Semplicemente Passioni forum

Vico Equense

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Vico Equense

    cH1UO1L

    - Info -

    Vico Equense è una città italiana di 21.006 abitanti della provincia di Napoli in Campania.

    Storia - Origini

    Le prime testimonianze archeologiche di un insediamento sul territorio di Vico Equense risalgono al VII secolo a.C. Sono infatti stati rinvenuti, soprattutto negli scavi degli anni '60, numerosi manufatti provenienti dalla necropoli preromana che sorgeva nei pressi dell'attuale centro cittadino. I reperti, oggi in buona parte in mostra nel piccolo museo Silio Italico allestito nel palazzo municipale, consistono prevalentemente in vasi a figure nere e a figure rosse, bronzi etruschi e campani, ceramica corinzia ed ionica, buccheri (tra i quali si segnala una coppa della metà del VI sec. a.C. con un esercizio d'alfabeto in lingua etrusca ed un'oinochoe, coeva, con iscrizione sinistrorsa di difficile interpretazione, con caratteri alfabetici peculiari, probabilmente una dichiarazione di possesso o una dedica da parte di un certo Iegius, seguita dal nome di un Babries) e ceramica attica a vernice nera; interessanti sono anche due capitelli dorici arcaici, pertinenti all'architettura magnogreca, dei quali non si conosce l'edificio templare di provenienza. Tutto lascerebbe supporre l'esistenza di una comunità indigena aperta a contatti col mondo etrusco e magnogreco ma, sostanzialmente, autonoma.

    Epoca romana e medioevo

    Da insediamento e luogo di scambi tra popolazione italiche, greche ed etrusche, l'area di Vico Equense divenne meta di residenza di patrizi romani come attestano i ruderi alle Marine di Aequa e di Vico. Dopo un periodo di decadenza il paese rifiorì nel periodo tra il 1285 e il 1309, in cui ottenne l'indipendenza dal Ducato di Sorrento grazie agli Angioini[3]. Fu proprio Carlo II d'Angiò, che spesso soggiornava nel borgo, a fondare il centro cittadino e a costruire, nel 1301 un castello. Il castello fu poi restaurato da Girolamo Giusso, da cui ha preso il nome. In questo periodo fu anche edificata a strapiombo sul mare la Cattedrale della Santissima Annunziata, unico esempio di cattedrale gotica della penisola sorrentina. L'edificio contiene alcune tele di Giuseppe Bonito ed inoltre è anche il luogo di sepoltura del celebre giurista e filosofo Gaetano Filangieri.[4] Altro esempio di architettura gotica si trova nella frazione di MASSAQUANO, uno dei più antichi nuclei abitati della Penisola Sorrentina: la chiesa patronale di S. G. Battista e la cappella di S. Lucia, ben conosciuta per i suoi affreschi opera di Maso di Banco, pittore napoletano di scuola giottesca e risalente al 1365. A Massaquano è nato ed abitato Luigi Serio, avvocato e poeta della corte Napoletana nel ,700, morì combattendo durante la rivoluzione partenopea lella battaglia sul fiume Sebeto. Inoltre a Massaquano risiedeva Bartolomeo Intieri, famoso economista del '700 il quale edificò nella piazzetta medioevale S. G. Battista, la sua dimora dove ospitava illustri personaggi della scuola illuminista napoletana: Genovesi e Galiani; a Massqaunao fece alcune sue invenzioni e scrisse alcune opere ( costruì la macchina del grano e la teleferica con i piloni che da M. Faito portava il ghiaccio al porto di Castellammare. Il bicentenario della rivoluzione partenopea è stato commemorato in Massaquano proprio in ricordo di questi personaggi ed in particolare di Luigi Serio.

