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Frittole

Reggio Calabria

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  1. Isabel
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    Frittole

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    Info - Scheda Wikipedia

    Il termine frittole di maiale, comunemente dette "frìttuli", indica - insieme al derivato curcùci - un piatto tipico della città di Reggio Calabria e della Provincia.
    Le frittole nascono nel quartiere Gallico (quartiere di Reggio Calabria) superiore a nord di Reggio.

    Preparazione

    Le frittole si ottengono cuocendo la cotenna, le costine ed altre parti meno nobili del maiale (parte del collo, della guancia, lingua, muso, orecchie, gamboni, braccia magiche,coda di drago, pisello reale,demetrio, pancia, rognoni...) mediante bollitura nel grasso dell'animale che ne insaporisce il gusto.

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    Cottura nella Caddàra


    La cottura, alimentata dal fuoco brace di carbone, avviene lentamente, mescolando la pietanza nella "caddàra", il tradizionale pentolone di rame stagnato che, viene allestito al di fuori delle macellerie (tradizionalmente il sabato) per servire la pietanza appena preparata che va consumata calda.
    Una volta esaurito il contenuto della cottura, tutto quello che rimane sul fondo del pentolone, rimasugli e sugna, si solidifica e prende il nome di curcùci (prodotto molto simile ai ciccioli napoletani) che vengono consumati successivamente in diversi modi, a volte ricucinati per lo più con le uova fritte. Tipiche preparazioni nelle quali si utilizzano i curcuci sono "a pulenta chi brocculi e curcuci" (che si consuma durante l'inverno) e la "pitta ca ricotta, l'ovu e curcuci" (piatto tipico della scampagnata del Lunedì dell'Angelo, giornata che a Reggio è chiamata "Pascuni").

    Tradizioni

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    Frittole pronte


    L'uccisione del maiale, in Calabria, era un vero e proprio rito collettivo, di tipo liberatorio e allo stesso tempo propiziatorio, durante il quale il pericolo delle forze della natura veniva imprigionato in un rito simbolico e culturale. In passato, infatti, il maiale calabrese era detto "il nero", appellativo che sta a rappresentare non solo il colore, ma, al pari del cinghiale, anche lo stato selvaggio nei boschi. Il tipico detto popolare "ru pòrcu non si jètta nènti" (del maiale non si butta via nulla) sta a indicare che durante tutta la fase dell'uccisione e della macellazione si trae cibo da ogni parte dell'animale.
    Le frittole a Reggio Calabria vengono consumate tradizionalmente in occasione della Festa della Madonna della Consolazione, e più in generale durante alcuni periodi di festività (Natale, e soprattutto nel periodo di Carnevale, particolarmente nel giorno di Giovedi grasso), dove lungo le strade del centro cittadino è possibile sentirne il profumo che contribuisce a creare il pittoresco e caratteristico ambiente festivo popolare.
    Nel comune di Màmmola sopravvive un'antica usanza di fare le Serenate quando si uccide il maiale. Viene cantata e suonata con fisarmonica e chitarra per onorare la famiglia. Questa serata particolare si festeggia insieme ad amici e parenti con l'assaggio delle "frittole", ovviamente accompagnate da un buon bicchiere di vino e "pane pizzata" (pane di mais), preparate durante la giornata e cotte nella tipica "caddàra".

    Consumo

    Le frittole si consumano in molti modi, ma il più tradizionale, con il rito settimanale del sabato, è "u pani ca' scorcìtta" (panino con la cotenna), accompagnato dal vino rosso locale.

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    Piatto di Frittole


    Nel reggino esiste ancora l'usanza di organizzare le tipiche "frittolate", grandi tavolate in cui le uniche pietanze sono le frittole, il vino rosso, e l'insalata di agrumi (arance, limoni, bergamotti) a fine pasto.
    Nella provincia cosentina, le Frittole (che comunque hanno poco in comune con quelle cucinate nel reggino) e i Frisui, vengono abbinati con l'uovo fritto.

    Curiosità

    « Cu si marita è cuntentu nu jornu, cu ammazza u porceju è cuntentu n'annu. »
    « Chi si sposa è contento un solo giorno, chi ammazza il maiale è contento un anno intero. »
    (Antico proverbio calabrese)

    La serenata calabrese è una tradizione popolare calabrese. A Mammola, in Provincia di Reggio Calabria, sopravvive un'antica usanza di fare le serenate, in particolare la sera del matrimonio e quando si uccide il maiale, che rappresenta una festa per la famiglia.

     
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0 replies since 9/10/2011, 10:48   165 views
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