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Magna Grecia: Colonie, architettura, tradizioni e personaggi

Storia

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    Tradizioni della Magna Grecia

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    - Fonte -

    Colonie della Magna Grecia

    Hipponion - Vibo Valentia - Sopra una piccola altura posta a poco meno di 500 metri sul livello del mare, coperti dal moderno abitato di Vibo Valentia, si trovano i resti dell'antica colonia locrese di Hipponion, costruita sul precedente centro indigeno di Veipo.

    Kaulonia - Monasterace Marina - L'origine della colonia è incerto, poichè alcune fonti storiche indicano Kaulonia come città fondata dai crotoniati nel VII secolo a.C. altri studiosi ritengono invece che sia una colonia achea fondata nel VIII a.C. dall'ecista Tifone di Aegion.

    Krimisa - Cirò - L'identificazione della città di Krimisa è oggi quasi unanimemente risolta a favore della zona attorno a Cirò Superiore, dove gli archeologi hanno identificato una continuità abitativa che risale sin dall'epoca del Ferro.

    Kroton - Crotone - Fondata nel 709 a.C. sulle sponde del fiume Esaro, da un gruppo di coloni achei, la città di Kroton fu certamente tra le più potenti colonie della Magna Grecia, sede di famose scuole antiche come quella filosofica di Pitagora.

    Lokroi Epizephyrioi - Locri - Ancora dibattuta la data di fondazione della città antica e le modalità della stessa, Lokroi Epiphyrioi fu certamente una delle colonie più potenti che diede i natali a diversi personaggi illustri della Magna Grecia di Calabria.

    Medma - Rosarno - Edificata intorno alla seconda metà del VII secolo a.C. dai locresi per ampliare il proprio dominio, Medma divenne nota in epoca arcaica per l'apprezzata scuola artigiana, tra le più sofisticate di tutta la Calabria.

    Metauros - Gioia Tauro - Sulla riva destra del fiume Metauro, nella vasta piana dell'odierna Gioia Tauro, i calcidesi di Zancle fondarono nel VII a.C. una piccola colonia posta a confine tra i territori di Rhegion e quelli tirrenici di Locri Epizefiri.

    Rhegion - Reggio Calabria - Potente colonia d'origine calcidese, fu fondata ai tempi della guerra messenica, anche con l'apporto di alcuni nobili messeni sfuggiti al predominio di Sparta. La città antica si trova sotto l'abitato dell'attuale Reggio Calabria.

    Skylletion - Scolacium - Roccelletta di Borgia - Roccaforte ionica dei crotoniati edificata nel VII a.C. per arginare l'espansione a nord della nemica Locri Epizefiri, l'antica Skylletion risulta oggi coperta dai resti della colonia romana di Scolacium.

    Sybaris - Thourioi - Copia - Sibari - Il primo impianto coloniale risale al 720 a.C. col nome di Sybaris, potente città achea distrutta dai crotoniati nel VI secolo. Il secondo impianto venne fondato nel 444 a.C. dagli ateniesi di Pericle. Divenne poi colonia romana col nome di Copia.

    Temesa - Amantea - Ricordata nell'Odissea da Omero, che la cita per le sue ricche miniere di rame, e conosciuta per il ritrovamento di monete in argento incuso con legenda TE o TEM, Temesa possedeva le uniche miniere di rame presenti in Calabria.

    Terina - Lamezia Terme - Avamposto tirrenico dei crotoniati che la fondarono tra il VI e il V secolo a.C. per assicurarsi il controllo dell'istmo di Marcellinara, l'antica Terina sorgeva nel tratto più stretto della Calabria, tra la costa ionica a quella tirrenica.


