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Torre Annunziata

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  1. Isabel
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    Torre Annunziata

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    - Info -

    « Pranzammo a Torre Annunziata con la tavola disposta proprio in riva al mare. Tutti coloro erano felici d'abitare in quei luoghi, alcuni affermavano che senza la vista del mare sarebbe impossibile vivere.
    A me basta che quell'immagine rimanga nel mio spirito.
    »
    (Wolfgang Goethe, 13 marzo 1787, da "Viaggio in Italia". )

    Torre Annunziata (Turre Nunziata in napoletano) è un comune italiano di 43.699 abitanti della provincia di Napoli in Campania.

    Territorio

    Torre Annunziata si trova ai piedi del Vesuvio (nella c.d. "zona rossa") e si affaccia sul Golfo di Napoli, precisamente in una piccola insenatura (nel "Ventre della Vacca") che ha un importante ruolo, infatti ha reso Torre Annunziata il terzo porto della regione Campania. Stazione termale (Terme Vesuviane) e balneare con la Marina del Sole, la Marina della Salera, la Marina di Rovigliano, le località Oncino e Scogli di Prota , in passato fu la capitale dell'"arte bianca" (centinaia di pastifici fino al 1950 ad oggi è attiva soltanto un'azienda, "Pasta Setaro"), e sede di industrie metalmeccaniche (Deriver, Dalmine) e altre, tante e tali che fu appellata sia la Manchester del Sud che la Sesto San Giovanni del Mezzogiorno. Oggi ospita industrie nautiche (Aprea Ferretti) e farmaceutiche (Novartis). Il sindaco attuale è Giosuè Starita.

    Storia - Età antica: Lo splendore di Oplontis

    Località segnata sulla Tabula Peutingeriana con la simbologia usata per i siti termali. I primi abitanti della costa vesuviana e della valle del Sarno furono i Sarrastri mescolati ai Pelasgi, poi gli Osci. Nell'VIII secolo a.C. seguirono i Greci e poi gli Etruschi. Verso la fine del V secolo iniziò in Campania la dominazione dei Sanniti, spazzata via dai Romani solo nell'89 a.C.

    Età medievale: la Sylva Mala e il Nemus Regalis

    Tardo Antico e Alto Medioevo

    L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. distrusse tutto, dando inizio ad un periodo oscuro di circa un millennio durante il quale comparve una fitta vegetazione, il luogo fu così denominato, Sylva Mala, poiché infestata da belve e ladroni. Il territorio fu altresì razziato da Genserico (da qui il culto della Festa dei Gigli di Nola); subì devastazioni durante la Guerra gotica (535-553) e le incursioni dei Saraceni, che saccheggiarono il monastero di Rovigliano nel 989. Verso l'anno 1000 si ebbero alcuni stanziamenti di abitanti presso il mare, dediti alla pesca e all'agricoltura, che man mano ripopolarono tutta la zona. E i boschi del sito divennero riserva reale di caccia. Il quartiere Terravecchia è sorto sul territorio di Sylva Mala (poi "Bosco delle tre Case") e il quartiere Grazie in quello di "Nemus Regalis" (Bosco Reale) e il quartiere Annunziata al centro tra i due da cui era separato da due rii.

    La fondazione

    Il 19 settembre 1319, Carlo d'Angiò donò con diploma emesso in Aversa per Don Bartolomeo di Capua Ministro di Stato e Protonotario del Regno, quattro moggia di terra a dei fedeli, Guglielmo di Nocera, Puccio Franconi di Napoli, Andrea Perrucci di Scafati, Matteo di Avitaya (Avitabile) che fondarono una chiesa dedicata alla Vergine Annunziata, un piccolo monastero e un ospizio nel luogo detto "La Calcarola".

