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Pozzuoli

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    Pozzuoli

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    - Info -

    Pozzuoli (Pezzulo - P'zzul in napoletano) è un comune italiano di 83.411 abitanti della provincia di Napoli in Campania. È il quinto comune della regione per popolazione.

    Geografia fisica

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    Il golfo di Pozzuoli
    visto dal satellite
    Situata sull'omonimo golfo, Pozzuoli si trova in un'area vulcanica, i Campi Flegrei (cioè campi ardenti), che comprende un vulcano ancora in attività, la Solfatara.
    Fenomeno geosismico tipico di questa città e dell'intera area dei Campi Flegrei è il bradisismo, ossia il sollevamento e l'abbassamento della crosta terrestre a seguito dell'aumento della pressione sotterranea.
    Il rapido innalzamento del livello del mare coinvolse negli anni ottanta il porto, che fu riposizionato circa 50 metri più avanti rispetto alla collocazione precedente.


    Storia

    Pozzuoli era in origine uno scalo commerciale cumano, la città vera e propria fu fondata nel 528 a.C. da un gruppo di esuli sami, con il nome di Dicearchia (cioè giusto governo). Nel 421 a.C. passò in mano ai sanniti. Dopo la conquista romana della Campania (228 a.C.), Puteoli (o Puteolos) (così ribattezzata per via delle numerosi sorgenti di acque termo-minerali) cominciò ad acquistare importanza e il suo porto divenne fondamentale per gli scambi commerciali dell'epoca. Nel 194 a.C. Pozzuoli divenne una colonia romana e da quel momento la sua importanza crebbe sempre più, perché i romani ne fecero il loro porto principale. La collegarono con un'ottima rete stradale all'Urbe e alle città più importanti della Campania, mentre tutte le più fiorenti città marittime dell'Oriente vi impiantarono stazioni commerciali. Furono costruiti mirabili monumenti come l'Anfiteatro Flavio, il Tempio di Serapide, lo Stadio di Antonino Pio, l'Anfiteatro Minore e il Tempio di Augusto.
    Portato come prigioniero a Roma (e dopo il suo naufragio a Malta) San Paolo vi sbarca circa 61 d.C. Vi è ricevuto da una piccola comunità cristiana (atti 28:13-14). Il declino della città iniziò nel 70 d.C. circa, con l'apertura del porto di Ostia, voluto da Claudio e terminato da Nerone.
    Il graduale sprofondamento del litorale, causato dal bradisismo, costrinse gli abitanti a lasciare, verso la fine del V secolo, la parte bassa della città e a stabilirsi sull'altura (attuale Rione Terra), che fu cinta di mura e diventò così il castro puteolano. Agli inizi del XVI secolo, Pozzuoli fu sconvolta da scosse telluriche e dal bradisismo. I puteolani, atterriti da tale fenomeno, cominciarono a stabilirsi al di fuori delle mura, sino a formare presso il mare un borgo, costituito da piccole case di pescatori.
    Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1538, un terremoto distrusse, tra il lago d'Averno ed il monte Barbaro, il villaggio di Tripergole. La terra si aprì ed eruttò tanto materiale da formare una collinetta, che in seguito fu chiamata Monte Nuovo. Durante la Seconda guerra mondiale, la città fu presa particolarmente di mira dai bombardamenti alleati, a causa del porto (che riforniva di carburante le navi da guerra), dello stabilimento Ansaldo (che produceva artiglierie) e per l'importante linea ferroviaria Napoli-Roma (che l'attraversava). La città antica, il cosiddetto Rione Terra è stato abbandonato a seguito dei moti bradisismici degli anni settanta ed è da ormai molti anni in fase di restauro. Oggi è possibile visitare gran parte dei sotterranei e una parte in superficie. Nel XVI secolo il viceré del Regno di Napoli, Don Pedro de Toledo vi costruì i suoi palazzi. La città è costruita intrecciando vecchio e nuovo. Fra i palazzi ricostruiti dopo il conflitto mondiale si possono trovare favolose strutture antiche.

