito anche a Reggio Calabria e provincia.
    Il terremoto si è verificato nel distretto sismico dei Monti Nebrodi, a cavallo delle province di Messina, Catania, ed Enna. ad una profondità di 10.1 km. I comuni più vicini all'epicentro, nel raggio di 10 km sono: Cesarò e San Teodoro nella provincia di Messina e Maniace in quella di Catania. Dopo il movimento tellurico iniziale, sono state registrate diverse repliche nelle ore successive, tutte attorno ai 2 gradi di magnitudo. Il sisma è stato avvertito dalla popolazione delle province interessate, fino a tutta la Calabria meridionale, tuttavia senza creare particolari danni.

    • 25 gennaio 2013 - Garfagnana, Toscana - 4.8 Richter - Ore 15:48 locali.
    Il terremoto si è verificato nel distretto sismico della Garfagnana. Il fenomeno è stato avvertito distintamente nella Toscana settentrionale e in gran parte del Nord-Italia, soprattutto a Bologna, Modena, Parma, Reggio nell'Emilia, ma anche a Milano e fino al confine di Stato. Non si hanno notizie di danni significativi. I comuni più vicini all'epicentro sono: Barga, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Fosciandora, Pieve Fosciana e Villa Collemandina, tutti ricadenti entro i confini della provincia di Lucca. Alla prima scossa (mainshock) ha fatto seguito uno sciame sismico intenso. Sono state 138 le repliche registrate nelle prime 24 ore, delle quali 27 con magnitudo maggiore o uguale a 2. Dall'analisi del meccanismo focale se ne deduce che il terremoto è avvenuto su di una faglia trascorrente in direzione NE-SW.

    • 12 febbraio 2013 - Provincia di Pordenone - 3.8 Richter - Ore 19:12 locali.
    Il terremoto si è verificato nel distretto sismico delle Prealpi Venete, con epicentro nel Parco naturale delle Dolomiti Friulane, a pochi km da Claut.

    • 16 febbraio 2013 - Provincia di Frosinone - 4.8 Richter - Ore 22:16:09 locali.
    Il terremoto si è verificato nel distretto sismico dei Monti Ernici-Simbruini, con epicentro in provincia di Frosinone, esattamente nel comune di Sora, ed è stato uno dei più forti terremoti registrati nella zona negli ultimi trent’anni. Avvertito nitidamente anche a Roma e a Latina. Una donna cardiopatica di 65 anni è morta in seguito allo spavento per la scossa.

    • 24 marzo 2013 - Mar Ionio Calabrese - 4.3 Richter - Ore 16:47 locali.
    La scossa si è verificata nel Mar Ionio, circa 50 km al largo, a sud-est della costa meridionale calabra. È avvenuta ad una profondità di 36.1 km. Risentita principalmente dalla popolazione della provincia di Reggio Calabria.

    • 13 aprile 2013 - Mar Tirreno Calabro/Siculo - 3.5 Richter - Ore 08:58 locali.
    Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata stamani, alle 8,39, nel distretto della Costa Calabra occidentale, dove ieri si era già verificato un altro movimento tellurico di minore intensità. La zona interessata è al largo delle coste calabresi e siciliane, tra le province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Messina. Proprio la distanza della costa ha evitato che il terremoto potesse causare danni a cose o persone.

    • 10 maggio 2013 - Costa occidentale della Calabria - 4.3 Richter - Ore 16:47 locali.
    Ieri sera una scossa di magnitudo 3.4 è stata chiaramente avvertita dalla popolazione della zona, fino a Cosenza. In particolare, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato il movimento tellurico nel distretto sismico della costa calabra occidentale con una profondità di 31,8 chilometri. La scossa è stata avvertita alle 22,41 tra le province di Vibo Valentia, Cosenza e Catanzaro, soprattutto sulla fascia tirrenica. Ma le case hanno tremato anche nell'area urbana cosentina.

    • 14 maggio 2013 - Costa calabra occidentale - 3.4 Richter - Ore 4:59.
    Proseguono le scosse di terremoto che negli ultimi tempi stanno interessando il distretto sismico della costa calabra occidentale. L'ultima scossa è stata registrata la scorsa notte, alle 4,59, dall'Istituto di geofisica e vulcanologia. Si tratta di un movimento tellurico con magnitudo 3.4 che non ha creato problemi. L'epicentro è stato, infatti, localizzato in alto mare, tra la Calabria e la Sicilia. Nei giorni scorsi, un terremoto della stessa magnitudo aveva creato paura a cavallo tra le province di Catanzaro Vibo Valentia e Cosenza.

    • 27 maggio 2013 - Tirreno meridionale calabro - 3.0 Richter - Ore 2:10.
    Due scosse di terremoto di magnitudo 3.0 e 2.2 si sono verificate alle 2:10 e alle 2:22 nel Tirreno meridionale calabro. Gli eventi, registrati dagli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), hanno avuto epicentro al largo della costa calabrese e siciliana, ed ipocentro a 262 e 114 Km di profondità rispettivamente.

    • 30 maggio 2013 - La Sila a Corigliano Calabro - 3.0 Richeter - Ore 02:30.
    Torna a tremare la terra in Calabria alle ore 02:30 di questa notte. Un scossa di Magnitudo 3.0 della scala Richter è stata registrata nel distretto sismico de La Sila. Epicentro presso i comuni di Corigliano Calabro, San Cosmo Albanese, San Giorgio Albanese e Vaccarizzo Albanese con profondità dell’ipocentro a 25.5 km. L’evento sismico è stato registrato in piena notte alle ore 02:30 ed è stato distintamente avvertito dalla popolazione nonostante l’ora notturna. Data la magnitudo comunque contenuta non si registrano danni ma soltanto spavento per gli abitanti che hanno avvertito il sisma.

    • 6 giugno 2013 - Nell'area del Pollino, tra Calabria e Basilicata - 3.0 Richter - Ore 11:26.
    Non si placa lo sciame sismico che interessa diverse aree della Calabria. Una scossa di terremoto di magnitudo 3 è stata avvertita dalla popolazione, questa mattina, nell'area del Pollino, tra Calabria e Basilicata. Il movimento tellurico è stato registrato alle 11,26, con una profondità di 8,6 chilometri. Cinque i comuni più vicini all'epicentro: Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Papasidero (in provincia di Cosenza) e Rotonda, in provincia di Potenza. L'area è la stessa interessata dallo sciame sismico che pochi mesi addietro ha fatto registrare danni alle strutture. Dopo la scossa di stamattina non ci sono, invece, conseguenze.

    • 21 giugno 2013 - Lunigiana, Toscana - 5.2 Richter - Ore 12:33 locali.
    La scossa è avvenuta ad una profondità di 5.1 km. L'epicentro è stato localizzato in Toscana nel distretto sismico della Lunigiana, a 2 km da Fivizzano, tra le province di Lucca e Massa. Il sisma è stato distintamente avvertito in tutto il nord Italia,come Torino, Milano, Bologna, Modena, Firenze, Livorno e Genova, ma anche in Friuli-Venezia Giulia.

    • 30 giugno 2013 - Mar Jonio, in prossimità di Reggio Calabria - 3.3 Richter - Ore 1:55.
    Doppia scossa sismica nella notte nel mar Ionio. Una prima scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata all’1:55 al largo delle coste calabre, a sudest della punta dello stivale, in prossimità di Reggio Calabria. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 14,2 km di profondità ed epicentro oltre i 20 km di distanza dalla terra ferma. Non si registrano danni a persone o cose. A distanza di poco più di un ora, una nuova scossa di terremoto, di magnitudo 2.7, è stata registrata alle 3:13 sempre nel mar Ionio, al largo delle coste calabre e siciliane, a sud di Reggio Calabria e ad est di Siracusa. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 5 km di profondità ed epicentro oltre i 20 km di distanza dalla terra ferma. Anche in questo caso non si registrano danni a persone o cose.

    • 8 luglio 2013 - Tra le province di Catanzaro e Cosenza - 3.1 Richter - Ore 12:40.
    Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stata registrata in tarda mattinata dagli strumenti della rete sismica dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) in un’area della Sila al confine tra le province di Catanzaro e Cosenza. Il sisma si è verificato alle 12.40 ed ha avuto ipocentro sull'altopiano calabrese ad una profondità di 8,5 chilometri. Non sono stati segnalati danni a persone o cose.
    In mattinata una scossa meno forte si è verificata anche nel distretto delle Serre, alle 8,21, al confine tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia. Il movimento tellurico è stato di magnitudo 2.4 con una profondità di 14,8 chilometri. E' stata interessata l'area tra le due province, con l'epicentro nei comuni del catanzarese.

    • 21 luglio 2013 - Riviera del Conero, Mare Adriatico - 4.9 Richter - Ore 03:32 locali.
    Il terremoto è stato registrato dall'INGV nel distretto sismico del Monte Conero, al largo della costa marchigiana ad una profondità di 8.4 km. I comuni più vicini all'epicentro sono: Loreto, Numana e Sirolo nella Provincia di Ancona e Porto Recanati in quella di Macerata. Nei giorni precedenti nella stessa area si erano verificati eventi di minore intensità, tra cui una scossa di magnitudo 3.2 il 17 luglio 2013. All'evento principale sono poi seguite alcune repliche, tra cui la più forte di magnitudo 4.0 alle 05:07 dello stesso giorno. La popolazione (principalmente delle Marche) ha avvertito nettamente il sisma, e ci sono state numerose chiamate ai vigili del fuoco per chiedere informazioni. Non sono stati comunque registrati danni significativi agli edifici, dopo le verifiche effettuate.

    • 22 luglio 2013 - Nel Tirreno, tra Calabria e Sicilia - 3.0 Richter - Ore 11:43.
    La scossa, s’è verificata a una grande profondità (223km) e per questo motivo non è stata avvertita dalla popolazione. La maggior parte dei terremoti in Italia si produce a profondità ben minori, da pochi km a poche decine di km, ma in questo caso il sisma è avvenuto in corrispondenza del cosiddetto “piano di Benioff”. Si tratta del piano di subduzione in corrispondenza del quale la placca africana subduce sotto quella eurasiatica, inflettendosi e sprofondando verso il mantello terrestre. Lungo questa superficie, che si trova proprio al di sotto della Calabria, avvengono terremoti in un arco di profondità che va dai 100 ai 500 km, lungo una enorme superficie che ha un’inclinazione di circa 50-60°. L’inflessione della placca oceanica della antica Tetide sotto quella eurasiatica è anche alla base della formazione di vulcani, che sono presenti in abbondanza nell’area delle Eolie.

    • 22 luglio 2013 - Nel Tirreno, a largo del litorale cosentino - 3.3 Richter - Ore 21:12.
    Si tratta dell’ennesima scossa profonda del basso Tirreno: l’ipocentro infatti è stato localizzato a 272km di profondità sotto il livello marino. La maggior parte dei terremoti in Italia si produce a profondità ben minori, da pochi km a poche decine di km, ma in questo caso il sisma è avvenuto in corrispondenza del cosiddetto “piano di Benioff”. Si tratta del piano di subduzione in corrispondenza del quale la placca africana subduce sotto quella eurasiatica, inflettendosi e sprofondando verso il mantello terrestre. Lungo questa superficie, che si trova proprio al di sotto della Calabria, avvengono terremoti in un arco di profondità che va dai 100 ai 500 km, lungo una enorme superficie che ha un’inclinazione di circa 50-60°.

    • 16 agosto 2013 - Costa siciliana settentrionale, Golfo di Patti e Milazzo, Provincia di Messina - 4.1 e 4.2 Richter - Ore 01:04 - 01:06. Avvertito anche a Reggio Calabria.
    Due scosse a un minuto di distanza una dall'altra sono state registrate dall'INGV sulla costa siciliana settentrionale. I due movimenti tellurici hanno avuto magnitudo quasi simile: 4.1 il primo e 4.2 il secondo. A questi, sono susseguite numerosissime repliche tutte di magnitudo inferiore, che hanno prodotto uno sciame sismico notevole nelle ore immediatamente successive. I comuni più vicini all'epicentro della prima scossa sono: Brolo, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Patti, Piraino, Raccuja, Sant'Angelo di Brolo e Sinagra. La profondità delle due scosse è stata stimata in 10.4 km (uguale per entrambe). Nettamente avvertito dalla popolazione interessata della fascia costiera settentrionale siciliana, il terremoto si è parzialmente risentito anche alle Isole Eolie e sulla costa reggina nel versante calabrese dello Stretto. Molta paura ed agitazione ma nessun danno di rilievo registrato.

    • 22 agosto 2013 - Riviera del Conero, Mare Adriatico - 4.4 Richte - Ore 08:44.
    Evento registrato nella zona interessata dalla scossa di terremoto succitata del 21 luglio 2013, questa volta leggermente più al largo della costa marchigiana nei pressi di Ancona, tanto che nel raggio di 10 km nessun comune è risultato coinvolto. L'evento, stimato in magnitudo 4.4 e ad una profondità di 7.9 km, si è verificato alle 8:44. È stato avvertito dalla popolazione anche se in tono minore rispetto a quello del mese precedente. Una frana è stata registrata nei pressi di Portonovo, in concomitanza con la scossa. La zona interessata era comunque già interdetta al pubblico perché pericolosa. Nessun danno di rilievo ma molte chiamate allarmate.

    • 24 agosto 2013 - Costa siciliana meridionale, Capo Passero, Mar Mediterraneo - 4.0 Richter - Ore 19:18.
    Scossa registratasi a 10 km di profondità nel territorio della Provincia di Ragusa, tra i comuni di Pachino ed Ispica nei pressi della costa meridionale siciliana. L'INGV ha classificato il movimento tellurico nel distretto sismico Golfo di Noto - Capo Passero. Risentita dalla popolazione, non si sono registrati danni a persone e cose.

    • 2 settembre 2013 - Costa calabra occidentale - 4,2 Richter - Ora 3:14.
    Un terremoto di magnitudo 4,2 è stato registrato alle 3:14 di questa mattina dalla Rete sismica nazionale dell’Ingv nel distretto sismico Costa calabra occidentale. L'evento, si legge sul sito dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si è verificato in mare, a una profondità di 326 chilometri. Una seconda scossa sismica di magnitudo 2,1 è stata registrata alle 6:20, nello stesso distretto sismico Costa calabra occidentale.

    Edited by Isabel - 5/9/2013, 09:30
     
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