    Turris Sanctissima Annunciatae de Scafata

    Con la dinastia Angioina, Raimondo Orsini del Balzo conte di Nola fece costruire una prima Torre per la difesa. Tutto il casale (uno dei 33 casali di Napoli) prese, quindi, il nome di "Torre dell'Annunciata" e si sviluppò a fianco di quello di "Terra Vecchia", a nord, parte dello Stato di Valle, feudo dei Piccolomini. Nel periodo Aragonese (1415) la regina Giovanna II d'Angiò donò il Casale e parte della Silva Mala, in feudo a un amalfitano,Conte Nicolò D'Alagno o d'Alagna o Alaneo, come scritto nell'epigrafe sotto l'arma, posto sul muro dello scalone lateranense (Arma Magnifici Militis Nicolai de Alaneo de Napoli Senatoris MCCCCVIII) primo feudatario (padre di Lucrezia favorita del re Alfonso d'Aragona), che costruì una seconda Torre ben più robusta.

    Età moderna: Due feudi, due Principi

    Torre La Nunziata

    Al dominio come feudo rustico della famiglia d'Alagna (1419-1512) si successero i Galluccio di Tora (1512-1517), gli spagnoli de Bucchis italianizzato in Bucca (1517-1592-1608), i franco-normanni Tuttavilla conti di Sarno (1592- 1614). Nel XVII secolo si susseguirono le famiglie romane dei Colonna principi di Gallicano e duchi di Zagarolo (1624-1653) e dei Barberini principi di Palestrina (1662-1705) che comprano all'asta il 26 dicembre 1662. Ultimi feudatari i toscani Massarenghi (1705-1714) e gli amalfitani Dentice del Pesce principi di Frasso (1714-1806). Il feudo si estese furono costruiti mulini e la Real Zecca alla foce del Canale del Sarno (1597, consulente l'architetto Domenico Fontana) per sfruttare le sue acque.

    Torre dell'Annunziata

    Il feudo di Torre Annunziata era completamente circondato dallo Stato di Valle dei principi Piccolomini in continuum abitativo territoriale e le dispute sui confini si protrassero per secoli. La borgata di Torre dell'Annunziata si ampliò urbanisticamente con la costruzione, prima di nuove chiese e poi di case e opifici, la Real Polveriera (1652). L'eruzione del Vesuvio del 1631 distrusse quasi completamente tutta la zona e le borgate, ma la ricostruzione iniziò subito, richiamando gente principalmente dalla costiera Sorrentina e da tutte le parti d'Italia, finanche dall'estero. Carlo III, diede un importante impulso industriale facendovi costruire nel 1758 la "Real Fabbrica d'armi" (che vide luce grazia prima a Francesco Sabatini, della scuola vanvitelliana e poi a Ferdinando Fuga), la Real Ferriera (1791), che si affiancò allo sviluppo dei mulini e dei pastifici per l'afflusso sempre maggiore di popolazione, segnando così l'inizio del 1800, secolo d'oro della città.

    Età contemporanea: Gioacchinopoli

    Gli anni d'oro

    Dal 1810 al 1815 Torre Annunziata divenne Gioacchinopoli (fusione dei casali di Torre Annunziata e Terravecchia), regnando a Napoli Gioacchino Murat; nel 1806 regnante Giuseppe Bonaparte cessò ogni dominio feudale. Nel 1844 sotto la restaurazione Borbonica si prolungò la ferrovia da Portici fino a Torre Annunziata. Con il Regno d'Italia, fu prolungata le ferrovia fino in Calabria. Nel 1871, furono terminati i lavori del porto e dello scalo marittimo delle ferrovie. Si ebbe un notevole sviluppo commerciale con importazione di grano e carbone, e un'esportazione mondiale di paste alimentari. Si aggregarono al comune di Torre Annunziata le frazioni Oncino e Grazie. Alla fine dell'800 Torre Annunziata era un immenso pastificio che assorbiva il 60% della forza lavoro. Nel 1887 nasce la Ferriera del Vesuvio e nel 1898 la ferrovia Circumvesuviana. Le attività industriali fiorirono fino alla Seconda guerra mondiale, nonostante le eruzioni del Vesuvio del 1906 e la Prima guerra mondiale.

