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Domanico

Provincia di Cosenza

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    Domanico

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    - Fonte -

    Domanico è un comune di 977 abitanti della provincia di Cosenza.

    Comune montano, di origini incerte, con un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I domanichesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località Capirossi, Potame e Storticati. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.294 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non mostra segni di espansione edilizia, conservando un aspetto rurale; situato sul crinale di un dosso, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo campo spicca una casa d’argento, sostenuta da due leoni d’oro controrampanti e sormontata, da un lato, da una stella d’argento a sei raggi e, dall’altro, da un trifoglio dorato; nel secondo campo, smaltato d’argento, si raffigura il busto di una fanciulla, che emerge dalle acque di un mare azzurro, nell’atto di afferrare un serpente verde a due teste. È situata nella parte meridionale della provincia, sul versante tirrenico, alle pendici del monte Serratore, nell’alta valle del fiume Busento, sul fianco interno della catena costiera. A 17 km dal casello di Cosenza, che immette sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, può essere raggiunta anche percorrendo la strada statale n. 278 di Potame, il cui tracciato ne attraversa il territorio. La stazione ferroviaria di riferimento, lungo le linee Catanzaro-Cosenza e Paola-Cosenza, si trova a 15 km. L’aeroporto è posto a 79 km; quello di Napoli/Capodichino si trova a 330 km. Il porto di riferimento dista 101 km; quelli di Reggio di Calabria e di Villa San Giovanni (RC) 197 e 185. Inserita in circuiti commerciali e nell’ambito territoriale della Comunità montana “Serre cosentine”, ha nel capoluogo di provincia il principale polo di gravitazione per il lavoro, il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocratico-amministrativo che non possono essere soddisfatte sul posto.

    Storia

    Citata in un documento dell’inizio del XIV secolo come Demanico, deriva il toponimo dal latino DOMANICUS, avente il significato di ‘pertinente alla DOMUS’, cioè alla ‘casa’, o DEMANICUS, ‘demaniale’. Possedimento dell’arcivescovo cosentino fin verso la metà del Quattrocento, entrò in seguito a far parte della contea di Rende, venendo assegnata alla nobile famiglia degli Adorno. Ultimi signori furono gli Alarcon Mendoza della Valle, che ne conservarono il possesso dalla prima metà del XVI secolo fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Comune del cantone di Cosenza, ai tempi della Repubblica Partenopea, con le riforme amministrative attuate dai francesi, a principio dell’Ottocento, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Dipignano e poi nel circondario facente capo a questo centro, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai Borboni, tornati sul regno di Napoli, all’indomani del congresso di Vienna. Annessa all’Italia unita, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Il terremoto dell’inizio del XX secolo vi causò vari danni. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la parrocchiale, della fine del Settecento, con l’interno abbellito da stucchi ottocenteschi; la chiesa della Madonna delle Grazie, risalente al XII secolo, e il palazzo Sammarco.

    Economia

    Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi e frutta, in particolare uva; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile e della lavorazione del legno. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

    Tradizioni e altro

    Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini piatti della cucina domanichese, godere delle bellezze dell’ambiente naturale ed effettuare escursioni sui monti della zona. A Potame, ridente località di villeggiatura estiva, è sorto un villaggio residenziale. È poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge pure per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente. Tra gli appuntamenti tradizionali va citata la fiera di settembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno.

    Tutte le grotte



    Edited by Isabel - 23/9/2013, 08:16
     
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  2. Isabel
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    Straordinaria nevicata sulla Catena Costiera, nel cosentino: le foto

    Una straordinaria nevicata sta interessando la Catena Costiera lungo la strada provinciale 257 Cosenza-Potame-Amantea, con accumuli di oltre 40cm di neve intorno ai 900 metri di altitudine. Fotografie di Daniele di Rende, scattate proprio nella zona di Potame, frazione di Domanico:
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    Fonte: meteoweb.eu/


    Edited by Isabel - 22/9/2013, 18:31
     
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