    Architettura in Magna Grecia

    La particolarità dell'arte greca, rispetto alla tradizione, risiede nella sua visione antropocentrica, nell'attenzione riservata alle proporzioni ed alle dimensioni del corpo umano, nel suo rifiuto della dismisura e nella sobrietà, nonchè nella semplicità delle sue forme. Stabilità, ordine e simmetria furono, dunque, sin dalle origini le caratteristiche principali dell'architettura greca. Lusso e grandiosità, mal tollerate nelle costruzioni private, furono invece riservate all'edificazione di ampi edifici pubblici e superbi santuari. Inizialmente gli edifici furono costruiti con materiale poveri (legno, argilla cruda, paglia), ma nel VI secolo a.C. l'architettura compì un balzo prodigioso con la conquista di materiali nobili e l'introduzione della pietra tagliata. Furono così utilizzati blocchi squadrati detti Plinthoi dapprima realizzati solo in semplice calcare e poi in marmo. Questo cambiamento fu la diretta conseguenza dello sviluppo economico, sociale e urbanistico delle poleis greche e magnogreche. I Greci non utilizzavano la malta, i blocchi di pietra erano tenuti insieme dalla forza di gravità o da cavicchi tiranti e grappe di metallo. Gli architetti magnogreci, sempre molto attenti alle ricerche luministiche, si impadronirono presto delle tecniche e seppero abilmente sfruttare le possibilità offerte dalla pietra locale, il poroso calcare. Il colore dei materiali impiegati, la semplicità delle forme, gli splendidi paesaggi contro cui si stagliano i maestosi templi, tutti questi elementi combinati assieme hanno dato vita alle più belle manifestazioni dello stile dorico in Occidente e nel mondo greco. In Magna Grecia per tutto il VI e V secolo a.C. gli architetti rimasero fedeli allo stile dorico.L'impianto urbanistico delle colonie greche era più regolare e ordinato delle città della madrepatria e la ripartizione degli spazi, aveva un carattere pratico, rispondendo alle esigenze della comunità. I primi esempi di divisione razionale del territorio furono le piante di Taranto, Metaponto e Megala Hyblea in Sicilia.Allo sviluppo politico, all'espansione delle poleis si accompagnò la ridefinizione dell'impianto urbano e l'ampliamento delle città secondo i principi dell'architetto Ippodamo da Mileto che elaborò la creazione di una scacchiera ortogonale studiando gli esempi di realizzazione già effettuate in Sicilia e in Magna Grecia. A lui si devono le piante di Rodi, Mileto, e Thourioi.

    Banchetti Sibariti - Lo sfarzo e la mondanità dei banchetti sibariti erano conosciuti ben oltre i confini della Calabria e dell'intera Magna Grecia. L'opulenza di Sybaris si rispecchiava nella sontuosità dei suoi banchetti

    Culto di Hera Lacinia - Qualche chilometro più a sud della città di Crotone, sul promontorio Lacinio, si trovava il più grande santuario della Magna Grecia di Calabria, dedicato alla potente dea Hera Lacinia, venerata in tutto il mondo ellenico.

    Monetazione Achea - Indubbiamente l'uso della monetazione deriva dalle città greche della Calcidia e della Eubea che già nel VII secolo a.C. coniavano stateri d'argento con la tecnica dell'incuso. In Magna Grecia le prime città furono Sybaris e Kroton.

    Scuola Artigiana di Medma - Fra le tradizioni in Magna Grecia molta importanza ebbero le famose scuole, tra cui quella artigiana di medma era la scuola artistica più nota e rinomata tanto da esportare i suoi manufatti anche nella madrepatria Grecia.

    Scuola Ginnica Crotoniate - L'ultimo tra i crotoniati è sempre il primo tra i greci. Così ebbe a dire Strabone raccontando l'episodio di una olimpiade in cui i primi sette classificati nella gara dello stadio erano tutti e sette crotoniati.

    Scuola Medica Crotoniate - I medici di Crotone sono i primi nel mondo, secondi sono quelli di Cirene. Così scriveva Erodoto nel terzo libro delle "Storie" al capitolo 131, parlando di quella che fra le tradizioni fu la migliore scuola medica dell'intero Occidente.

