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Sant'Anastasia

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  1. Isabel
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    Sant'Anastasia

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    - Info -

    Sant'Anastasia (pron:santanastasìa; Sant Nastàs in napoletano) è un comune italiano di 28.858 abitanti della provincia di Napoli in Campania. È stata sede di mandamento e quindi di Pretura nonché capoluogo di Circondario all'epoca del Regno delle due Sicilie.

    Territorio

    Il suo territorio ricade nel Parco Nazionale del Vesuvio nonché nella fascia dei cosiddetti comuni vesuviani. Il centro del paese si sviluppa ai piedi del Monte Somma, l'antico cratere prima del costituirsi del Vesuvio propriamente detto, in un alternarsi di piccole salite e discesine derivanti dai tracciati degli antichi corsi d'acqua che dalla vetta del monte scendevano a valle. Nonostante l'area comunale non sia di grandi dimensioni (poco meno di 19 km2) il territorio è piuttosto vario e si presenta come una striscia di terra che parte dai 34 m s.l.m. (frazione Guadagni) in direzione nord, per giungere fino ai 1086 m sul livello del mare (Cognoli di Sant'Anastasia) a sud.

    Idrografia

    I corsi d'acqua presenti nel territorio (detti Lagni) ripopolano i loro siti solo nei periodi piovosi a differenza di quanto succedeva prima; i più importanti erano il Sebeto ed il Vesceri. Di particolare interesse invece sono le sorgenti dell'Olivella che per la loro natura sono uniche in tutto il Parco Nazionale del Vesuvio e le sorgenti Chiatanelle, nascoste dal verde della montagna. (Per approfondire si veda sotto la voce Parco Nazionale del Vesuvio).

    Clima

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    Panorama nord-ovest
    di Sant'Anastasia

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    Panorama nord-est
    di Sant'Anastasia
    Il clima è tipicamente mediterraneo e non si denotano, nella temperatura media annuale, significative differenze rispetto alla vicina Napoli; in inverno la vetta del Monte Somma e la zona immediatamente vicina non di rado si colora di bianco.

    Storia - Età del bronzo

    L'area risulta abitata fin da tempi immemori; a testimonianza di ciò sono alcuni reperti ritrovati a nord del paese che evidenzierebbero la presenza di tribù nomadi che si accampavano in quei luoghi per motivi di caccia, in particolar modo queste tribù cacciavano animali di grossa taglia.

    Roma antica
    Prima della grande eruzione del 79 d.C. il Vesuvio era rimasto inattivo per otto secoli, le popolazioni che vivevano alle sue pendici non erano neanche a conoscenza che il monte fosse in realtà un vulcano, per cui svilupparono numerosi centri agricoli e commerciali. Le prime menzioni di quel luogo ci sono date da Cicerone nel suo “De Officiis” e da Valerio Massimo nel “Memorabilia” facendo riferimento alla disputa tra le città di Napoli e Nola per il possesso di queste terre alle falde del monte Vesuvio. Il Senato romano mandò come arbitro Quinto Fabio Labeone il quale decise di non modificare i confini già tracciati e di destinare quella fascia di territorio alla diretta amministrazione di Roma. In ragione di ciò l’area prese il nome generico di “Campus Romanus”, toponimo che ancora oggi si riflette su questi territori vista l’abbondanza del cognome Romano e visto il nome di una delle frazioni di Sant’Anastasia: “Romani”. Dopo la guerra sociale del 90 a.C. Roma si assicurò il dominio di tutta l'antica Campania destinando definitivamente la zona del Campus all’amministrazione della colonia Augusta Felix Nola. Da allora l’area venne divisa tra le più importanti famiglie romane che ne fecero un luogo di villeggiatura come testimoniato da numerosi resti di ville suburbane ma anche un attivo posto commerciale costellato di aziende agricole.

    Il rischio Vesuvio

    Per la vicinanza al Vesuvio, il comune di Sant'Anastasia rientra nella cosiddetta zona rossa, ritenuta ad alto rischio nel caso di un'eruzione del vulcano. Tale situazione è aggravata dalla pressione antropica che insiste sull'area e dalla scarsità di vie di fuga. La Protezione Civile ha previsto il gemellaggio di Sant'Anastasia con la regione Marche la quale in caso di eruzione, ospiterà la popolazione anastasiana.

