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Firmo

Provincia di Cosenza

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    Firmo

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    Info - Scheda Wikipedia


    Firmo (Ferma in arbėreshė) č un comune italiano di 2.264 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria. Č situata sulla falda sud-est della catena appenninica che digrada verso il mar Ionio. Giace su un altopiano di 369 metri sul livello del mare ed ha un'estensione territoriale di 11,53 kmq. Č un importante comunitą d'etnia albanese della Calabria, che mantiene la cultura arbėreshė, gli usi, i costumi, la lingua arbėreshė e il rito orientale greco-bizantino degli antenati greco-albanesi. La Comunitą italo-albanese costituisce un gruppo con una precisa identitą, consapevole di appartenere a un popolo diverso da quello locale. Ne fanno fede modelli culturali che si rispecchiano ancora nei valori dell'arbėresh attuale, quali la mikpritia (ospitalitą), la ndera (onore), la besa (fedeltą), e la vellamja (fratellanza)

    Storia

    Sorge sulla sommitą di una collina con posizione panoramica sulla piana di Sibari, con alle spalle la Catena del Pollino, alla destra della media valle del torrente Tiro, a soli 6 km dallo svincolo autostradale omonimo e alla superstrada delle Terme di Sibari. Probabilmente nato in etą latina, il paese era un feudo sotto la giurisdizione di Don Bernardino San Severino, principe di Bisignano ed ai Padri Domenicani di Altomonte. Nell'agglomerato urbano si trova l'arco che divideva il feudo in due casali: Firmo Soprano o Ka Markasati (feudo laico di Altomonte) e Firmo Sottano o Ka Kėllogjerit, feudo religioso dei Monaci Domenicani che presenta, ancora oggi una caratteristica abitazione a facciata curva, e fu la dimora di Alessio Comito a capo dei profughi albanesi al loro arrivo in Firmo intorno al 1540. Il feudo Ka Markasati passņ pił tardi ai Campilongo, ai Salituro, ai Granaio fino all'oblazione del feudalesimo nel 1806. La giurisdizione del casale Ka kėllogjerit fu sempre mantenuta dai Padri Domenicani di Altomonte.

    Monumenti e luoghi di interesse

    Da visitare, soprattutto, nella zona centrale e dominante del paese l'antico Convento dei Domenicani (ka kėllogjerit, ossia letteralmente "dai monaci"), punto di riferimento storico della nascita del paese e destinato a diventare un centro importante per il recupero delle tradizioni e della cultura degli arbėreshė. Una tappa d'obbligo č la visita alla chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel XVII secolo, che presenta una torre campanaria a pianta quadrata, munita di cella ottagonale cuspidata. É di interesse, inoltre, la cappella dedicata alla Madonna di Aprile, in cui in rilevanza significativa assumono le funzioni religiose che si svolgono in rito greco-bizantino e le manifestazioni folcloristiche di maggio denominate "vallje" (balli) in cui si sfoggiano i preziosi costumi albanesi di gala.

    Feste e tradizioni

    In occasione dei festeggiamenti a San Giuseppe č consuetudine, la sera della vigilia, eregere enormi cataste di fascine in ogni rione e accese al rintocco della campana della chiesa principale. La prima Domenica di maggio si festeggia Sant'Atanasio, patrono del paese. Si svolgono manifestazioni del folclore albanese con la partecipazione di gruppi provenienti dagli altri centri albanesi d'Italia e d'Albania, in costume tradizionale. É consuetudine, durante la commemorazione dei defunti, distribuire in chiesa dopo la Messa il grano bollito (Kolira).

    Lingua

    A Firmo, nonostante gli inserimenti della lingua italiana, si conserva ancora oggi l'uso della lingua albanese (arbėrisht). La lingua albanese č diversa dalla lingua oggi parlata in Albania, possiede termini pił arcaici, poiché entrambe le lingue, specialmente quella d'Albania, hanno subito variazioni a contatto con culture differenti, anche se nella fonetica non esistono differenze sostanziali. La lingua arbėresh si č tramandata soprattutto in forma orale, ma oggi esistono nuove strutture culturali che ne fruiscono e la diffondono anche in forma scritta.