    Scuola Pitagorica - Illustre filosofo e matematico, tra i padri del pensiero occidentale, Pitagora di Samo fondò nel 533 a.C. la sua scuola filosofica, la cui fama superava i confini della Magna Grecia di Calabria e della stessa Grecia.

    Donne della Magna Grecia

    Il livello di emancipazione delle donne delle antiche colonie della Magna Grecia di Calabria era certo migliore tra le tante poleis elleniche. Esse infatti godevano di una maggiore libertà, e potevano partecipare attivamente alla vita pubblica e sociale. Si pensi a tale proposito all'uso della matrilinearità nella discendenza nobiliare in voga nell'antica Locri Epizefiri. In generale le donne in Magna Grecia erano responsabili del focolaio domestico, e per questo tenute in considerazione. La loro figura era di estrema importanza, anche perchè gli uomini stavano spesso lontani da casa, per coltivare i campi, e spesso per fare le guerre. Tale situazione si accentuerà soprattutto in età ellenistica. Le donne più libere erano le cortigiane e quelle di umili condizioni, costrette a lavorare per vivere e ad uscire spesso per svolgere mansioni in genere affidate ai servi, come andare al mercato o attingere l'acqua nei pozzi. Le stanze, sempre linde e arredate in modo semplice ed essenziale; il letto, che durante il giorno veniva utilizzato come divano, era in legno con cinghie di cuoio dove era adagiato il materasso. Nelle case poi vi erano sedie in legno pieghevoli dal nome diphroi, rivestite di morbide pelli e abbellite con cuscini. Appoggiato alla parete solitamente era un cassone, elemento indispensabile dell'arredamento, dove venivano riposti gli abiti e gli oggetti di uso quotidiano. Accanto ad esso vi era un bacile, sostenuto da una colonna su base incavata (luterion), che veniva utilizzato per l'igiene della donna. Su un tavolo in legno erano poggiati gli alabastroi, che contenevano unguenti e profumi, e vasetti con terre bianche, caulino, argilla, alghe marine e licheni, appositamente pesate su una bilancina per creare creme di bellezza e cosmetici. Le donne intrecciavano i loro capelli sistemandoli in una ricca acconciatura, una specie di chignon posto dietro la nuca, lasciando visibili alcune soffici ciocche. Il ventaglio e l'ombrello erano accessori indispensabili che completavano la toilette femminile. Le fanciulle portavano in dono alla divinità un cesto di fiori e frutta e un peplo, Tutto questo per propiziarsi la divinità e chiederle di vegliare sul focolare domestico. Inoltre offrivano i loro giocattoli: palla di cuoio, bambole in argilla, trottola e nacchere, doni che simboleggiavano la fine dell'adolescenza e l'inizio della vita coniugale. Le donne della città di Locri Epizefiri godevano di particolari protezioni ed attenzioni, attestati anche dall'uso della matrilinearità tra le famiglie nobili sopratutto.

