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Venafro

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  1. Isabel
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    Venafro

    I4ove28

    - Info -

    Venafro (Venafrum in latino) è un comune italiano di 11.562 abitanti della provincia di Isernia in Molise. È il quarto comune della regione Molise per popolazione dopo Campobasso, Termoli ed Isernia. Riveste quindi una grande importanza dal punto di vista socio-economico.

    Territorio

    Il comune è situato nell'estremo Molise occidentale ai confini con il Lazio e la Campania e sorge ai piedi del monte Santa Croce (1.026 m s.l.m.), ad una altezza di 222 m s.l.m., mentre l'altezza del territorio comunale varia da 158 a 1.205 m s.l.m. Il territorio comunale si estende nella omonima piana, attraversata dai fiumi Volturno e dal San Bartolomeo, le cui sorgenti sono localizzate proprio nel centro di Venafro, li dove si trova il laghetto ("la pescara"). I rilievi principali che circondano la piana in ordine di altitudine sono: Monte Sambucaro (1205 m), Monte Cesima (1180 m), Monte Corno (1054 m), Monte Santa Croce o Cerino (1026 m), Colle San Domenico (921 m). Un tempo parte della provincia di Terra di Lavoro (annessa all'attuale Molise nel 1863), in Campania (territorio col quale presenta tuttora affinità linguistico-culturali), il comune è oggi conosciuto come porta del Molise e riveste una grande importanza socio-economica nel territorio molisano possedendo un'economia molto sviluppata, con il vicino nucleo industriale essendo il quarto centro della regione. È punto di transito obbligato dalla Campania (attraverso la strada statale 85 "Venafrana" oppure, in caso di tragitti sud-est con la nuova Variante Esterna, inaugurata a settembre 2008, che evita il centro abitato) o dal Lazio (attraverso la SS 6 - dir., la diramazione della strada statale 6 Casilina verso Cassino).

    Clima

    In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,8 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +24,9 °C.La posizione del comune a una quota di bassa collina (222 mt), fa sì che il clima si mantenga mediamente mite nel corso dell'anno. Durante le notti invernali non è raro scendere sotto lo zero, le piogge sono frequenti benché la neve sia un fenomeno piuttosto raro, a causa della scarsa altitudine. L'estate è piuttosto calda, persino afosa a tratti. Le stagioni intermedie miti ma piovose. La piovosità media annua si aggira intorno ai 1000mm.

