Semplicemente Passioni forum

Avigliano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Avigliano

    kfIFfbj

    - Info -

    Avigliano è un comune italiano di 11.913 abitanti della provincia e dell'area metropolitana di Potenza.

    Geografia

    Avigliano sorge a 857 m s.l.m. (anche se nel suo territorio si superano i 1.200 m s.l.m.) nella parte nord-occidentale della provincia.

    Nel territorio si trovano diverse montagne:
    • Monte Caruso: 1239 m
    • Monte Carmine: 1228 m
    • Monte S.Angelo: 1121 m
    • Mont'Alto: 938 m

    Confina con i comuni di: Ruoti (6 km), Filiano (19 km), Potenza (20 km), Pietragalla (21 km), Bella (27 km), Atella (29 km) e Forenza (34 km). Dista come già detto 20 km da Potenza e 115 km dall'altro capoluogo di provincia lucano, Matera.

    Toponimo

    Il toponimo deriverebbere da avis locum ("luogo dell'uccello"), una denominazione che sarebbe stata data da alcuni marinai orientali, oppure da locum avellani ("luogo dei noccioli"). Nel territorio si è ipotizzata la presenza di un fondo tra la fine dell'età repubblicana e gli inizi di quella imperiale; sotto Traiano è menzionato un fundus Avillanus o Avilius, mentre successivamente una lapide funeraria dedicata ad una Villiana ha fatto supporre che l'abitato prendesse il nome da questa famiglia.

    Storia

    Medioevo

    I primi reperti archeologici e documenti che testimoniano con certezza l'esistenza di Avigliano risalgono agli inizi dell'alto medioevo. Il primo documento nel quale la città è citata risale al 13 novembre 1127, sotto il dominio normanno. Il 18 luglio 1137 a Lagopesole, frazione di Avigliano, si tenne il quinto concilio di Melfi, nel corso del quale il papa Innocenzo II annullò la scomunica ai monaci di Montecassino, sostenitori dell'antipapa Anacleto II. Durante il concilio trovò qui ospitalità anche l'imperatore Lotario III, le cui milizie si erano unite a quelle del pontefice per sedare una rivolta a Bari.Nel secolo successivo, Federico II di Svevia decise di erigere un castello a Lagopesole, da destinare a soggiorno estivo e alla caccia con il falcone. Nel 1290 vi venne costruito il primo convento dei padri domenicani (1290) in Basilicata.

    Cinquecento e Seicento

    Avigliano era legata fin dal XIV secolo al feudo di Melfi, dominato dalla famiglia Caracciolo. Nel secolo XVI fu costituita in università e i poteri dei feudatari furono limitati con una convenzione stipulata nel 1579. Nel 1612 il feudo di Avigliano passò ai Doria.Nel 1694 si verificò una carestia a seguito di una lunga siccità; nel terremoto dell'8 settembre ad Avigliano furono distrutte una ventina di abitazioni e danneggiati gravemente il palazzo baronale e la chiesa madre, ma non si contarono vittime. La popolazione fece voto di erigere una cappella votiva alla Madonna del Carmine che l'aveva salvata da maggiori danni. Due anni dopo, infatti, il capitolo ecclesiastico di Avigliano dette inizio alla costruzione della cappella sulla Montagnola, che assunse la denominazione di Monte Carmine.

    Settecento e Ottocento

    Nel 1799 nobili, popolani e religiosi appoggiarono la Repubblica napoletana e l'albero della libertà vi fu piantato il 19 gennaio, prima ancora dell'ingresso delle truppe francesi a Napoli.Gli aviglianesi ai moti del 1820 e del 1848, e successivamente a quelli unitari del 1860. Dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia, nel maggio del 1860 fu costituito a Corleto il Comitato rivoluzionario lucano. I 124 comuni della Basilicata vennero suddivisi in 10 sub-centri insurrezionali. Ad Avigliano le truppe cittadine furono comandate dal sacerdote Nicola Mancusi. Con la cosiddetta insurrezione lucana la regione fu liberata dai Borboni prima ancora dell'arrivo di Garibaldi: Mancusi riunì in seguito una colonna di 700 armati di Avigliano, unendosi alle truppe provenienti dal Sud e accompagnò il generale fino a Napoli.Con il fenomeno del brigantaggio, nelle campagne e nei boschi di Lagopesole, frazione di Avigliano, ne sorsero i primi e più importanti nuclei, comandati da Carmine Crocco di Rionero in Vulture e da Giuseppe Nicola Summa, più noto come Ninco Nanco, di origine aviglianese. Con l'entrata in vigore della legge Pica l'esercito sabaudo distrusse i paesi di Pontelandolfo e Casalduni.
    Avigliano fu inoltre toccato dal fenomeno dell'emigrazione: nel solo periodo 1884-1913 furono in 9.000 a lasciare il paese per raggiungere gli Stati Uniti in cerca di fortuna.

    Novecento

    Durante la prima guerra mondiale i soldati aviglianesi furono inviati a combattere sul Carso.
    Nel 1926 venne inaugurato nella piazza principale un monumento dedicato a Emanuele Gianturco, giurista e politico nato ad Avigliano. Con il contributo degli aviglianesi emigrati negli Stati Uniti, il 25 maggio 1930 fu inaugurato inoltre un monumento ai Caduti del Mezzogiorno e, nel corso della stessa cerimonia anche la linea ferroviaria tra Avigliano città e Avigliano scalo, costruita dalla Società mediterranea per le linee ferrate calabro-lucane e che permetteva il collegamento di Avigliano alla linea ferroviaria Potenza-Foggia, e a quella verso Bari. Nel 1935, con la realizzazione del tronco autonomo Avigliano scalo - Potenza inferiore, la linea ferroviaria ebbe un collegamento diretto con la città di Potenza. Sempre nel 1935 furono edificati il Riformatorio giudiziario, dipendente dal Ministero di grazia e giustizia, e l'edificio scolastico elementare che in seguito fu intitolato a Silvio Spaventa Filippi.
    Avigliano divenne luogo di confino per molti ebrei e internati politici di fede antifascista.


    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architetture religiose

    Chiese

    • Basilica Pontificia di Santa Maria del Carmine
    • Chiesa di Santa Maria degli Angeli
    • Santuario di Santa Maria del Carmine
    • Chiesa di San Vito
    • Chiesa della Santissima Annunziata
    • Chiesa di Santa Maria de Cornu Bonu
    • Cappella di San Biagio
    • Chiesa di Santa Lucia
    • Cappella del Calvario
    • Chiesa della Santissima Trinità
    • Ex cappella di San Rocco
    • Chiesa di San Giovanni (non più esistente)


    Monasteri e conventi
    • Chiesa e monastero di Santa Maria degli Angeli
    • Monastero dei Frati Minori Riformati
    • Convento dei Padri Domenicani
    • Convento delle Monache di San Giuseppe


    Altre chiese
    • Santuario di Santa Maria del Carmine, edificato in onore della santa per aver salvato la città da un temibile terremoto nel 1696, ristrutturato in occasione del Giubileo del 2000.
    • Chiesa della Santissima Annunziata, composta da tre navate, all'interno sono conservati numerosi dipinti del XVIII e XIX secolo e sculture settecentesche
    • Chiesa di Santa Maria de Cornu Bonu, chiamata anche chiesa di Santa Maria delle Grazie, si conosce della sua esistenza dall'anno 1164, ristrutturata più volte nel corso dei tempi al suo interno si conservano alcune sculture settecentesche e la statua della Madonna delle Grazie, acquistata nel 1938
    • Cappella di San Biagio, antecedente al 1666, anche se la data di edificazione rimane sconosciuta. Ristrutturata nel 1840 da Giulio Corbo e poi nel 1984.
    • Chiesa di Santa Lucia, edificata nel 1566 dalla confraternita di Sant'Antonio di Vienna, il suo interno è stato abbellito grazie al lavoro di Giovanni Todisco.
    • Cappella del Calvario, costruita nel 1904, si raggiunge camminando in un sentiero in cui sono state poste le quattordici stazioni della "via Crucis", tutte in marmo. In seguito alla seconda guerra mondiale si aggiunse un arazzo russo raffigurante l'ultima cena.
    • Chiesa della Santissima Trinità, edificata nel 1743 da Matteo Vaccaro il cui stemma di famiglia ancora si osserva all'interno della chiesa.
    • Ex cappella di San Rocco, edificata nel 1711, grazie ai lavori del 1787 e del 1855 e quelle del secolo successivo assunse le forme attuali.
    • Chiesa di San Giovanni, non più esistente, si trovava in corso Giuseppe Garibaldi ed era caratterizzata dal portale in bugnato del XVI secolo.
    • Chiesa di San Giuseppe, non più esistente.

    Monasteri e conventi
    • Monastero dei Frati Minori Riformati, edificato grazie all'autorizzazione pervenuta nel 1615 con una bolla pontificia, venne costruito presso la collina Impiso. Nel XIX secolo divenne famoso grazi al lavoro svolto dal monsignor Luigi Filippi.
    • Convento dei Padri Domenicani, edificato grazie a Zenobia Scaglione vedova di Giuseppe Caracciolo, signore di Avigliano e Ruoti per evitare i lunghi spostamenti dei dominicani, nel 1605 iniziarono i lavori. Restaurato nel 1815 divenne un orfanotrofio provinciale fino al 1990.
    • Convento delle Monache di San Giuseppe, nato grazie alle richieste del sacerdote don Leonardo Coviello lasciate tramite testamento, venne completata nel 1704 venne aperto nel mese di giugno dell'anno 1705. Dal 1920 il numero di suore presenti era diventato esiguo e si arrivò alla chiusura nel 1926, e abbattuto nel 1966, al suo posto si trova una scuola materna.