    Monumenti e luoghi di interesse

    Architetture religiose

    • Santuario di San Gennaro
    • Chiesa di Santa Maria delle Grazie
    • Il monumento anarchico

    Siti archeologici
    • Tempio di Augusto
    • Cisterna
    • Necropoli romana
    • Macellum di Pozzuoli
    • Anfiteatro Flavio
    • Anfiteatro minore
    • Lo stadio di Antonino Pio

    Altri resti romani
    • Villa Avellino - de Gemmis

    Aree naturali
    • Lago d'Averno
    • Lago Lucrino

    Persone legate a Pozzuoli
    • Riccardo Improta (1993 -), calciatore del Bologna Football Club 1909 nato a Pozzuoli
    • Giovanni Battista Pergolesi (1710 - 1736), compositore, organista e violinista italiano morto a Pozzuoli il 17 marzo 1736
    • Raimondo Annecchino (1874 - 1954), storico, scrittore e politico nato a Pozzuoli
    • Lino Cannavacciuolo, un violinista e compositore, nato a Pozzuoli
    • Gennaro Cannavacciuolo (1960 - ), attore, cantante, cabarettista e fantasista nato a Pozzuoli
    • Vincenzo D'Angelo (1906 - 1984), pittore, poeta e scrittore nato a Pozzuoli
    • Giacinto Diano (1731 - 1803), pittore nato a Pozzuoli
    • Guglielmo Giannini (1891 - 1960), giornalista, politico, scrittore, regista e drammaturgo nato a Pozzuoli.
    • Sophia Loren (1934 - ), attrice italiana vissuta a Pozzuoli durante l'infanzia
    • Nando Paone (1956 - ), attore comico e cantante napoletano che ha realizzato a Pozzuoli lo spazio teatrale "SalaMolière"
    • Adele Pandolfi (1959 - ), attrice nata a Pozzuoli
    • Gennaro Sardo (1979 - ), calciatore del ChievoVerona nato a Pozzuoli
    • Nicola Terracciano (1837 - 1921), botanico e micologo nato a Pozzuoli
    • Ciro Ginestra (1979- ), calciatore della Salernitana nato a Pozzuoli

    Edited by PatriziaTeresa - 22/6/2015, 13:43
     
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  2. Isabel
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    Riserva naturale Cratere degli Astroni

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    - Info -

    Il Cratere degli Astroni è un'oasi del WWF, riserva naturale statale, che si trova tra Napoli e Pozzuoli. Nel suo territorio ricade il cratere più grande tra i circa venti che si trovano nella zona dei Campi Flegrei. È sede di un importante centro di recupero per la fauna selvatica ed è attraversato da sentieri naturali ed osservatori per l'avifauna, attrezzati con pannelli esplicativi per un totale di 15 km di percorsi diversificati.

    Territorio

    Il cratere ha un'estensione di circa 250 ettari ed un perimetro di circa 6,5 km. All'interno del cratere vi sono 3 colli (Imperatrice, Rotondella, Pagliaroni) che ne occupano gran parte della superficie. La zona sud-occidentale è piatta con tre piccoli stagni (il maggiore è denominato "Lago Grande") ricchi di specie animali e vegetali. In passato è stato una riserva di caccia. L'eruzione degli Astroni datata 3.700 anni, ha avuto carattere prima esplosivo e poi effusivo generando il Colle Rotondella. Il cratere confina a sud con la zona di Napoli Agnano e con il quartiere Bagnoli, a est con il quartiere Pianura, a nord con la zona Pisani e la Via Antica Consolare Campana di Pozzuoli, mentre a ovest ricade quasi del tutto nel comune di Pozzuoli. La Tangenziale di Napoli costeggia il cratere da Pozzuoli / Via Campana fino ad Agnano.

    Fauna

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    Il Sentiero Borbonico

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    La vegetazione in uno
    degli stagni.
    Queste alcune delle specie di uccelli che si possono trovare nel cratere: occhiocotto, scricciolo, capinera, merlo, ghiandaia, picchio rosso maggiore, picchio muratore, folaga, gallinella d'acqua, airone cenerino, garzetta, tarabusino, pavoncella, porciglione; tra i rapaci: poiana, gheppio. Inoltre, si segnala la presenza della volpe e della faina.

    Flora
    La vegetazione è caratterizzata dal fenomeno dell'inversione termica a causa della morfologia, a forma di catino, e per l'alta umidità del punto più basso. Queste condizioni causano la diminuzione della temperatura verso il basso. Per tale motivo la vegetazione è di tipo macchia mediterranea sull'orlo del cratere e di tipo foresta umida sul fondo. Queste alcune delle specie che si possono trovare nel cratere: castagno, rovere, farnia, carpino, olmo, robinie, quercia rossa, pioppo del Canadà, leccio, erica arborea, mirto, lentisco, ligustro, giunco. Alcune delle specie suindicate sono state introdotte dall'uomo.