    La Grande Torre Annunziata

    Il 13 aprile 1928 si costituì il comune autonomo di Pompei, Torre Annunziata cedette le frazioni La Civita di Valle e Pontenuovo, ovvero l'intero territorio degli Scavi archeologici di Pompei fino al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Il 1943 fu l'anno della crisi dell'"arte bianca". Nel 1946 i comuni di Boscotrecase e Boscoreale, aggregati in precedenza alla "Grande Torre Annunziata", seconda città della Campania per popolazione e sviluppo, riottennero l'autonomia, la richiesta di compensazione territoriale con l'aggregazione delle frazione Santa Maria La Bruna (Torre del Greco) e di Trecase, all'epoca frazione di Boscotrecase non ebbe esito.

    Storia recente

    Negli anni ottanta, dagli ambienti della malavita torrese e non solo, fu portato a compimento l'omicidio del giornalista Giancarlo Siani. L'intervento pubblico a partire dagli anni novanta per fronteggiare la crisi economica e sociale che ha riguardato l'intera area con la chiusura dei principali stabilimenti localizzati a Torre Annunziata si è espresso attraverso la Programmazione negoziata, ovvero la stipula con le parti sociali di un Contratto d'Area "Torrese-Stabiese" al fine di riutilizzare le aree industriali dismesse con nuove iniziative imprenditoriali e fronteggiare la disoccupazione a livello locale. Il contratto d'area è stato gestito dalla TESS che attualmente, divenuta agenzia di sviluppo locale, si occupa di un'area più vasta denominata "Costa del Vesuvio" che unisce l'area torrese-stabiese e quella attigua precedentemente interessata dal Patto territoriale del Miglio d'Oro.

    Siti d'interesse archeologico: Ville romane, Terme


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    Affresco della Villa di Poppea
    Nell'area di Torre Annunziata sono stati rinvenute diverse costruzioni risalenti all'epoca romana segni dell'antica città di Oplontis: i primi scavi sporadici iniziarono nel XVII secolo anche se la fase più consistente si avrà solo a partire dal 1968. Sono state riportate alla luce diverse costruzioni tra cui una delle più ricche e sfarzose ville di epoca romana, risalente al I secolo a.C. e presumibilmente appartenuta alla Gens Poppea e forse dimora estiva di ricchi pompeiani: in particolare si crede che tale villa sia appartenuta a Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone. In anni più recenti è stata scavata e riportata alla luce un'altra imponente costruzione rustica d'epoca romana, chiamata villa di Lucio Crasso Tertius, tra le cui mura sono stati rinvenuti gioielli e monili forgiati con ammirevole tecnica orafa: la villa non aperta al pubblico. Si conosce inoltre la presenza di un ulteriore villa, quella di Lucio Crasso Tertius, rinvenuta durante la costruzione della ferrovia Napoli - Salerno, in seguito nuovamente sotterrata ed oggi ancora interrata.
    Nella zona inoltre è possibile riconoscere altri tipi di ritrovamenti come i ruderi delle terme di Marco Crasso Frugi, situati nei pressi delle attuali terme Vesuviane oppure Saline Erculee, poste lungo la costa verso la foce del fiume Sarno: qui sorgeva il pago delle saline, cioè il sobborgo delle cave di sale. Dal 1997 il sito archeologico di Oplontis è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO

    • Villa di Poppea
    • Villa di Lucio Crasso Tertius
    • Villa di Caio Siculi

    Antiche Terme
    • Terme del console Marco Crasso Frugi (64 d.C.), visibili i ruderi lungo la via Litoranea Marconi e all'interno delle attuali Terme Vesuviane.

    Terme Vesuviane
    • Già Terme Nunziante, e Terme Nunziante-Manzo, fondate dal generale Vito Nunziante nel 1831 sul luogo delle antiche terme.