    Storia

    Benché la sua fondazione sia attribuita a Diomede, personaggio della mitologia greca figlio di Tideo e di Deipile, ha nell'antico nome di Venafrum origini sannitiche. Nella piana, in diversi punti sono stati rinvenuti numerosi reperti che fanno pensare all'esistenza di insediamenti umani già in epoca preistorica. Durante la Guerra sociale, il frentano Mario Egnazio la prese a tradimento e fece strage di sei coorti romane. Anche Silla la rase al suolo. Nel gennaio del 49 a.C. Pompeo Magno venendo da Teano, vi fece sosta. Ma le prime notizie certe dell'esistenza di Venafro risalgono al 300 d.C. quando si trovava sotto la giurisdizione dei romani con Massimiliano, rivestendo subito un ruolo importante e strategico tanto da essere con Augusto colonia (Colonia Augusta Julia Venafrum), e recepì la caratteristica sistemazione urbanistica, parzialmente conservata nell'abitato attuale. In epoca augustea molta attenzione fu data all'acquedotto (Rivus Venafranus) che portava l'acqua del fiume Volturno da Rocchetta a Venafro.Rinomata per fertilità e amenità, è ricordata da Orazio come luogo di villeggiatura, e Plinio il Vecchio parla di una sorgente diuretica lì situata. In epoca romana vanta di una sviluppata economia con il rinomato olio che secondo la leggenda fu portato da Licinio il quale ne parla in molte sue opere.Fra il 774 ed il 787 la piana di Venafro fu attraversata dalle truppe di Carlo Magno che si scontrarono con quelle dei Longobardi del Principato di Benevento. Dopo il periodo buio del Medioevo che ha visto Venafro sprofondare in miseria e malattie, nei secoli successivi la città visse un'epoca di espansione e di benessere, basti pensare alle numerose costruzioni risalenti a questa epoca che hanno cambiato il volto della città con monumentali chiese e palazzi. Venafro è sede vescovile dal V secolo. Ultimi feudatari furono i Savelli, i Peretti, i Caracciolo di Miranda.Il 24 ed il 25 ottobre 1860 Venafro ospitò Vittorio Emanuele II di Savoia in viaggio per recarsi a Teano ad incontrare Giuseppe Garibaldi. Il Sovrano proveniva da Isernia dove era giunto il 23 ottobre ed aveva preso alloggio nel Palazzo Cimorelli di Isernia, sito nella via che poi prese il Suo nome, ospite di Vincenzo Cimorelli (*5.4.1796 †9.8.1889. Fu Sindaco di Isernia) (Raffaele de Cesare: La fine di un regno, Milano 1969, p. 963). Il giorno successivo era ripartito giungendo a Venafro dove prese alloggio nel Palazzo Cimorelli di Venafro, ospite di Nicola Cimorelli (*20.2.1823 †2.8.1892: figlio di Vincenzo e Sindaco di Venafro) e di sua moglie Giulia dei Marchesi Parisi di Rignano (*29.3.1833 †19.6.1900). Alla Marchesa Giulia Parisi donò un monile di gran pregio: un bracciale trasformabile in diadema (V. foto). Sul palazzo Cimorelli in Venafro c’è una lapide: «Re Vittorio Emanuele venuto con poche armi e voti di popolo infiniti a consacrare l'Italianità di queste provincie fu in questa casa ospite di Nicola Cimorelli nei dì 24 e 25 ottobre 1860. Il Municipio di Venafro in memoria del fausto avvenimento e del cittadino benemerito pose questo ricordo il 4 marzo 1898 cinquantesimo anniversario delle libertà costituzionali» (Francesco Colitto: Imperatori, Re e Regine nel Molise: Vittorio Emanuele II. S. Giorgio Editrice, Campobasso 1978).- [Vittorio Emanuele II] “partì da Venafro il 25 e passò la notte a Presenzano, nel castello dei Del Balzo, su in cima al colle.La mattina del 26 partì per Teano con una colonna delle truppe di Cialdini; e fra Caianello e Teano s’incontrò con Garibaldi” (De Cesare «Fine di un Regno», 2005 pag. 887, Capone Editore/Edizione del Grifo, Lecce). (Il bracciale-diadema è ora in possesso degli Eredi dei Cimorelli).Fino al 1863 Venafro era compreso nel territorio della Terra di Lavoro l'attuale provincia di Caserta ricadendo dapprima nel Distretto di Sora e poi dal 1811 con la nascita del Distretto di Piedimonte d'Alife fu annesso a questo nuovo distretto. Era capoluogo di circondario prima, poi di mandamento. Il 10 maggio 1863 ci fu l'annessione alla provincia di Campobasso, nonostante le polemiche e le proteste della cittadinanza e del consiglio comunale dell'epoca, favorevole invece a rimanere a far parte della provincia di Caserta. Entrò definitivamente a far parte della regione Molise.Nell'ottobre del 1911 il Padre Provinciale, Benedetto da San Marco in Lamis, accompagnò Padre Pio da Pietralcina, malato, a Napoli dal celebre dottore Antonio Cardarelli, il quale suggerì di condurlo Venafro. Durante il mese e mezzo passato in questo convento, la fraternità si accorse dei primi fenomeni soprannaturali: estasi divine della durata anche di un'ora e apparizioni diaboliche, di breve durata.Tra l'autunno del 1943 e la primavera del 1944 fu teatro, come altri paesi dei dintorni (Pozzilli, Filignano, San Pietro Infine ed altri), di aspri combattimenti fra i Tedeschi, asserragliati sulle montagne a nord e gli Anglo-Franco-Statunitensi, lungo la linea Gustav, per la conquista di Montecassino.Scambiata per quest'ultima dai piloti anglo-americani, Venafro venne colpita duramente dai bombardamenti alleati il 15 marzo 1944. Tra il centro abitato di Venafro ed il convento dei Cappuccini, è presente il cimitero militare francese dei caduti della Seconda guerra mondiale appartenenti al CEF guidato da Alphonse Juin, che nella cittadina pose il suo quartier generale. Nel 1970 fu inclusa nella neonata provincia di Isernia, di cui fa attualmente parte e sulla cui appartenenza del comune, nei periodi precedenti la sua istituzione, si accese una discussione campanilistica. Nella primavera del 1984 fu molto danneggiata dal terremoto originatosi nella non lontana Valle di Comino, in provincia di Frosinone. Nel 1987 la città fa parte, su segnalazione del Censis, dei 100 comuni della "piccola grande Italia" Dal 1994, insieme ad altri 338 soci,fa parte dell'A.N.C.O., (Associazione Nazionale Città dell'Olio). Il 25 aprile 2005 Venafro ha ottenuto la medaglia d'oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per il tragico bombardamento aereo subito il 15 marzo 1944.