    Matrimonio in Magna Grecia

    Sin dai tempi più antichi il matrimonio ha rappresentato un momento particolare di festa collettiva e di folklore, condito di riti, usanze e costumi particolari, che richiamavano leggende e tradizioni della gente del luogo. In Magna Grecia, come del resto in tutto il mondo ellenico, le donne venivano date in matrimonio alla giovane età di 15 anni, ed il matrimonio era deciso esclusivamente da regole familiari e di parentela più che dall'amore, che poteva venire semmai in un secondo momento. La cerimonia era alquanto suggestiva rievocando un benevolo rapimento della donna da parte dell'uomo.Prima delle nozze, la fanciulla offriva i suoi giocattoli alla divinità, segno della fine dell'infanzia e dell'inizio di una nuova vita. Accompagnata da una sacerdotessa, portava poi alla dea una tunica bianca ricamata, il peplos, che doveva ricoprire la statua; infine si preparava alla cerimonia nuziale. Dopo un bagno simbolico con unguenti e profumi vari, e il taglio dei capelli, allo scopo di rappresentare la purificazione degli sposi, aveva inizio la cerimonia del matrimonio. I famosi Pinakes, le tavolette votive di Locri Epizefiri, illustrano con bassorilievi le diverse fasi dello svolgimento del rito. Vi era raffigurato Hermes, presente come guida nell'itinerario nuziale, poiché proteggeva i giovani nella fase delicata della transizione dalla vita in famiglia alla vita coniugale. Il matrimonio era la simulazione di un rapimento: la sposa velata lasciava la sua casa, per trasferirsi nella dimora dello sposo in un carro trainato da muli. Apriva il corteo un fanciullo e seguiva il carro una sacerdotessa. Davanti alla nuova casa attendeva la sposa la nynpheutria; la fanciulla doveva simulare resistenza, e la madre, alla fine, la accompagnava dal marito. Durante il matrimonio venivano offerti diversi tipi di dolci, si cantava e si ballava fino all'alba. Quando la casa era allietata dalla nascita di un bambino, sulla porta d'entrata venivano posti o un ramoscello di ulivo, se era maschio, o una striscia di lana, se era femmina. Il padre, però, poteva decidere di non allevare il figlio. Era infatti diritto dei genitori esporlo, lasciarlo cioè sulla strada dentro una pignatta di terracotta. In Magna Grecia questa triste situazione si verificava più raramente, poiché forte era il senso della famiglia. A proteggere e difendere i diritti dei figliastri, degli orfani e dei bambini poveri, vi erano le leggi di Caronda, magistrato dell'antica Rhegion.

    Personaggi della Magna Grecia

    Alcmeone medico di Crotone - Padre fondatore della medicina antica, e del metodo scientifico della ricerca, Alcmeone fu certamente fra i personaggi più illustri di tutta la Magna Grecia, scoprendo nel cervello il centro motore delle attività umane.

    Anassilao tiranno di Reggio - Tra i personaggi della Magna Grecia di Calabria, Anassilao fu certamente tiranno potente ed incisivo. Anche se per pochi anni, riuscì ad unire le città di Zancle e Rhegion, odierne Messina e Reggio Calabria.

    Democede medico di Crotone - Tra i personaggi storici della Magna Grecia, Democede medico di Crotone fu certamente il più controverso. Medico illustre come lo descrisse Erodoto, o invece sfacciato ciarlatano come lo definivano i suoi tanti detrattori.

    Eutimo atleta di Locri - Valoroso atleta locrese figlio di Asticle, Eutimo primeggiò in ben tre olimpiadi nella categoria del pugilato. La leggenda narra che fu proprio lui ad uccidere il mostro di Temesa che terrorizzava la città antica.

    Filippo astronomo di Medma - Discepolo prediletto di Platone, paragonato per ingegno e valore scientifico ad Euclide da Plutarco, Filippo di Medma fu tra i personaggi della Magna Grecia di Calabria, illustre matematico e astronomo.

    Filolao filosofo di Crotone - Dell'opera di Filolao restano oggi pochi frammenti, ma oltre al merito di aver divulgato il pensiero e gli scritti di Pitagora di Samo, avanzò per primo l'ipotesi di un grande fuoco propulsore al centro dell'universo.

    Milone atleta di Crotone - Diretto discendente della stirpe di Eracle e pugile imbattuto per oltre venti anni, Milone fu l'atleta più illustre di tutta la Grecia antica. Vinse 5 Olimpiadi, 10 gare Istmiche, 9 gare Nemee e 6 volte i giochi Pitici.

    Miscello ecista di Ripe - Acheo di famiglia nobile, nato nell'isola greca di Ripe, Miscello fu ecista fondatore della colonia di Kroton, fondata nel 709 a.C. sulle sponde del fiume Esaro per realizzare un'antica promessa fatta da Eracle.

