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San Martino in Pensilis

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  1. Isabel
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    San Martino in Pensilis

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    - Info -

    San Martino in Pensilis è un comune di 4.901 abitanti della provincia di Campobasso e si trova su una collina a 281 m s.l.m. Nella campagna circostante si coltivano grano, barbabietole, girasoli, sono presenti grandi distese di ulivi e vigneti.

    Territorio

    Il territorio sammartinese è uno dei più estesi del Molise e i suoi confini naturali sono rappresentati dal torrente Saccione verso Est e dal Biferno verso Nord-Ovest, allargandosi fin quasi alla periferia dei due paesi albanesi confinanti di Portocannone e di Ururi. Altro importante corso d'acqua che attraversa il suo territorio è il torrente Cigno, affluente del Biferno, che ha una portata molto più grande di quella del Saccione.Il paese (in special modo quello incluso nella cinta muraria antica) è adagiato sopra un colle, in parte a strapiombo e ripidissimo verso il lati Sud ed Ovest, continuando poi ad estendersi oltre il centro storico lungo il lato Nord-Ovest, meno scosceso; l'abitato prosegue inoltre verso Est lungo il lato ripido posto a Mezzogiorno per alcune centinaia di metri per poi direzionarsi decisamente verso Sud, oltre che verso Est. Il territorio sammartinese si stende poi gradualmente verso le zone pianeggianti dei suoi tre corsi d'acqua più importanti. Altri corsi d'acqua minori sono il Vallone Reale e il Vallone Sassani (affluenti di sinistra del Saccione). Del terreno boschivo restano attualmente solo alcune macchie, avanzi di quel che secoli addietro era una lussureggiante vegetazione, il cosiddetto Bosco di Ramitelli, che si estendeva lungo tutto il corso del Saccione dal mare fino a Rotello.

    Toponimo

    Il toponimo San Martino, come supposto dal Tria e da altri illustri studiosi, sembra proprio derivare da una Chiesa, situata sul colle, dedicata a San Martino di Tours. L'aggiunta in Pensili, corrotto poi in Pensilis, ne indica invece la sua caratteristica peculiare: posto sopra la collina, ovvero, il paese vecchio viene ad incunearsi, come sospeso, fra due ripidi pendii: quello che corre lungo tutto il lato sud sopra uno strapiombo e scarpate molto ripide e quello lungo il lato ovest. Una volta c'era anche una chiesa entro le mura del paese vecchio (Mezzaterra) denominata S. Maria in Pensili. Da fonti diverse questo colle viene citato spesso in un latino barbarico come in Pisili, in Pesule o in Pensulis.Per contraddistinguerlo dai numerosi omonimi del Regno, nel 1863, Con R.D. del 26 luglio, a San Martino gli si aggiunge la forma latineggiante in Pensilis.

    Storia

    Il Tria dunque ipotizza che, nel 495 d.C., dopo la distruzione di Cliternia da parte dei Goti, alcuni abitanti venissero a rifugiarsi sopra il colle, edificandovi così una chiesa dedicata a San Martino, vescovo di Tours. Le fonti che fanno riferimento all'alto medioevo comunque risultano alquanto lacunose ed oscure. Ciò che sembra certo è che verso il XI-XII secolo vi fosse almeno una chiesa. Infatti in un diploma di Pasquale II del 1102 risulta una chiesa col nome S. Martini Episcopi in Biferno. Il Masciotta riporta poi tra gli ex Feudi di Guardialfiera, un certo S. Martino del Monte. Durante il periodo Longobardo il territorio di S. Martino è competenza della Contea di Larino, dipendente dal Ducato, poi Principato, di Benevento. Con l'arrivo dei Normanni, verso il 1061, entra a far parte della nascente e potente Contea Di Loritello, fino alla sua estinzione (1194), quando il Regno di Sicilia passò in mano agli Svevi. Il Masciotta scrive che « al tempo dei normanni appartenne [S. Martino] alla Contea di Loritello (Rotello); e si sa, per di più, che Roberto I d'Altavilla Conte Palatino essendosi nel 1095 recato per le penitenze quaresimali a Montecassino, fece donazione alla Badia di quanto egli possedeva a S. Martino; onde l'università diventò feudo ecclesiastico ». In epoca Normanna avvengono almeno due eventi eclatanti: il terremoto del 1125 (testimoniato nel Chronicon di Falcone Beneventano e in quello del Monastero di Santo Stefano in Rivo Maris) che distrusse sia Cliterniano che il Monastero di San Felice, e il rinvenimento, alcuni decenni dopo, del Corpo di San Leo, monaco benedettino (originario sembra di S. Martino) da parte del Conte Roberto III di Bassavilla. Da questo epocale ritrovamento viene fatta risalire, secondo la leggenda popolare, la tradizionale Corsa dei Carri, ma essa ha un'origine molto più antica, sannitica, possibilmente. Il Tria scrive « Non sappiamo chi fussero i suoi Possessori, e il primo, che si ci incontra nel Registro de' Baroni sotto Guglielmo II, detto il Buono, nella Rubrica de' Feudatarj di Capitanata ... si appella D. Amerius S. Martini tenet S. Martinum, quod est Feudum duorum militum. Passò poi in Persona del Conte di Montagano, ma non sappiamo con qual titolo ».Del periodo Svevo, d'altro canto, il Masciotta riporta che « trascorre privo di notizie di S. Martino e così gran parte di quello angioino; e il Tria, per colmare il vuoto, mette innanzi i Conti di Montagano che ne sarebbero stati titolari. Tutto ciò è erroneo, ed infondato ». Nel disastroso terremoto del 1456 non viene riferita da fonti storiche la distruzione o danneggiamento di alcun centro chiamato S. Martino. Ciò fa supporre che sopra il colle vi fossero solo costruzioni ben fortificate e dunque ben messe strutturalmente come il Castello. Verso la seconda metà del XV secolo iniziano a stabilirsi le comunità albanesi, in fuga dal Turco, ripopolando buona parte del Territorio, devastato e spopolato dal precedente cataclisma. Così S. Martino si trovò circondato da comunità albanofone: Ururi, Portocannone, Campomarino, Chieuti. Il Masciotta riferisce che il 5 agosto del 1566 « i Turchi, sbarcati a Termoli e fugati da Guglionesi, cercano di entrare in S. Martino per metterla a sacco; ma sono costretti a ritirarsi ripiegando verso il litorale ». Nel 1811 San Martino insieme ad altri paesi della Capitanata (Ururi, Portocannone, Campomarino e Termoli) entra a far parte del Contado di Molise.

    Monumenti e luoghi d'interesse
    • Palazzo del conte o Palazzo baronale
    • Chiesa di San Pietro apostolo

    Personaggi illustri
    • Franco Caracciolo
    • Vincenzo Palombo - Pittore e scultore. Ha affrescato la volta della chiesa di S. Pietro Apostolo.
    • Mario Sassano - Ingegnere e uomo politico. Membro del primo parlamento europeo eletto a suffragio universale (1979-1984).
    • Domenico Sassi - Poeta dialettale sanmartinese. Tra le sue opere vanno ricordate A Storie de Sande Lé e I Quaderni Sanmartinesi. Ha trascritto inoltre la Carrese, testo orale dialettale antichissimo di una canzone popolare, di cui ancora oggi due cantori alternativamente ne cantano i distici, davanti alla porta della Chiesa, la vigilia della Corsa dei Carri (30 aprile).
    • Leo Di Bello - Giornalista e conduttore di Sky Sport 24.

    Edited by PatriziaTeresa - 25/6/2015, 09:39
     
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0 replies since 6/11/2011, 09:56   53 views
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