    Strutture ricettive
    All'interno della riserva è presente un Centro di Educazione Ambientale che svolge attività di educazione, informazione ed aggiornamento sulle problematiche ambientali. Il CEA interagisce in prevalenza con la scuola, attraverso l'organizzazione di incontri e visite guidate. Nella riserva è inoltre attivo un centro di recupero degli animali selvatici, con il quale i volontari possono curare gli animali feriti rinvenuti in tutta la regione Campania. L'attività scientifica si svolge in collaborazione con la facoltà di Medicina dell'Università di Napoli.

    Edited by PatriziaTeresa - 22/6/2015, 13:50
     
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  3. Isabel
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    Scavi archeologici di Cuma

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    - Info -

    Cuma (Cumae in latino) è un sito archeologico della provincia di Napoli, nei pressi del territorio di Pozzuoli, localizzato nell'area vulcanica dei Campi Flegrei. Il nome deriva dal nome greco Κύμη (Kýmē), che significa "onda", facendo riferimento alla forma della penisola sulla quale è ubicata.

    Geografia

    La città greca di Cuma era interamente protesa all'acropoli parte alta di ogni città greca, posta in una posizione geografica molto favorevole cioè su una collina e in prossimità del mare ospitava il tempio di giove.

    Geologia

    Il rilievo su cui si colloca l'acropoli di Cuma (h. 80 m s.l.m.) è costituito verso nord e verso est da lave trachitiche precalderiche associate a brecce e scorie riferibili al "Primo Periodo Flegreo" (datate fra i 42.000 e i 35.000 anni fa), mentre il suo nucleo e la sua parte orientale e meridionale è caratterizzata da tufi gialli postcalderici del "Secondo Periodo Flegreo" (datati 35.000-10.500 anni fa), resti del vulcano primordiale dei Campi Flegrei il cui cratere (avente un diametro di km 15 ca. ed epicentro Pozzuoli) è costituito dai monti di Licola-S.Severino, dalla dorsale settentrionale di Quarto, dalla collina dei Camaldoli, dalla collina di Posillipo, e dal Monte di Procida.

    Storia


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    Il tempio di Apollo
    Il territorio dove sorse questa colonia greca, fu abitato fin dall’età preistorica e protostorica. Fra tutte le colonie elleniche della Magna Grecia, Cuma posta sul litorale campano di fronte all'isola di Ischia, era una delle più antiche e più lontane dalla madrepatria. Attualmente Cuma è una frazione del comune di Pozzuoli. In linea di massima si pensa che sia stata fondata intorno al 740 a.C., anche se la più antica documentazione archeologica risale al 725-720 a.C. Secondo la leggenda, i fondatori di Cuma furono gli Eubei di Calcide, che sotto la guida di Ippocle di Cuma (è dibattuto se si sia trattato di Cuma euboica o di Cuma eolica, ma probabilmente si tratta della prima) e Megastene di Calcide, scelsero di approdare in quel punto della costa perché attratti dal volo di una colomba o secondo altri da un fragore di cembali. Tali fondatori trovarono un terreno particolarmente fertile ai margini della pianura campana. Pur continuando le loro tradizioni marinare e commerciali, i coloni di Cuma rafforzarono il loro potere politico ed economico proprio sullo sfruttamento della terra ed estesero il loro territorio contro le mire dei popoli confinanti. Tante furono le battaglie che i Cumani combatterono per difendere la propria terra dagli attacchi degli Etruschi di Capua, degli Aurunci e dalle popolazioni interne della Campania.