    Nosside poetessa di Locri - Tra i personaggi della Magna Grecia di Calabria, la poetessa Nosside di Locri fu certamente l'unica donna illustre e famosa. Amò spesso definirsi l'unica poetessa d'Occidente come Saffo lo era stata potessa d'Oriente.

    Pitagora filosofo di Samo - Tra i padri fondatori del pensiero occidentale, Pitagora di Samo è certamente il personaggio più illustre di tutta la Magna Grecia di Calabria. Giunse nella città di Kroton nel VI secolo a.C. fondando la sua scuola filosofica.

    Pitagora scultore di Reggio - Considerato tra i migliori statuari dell'antica Grecia, Pitagora di Reggio ha scolpito le più belle sculture dell'antichità tra cui l'Auriga di Delfi. E' certamente uno dei personaggi più illustri di tutta la Magna Grecia.

    Zaleuco legislatore di Locri - Il primo codice di leggi scritto del mondo occidentale venne adottato nel VII secolo a.C. nella città di Locri Epizefiri. Si ritiene che il padre di tale codice sia un legislatore di nome Zaleuco, la cui esistenza è però incerta.


    Alcune Evidenze Archeologiche della Magna Grecia

    Domus Romana di Copia - Tra le evidenze archeologiche più recenti della Magna Grecia, la Domus di Copia è stata individuata in località Parco del Cavallo all'interno del Parco Archeologico di Sibari. Il grande edificio, è un gioiello dell'archeologia in Calabria perchè sono evidenti tracce della sovrapposizione delle tre antiche città sibarite.

    Mura Greche di Hipponion - Il tratto di mura attualmente visibile, lungo circa 500 metri, è quello che cingeva l'antica Hipponion a nord-est. Sono state già identificate 5 fasi edilizie comprese tra il VI e III secolo a.C. ed una torre difensiva. La cinta muraria di Hipponion oggi è per estensione e datazione tra le migliori evidenze conservate.

    Santuario di Afrodite - Indicato recentemente alla dea Afrodite, il santuario di contrada Marasà di Locri presenta evidenze archeologiche risalenti al VII e VI secolo a.C. tra cui resti della stoà, resti di un primo tempio arcaico, un secondo tempio ionico ed altri resti relativi quasi certamente agli altari dei templi.

    Santuario di Hera Lacinia - Posto sul promontorio di Capo Colonna, che gli antichi greci chiamavano Lakinion Akron, il Santuario di Hera Lacinia è stato certamente il più famoso in Magna Grecia, sede nel IV secolo a.C. della Lega Italiota. Per la quantità di materiale rinvenuto è considerato scrigno magico dell'archeologica in Calabria.

    Teatro Greco di Locri Epizefiri - Il teatro greco dell'antica Locri Epizefiri, risalente al IV secolo a.C. era utilizzato anche per le assemblee pubbliche, rivestiva un importante ruolo democratico nella vita dell'antica colonia locrese. Fra i teatri greci, quello di Lokroi è uno dei meglio conservati in tutta l'Italia meridionale.

    Teatro Romano di Scolacium - Edificato nel corso del I secolo d.C. il teatro romano di Scolacium, si appoggia al pendio naturale della collina. Da qui proviene la maggior parte dei rinvenimenti archeologici esposti nel vicino antiquarium della Roccelletta. Tra i pochi teatri romani ad utilizzare il pendio naturale di una collina.

    Tempio di Apollo Aleo - Le evidenze architettoniche emerse del Tempio di Apollo Aleo, in località Punta Alice di Cirò Marina, si riferiscono tutti alla fine del VI secolo a.C. Ma è certa l'esistenza di un'area di culto non strutturata già dal VII secolo a.C. e che la leggenda vuole impiantata dall'eroe tessalo Filottete.

    Edited by Isabel - 19/11/2014, 10:28
     
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