    Altre Terme
    • Terme Manzo, site all'angolo tra via Vesuvio e corso Umberto I, poi trasformate in pastificio, resta ancora l'iscrizione sulla facciata del palazzo.
    • Terme Montella, site al corso Umberto I, poi trasformate in molino e pastificio, eclettica la facciata del palazzo, scomparsa la torretta esagonale.
    • Terme Filangieri

    Acque minerali
    • Acqua Santa Lucia (Villa Comunale S. Lucia al molo di Levante)
    • Acqua Filangieri (Terme Filangieri)
    • Acqua Cestilia (Terme Manzo)
    • Acqua Nathanson Duché & Co. (Ferriera del Vesuvio)
    • Acqua Dati (Pastificio Dati)
    • Acqua Minerva (Pastificio Jennaco)
    • Acqua Vesuviana Nunziante (Terme Vesuviane)
    • Acqua Oplontina (Pastificio Orsini)
    • Acqua Montella (Terme Montella)

    Architetture religiose
    • Santuario dello Spirito Santo - Chiesa Comunale del Carmine (1787) (vi si venera San Felicio)
    • Immacolata Concezione (1635)
    • San Pasquale e Santa Teresa (già di S. Maria di Costantinopoli e S. Giuseppe) (1637)
    • Sacro Cuore di Gesù
    • Santissima Trinità
    • Santa Maria del Buon Consiglio e S. Antonio

    Edicole votive
    • Crocefisso eretto dai fratelli Paolo ed Emilio Ricciardi nel 1919 in piazza Cesare Battisti

    Palazzi, Ville, Masserie
    Quartiere Annunziata
    • Palazzo della Taverna Grande alla Marina
    • Palazzo Fienga

    Quartiere Grazie
    • Palazzo del Principe di Genzano - de Marino (già Taverna di Basso, detto "Palazzo della Caccia al Bufalo")
    • Masseria Grande della Baronal Corte, detta del Gioco
    • Villa Fiorenza

    Quartiere Terravecchia
    • Palazzo Colonna (già Taverna di Sopra o del Principe)
    • Palazzo Criscuolo (già Palazzo Gargano, sede del municipio dal 1897)
    • Palazzo Fondaco Montella (sede dei plebisciti del 21 ottobre 1860 e sede del municipio dal 1842 al 1876)
    • Palazzo Pignatelli di Monteleone (già Piccolomini d'Aragona sede del municipio dal 1876 al 1897)
    • Palazzo Stallo del Principe di Valle
    • Palazzo Cesaro (Viceconsolato del Regno di Danimarca)
    • Palazzo Amodio (Viceconsolato dell'Impero Russo)
    • Palazzo Dati
    • Palazzo Vasquez
    • Belvedere Vasquez

    Quartiere Fuori Porta
    • Palazzo delle Regie Scuderie, già "Regia Posta in Porta Napoli", denominato anche "Lo Stallone"
    • Palazzo e Villa Storta - Rota, complesso formato da tre edifici, "Villa monte Parnaso" (XVI secolo) e "Palazzo e Villa Avallone" (XVIII secolo), edificate nei pressi della "Villa di Caio Siculi" (I secolo d.C.)
    • Palazzo Coccoli
    • Palazzo delle Terme Manzo, edificio termale riadattato a pastificio
    • Palazzo Pagano e Cirillo, edificio termale riadattato a pastificio
    • Villa Vitelli

    Quartiere Boscomonaco
    • Villa Cardola
    • Palazzo Ferrara
    • Palazzo Castellano

    Quartiere Oncino
    • Palazzo Fusco (1885), già di Nicola Salvatore Dino
    • Palazzo Jovino
    • Palazzo Voiello
    • Villa Diana poi Ciniglio
    • Villa Carlotta Rossi Filangieri
    • Villa, Teatro e Cappella, Carlo Rossi Filangieri
    • Villa Luisa Faraone Mennella
    • Masseria Villarosa (XVII secolo)
    • Villa Pagano
    • Villa Lettieri
    • Villa Jovino
    • Villa Colavolpe
    • Villa Imperato
    • Masseria Imperato
    • Villa Lauritano (1845), in località Scogli di Prota

    Teatri
    • Palazzina dei Concerti Rossi Filangieri (poi Villa Tiberiade)
    • Teatro Metropolitan (già Terzo Ordine del Molini del Conte)
    • Teatro Moderno
    • Teatro Politeama
    • Opera dei Pupi-Teatro Corelli

    Torri, Castelli
    Quartiere Annunziata
    • Torre La Nunziata (XV secolo, scomparsa)
    • Castello dei d'Alagno (poi "Palazzo Dentice di Frasso-Massarenghi")