    Medioevo

    Nel 552 l’Imperatore Giustiniano mandò un esercito di Greci capeggiati dal generale bizantino Narsete nel sud-Italia al fine di cacciare i Goti al seguito del re Teja. La battaglia finale si ebbe proprio nell’area del Campus Romanus, re Teja perì in battaglia e i Goti vennero sbaragliati e scomparvero dalla vita della penisola Italiana mentre i Greci, da quanto ci viene narrato da Procopio di Cesarea, decisero di insediarsi nella zona mischiandosi alla popolazione indigena. La testimonianza più importante fu data dal nome preso da una vasta fetta del Campus Romanus: Sant'Anastasia. La scelta di quel nome fu dettata dal culto di Anastasia, una Santa Vergine Greca veneratissima non solo nelle terre Elleniche ma in una considerevole parte dell’Est-Europa. Il 586 fu un altro anno importante della storia anastasiani; per ordine di Belisario parte della popolazione di queste terre fu fatta spostare al fine di ripopolare Napoli. Alla fine dell'VIII secolo anastasiani e napoletani (ma anche altre popolazioni vesuviane) scacciarono i Saraceni dalla città partenopea nella battaglia di Castagnola (odierna Portici). Il toponimo Sant'Anastasia ricorre ufficialmente per la prima volta in un decreto del 1090 succeduto da uno del 1127. Successivamente, forse per errori di copistica, Sant’Anastasia muterà il suo nome in Santo Nastaso.

    Periodo angioino

    Nel periodo Angioino Sant’Anastasia viene compresa nella giurisdizione della vicina Somma Vesuviana. dopo un iniziale periodo marginale, gli Angioini favoriscono lo sviluppo edilizio, commerciale e religioso di Somma e dei suoi casali. Per un breve periodo Somma e casali vennero concessi a Guglielmo Vicecomite visconte di Medun in cambio di liquidità, ma nel 1276 Carlo d'Angiò riprese possesso di quei territori cacciando alcuni vassalli insediatisi illegittimamente dopo la morte di Guglielmo. La politica angioina alla continua ricerca di denaro stancò la popolazione che si ribellò capeggiata da Giacomo di Costanzo contro Ladislao ma la rivolta fu duramente repressa e Somma e casali furono venduti al cancelliere del regno Giovanni Tomacelli. Alla fine del periodo Angioino il casale di Santo Nastaso fu prima venduto alla famiglia Barrese, poi riannesso a Somma Vesuviana con la quale passò prima sotto Orso Orsini, cancelliere del regno e alla sua morte ad Ugone d'Alagno.

    Periodo aragonese

    Gli Aragonesi rilanciarono la zona, lo stesso Alfonso V d'Aragona considererà questi luoghi come “buen ritiro”. È il periodo in cui viene istituito il Mastro Mercato a favore di Somma. Il Mastro Mercato era un cittadino eletto tra i nobili sommesi che per otto giorni amministrava la città; in questo periodo cessava ogni attività giurisdizionale, civile e penale. Tale privilegio fu foriero di aspre rivalità tra Somma e Santo Nastaso, il suo casale più importante. Il 1647 si aprì con l’insurrezione popolare Napoletana contro il dominio Spagnolo, la rivolta capeggiata da Masaniello vide gli anastasiani tra i sostenitori più presenti ma nello stesso periodo il casale subirà il saccheggio delle truppe di Altavilla. A ciò si aggiunse a distanza di pochi anni, la Peste che fece circa 4000 vittime in tutta la zona; l'avvenimento si ripercosse anche sulle attività commerciali della zona a nord del Vesuvio poiché per decreto regio di Carlo II era impedito il passaggio delle merci in quelle terre. Le lotte intestine tra sommesi ed anastasiani si inaspriscono e già nel 1718 c’è un tentativo di questi ultimi di sottrarsi alla giurisdizione sommese ricorrendo al Regio Fisco; ma il contrasto più forte fu dovuto alla pratica del Mastro Mercato. Alla richiesta del 1718 seguirono altre due nel 1765 e nel 1774, ma fu tutto inutile. Il 1799, anno della rivoluzione partenopea, Sant’Anastasia si schiera con i Borbone venendo saccheggiata dalle truppe Francesi. In seguito l’idillio con la famiglia Borbonica finirà e molti anastasiani si ribelleranno contro di essi a favore della libertà.