    Costume

    Il Costume tradizionale rischia oggi di far scomparire completamente quegli abiti che ancora vengono indossati dalle donne molto anziane. Vi sono differenti tipi di costume Arbėresh: quello di gala, quello ordinario, quello di lutto e quello delle ragazze in attesa di marito. Il costume di gala č quello pił ricco, sia per i tessuti che per la composizione. Č costituito infatti da 14 pezzi: due sottogonne (dy sutavesta); una camicia lunga (linja), dal collo ampio e ricamato (miletti); una gonna lunga ed ampia, plissettata e bordata, con applicazioni ricamate in oro bianco (galluni); un'altra gonna azzurra, anch'essa plissettata e bordata in oro giallo, da raccogliere al braccio a forma di ventaglio (coha); un bolerino azzurro, intessuto con fili d'oro, formanti complicatissimi motivi floreali, ed applicazioni d'oro sui bordi delle maniche e sul dietro (xhipuni); le calze bianche (kalluciet t'bardha); le scarpe bianche (kėpuct t'bardha); i boccoli di tela bianca per l'acconciatura (miēet); una striscia di tessuto rigido decorato d'oro (keza); ed infine un nastro di velluto nero, con un ciondolo (birlloku); una catenina d'oro (llaci); gli orecchini (riqintė) ed uno scialle rosso, ricamato con fili di seta gialla e nera (pani). Il costume ordinario č, invece, meno sfarzoso. La bordatura della gonna č verde piuttosto che d'oro, ed il corpetto č di panno nero, con decorazioni in corda bianca. Il costume di lutto porta una gonna di lana verde, con bordatura in oro giallo, sopra la gonna rossa. Kandush č il costume proprio delle ragazze nubili. L'estrema semplicitą di questo abito lo rende quasi brutto: camicia bianca senza decorazioni al collo, gonna nera e bolerino nero. Č quasi come se la ragazza in cerca di marito dovesse preservarsi dalla vista degli uomini, per cui l'abito non doveva renderla appetibile. Lo sfarzo, infatti, che a diversi gradi č presente negli altri costumi, č completamente assente in quello delle ragazze "da marito".

    Rito greco-bizantino

    Firmo ha mantenuto il rito della tradizione greco-ortodossa, infatti appartiene all'Eparchia Greco-Bizantina di Lungro (1919). Il calendario liturgico differisce da quello romano avendo in sé peculiaritą e festeggiamenti della tradizione Greco-Bizantina. L'Epifania (Ujėt tė Pagėzuar), la Settimana Santa (Java e Madhe), la Pasqua (Pashkėt), il battesimo (pagėzim) e il rito del matrimonio (martesė) sono i tratti caratteristici ed affascinanti del particolare rito ecclesiastico.

    Personalitą legate a Firmo
    • Nicola Tarsia, scrittore e garibaldino.
    • Domenico Bellizzi (Vorea Ujko), papąs di rito greco-bizantino e poeta della letteratura albanese contemporanea.

    Edited by terryborry - 29/6/2012, 19:51
     
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  2. Isabel
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    Chiesa S. Maria Assunta

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    - Info -

    La Chiesa di S. Maria Assunta in Cielo č il principale luogo di culto di Firmo. La costruzione č piuttosto recente, risale al XIX secolo, ma presenta una notevole armonia ed uno spiccato gusto per la rielaborazione di soluzioni architettoniche del passato. La pianta rettangolare č suddivisa in tre navate, delimitate da due file di tre pilastri che sorreggono archi a tutto sesto. Tale suddivisione degli spazi interni č intuibile gią dalla facciata, caratterizzata da sei lesene in corrispondenza dei colonnati e 3 portali che danno accesso alle 3 navate. I due ingressi laterali della facciata, visibilmente pił piccoli rispetto a quello centrale, sono sormontati da una finestra circolare in vetro: il portale della navata centrale, al fine di migliorarne l’illuminazione rispetto alle altre due, č invece caratterizzato da una finestra ad arco a tutto sesto. Nella parte posteriore si erge il campanile a pianta quadrata, sormontato da una cella ottagonale dove sono visibili l’orologio comunale e le due campane. All’interno, alzando lo sguardo verso la volta, č possibile ammirare le opere d’arte sacra di Polimero De Marco (1869) e, sempre tenendo lo sguardo all’insł, potrete notare come le due navate laterali presentino una volta a crociera a differenza di quella centrale, messa in risalto dalla volta a botte. Diversi i fregi e le decorazioni degne di una visita. Appena entrati, sul lato destro troverete un arazzo raffigurante il Cristo deposto di valore non solo artistico: il tessuto, proveniente dalla Grecia, č ricamato interamente in oro. Ad uno sguardo d’insieme la struttura appare piuttosto semplice, ma č un chiaro esempio di riadattamento di una chiesa latina, quale era in origine, in tempio di rito greco-ortodosso: l’elemento che sancisce tale passaggio č l’iconostasi, la parete divisoria posta tra il presbiterio e le navate, su cui compaiono icone sacre in stile bizantino e che rappresenta l’aspetto pił caratteristico della Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo.


    Palazzo dei Domenicani

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    - Info -

    Uno degli edifici pił importanti del comune di Firmo č il palazzo dei Domenicani, che rappresenta la memoria storica di questo paese. L’edificio, gią esistente nel XV sec., fu distrutto dal terremoto del 1456, e gli allora proprietari, i Padri Domenicani di Altomonte, lo concessero ai profughi albanesi autorizzandoli alla ricostruzione del casale. I lavori riguardarono anche la costruzione di una chiesa in stile greco attorno alla quale si sviluppņ un fabbricato residenziale, i cui numerosi locali furono destinati in parte alla raccolta delle derrate agricole. Della chiesa oggi rimane solo la porta centrale e due finestre visibili su una delle pareti del Palazzo. Nel 1809 il fabbricato passņ in mano ai borghesi Sensi Bisantis e nel 1860 ai Frascino. Oggi č proprietą del comune, che lo acquistņ nel 1993 restaurandolo ed adibendolo a centro culturale: al suo interno si trovano infatti la Biblioteca Comunale, il Museo di arte contadina e lo Sportello Linguistico.

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1 replies since 11/11/2011, 19:13   124 views
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