    Cosa c'è da vedere a Venafro
    • Chiesa di Sant'Agostino
    • Chiesa di San Paolo
    • Chiesa di Sant'Angelo
    • Chiesa di Sant'Antonio di Padova
    • Chiesa del Carmine
    • Chiesa di Santa Chiara
    • Chiesa di San Sebastiano
    • Chiesa di San Donato
    • Chiesetta della Madonna delle Grazie
    • Chiesa della Madonna di Montevergine
    • Cappella della Madonna delle Rose
    • Chiesa di San Luigi Orione
    • Chiesa di Sant'Antuono
    • Chiesa dei Santi Martino e Nicola
    • Chiesa della Madonna della Libera
    • Chiesetta di Santa Cristina
    • Chiesa della Madonna del Rosario
    • Chiesa della Madonna degli Angeli
    • Chiesa comunale del cimitero comunale
    • Chiesetta del cimitero militare francese
    • Ex chiesa di Santo Spirito di Majella
    • Ex chiesa di Santa Lucia al borgo
    • Ex chiesa della Madonna delle Manganelle
    • Ex cappella di San Benedetto
    • Palazzo Cimorelli
    • Palazzo Armieri
    • Palazzo del Prete di Belmonte,
    • Palazzo De Bellis
    • Palazzo De Utris
    • Palazzo Reale
    • Palazzo Fiondella
    • Palazzo Del Vecchio
    • Palazzo Mellucci originari di Capua
    • Palazzo Manselli
    • Palazzo Siravo
    • Palazzo Colicchi
    • Palazzo De Lellis
    • Palazzo Nola
    • Palazzo Mancini
    • Il castello Pandone
    • Il cimitero militare francese
    • Oasi naturalistica Le Mortine
    • Parco Regionale Agricolo Storico dell'Olivo di Venafro
    • Villa Maria
    • Il monumento ai caduti
    • Il monumento al carabiniere
    • La Purtella
    • Museo archeologico di Venafro
    • Museo Nazionale del Molise
    • Biblioteca comunale "De Bellis-Pilla"

    Curiosità

    • Fino a qualche decennio fa in questi giorni di festa si svolgeva una caratteristica corsa dei "ciucci" (ovvero i muli) e il "palio della cuccagna" all'interno dell'anfiteatro romano. Presso la piazza dell'Annunziata invece si svolgeva l'opera di San Nicandro, che raccontava la storia del martirio dei tre santi. Un tempo nei tre giorni di festa si svolgevano ben tre processioni: il 16 c'era la cosiddetta processione dei "signori", a cui partecipavano su invito solo i nobili del paese, ma oggi grazie ai cambiamenti sociali ed economici tale processione viene seguita da ogni ceto; il 17 c'era la processione del clero a cui partecipava tutto il clero venafrano e diocesano portando dalla chiesa dell'Annunziata verso il convento la testa-reliquiario di San Nicandro; infine il 18 c'era e c'è tuttora la processione cosiddetta del popolo, alla quale partecipa tutto il popolo di Venafro e dei dintorni.
    • Da qualche tempo su iniziativa di un gruppo di cittadini si sta pensando alla realizzazione del busto in argento di San Marciano così come avvenuto più di tre secoli fa per quanto riguarda quello di San Nicandro, per imprimere maggiore devozione anche nei confronti di questo santo.
    • Il "percorso della processione" del 18: piazzale del convento (uscita delle statue e canto dell'inno), viale San Nicandro (sosta e canto dell'inno), corso Molise (sosta e canto dell'inno), piazza S. D'Acquisto, via Roma, piazza Mercato (sosta e canto dell'inno), via Plebiscito, corso Garibaldi, piazza Portanova (sosta e canto dell'inno), via Amico da Venafro, piazza Merola, via de Amicis, via Duomo, Concattedrale (ingresso in chiesa e canto dell'inno), via Duomo(2), via de Amicis(2), piazza Merola(2), via Cavour (sosta e canto dell'inno), chiesa di Cristo (ingresso in chiesa e canto dell'inno), via Della Valle, via Colle (sosta e canto dell'inno), piazza Castello (sosta e canto dell'inno), ritorno alla chiesa dell'Annunziata (canto dell'inno in chiesa).

    Personalità legate Venafro
    • San Nicandro, San Marciano, Santa Daria, martiri
    • Ladislao d'Aquino (Venafro, ... Roma 12 febbraio 1621), cardinale e letterato italiano.
    • Leopoldo Pilla, scienziato e patriota
    • Amico da Venafro, condottiero italiano
    • Maurizio Santilli, attore
    • Enzo Guarini, cantautore, attore e conduttore televisivo.

    Edited by PatriziaTeresa - 22/6/2015, 17:24
     
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0 replies since 27/10/2011, 10:10   186 views
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