    Dal XIX secolo ai giorni nostri


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    Scorcio del centro storico
    Il XIX si aprirà nel migliore dei modi per la popolazione anastasiana; Gioacchino Murat abolirà il privilegio del Mastro Mercato istituendo una fiera autonoma per il borgo di Sant’Anastasia, ma l’anno che in assoluto fece la felicità anastasiana fu il 1810: Sant’Anastasia divenne municipio autonomo.
    La fine del XIX secolo vedrà la lotta per la libertà dai Borboni. A questi eventi si affiancano alcuni avvenimenti che segneranno un forte passaggio epocale: nuove strade di collegamento con i paesi vicini, la costruzione del mattatoio, l’acquedotto del Serino, l’apertura della stazione della Circumvesuviana e l’elettrificazione faranno da volano alla neonata Sant’Anastasia che nel corso del XX secolo vivrà a stretto contatto con la vicina Napoli gravitando socialmente culturalmente ed in parte economicamente attorno ad essa e subendo con essa quei mali tipici (primo tra tutti la Camorra) che purtroppo ancora fortemente condizionano la vita di entrambe.

    Monumenti e luoghi d'interesse
    • Santuario della Madonna dell'Arco
    • Villa Tortora Brayda
    • Chiesa di Santa Maria la Nova
    • Palazzo Nicola Amore
    • Convento di Sant'Antonio
    • Palazzo Marra
    • Palazzo Siano

    Aree protette
    • Parco Nazionale del Vesuvio
    • Itinerari naturalistici sul versante anastasiano del Parco del Vesuvio

    Eventi
    • Festa della Madonna dell'Arco (lunedì dell'Angelo). Come altre festività religiose della zona, la festa è frutto di sovrapposizioni cristiane su più arcaiche forme di religiosità, riconducibili a riti tesi a esorcizzare le forze demoniache distruttrici di raccolti.
    • Sagra dell'albicocca (giugno). Vi sono stand dedicati alle albicocche e ad altre primizie dell'agricoltura vesuviana.
    • Santa Maria (seconda domenica di settembre): per il paese viene portato in processione il quadro raffigurante la Madonna dell'Arco (posto sull'altare della chiesa). Il campanile della chiesa della Madonna dell'Arco viene illuminato con fuochi pirotecnici.
    • Fiera del Sole (autunno). Vi sono stand dedicati alle attività economiche di Sant'Anastasia e paesi vicini.
    • Sagra del capretto anastasiano (fine novembre). La manifestazione, ormai diventata un appuntamento fisso con la tradizione culinaria e con i prodotti tipici ed artigianali (rame) dell'area vesuviana e del Parco Nazionale del Vesuvio, ad opera della Pro Loco Sant'Anastasia.
    • Festa patronale di san Francesco Saverio (3 dicembre)
    • Presepe Vivente (24 dicembre) È una delle tradizioni più suggestive della Campania; viene inscenato dagli abitanti del luogo il presepio Napoletano con scenografie e musiche emozionanti a cui fanno da cornice i porticati, le piazzette e la chiesa del quartiere storico del Ponte (detto anche Borgo Sant'Antonio). Le scene si alternano tra rappresentazioni tipicamente bibliche e manifestazioni della Napoli settecentesca.

    Personalità legate a Sant'Anastasia
    • Luigi Nicolais (docente, già ministro, parlamentare del PD)
    • Vittorio Mezzogiorno (attore)
    • Giovanna Rei (attrice)
    • Maria Mazza (modella, attrice)
    • Emilio Merone (docente, poeta)
    • Domenico Rea (pittore, critico d'arte)
    • Gian Carlo Tramontano (antico conte di Matera)
    • Roberto Cardinale (calciatore, vanta diverse presenze tra gli azzurrini è in forza alla Salernitana Calcio 1919 in serie B)
    • Angelo Rea (calciatore, ha militato in serie A col Messina, è ora in forza al Sassuolo in serie B)
    • Carlo Cattaneo (ammiraglio regio dell'Esercito italiano)
    • Guido De Virgilio (pittore)
    • Francesco De Rosa (giornalista)

    Edited by PatriziaTeresa - 22/6/2015, 15:01
     
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0 replies since 7/11/2011, 07:56   84 views
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