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    L'antro della Sibilla cumana
    Col passare del tempo, Cuma stabilì il suo predominio su quasi tutto il litorale campano fino a Punta Campanella, raggiungendo il massimo della sua potenza. La riscossa dei popoli confinanti, però non si lasciò attendere a lungo, infatti nel 524 a.C. gli Etruschi di Capua formarono una lega con altre popolazioni, per conquistare Cuma ed espandersi sia territorialmente che commercialmente. Lo scontro si risolse favorevolmente per i Cumani, grazie anche all'abilità strategica del tiranno Aristodemo detto Màlaco. Dopo questa battaglia ne seguirono altre due vittoriose per i Cumani, una prima accanto ai Latini ad Aricia contro gli Etruschi ed una seconda nel 474 a.C. al fianco dei Siracusani i quali avevano inviato la loro flotta sempre contro gli Etruschi, riuscendo definitivamente a cacciarli dalla Campania. Scontro ricordato come battaglia di Cuma. Le gloriose vittorie della colonia ne avevano accresciuto il prestigio, tanto che a quanto riferisce Diodoro Siculo, col nome di 'campagna di Cuma' si soleva indicare tutta la regione dei Campi Flegrei. La fortuna di Cuma non resisté a lungo poiché, intorno al 421 a.C., soccombettero all'avanzata dei Campani che la conquistarono. Nella conquista romana della Campania, a Cuma fu data (nel 334 a.C.) la civitas sine suffragio e quando, oltre un secolo dopo, Annibale tentò in ogni modo di conquistarla insieme a Puteoli, essa gli si oppose risolutamente infliggendo, presso Hamae (che alcuni studiosi identificano nei dintorni dell’attuale Torre di Santa Chiara, mentre altri più al nord, verso il Volturno) una dura sconfitta alle truppe di Capua che si allearono coi Cartaginesi (215 a.C.).
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    La via Sacra
    Da allora Cuma si servì della lingua latina nei suoi atti ufficiali e fu fedele alleata di Roma di cui diventò municipium. In quel periodo la Campania era in pieno sviluppo economico e Cuma, che da un lato godeva di un'ottima posizione strategica per le azioni militari, dall'altro soffriva per la difficile comunicazione commerciale dovuta dalla presenza della Silva Gallinaria e degli acquitrini di cui era circondata. Durante le guerre civili Cuma fu una delle più valide roccaforti che Ottaviano oppose a Sesto Pompeo, ma dopo la vittoria di Ottaviano, essa diventò posto di riposo e di quiete, un rifugio dalla vita tempestosa ed agitata di Puteoli, città tanto tranquilla che Giovenale, nella III satira, non può fare a meno di invidiare ad un suo amico. In seguito divenne uno dei maggiori centri del Cristianesimo campano e baluardo di civiltà. Caduta inesorabilmente la fortuna di Puteoli a causa delle incursioni barbariche, al contrario, Cuma posta su una collina inaccessibile, fortificata e circondata dalla Silva Gallinaria, riuscì a resistere ancora per lungo tempo. Durante la guerra tra Goti e Bizantini, Cuma fu a lungo teatro di alterne vicende della lotta. Cadde sotto il potere dei Bizantini e nel 558 d.C. fu fortificata dal prefetto della flotta Flavio Nonio Erasto, finché passò sotto la dominazione longobarda e governata dai duchi di Napoli. Le scorrerie dei Saraceni le diedero il colpo di grazia. Insediati sull'acropoli dove potevano trovare un rifugio sicuro nelle gallerie del monte, i pirati seminarono a lungo il terrore nel golfo di Napoli, finché quest'ultimi nel 1207 sotto il comando di Goffredo di Montefuscolo, decisero di porre fine alle razzie e alle incursioni, stanando i Saraceni nei loro covi, liberando così il golfo.

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    Gli scavi del foro romano
    Da quel momento Cuma fu pressoché disabitata, l'interramento delle acque del Clanis e del Volturno fece in modo che la città ed il suo territorio, soprattutto nella parte bassa, diventassero un immenso pantano. Per secoli vi fu lungo tutto il litorale di Licola, una palude e soltanto agli inizi del novecento se ne incominciarono la bonifica e lo scavo archeologico. Cuma fu la colonia che diffuse in Italia la cultura greca, diffondendo l’alfabeto Calcidese, che assimilato e fatto proprio dagli Etruschi e dai Latini, divenne l’alfabeto della lingua e della letteratura di Roma e poi di tutta la cultura occidentale. Intimamente legato a Cuma è il mito della Sibilla Cumana. Già dal terzo libro dell'Eneide è scritto che Enea, se vorrà finalmente trovare la terra destinata al suo popolo dagli dei, dovrà recarsi ad interrogare l'oracolo di Cuma (Eneide, III, 440-452). Attualmente l'antro della Sibilla costituisce un'attrazione turistica di notevole interesse. Tarquinio il Superbo, l'ultimo re di Roma, visse gli ultimi anni della sua vita in esilio a Cuma dopo l'instaurazione della Repubblica Romana. È anche il posto dove, secondo la tradizione, fu ispirato da una visione Il Pastore di Hermas, uno dei primi scritti cristiani. Durante la II Guerra mondiale fu sfruttata per la sua posizione strategica e usata come bunker per l'utilizzo di cannoni.

    Persone legate a Cuma
    • Lucio Cornelio Silla, vi morì nel 78 a.C.
    • Tarquinio il Superbo, vi morì nel 495 a.C.

    Edited by PatriziaTeresa - 22/6/2015, 14:33
     
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