    Palazzi
    nza della fortificazione che racchiudeva il primo nucleo abitato, di questa torre del XIV secolo rimane solo la base, mentre della muraglia, demolita agli inizi del Novecento, non resta traccia.
    • Palazzo Doria: costruito nel XVII secolo ed ampliato nel 1734, la facciata principale, rimasta inalterata, si affaccia sulla piazza Emanuele Gianturco. Gli altri lati dell'edificio sono stati invece rimaneggiati, compreso quello di accesso, che tuttavia conserva portali seicenteschi. Il portale centrale, a piano terra, conserva una cornice architravata in pietra lavorata con motivi floreali.
    • Palazzo Palomba: possiede una torre con l'orologio che domina la piazza, e conserva la facciata settecentesca. All'interno è oggi ospitata la casa di riposo fondata nel 1898.
    La famiglia Palomba fu tra le protagoniste dell'esperienza rivoluzionaria del 1799 aviglianese. Francesco Paolo, studente di giurisprudenza a Napoli innalzò il tricolore a Castel Sant'Elmo, come ricorda una targa posta all'interno della fortezza, venendo poi ucciso negli scontri susseguenti; Nicola, sacerdote, fu commissario della Repubblica per la difesa di Altamura contro le truppe del cardinale Fabrizio Ruffo e al ritorno dei Borbone fu decapitato in Piazza del Mercato a Napoli. In seguito il palazzo passò per via ereditaria agli Stolfi. A fine Ottocento venne ceduto al comune.
    • Palazzo Sponsa: la parte inalterata del palazzo seicentesco si affaccia su corso Garibaldi e conserva due balconate.
    • Palazzo Salinas: conserva la fattura settecentesca, con un portale d'ingresso in bugnato. La facciata è stata rimaneggiata. Il portale immette in un cortile dove una scalinata conduce nelle stanze del palazzo.
    • Palazzo Masi: attiguo al Palazzo Salinas, conserva la struttura settecentesca. All'interno vi è un cortile con un pozzo per l'acqua; l'esterno presenta balconate e finestre ornate da cornici architravate, e un portale d'ingresso sormontato dallo stemma in pietra della famiglia.
    • Palazzo Corbo di Sopra: struttura settecentesca, su due piani, domina la piazza principale, con balconcini in ferro battuto, e decorazioni a stucchi e le lesene della facciata in stile barocchetto.
    • Palazzo Corbo di Basso: situato nel quartiere "dietro le Rocche", domina la vallata con una sorta di torrione quadrangolare. Costruito a partire dal XIV secolo, quando la famiglia arrivò in Avigliano da Sulmona ove apparteneva al patriziato cittadino, il palazzo subì costanti rimaneggiamenti assumendo il suo aspetto attuale probabilmente nel XVII secolo. Conserva un bel portale in pietra. Ha subito un rifacimento moderno che ne ha completamente mutato le suddivisioni interne ed è ora adibito a case popolari.
    • Palazzo Sarnelli: edificio tardoseicentesco, realizzato per volontà di Nicola Sarnelli nella seconda metà del Seicento, recentemente ricostruito, conserva un portale d'ingresso e, all'interno, un ballatoio. La famiglia Sarnelli diede il suo nome ad una delle frazioni del comune; lasciata Avigliano dopo il terremoto del 1694, si stabilì definitivamente a Napoli acquisendo la baronia di Ciorani; vi appartenne il beato Gennaro Maria Sarnelli e Vincenzo Maria Sarnelli, vescovo di Castellammare di Stabia nel 1879 e cardinale di Napoli nel 1897.
    • Palazzo Labella: struttura ottocentesca, formata da vari piani, presenta ringhiere e un portale d'ingresso.
    • Palazzo Gagliardi: la facciata conserva la fattura settecentesca con portali in pietra ed un cornicione. L'accesso avviene attraverso un portale in bugnato, sormontato dallo stemma della famiglia, che immette in un giardino pensile chiuso da arcate.
    • Convento dei padri domenicani: costruito nel 1605, fu soppresso nel 1809 e trasformato prima in Collegio reale nel 1852, poi in Orfanotrofio provinciale, chiuso nel 1990. Attualmente ospita gli uffici comunali e conserva la fattura seicentesca con balconate sostenute da gattoni.

    Monumenti
    • Monumento a Emanuele Gianturco: statua in bronzo realizzata dallo scultore Gaetano Chiaromonte nel 1926, collocata nella cinquecentesca piazza intitolata al giurista aviglianese.
    • Monumento ai caduti della prima guerra mondiale: statua realizzata nel 1929 dallo scultore Carmine Filipponi, si trova nella villa comunale costruita contestualmente al monumento.

    Personalità legate ad Avigliano
    • Emanuele Gianturco, giurista e politico
    • Tommaso Morlino, politico
    • Silvio Spaventa Filippi, giornalista, traduttore e scrittore
    • Vincenzo Verrastro, politico
    • Giulio Stolfi, giurista e poeta
    • Ninco Nanco, brigante
    • Antonio Santoro, maresciallo
    • Rocco Sabato (Potenza, 1982) è un calciatore di serie A, terzino sinistro del Catania Calcio
    • Francesco Colonnese (Potenza, 1971) è un ex calciatore di serie A, che giocava nel ruolo di difensore.

    Edited by PatriziaTeresa - 18/6/2015, 20:03
     
    .
0 replies since 16/10/2011, 09:24   273 views
  Share  
.