Semplicemente Passioni forum

Cabras

Provincia di Oristano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted



    © Impostazione sotto Copyright dell'Isabel Forum - Telenovelas Italiane

    Cabras

    cabras

    - Fonte -

    Cabras (Crabas in sardo) è una comune italiano di 9.134 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna. Si trova nella regione del Campidano di Oristano sulla riva sinistra dello Stagno chiamato Mari Pontis.

    Geografia

    Il territorio comunale si estende per 122,18 km2, e confina a nord con i comuni di Riola Sardo e Nurachi e a est con Oristano. A ovest invece il territorio si affaccia sul mare, con un'articolazione costiera di circa 30 km che comprende al suo interno la penisola del Sinis e i due isolotti disabitati di Mal di Ventre e del Catalano.

    Storia

    I primi insediamenti documentati nell'attuale centro di Cabras risalgono al XI secolo, quando la città di Tharros si spopolò definitivamente a causa delle incursioni dei corsari nordafricani. I primi abitanti si stabilirono intorno al castello di cui oggi rimangono solo alcuni resti vicino alla chiesa parrocchiale. Nulla vieta di pensare che Cabras sia stata sempre abitata fin dal neolitico, contemporaneamente al villaggio di Cuccuru is Arrius. La presenza continua della popolazione che qui viveva in sicurezza e benessere, essendo circondata da difese naturali, non ha lasciato che deboli tracce delle precedenti culture. Sicuramente i Romani stabilirono in Cabras un Oppidum. I Latini chiamavano oppidum (plurale latino: oppida) una città fortificata priva di un confine sacro. In senso lato gli oppida erano gli insediamenti cittadini fortificati, più grandi del semplice vicus, ma non ancora abbastanza estesi per essere indicati come civitas. Cabras era detta perciò "Oppidum Caprarum" poiché le fortificazioni nuragiche presenti ove oggi sorge la parrocchiale di S. Maria, furono successivamente riutilizzate per scopi difensivi. Nel periodo giudicale viene menzionato un castello successivamente distrutto ed i cui resti sono stati lentamente dilavati dall'acqua della laguna. Durante il periodo giudicale guadagnò una discreta importanza poiché spesso la corte del Giudicato d'Arborea risiedeva nel castello. Dopo la caduta del giudicato, il paese passò sotto il dominio di numerosi feudatari anche se spesso gli abitanti cercarono di liberarsi dal vincolo feudale anche con rivolte. Nella prima metà del XIX secolo il paese fu incluso nella provincia di Oristano come capoluogo di mandamento, sino al 1859 quando passò alla provincia di Cagliari. Nel 1974 tornò infine a far parte della provincia di Oristano appena ricreata.

    Monumenti e luoghi di interesse


    220px-Is_arutas
    Spiaggia di Is Arutas

    • Fra i principali luoghi di interesse del centro abitato di Cabras vi è la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, una costruzione barocca del XVII secolo dedicata alla santa patrona. A fianco ad essa si possono ancora trovare alcuni resti del castello di Casa di Regno (o Mar'e Pontis), che dopo l'utilizzo nel periodo giudicale andò rapidamente in rovina a partire dal XV secolo. Altra chiesa da segnalare è quella dello Spirito Santo, costruita nel 1601 con una sola navata e due cappelle laterali in stile tardo gotico.
    • Nel territorio del comune si trova il villaggio punico di Tharros, uno dei più importanti siti archeologici della Sardegna, oltre alle antiche chiese di San Giovanni di Sinis e San Salvatore. I reperti archeologici trovati a Tharros e nei due villaggi prenuragici che sorgevano sulle rive dello stagno sono conservati al Museo archeologico comunale Giovanni Marongiu.
    • Di grande interesse sono anche le spiagge della penisola del Sinis, un litorale ancora per larghi tratti non costruito nel quale spiccano per bellezza le bianche distese di sabbia di Is Arutas.
    • Lo stagno di Cabras è infine noto per la presenza di numerosi uccelli acquatici fra cui i fenicotteri rosa.

    Economia

    L'economia del paese è basata principalmente sulla pesca, che viene svolta nello stagno in cui sono presenti numerosi allevamenti ittici. I pescatori sono riuniti in cooperative e pescano soprattutto muggini. Prodotto tipico della zona è infatti la bottarga, uova di muggine essiccate e salate che vengono commercializzate in tutta Italia come prodotto tipico.



    Personalità legate a Cabras
    • Michela Murgia, scrittrice, vincitrice del Premio Campiello 2010
    • Mario Sechi, giornalista, direttore del quotidiano romano Il Tempo
    • Marcello Marchesi, comico, sceneggiatore, regista, paroliere e cantautore italiano
    • Francesco Cesare Casula, docente universitario, storico e scrittore.
    • Giovanni Marongiu, docente universitario, già Ministro per il Mezzogiorno nel VII governo Andreotti.
    • Giovanni Casu, rinomato maestro e costruttore di launeddas.
    • Stefano Pinna, affermato suonatore di "launeddas".