    Contrada La Torretta
    • Torretta de' Sena (XV secolo)

    Quartiere Grazie
    • Fortino Dedon (XVIII secolo, rovinato)
    • Masseria Mezza Torre (trasformata)
    • Masseria dei Castriota

    Quartiere Oncino
    • Fortino dell'Oncino - Villa Guarracino (già "Teresa Rossi Filangieri ")

    Quartiere Rovigliano
    • Torre di Rovigliano (XV secolo, ruderi del Real Fortino di Rovigliano, costruito con i laterizi della preesistente Abbazia)

    Opifici militari
    • Real Polveriera (1652)
    • Real Fabbrica d'Armi (1758)
    • Real Ferriera (1791)

    Luoghi d'interesse dell'archeologia industriale
    • Canale del Conte di Sarno detto anche Fosso del Conte (1592)
    • Canale di Bottaro
    • Real Polveriera (1652)
    • Real Fabbrica d'Armi (1758)
    • Real Ferriera (1791)
    • Ferrodotto Borbonico (1842)
    • Ferriere del Vesuvio (1887)
    • Ferrovia Circumvesuviana (1898)
    • Magazzini Generali
    • Molini e Pastifici *Pastafest-Portale sull'arte bianca di Torre Annunziata

    Monumenti
    • Monumento ai Caduti della Grande Guerra, opera in bronzo dell'architetto Francesco Jerace, risalente al 1929 realizzato nelle fonderie Chiaruzzi e inaugurato il 19 gennaio 1930 in piazza Ernesto Cesàro, cura gestita dall'A.N.M.I.L.
    • Monumento ai Caduti di tutte le guerre

    Monumenti funebri
    • Sepolcro di Nicola I d'Alagno, padre di Ugo d'Alagno conte di Borrello e di Lucrezia, opera in marmo di Jacopo della Pila, risalente alla seconda metà del XV secolo.

    Lapidi
    • Bando di Re Ferdinando IV di Borbone, lapidi in marmo affisse sulla via promiscua tra due feudi, risalenti al 28 aprile 1785
    • Lapide commemorativa eruzione 1906

    Statue
    • Statua di San Vincenzo de' Paoli
    • Statua di Santa Barbara, patrona della Fabbrica d'Armi

    Busti
    • Busto di Michelangelo Cattori
    • Busto di Ernesto Cesàro
    • Busto di Gino Alfani
    • Busto dell'avvocato Manfredi
    • Busto del Capitano Amedeo Iovane
    • Busto di Afredo Simonetti
    • Busto di Carlo Nunziante Cesàro

    Luoghi d'interesse ambientale e paesaggistico
    • Parco regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno
    • Parco Nazionale del Vesuvio
    • Riserva naturale Tirone Alto Vesuvio
    • Sentiero n°6 - "La strada Matrone", itinerario paesaggistico di visita al parco
    • Isolotto di Rovigliano
    • Scogli di Prota

    Aree verdi cittadine
    • Villa Comunale, realizzata tra il 1928 - 1933, caratterizzata da altissime palme d'epoca coloniale, e dall'autoctona palma nana
    • Ex Villa Comunale Santa Lucia, zona portuale, passeggiata rialberata. Si sono perse le tracce della "Cassa Armonica"
    • Giardini pubblici in piazza Ernesto Cesàro, piazzale Gargiulo, piazzetta Enrico de Nicola, piazza Giacomo Matteotti, piazza Cesare Battisti, via Caravelli
    • Parco delle "Villa monte Parnaso" (ex "Cristo Re"), giardino all'italiana rustico (frutteto, agrumeto, e uliveto) e giardino all'inglese
    • Parco di Villa Guarracino, bosco mediterraneo, polmone verde della città.
    • Parco della Palazzina dei Concerti, pineta
    • Lido Azzurro, palmeto tropicale e giardino esotico