    Geografia

    zKDJngE
    La spiaggia con l'antico borgo di Aequa

    Vico Equense sorge su un blocco tufaceo che copre un lungo tratto della penisola sorrentina. Il paese si affaccia sul mare ma si estende fino ai 1444 metri del Monte Sant'Angelo a tre Pizzi, passando per le colline dove sorgono diverse sue frazioni. Le tredici frazioni di Vico Equense sono Pietrapiana, Bonea, Sant'Andrea, Massaquano, Moiano, Patierno, S. Maria del Castello, Ticciano, Preazzano, Arola, Alberi, Fornacelle, Seiano, S. Francesco, San Salvatore, Villaggio Monte Faito che comprende il territorio di Monte Faito, i borghi di San Vito, Santa Maria Del Toro e quello di Tordigliano-Chiosse. Tordigliano-Chiosse ha una lunghissima spiaggia poco distante da Positano che è raggiungibile solo via mare o attraverso un impervio sentiero accessibile dalla strada statale. Composta da circa 3 spiagge di cui due minori ed una più estesa, Tordigliano è una delle più belle spiagge della penisola Sorrentina sia per la limpidezza delle sue acque che per la sua natura selvaggia e incontaminata. Per raggiungere questa spiaggia a piedi bisogna percorrere un sentiero che ha origine dall’ interruzione del guard-rail della strada statale Amalfitana n° 163 (all’incirca verso il km 8) e conduce fin giù. La località, denominata Tordigliano-Chiosse, ricade nel territorio di Vico Equense e rappresenta il suo limite meridionale carezzato dalle acque del golfo di Salerno. La discesa, attraverso i tipici arbusti della macchia mediterranea (mirto, lentisco, euforbia), è molto piacevole per il suo continuo alternarsi del panorama. Una volta giunti al livello del mare, è possibile, dopo aver osservato le tipiche imbarcazioni locali con gli antichi strumenti da pesca (coffe, nasse), proseguire verso la spiaggia vera e propria. Si tratta di una spiaggia ciottolosa con uno splendido il panorama sugli isolotti de Li Galli, che sembrano vicinissimi. Essa si trova in Costiera Amalfitana e affaccia sul Golfo di Salerno però appartiene territorialmente a Vico Equense. Di particolare interesse storico è la frazione di Massaquano, di origine alto medioevale: nella suggestiva piazza S. Giovanni Battista, oltre alla omonima chiesa in stile gotico, troviamo la cappella di Santa Lucia, di origine trecentesca, ove si possono ammirare affresci di scuola giottesca. Massaquano diede i natali a Luigi Serio, ospitò Bartolomeo Intieri, che vi costrui la sua casa, Genovesi e l'abbate Galiani.In questa antica borgata nacque, alla fine del '800, il Maestro e compositore don. Luigi Guida le cui opere liriche sono state eseguite nei più importati teatri italiani nella prima metà del '900 e ora sono depositate presso i gesuiti di Napoli; le sue conzoni sono cantate in tutto il mondo: L'AURORA TU SORGI PIU' BELLA è stata tradotta in molte lingue. Oltre ad affacciarsi sul golfo di Napoli, Vico Equense ha anche un piccolo sbocco sul golfo di Salerno nella sua località Tordigliano - Chiosse. La sua estensione territoriale ne fa il comune più vasto della penisola e l'ottavo più vasto della provincia di Napoli[5]. Tra i monumenti più suggestivi di questo comune possiamo trovare nel quartiere Vescovado, che è un quartiere molto antico, la piazza Largo dei Tigli dove è presente una croce per indicare il luogo di arrivo dei Borboni, la Scuola Media Statale "A. Scarlatti" che si trova in una struttura molto antica che un tempo era la dimora del Vescovo di Vico Equense, la Cattedrale della Santissima Annunziata in stile gotico affacciata sul mare e a pochi passi dalla Cattedrale un ex convento ubicato nel Complesso Monumentale della "SS. Trinità e Paradiso" con annessa chiesa, oggi struttura ospitante l'asilo comunale, la Presidenza dell'I.P.S.S.A.R (I.P.S.E.O.A.) "Francesco de Gennaro", che da settembre del 2011 lascerà la struttura per ricollocarsi nella sede Centrale nel Convento Settecentesco di Via S. Maria del Toro che da 1 anno è in Ristrutturazione e che fra almeno 3 settimane ritornerà funzionale (Così le sedi ritorneranno 3: Via Vescovado ex Seminario Vescovile "Sozi Carafa", Via S. Maria del Toro ex Convento Settecentesco dei Carmelitani e via Raffaele Bosco ex Clinica Villa Maria) e la sede dell'Università della Terza Età (Unitré Penisola Sorrentina). Tra le arciconfraternite presenti in tutto il territorio di Vico sono famose l'Arciconfraternita della Morte e Orazione di Seiano adiacente alla chiesa di San Marco Evangelista, l'Arciconfraternita dell'Assunta e Monte dei Morti adiacente all'ex Cattedrale dell'Annunziata.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    lNh9C7Q
    La chiesa della Santissima Annunziata

    xT58Cmj
    Il castello Giusso
    • La chiesa della Santissima Annunziata è stata la cattedrale della diocesi di Vico Equense fino al 1818 quando è stata soppressa: eretta agli inizi del XIV secolo su un costone roccioso a strapiombo sul mare, è uno dei rarissimi esempi dell'architettura gotica, all'interno, della costiera sorrentina mentre la facciata è in stile barocco, ricostruita nel XVIII secolo; l'interno è suddiviso in tre navate e conserva tele di Giuseppe Bonito, Jacopo Cestaro e Francesco Palumbo e l'urna funeraria di Gaetano Filangieri[7]. Due sono i santuari sul territorio vicano: il santuario di Santa Maria del Toro fu costruito nel XVI secolo a seguito di diverse leggende e avvenimenti miracolosi attribuiti all'affresco della Vergine col bambino: restaurato all'inizio del XIX secolo, dopo essere stato utilizzato come stalla, il santuario è a unica navata e conserva una statua di Maria con Gesù bambino che stringe tra le mani un giglio d'argento, affreschi di Francesco Solimena ed altre numerose opere pittoriche. Il Santuario di San Michele Arcangelo si trova sul monte Faito, nei pressi del luogo in cui l'arcangelo Michele apparve ai santi eremiti Catello e Antonino: ricostruito più volte, l'attuale edificio è stato consacrato il 24 settembre 1950 e si presenta a navata unica in stile contemporaneo; ha un altare in legno, una statua di san Michele realizzata da Edoardo Rubino e due statue raffiguranti san Catello e sant'Antonino opera di Francesco Jerace; l'originale statua in marmo di san Michele, famosa per il miracolo della sudorazione della manna, risalente al VI secolo, è conservata all'interno della concattedrale di Maria Santissima Assunta a Castellammare di Stabia[9]. La chiesa dei Santi Ciro e Giovanni è la principale della città: consacrata nel 1774, al suo intero viene venerato il patrono di Vico Equense, ossia san Ciro; ha croce latina, conserva una statua lignea dell'Immacolata, una tela raffigurante la deposizione, opera di Antonio Asturi e due busti reliquiari in argento, rispettivamente di san Ciro, risalente al XVII secolo e di san Giovanni, realizzato nel 2008[10]. Caratteristica è la cappella di Santa Lucia, nella frazione di Massaquano, che conserva un ciclo di affreschi del tardo trecento di scuola giottesca: le raffigurazioni riguardano l'assunzione di Maria, scene della vita di santa Lucia e quelle di Gesù. Numerose poi sono altre chiese sparse per le varie frazioni della cittadina.
    • Edificato tra il 1284 ed 1289, si narra per volere del re Carlo II d'Angiò, ma più probabilmente del feudatario Sparano di Bari, il castello Giusso è stato sia utilizzato come struttura militare, ma soprattutto per uso residenziale: viene così chiamato dal nome dei proprietari Luigi ed il figlio Girolamo Giusso, che durante il XIX secolo eseguirono numerosi lavori di restauro e abbellimento, come la costruzione di una cappella e la creazione di un ciclo di affreschi all'interno di alcuni saloni; il 21 luglio 1788, morì al suo interno il giurista napoletano Gaetano Filangieri
    L'Antiquarium Silio Italico è un museo archeologico fondato nel 1966 che raccoglie principalmente i corredi funerari di una necropoli, scoperta a Vico Equense durante la costruzione di alcuni palazzi negli anni sessanta e settanta: si tratta di buccheri, oggetti in bronzo, ceramiche a figure nere e rosse, oltre ad armi e vasi, di cui uno caratteristico poiché riporta caratteri dell'alfabeto nucerino. Il museo mineralogico campano è stato inaugurato il 22 ottobre 1992 ed ospita una collezione di minerali, raccolti in oltre a cinquant'anni di ricerca, dall'ingegnere Pasquale Discepolo: nel corso del tempo si è arricchito di numerose donazioni come meteoriti, fossili ed una sezione dedicata interamente alle gemme. Il museo di arte sacra di San Vito offre un'esposizione di oggetti sacri realizzati tra il XVI e XVIII secolo, provenienti da diversi regioni italiane: oltre a dipinti, si osservano anche opere lavorate in corallo ed in argento.
    • Tra le attrazioni naturalistiche della zona, le terme dello Scrajo, fondate nel 1895, grazie a diversi sorgenti di acqua solfurea, offrono terapie per diverse patologie sia dermatologiche che respiratorie: grazie alla vicinanza del complesso al mare, viene sfruttato anche per il turismo balneare; sulle spiagge della città è possibile scorgere torri di vedetta, alcune ridotte a ruderi e resti di una villa romana sulla spiaggia del Pezzolo. Non lontano dalle terme dello Scrajo, al confine con Castellammare di Stabia, è il banco di Santa Croce, un secca che varia tra nove ed i sessanta metri di profondità, tra le più belle del Mar Mediterraneo, che ospita diverse specie sia animali che vegetali, tra cui il corallo rosso, difficilmente individuabile nel bacino mediterraneo. Il paesaggio collinare e montano offrono invece itinerari escursionistici, come nelle frazioni di Arola o Santa Maria a Castello, fino ad arrivare alle vette più alte della catena dei monti Lattari, come il monte Comune, Faito e Sant'Angelo.

    Turismo

    • Lidi - Tutti i lidi vicani i hanno una conformazione particolare, infatti onda dopo onda hanno sottratto spazio al mare trasformando i dirupi in piattaforme e i sentieri in vialetti. I lidi di Vico Equense sono: La Marina di Seiano o d'Aequa, la Marina di Vico, Lido Sporting,lo Scrajo, le spiagge della località Tordigliano-Chiosse e Capo La Gala.
    • Terme dello Scrajo e Scrajo mare - Scrajo - dal latino scrapeus - vuol dire ripido, ruvido, scosceso come tutto il crinale che in questo tratto di costiera sorrentina si affaccia e precipita verso il mare. Lo Scrajo mare con cinque generazioni alle spalle, eponimo della fermata della stazione della circumvesuviana Scrajo, è uno dei lidi storici di Vico Equense, e ben rappresenta la peculiarità delle bellezze paesaggistiche della penisola sorrentina. E Anche Sede Termale delle Terme dello Scrajo. In questo luogo è presente una purissima sorgente naturale. Conosciuta già ai tempi dei Romani, con un gettito di ventimila metri cubi di acqua sulfurea dalle preziose qualità terapeutiche, ha reso famose le cure termali praticate da più di un secolo, in questo tratto di litorale.
    • Scoglio della Margherita - Scoglio gigante al largo della Marina di Vico. Zona rinomata per il cosiddetto "Paradiso dei Sub", che è situato sotto la superficie, nei pressi dello Scoglio. Si tratta di una bellezza naturalistica di alto valore, infatti, oltre a trovarsi diversi tipi di pesci, si trova anche il Banco di Santa Croce, formato da grossi coralli rossi. Sullo Scoglio è presente anche un Piccolo Santuario dedicato ai Pescatori del Luogo e alla Vergine Maria.
    • Banco di Santa Croce - Il banco di Santa Croce, è una secca popolata da una gran varietà di specie sia animali sia vegetali. Situato al di sotto dello Scoglio della Margherita, il banco va da una profondità minima di 9 m, dove è situato il cappello principale fino a raggiungere profondità di circa 45 m, dove si trova una grotta naturale al cui interno è presente una fitta popolazione di Paramuricea Clavata, per poi giungere alla base del banco, circa 60 m dove è possibile, quasi raramente nel Mediterraneo, incontrare il Corallium rubrum (corallo rosso).

    Il museo mineralogico campano

    A Vico Equense è anche presente un importante museo mineralogico che raccoglie 3500 minerali di 1400 specie provenienti da tutto il mondo. Tra i campioni esposti figurano anche meteoriti cadute in diverse località del pianeta in differenti epoche e diversi resti fossili (circa 100) tra cui due uova di dinosauro, rispettivamente di sauropoda e di velociraptoide, un mesosauro e un insetto in ambra. E' da visitare il museo in allestimento sotto la cripta della Cappella dell'antica Arciconfraternita S. M. a Chieia di Massaquano: presepe del '700 napoletano ed alcuni pezzi rari.

    Edited by PatriziaTeresa - 21/6/2015, 20:11
     
    .
0 replies since 13/11/2011, 11:18   98 views
  Share  
.