Semplicemente Passioni forum

Ghilarza

Provincia di Oristano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted



    © Impostazione sotto Copyright dell'Isabel Forum - Telenovelas Italiane

    Ghilarza

    ghilarzacentro

    - Fonte -

    Ghilarza (Ilàrtzi in sardo) è un comune di 4.700 abitanti della provincia di Oristano. Il territorio ghilarzese è compreso nella regione storica denominata Guilcer che fu una curatoria appartenente al Giudicato di Arborea.

    Caratteristiche

    Il paese è situato nella parte centro-occidentale della Sardegna, sul vasto altopiano di Abbasanta, che si estende ai piedi della catena del Marghine e del massiccio del Montiferru. Di notevole interesse artistico la chiesa di San Palmerio realizzata nel XIII secolo in trachite bianca e nera in stile romanico-arcaico e la Torre aragonese del XV secolo. Il paese si caratterizza per le sue belle case in basalto. Lungo il corso si trova la casa museo, aperta al pubblico, di Antonio Gramsci, il fondatore del Partito Comunista Italiano. Nel territorio comunale sono presenti quattro piccoli villaggi cultuali, detti "novenari" in quanto occupati dai fedeli solo per nove giorni l'anno, in occasione delle festività dei Santi corrispondenti, a partire dalla seconda metà di ottobre. Essi sono: San Serafino, dove si festeggia l'Arcangelo Raffaele, San Michele, San Giovanni, e Trempu, in cui si festeggia Maria Ausiliatrice. Il primo e il secondo offrono un notevole panorama del lago artificiale Omodeo. (fonte Cristiano Sias:) "Ghilarza, è situato in un territorio centrale indefinito - tanto da considerarsi quasi una zona neutra - possiede, come tutto il suo contado, una lingua che è tra le più ricche della Sardegna. Era il capoluogo di mandamento più settentrionale della vecchia provincia di Cagliari (oggi si trova in quella di Oristano) che confinava con quella di Sassari (oggi di Nuoro). Non fa parte né del Logudoro, né del Marghine, né di nessun’altra delle regioni confinanti. Non ha regione d’appartenenza. Il suo territorio è semplicemente chiamato “il ghilarzese”. Il "parlare campidanese" lì termina e comincia quello logudorese. Il tutto con una dolcezza d’accento che lo differenzia dai due e ancor più dal vicino barbaricino. E’ pertanto il punto d’incontro di tre lingue e tre culture. L'Altopiano su cui sorge, ai margini della Catena denominata Montiferru, degrada dolcemente verso il fiume Tirso, in un territorio che alterna ampie distese destinate a pascolo ad angoli dove la macchia mediterranea custodisce preziose testimonianze riconducibili ad epoca preistorica, fenicio-punica e bizantina. In origine fondata su un'economia di tipo agro-pastorale, dall'inizio del XX Secolo si svilupparono rapidamente il commercio e il terziario. Ben presto la bravura degli scalpelli ghilarzesi superò i confini comunali, facendo di Ghilarza un punto di riferimento per l’edilizia sarda. Ma Ghilarza fu anche un importante centro culturale quando già nel 1200 la scuola permetteva di conseguire i primi studi e nella metà dell'Ottocento si ebbe la fondazione del Circolo di Lettura e nei primi anni del Novecento del primo circolo femminile. Questo contesto culturale fu linfa vitale per giuristi, medici, militari, diplomatici, studiosi, uomini di cultura. Tra essi spicca Antonio Gramsci, il grande pensatore e uomo di cultura che a Ghilarza trascorse gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza e da esso crebbe a quei valori umani e sociali che sono a fondamento del suo pensiero."