    Musei, Pinacoteche e Cripte[modifica | modifica wikitesto]
    Museo storico delle Armi: è un museo storico-militare, sorto nel 1823 nella Sala Borbonica della Real Fabbrica d'Armi (1758), attuale stabilimento militare Spolettificio dell'Esercito trova posto questo particolarissimo museo, scenico il Cortile Vanvitelliano.
    Museo dell'Energia Solare: è un museo scientifico-ecologista (privato).
    Ori di Oplontis: itineranti per mostre in tutto il mondo, sono in attesa di una collocazione definiva che avverrà con la creazione di un museo ad hoc.
    Casa del Servo di Dio Giuseppe Ottone: è una Casa-museo.
    Pinacoteca della Basilica di Ave Gratia Plena - Santuario della Madonna della Neve: è un museo storico artistico, parte del complesso monumentale della Basilica - Santuario
    Cripta dell'Annunziata: è un museo chiesastico, parte del complesso monumentale della Basilica - Santuario.
    Cripta del Carmine: sottostante il Santuario dello Spirito Santo, è l'antica cappella del Carmine sepolta dall'eruzione del 1631 è un museo chiesastico


    Isolotto di Rovigliano

    - Info -

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    L'Isolotto di Rovigliano, meglio conosciuto come Scoglio di Rovigliano, è un'isola minore del golfo di Napoli, situata nei pressi della foce del fiume Sarno, in località Rovigliano, al confine tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, a cui appartiene amministrativamente.

    Storia
    Originariamente chiamata Petra Herculis, la leggenda vuole che Ercole, tornando dalla Spagna dalla decima delle sue dodici fatiche, prima di fondare le città di Ercolano e Stabiae, staccò la cima del monte Faito, scagliandola in mare, formando cosi l'isolotto: durante l'epoca romana su di esso sorgeva un tempio dedicato ad Ercole, di cui oggi rimane un pezzo di muro realizzato in opus reticolatum; successivamente fu anche chiamato Pietra di Plinio, in quanto lo scrittore Gaio Plinio Secondo, trovò la morte durante l'eruzione del Vesuvio del 79 nei pressi dello scoglio. Il primo documento che testimonia l'attuale nome risale all'epoca di papa Innocenzo III, che in una bolla parla della località di Rubellanium, oggi Rovigliano, come confine tra le diocesi di Napoli e Nola: il nome deriva, secondo gli archeologi, o dal cognome di una antica famiglia romana, la gens Rubilia oppure dal console Rubelio, proprietario dello scoglio, o ancora dal termine latino robilia, ossia delle piante leguminose, simile alle cicerchie, che crescevano abbondanti nella zona dell'ager.
    Nel corso dei secoli, lo scoglio, assunse diverse funzioni: nel VI secolo divenne abitazione privata, nel IX secolo passò alla proprietà di Ernesto Longobardi che lo trasformò in luogo di accoglienza per giovani donne dedita alla vita monastica, nel XII secolo divenne monastero e chiesa cistercense ed infine nel XVI secolo divenne una fortezza, per difendersi dalle incursioni saracene, sulla cui sommità fu costruita una torre, visibile ancora oggi. Dal 1860 lo scoglio passò al demanio; nel 1931 fu aperto un ristorante, il quale però ebbe poca fortuna, chiudendo poco dopo. Oggi rimangono solo poche rovine della torre, versanti in condizioni di degrado

    Geologia

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    Scoglio di Rovigliano in una foto d'epoca
    Lo scoglio di Rovigliano ha una struttura geologica simile a quella dei monti Lattari, ossia rocce sedimentarie, principalmente di tipo calcare e dolomia. È inoltre ipotizzabile che l'isola si sia formata a seguito dello sprofondamento di un'antica montagna della quale ne rappresenta la vetta: lo sprofondamento potrebbe essere avvenuto a seguito della collisione della placca africana con quella euroasiatica, avvenimento che ha portato inoltre alla formazione della piana campana. Fino al III secolo l'isolotto distava dalla costa circa quattro miglia, distanza che con il passare degli anni è andata notevolmente rinucendosi a seguito dei sedimenti delle eruzioni vulcaniche e dei detriti che si sono accumulati alla foce del Sarno.

    Edited by PatriziaTeresa - 22/6/2015, 14:46
     
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