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Sant'Arcangelo

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  1. Isabel
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    Sant'Arcangelo

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    - Info -

    Sant'Arcangelo è un comune di 6.561 abitanti della provincia di Potenza.

    Geografia

    Il paese sorge in collina, a 388 metri sul livello del mare, lungo la valle del fiume Agri. Il territorio del comune ha un'estensione di 188,47 km2. Dista 89 km da Potenza e 78 km da Matera.

    Storia

    Nell'agro di Sant'Arcangelo si trovano insediamenti risalenti all'VIII secolo a.C., periodo in cui tutta a.C. e gli inizi del IV, la valle dell'Agri viene occupata dai Lucani, un popolo guerriero di stirpe oscosabellica che conquistarono ed assorbirono gli Enotri, a questo periodo infatti risale il sito della comunità di San Brancato dove negli anni ottanta è stata scoperta un'importante necropoli, con circa duecentoventi sepolture.
    Successivamente è stato rinvenuto un borgo abitato databile al IV-III secolo a.C. tra la fontana sita in contrada Gavazzo a quella sita in contrada Cannone e da questa a quella sita in contrada Mulino. Nel III secolo, con la conquista romana e la II guerra punica, i Lucani entrano nel sistema istituzionale di Roma come “soci”, mentre nel I secolo e con le guerre sociali conquistano la cittadinanza romana “optime iure”. La decadenza del centro di San Brancato coincide con la fondazione delle colonie latine, mentre il punto di riferimento diventa la colonia romana della vicina Grumentum. Nel VII secolo vi fu l'emigrazione dei monaci bizantini, chiamati Basiliani, che lasciavano la Siria, la Libia e l'Egitto devastati dalle prime invasioni arabe. La conquista dell'Italia da parte dei Bizantini fu compiuta da Belisario e Narsete, però il dominio greco venne subito ostacolato dai Longobardi che, scesi dal settentrione, avevano occupato vasti territori. La simultaneità longobarda e bizantina porta con sé anche un problema toponomastico in quanto il nome San Brancato secondo alcuni deriverebbe da San Barbato vescovo longobardo, secondo altri da San Pancrazio, questa seconda ipotesi pone il problema di rivedere in modo più critico l'origine stessa del nome Sant'Arcangelo. I Longobardi giunsero in Italia dalla Pannonia, l'attuale Ungheria, guidati dal loro re Alboino, e sconfitti i Bizantini, costituirono il Ducato di Benevento, autonomo rispetto al Regno Longobardo e, in questa epoca, fondarono Sant'Arcangelo (seconda metà del VII secolo), chiamandolo così per devozione all'arcangelo Michele, loro patrono. Sant'Arcangelo è attestato in Catalogus Baronum (aa. 1150-1168) <et in Sancto Archangelo> n° 72, il toponimo si riferisce al culto di S. Michele, patrono del paese (TCI Ann.). L'arma ed il nome non han bisogno di spiegazione: nulla meno giova ricordare che l'arcangelo san Michele era il protettore dei Longobardi, epperò a quell'epoca agevolmente possa risalir l'origine. Il Lacava afferma poi, ed il Racioppi nega, che sia una delle 12 città ripartite tra 12 Conti Normanni nelle prime conquiste: ad ogni modo è certo che a quel tempo era terra di non poca importanza. Appare infatti dal Catalogo dei Baroni recensiti per il servizio militare sotto Guglielmo il Buono, qual feudo di 10 militi, dei quali 6 spettanti al dominio diretto, ch'era il conte Berteraimo di Andria (che aveva pure Policoro, Colobraro ecc. in Basilicata) e 4 ad altrettanti suffeudatarii, che con l'aumento ne presentarono più del doppio, oltre un gran numero di serventi secondo il costume.Emerge in seguito dalla carte Angioine, e propriamente agli ultimi anni di Carlo II, un atto di prepotenza di un certo feudatario di Sant'Arcangelo, di cui si tace il nome, che, pretendendo di suo diritto la chiesa e badia di Santa Maria d'Orsoleo, mandò di forza a scassinarne le porte ed asportarne il meglio che v'era; onde avutosene ricorso dal Vescono d'Anglona, questi conseguì ordine reale il 12 novembre 1305, perché il Giustiziere di Basilicata avesse cura far restituire la chiesa e gli altri bene ingiustamente occupati. All'epoca durazzesca era di Nicolò Lamarra, da cui passava nel 1390 a Beatrice di Ponziaco, e poi a Carlo Artus, ai Visconti Giocoli ed a seguire a Pietro Barrile, la cui Casa il 27 agosto 1826 ne otteneva il titolo di principe; ma estinta questa negli Spinelli perveniva qual semplice feudo alla famiglia Colonna dei Principi di Stigliano. Per quel riguarda il titolo di Principe per contrario trovasi passato fin dal 1853 nei Ricciardi, duchi di Caivano, marchesi di Fuscaldo e conti dei Camadoli. Fu poi Sede di Mandamento con 4.703 abitanti del Circondario di Lagonegro e diocesi d'Anglona e Tursi: ha chiesa parrocchiale sotto il titolo di san Nicola di Bari, e la cura d'un arciprete con altre 4 cappelle e 5 confraternite, poi opere pie riunite per la beneficenza ed istituto di prestanza. Aveva anche un convento di riformati con 4 padri e 3 laici, oltre i minori osservanti in numero di 12 padri e 12 laici, allocati nel Monastero d'Orsoleo.