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 10:23
     
    .
  2. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted



    © Impostazione sotto Copyright dell'Isabel Forum - Telenovelas Italiane

    Basilica di Sant'Antioco Martire

    gQ0YTzZ

    - Fonte -


    5iEgO9a

    La Basilica di Sant'Antioco Martire è una chiesa bizantina, coeva della Basilica di San Saturnino a Cagliari e della chiesa di San Giovanni in Sinis (nel comune di Cabras). L'impianto originario fu costruito tra la fine del Ve gli inizi del VI secolo d.C. con pianta a croce greca e corpo cupolato dotato di scuffie; l'orientamento era Nord-Sud e presumibilmente l'altare maggiore si trovava sopra la tomba del beato martire Antioco, sepolto nell'area catacombale sottostante nel 127 d.C. Dopo lo scisma, nel 1089 d.C., i monaci vittorini di Marsiglia, oggi facenti parte dell'ordine dei Benedettini, furono inviati in Sardegna con il compito di "occidentalizzare" il culto, ovvero sradicare le tradizioni e gli apparati liturgici appartenenti alla cultura e al rito bizantino. I monaci apportarono numerose modifiche: l'allungamento della navata centrale, trasformando così la croce greca in croce latina; l'orientamento secondo l'asse Est-Ovest con conseguente spostamento dell'altare in direzione Est; la creazione dell'abside e di una cappella laterale absidata; tutta l'intera struttura fu, inoltre, interamente intonacata e dipinta. Di questi dipinti si ricordano soltanto degli angioletti sulla cupola e delle cassettonature lungo le arcate delle navate laterali. Intorno al XVIII secolo venne allungata ulteriormente la navata centrale e venne completamente intonacata ed affrescata. Venne dotata di una facciata in stile neo barocco ancora esistente. Nella seconda metà del XX secolo un nubifragio provocò il distacco di parte dell'intonaco e il parroco, don Salvatore Armeni, pensò di riportare la chiesa allo stato originale. Spogliata la chiesa dagli arredi barocchi ci si rese conto della vera epoca originale della chiesa, perché fino ad allora si era erroneamente pensato che risalisse al XI - XII secolo. L'altare maggiore venne sostituito dal parroco successivo, don Demetrio Pinna, che nell'anno 1991, con l'ausilio del vescovo mons. Giovanni Cogoni, ottenne dalla Santa Sede una bolla papale con la quale veniva attributo alla chiesa il titolo di Basilica minore.


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 10:23
     
    .
  3. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted



    © Impostazione sotto Copyright dell'Isabel Forum - Telenovelas Italiane

    Chiesa di San Giovanni di Sinis

    ZvDzZSb

    - Fonte -

    La chiesa di San Giovanni di Sinis presso Cabras, Oristano, è un edificio religioso cattolico che sorge nei pressi dell'attuale borgo di San Giovanni di Sinis, lungo la moderna strada che ricalca l'antico tracciato che, in epoca romana, collegava gli abitati di Tharros e di Cornus. La chiesa, costruita su un'area anticamente adibita a necropoli punica e poi cristiana, fu edificata durante il periodo bizantino a metà del VI secolo: subì un ampliamento longitudinale tra l'IX e il X secolo e si presenta ancora oggi nella sua forma altomedievale che ne fa una delle più antiche della Sardegna. Dedicata a san Giovanni Battista la piccola chiesa si presenta oggi con pianta rettangolare e abside sporgente rivolta ad Est e appare costruita in blocchi di spoglio in arenaria a vista presumibilmente provenienti dalle mura dell'antico abitato punico di Tharros che dista poche centinaia di metri dall'ediciio. L'interno è organizzato in tre navate separate da tre archi in successione e coperte da volte a botte; al di sopra una piccola cupola; l'illuminazione è assicurata da una finestra ottagonale in facciata e da tre bifore nell'abside che rimandano a modelli diffusi nella aree lombarde e ravennate. Alcuni particolari come le cornici romaniche del transetto fanno supporre un intervento dell'XI secolo, periodo in cui è documentata la presenza di popolazioni navarresi a Tharros, presumibilmente fra il 1050 e il 1070, anno del definitivo abbandono di quella città. Sicuramente nel XI secolo la chiesa aveva struttura a pianta centrale bizantina a quattro bracci uguali e con la parte centrale sovrastata da una cupola sull'esempio della basilica di San Saturno a Cagliari che fu costruita nello stesso periodo. Solo nel IX-X secolo fu quindi ingrandita con l'aggiunta delle due navate laterali con volte a botte. Recenti scavi hanno portato alla luce un edificio sacro precedente a quello attuale e con abside orientata sempre ad Est e con sarcofagi e sepolture che indicano che la precedente chiesa dovesse essere adibita a basilica sepolcrale paleocristiana. Da segnalare, all'ingresso sulla destra, una squisita acquasantiera con piedestallo in arenaria e conca in pietra finemente lavorata risalente al XVI secolo d.C., traslata della chiesa di San Giovanni Battista di Nurachi per ordine del parroco Don Cano, che porta sullo sfondo in bassorilievo un pesce, stemma della Villa di Nurachi (Pitzalis, 2003). La chiesa è stata oggetto, tra il maggio del 2010 e il maggio del 2012, di un importante progetto di ricerca dove un'innovativa procedura sistematica termovalutativa, messa a punto dal Dr. Gianluca Cuozzo dell'Università di Cagliari, basata su codici e classi da attribuire in funzione al degrado e alla priorità di intervento di restauro rilevati, ha consentito diagnosticare lo stato attuale di conservazione e di predire la propensione al degrado su base oggettiva, stabilendo l’esatto contesto tecnico che ha provocato lo stato di deterioramento e individuando strategie di contrasto per l’attuazione di un ripristino mirato.


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 10:24
     
    .
2 replies since 22/10/2011, 09:25   95 views
  Share  
.