    Chiese, Monumenti, Musei
    • Torre aragonese
    • Chiesa di San Palmerio
    • Chiesa di San Pietro (Zuri)
    • Casa Museo Antonio Gramsci

    Personaggi illustri
    • Antonio Gramsci, politico, filosofo e giornalista
    • Nino Meloni, regista
    • Santi Licheri, magistrato
    • Angelino Corrias, ambasciatore
    • Giuseppe Brotzu, scienziato


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 18:48
     
    .
  2. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted



    © Impostazione sotto Copyright dell'Isabel Forum - Telenovelas Italiane

    Le Chiese

    - Fonte -



    Chiesa di San Palmerio

    CSa5oNU
    Foto tratta da: comune.ghilarza.or.it/

    La chiesa di San Palmerio è stata costruita nel primo quarto del XIII secolo ad opera di costruttori pisani per volere dell'arcivescovo di allora. La facciata è bicroma, costruita con pietre vulcaniche tipiche della zona. Dell'edificio precedente, già dedicato a San Palmerio, su cui è stata costruita l'attuale chiesa, si conosce soltanto la citazione diretta in un condaghe e nessuna fonte documentaria si conosce riguardo alla costruzione della chiesa romanica attuale né alla sua committenza. Nel XVII secolo la chiesa, sotto l'amministrazione della Confraternità del Rosario, venne trasformata in oratorio e venne dedicata alla Madonna del Rosario fino al 1750, anno in cui riprese l'intitolazione originaria.

    Struttura


    tsjvSb6

    Nel XIII secolo venne costruita con un'unica navata con un'abside finale e il tetto a doppio spiovente sorretto da capriate lignee e il pavimento in lastre di trachite. In seguito a successive modifiche del XVII e del XVIII secolo assunse le attuali sembianze: venne abbattuto l'abside duecentesco e vennero aggiunti tre vani quadrati. La facciata si presenta quasi nella forma originaria con il campanile dovuto a un rifacimento del XVIII secolo e una finestrella a semicerchio del XX secolo al posto di una precedente apertura seicentesca a croce di cui si conosce l'esistenza grazie alla rappresentazione su un ex voto. All'interno la chiesa non ha più una mononavata ma presenta un impianto a croce, l'abside è stato sostituito con un presbiterio quadrato e un transetto che taglia la navata. Sono presenti due navate ai lati di quella centrale e sul pavimento, a destra vi è la tomba che, secondo la tradizione, ha ospitato le spoglie del santo.





    Chiesa di San Pietro

    xWsAdFD

    La chiesa di San Pietro apostolo di Zuri, frazione di Ghilarza (OR) è un'architettura del XIII secolo, in stile romanico lombardo con elementi gotici, fu costruita per volontà del re o giudice di Arborea Mariano II progettata e costruita dall'architetto Anselmo da Como, il cui nome è riportato su un'epigrafe in facciata. Nella stessa epigrafe, oltre al nome dell'architetto, è riportata anche la data della consacrazione della chiesa 1291.

    250px-S._pietro_Zuri_%28Or%29
    Finestra gotica sul prospetto laterale
    Originariamente la chiesa si trovava nel fondo valle, nel 1922 a causa della costruzione del bacino artificiale del Tirso, fu smontata e ricostruita su un'altura dove si trova attualmente. La chiesa appartiene alla diocesi di Alghero-Bosa. La chiesa è a navata unica e termina con un'insolita abside semiesagonale con tre arcate poggianti su colonnine che fu realizzata, in sostituzione di quella preesistente, probabilmente nella prima metà del XIV secolo. La parte superiore della facciata è ricostruita, in seguito al crollo avvenuto nel 1500. Sempre nella facciata si dispongono degli elementi scultorei di ottima qualità, si può osservare la scena biblica di Daniele nella fossa dei leoni. Si ritiene inoltre che vi sia rappresentata la più antica raffigurazione del ballo sardo, ma è più approssimativo dedurre che si tratti di scene di pellegrini in cammino. L'interno dell'edificio è molto semplice. La chiesa è stata oggetto, tra il maggio del 2010 e il maggio del 2012, di un importante progetto di ricerca dove un'innovativa procedura sistematica termovalutativa, messa a punto dal Dr. Gianluca Cuozzo dell'Università di Cagliari, basata su codici e classi da attribuire in funzione al degrado e alla priorità di intervento di restauro rilevati, ha consentito diagnosticare lo stato attuale di conservazione e di predire la propensione al degrado su base oggettiva, stabilendo l’esatto contesto tecnico che ha provocato lo stato di deterioramento e individuando strategie di contrasto per l’attuazione di un ripristino mirato.


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 18:50
     
    .
1 replies since 23/10/2011, 10:20   101 views
  Share  
.