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Grotte di Cerchiara di Calabria

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    Grotte di Cerchiara di Calabria

    Grotta Abisso del Bifurto

    abissodelbifurto

    - Fonte -

    Il territorio di Cerchiara di Calabria è ricco di grotte di origine carsica, che alloggiarono i primi abitatori ed i monaci basiliani del IX secolo. In epoche successive, furono nascondiglio e riparo per briganti e pastori. Tra le più importanti citiamo il celeberrimo Abisso del Bifurto, detta anche "Fossa del Lupo". