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Mesoraca

Provincia di Crotone

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    Mesoraca

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    - Fonte -

    Mesoraca (Misuraca in dialetto mesorachese) è un comune di 6.624 abitanti in provincia di Crotone. Situato ai piedi della Sila Piccola, sulle falde orientali del Monte Femminamorta, a circa 415 di altezza s.l.m. È attraversato da due fiumi, il Vergari ed il Reazio.

    Geografia


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    Chiesa dell'Immacolata
    Foto di calabriarte

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    Palazzo Spinelli sec.XVII

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    Santa Croce
    Ferrobattuto 1800

    Mesoraca è situata nella parte occidentale della provincia di Crotone, e si sviluppa da nord-ovest verso sud-est con una lunghezza di quasi 32 km, mentre in larghezza è all'incirca 3 km, raggiungendo una superficie totale di circa 94 km2. Situata ai piedi della Sila Piccola, sulle falde orientali del monte Femminamorta, a circa 415 m s.l.m., è attraversata da due corsi d'acqua, il Vergari e il Reazio. Morfologicamente è formato da due parti: la prima parte che viene chiamata "marina", è situata nella parte bassa del territorio ed è formata da un terreno pianeggiante che arriva ad una quota massima di 200 metri sul livello del mare. La seconda parte è formata da elevazioni molto sensibili e va dai 400 metri sul livello del mare fino a quasi 1800 metri.

    Storia
    La sua fondazione si fa risalire agli Enotri, 1600 anni prima di Cristo, che dal fiume la chiamarono Reazio; altri studiosi propendono a far derivare il suo toponimo da Rea, moglie di Saturno e madre di Giove e di questo ancora si ricorda il monte Giove. Fu abitata dai Greci, dai Romani e dagli Ebrei. Al tempo dei Greci, nel V secolo a.C., la chiamarono Mesorachion e cambiò la sua prima denominazione in una parola corrispondente al latino Mesoreacium. Mesoreacium significava per i latini terra tra due fiumi, appunto perché era tra il Vergari ed il Reazio, mentre per i Greci significava luogo delizioso. Nel corso della sua storia ha cambiato il nome da Reazio in Messurga, Maioraca ed infine Mesoraca. Secondo alcuni storici il nome Messurga deriva da Messurgus che significa cantatore, mentre per altri deriva da messorius che significa mietitore o dall′arcaico: Dio delle messi, perché gli abitanti, a causa della fertilità della terra e abbondanza dei prodotti, vivevano cantando e mietendo, cioè in letizia. Molti fatti storici non si possono descrivere perché il paese è antico, mancano riferimenti storici precisi, tuttavia è riconosciuto da tutti gli storici che il Castello di Mesoraca era composto da valorosi guerrieri tanto che nessuna delle città vicine era così inespugnabile come Mesoraca. Partecipò, al fianco di Crotone, alla guerra contro Locri, meritandosi la dichiarazione che il Reazio (Mesoraca) è membro della Repubblica di Crotone, questo fu un grande pregio per il Reazio. I Reatini (Mesorachesi) non solo aiutarono la città di Crotone, ma anche la città di Catanzaro quando fu assediata dai francesi. Per questi due avvenimenti i cittadini del Reazio si meritarono due anagrammi: Piena Doctrinis e Sarà Meco, che in sostanza era una dichiarazione, fatta ai mesorachesi, di grande lealtà e di estrema fiducia. Il paese ha dato i natali a Papa Zosimo, papa dal 417 al 418 e in seguito santo. Dal 1292 fu territorio dei Ruffo, mentre dal 1523 entrò a far parte del Marchesato di Crotone come possesso dei Caracciolo. Alla famiglia Caracciolo è legato uno degli episodi più noti e cruenti della storia mesorachese: nel 1527 una rivolta contadina sterminò tutti i componenti della famiglia ad eccezione della figlia Isabella; la rivolta fu repressa da Ferrante Spinelli, il quale sposò Isabella Caracciolo e ripristinò il feudo, conservato dalla famiglia Spinelli fino al 1584, data in cui si instaura il domino degli Altemps, perpetuatosi, tra alterne vicende, fino al 1806. Il periodo di massimo splendore della vita culturale di Mesoraca, si pone senz′altro a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo, nel corso del quale nascono Don Matteo La Manna (1710), fondatore della Chiesa del Ritiro, ed il filosofo Vincenzo de Grazia (1785). Il terremoto dell'8 marzo 1832 devastò il territorio del Marchesato, provocando rovine e lutti in tutti i paesi. Questo portò alla costruzione di una nuova Mesoraca, con la creazione di nuovi rioni a ridosso delle mura di cinta e di una frazione staccata dal paese, Filippa.

    Chiese
    Chiesa dell'Annunziata
    Chiesa del Ritiro
    Santuario del SS. Ecce Homo
    Abbazia di S.Angelo in Frigillo, ruderi
    Chiesa di San Michele Arcangelo
    Chiesa della Candelora
    Convento dei Cappuccini
    Chiesa Longobucco o, Santa Maria della piazza.
    Chiesa dell'Immacolata

    Architetture civili

    Il centro storico di Mesoraca è ricco di palazzi storici, costruiti soprattutto nei secoli XVII e XVIII come dimore private delle numerose famiglie nobili che vi abitarono,Tra i più importanti: palazzo Stranges,Longobucco,Pollizzi, De Grazia,Spinelli,La Rosa,Rossi,Grisolia,Tesoriere,Amantea,Marescalco.

    Economia

    L'economia del paese è basata prevalentemente sull'agricoltura. Particolarmente sviluppata è la produzione di olio di oliva e di castagne. Mesoraca vanta una vasta produzione di prodotti tipici, molto apprezzati sono: la soppressata, le salsicce, il formaggio pecorino, il vino, ed il pane casereccio fatto ancora negli antichi forni a "frasche". Molto praticato è il commercio del legname, vantando Mesoraca ben 4.000 ettari di bosco. Mesoraca è molto ricca di arti e di mestieri e le attività più diffuse e tradizionali sono quelle artigianali: si ricordano quello del cisteddaru, spurtaru, varrilaru e zampognaru. L'attività più florida è l'ebanisteria, praticata da validi maestri artigiani che producono mobili su misura, complementi di arredo, infissi, alcuni di essi hanno realizzato importanti lavori lignei nelle varie chiese locali, tra cui: il tamburo d'ingresso in noce tanganica, i banchi genuflessori, gli amboni del presbiterio, del santuario del SS.Ecce Homo. Sono presenti anche artigiani del ferro battuto e laboratori dove si lavora l'alluminio. Molto apprezzati da tutto il circondario i numerosi pittori e decoratori di interni. Importante il ruolo della ristorazione.

    Curiosità

    • La "Jumara" (fiume): è consuetudine d'estate per i giovani mesorachesi recarsi,nelle prime ore del pomeriggio,presso il fiume Vergari per fare il bagno nei cosiddetti "vuddhi" tra i quali si ricordano la Carrozzella, la Lazzara, la Magnesa, la Briglia, Trùenu e Assu e coppa.
    • Nota di merito per Angela Bubba (Mesoraca, 1989) scrittrice. Giovanissima si è imposta all'attenzione della critica per la sua scrittura originale e allo stesso tempo matura. Vincitrice del Premio Verga nel 2006 con il racconto "Il Matrimonio", finalista al Premio Campiello Giovani con il racconto "Quarto di Luna" nel 2007 , finalista al Premio Calvino nel 2008 con una raccolta di racconti.Con il suo romanzo di esordio, intitolato «La casa», nel 2008 - appena ventenne - è risultata tra i 12 finalisti al prestigioso Premio Strega.

    Personaggi illustri
    • Papa Zosimo, 41º papa della Chiesa cattolica.
    • Vincenzo de Grazia, filosofo italiano.
    • Antonello Lamanna, giornalista, scrittore e ricercatore.
    • Matteo Lamanna, gesuita.
    • Luigi Li Gotti, senatore dell'Italia dei valori.
    • Gaetano Berardi, calciatore. È nato a Sorengo da genitori mesorachesi.
    • Angela Bubba, scrittrice.

    Tutte le chiese

    Tutti i castelli



    Edited by Isabel - 4/11/2014, 11:08
     
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