    Monumenti, chiese e luoghi d'interesse
    • Complesso monastico di Santa Maria di Orsoleo
    • Palazzo della Cavallerizza
    • Chiesa Madre di San Nicola di Bari
    • Chiesa dei Padri Riformati o di San Rocco
    • Chiesa di Santa Maria degli Angeli o Mauro
    • Chiesa di Sant'Anna
    • Cappella della Provvidenza
    • Palazzo Guarini
    • Palazzo De Ruggiero
    • Torre Giocoli
    • Palazzo Scardaccione
    • Palazzo Carafa-Di Gese
    • Palazzo Sansanelli
    • Torre Molfese
    • Fontana di Mederico
    • Fontana di Parlante
    • Fontana del Cannone

    La Città della Pace per i bambini

    Nel 2009 è stata costituita su iniziativa del Premio Nobel per la Pace Betty Williams la Fondazione Città della Pace per i bambini, che prevede strutture che possano ospitare i bambini che vivono in situazioni di pericolo nei loro paesi, da realizzarsi a Sant'Arcangelo ed a Scanzano Jonico. La Città della Pace ha l'obiettivo di garantire assistenza, istruzione ed educazione a minori in condizioni di disagio sociale o pericolo derivanti da guerre o disastri ambientali.



    Personalità legate a Sant'Arcangelo
    • Domenico Cavallo, 1ºflauto e Vice Direttore della Banda dell'Esercito
    • Michele Lufrano, direttore di banda e compositore
    • Orazio Fortunato, nato il 18/01/1634 dal dottor Francesco e dalla nobile Anna De Barberis, Vicario del cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni a Montefiascone, vescovo di San Severo dal 06/10/1670 al 10/01/1677 e Nardò dal 1678 al 1707
    • Carlo Francesco Giocoli, nato il 04/11/1665 dal dottor Mario e dalla nobile Anna Fortunato, sorella del vescovo Orazio. Vicario a Gallipoli del vescovo Antonio Perez de Lastra, vescovo di San Severo dal 22/07/1703 al 11/03/1717 e di Capaccio dal 1717
    • Matteo Guarini, avvocato e presidente di Sezione della Corte dei Conti
    • Giuseppe Guarini, medico professore università La Sapienza di Roma
    • Giuseppe Michini, medico (1780)
    • Francesco Scardaccione, magistrato, politico e Presidente della Provincia di Basilicata (1861)
    • Nicola Sansanelli, avvocato, politico e onorevole Segretario Nazionale del Partito Fascista (1923) e sindaco di Napoli, per breve periodo, negli anni cinquanta
    • Francesco Cerabona, avvocato, politico e onorevole, Ministro delle Comunicazioni (1943)
    • Carlo Mastrosimone, professore universitario e senatore (1953)
    • Decio Scardaccione, professore universitario e politico, senatore e Sottosegretario agli Interni (1968)
    • Cardinale Michele Giordano, Arcivescovo Metropolita emerito di Napoli
    • Vito De Filippo, politico Presidente della Regione Basilicata
    • Francesco D'Arelli, professore Università di Venezia e Library and Publishing Director dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), Roma
    • Biagio Roberto Cimini, magistrato esperto in diritto comunitario
    • Giuseppe Brancale, scrittore (1925-1979)
    • Andrea Esposito, (1950) ex calciatore.

    Edited by PatriziaTeresa - 19/6/2015, 16:48
     
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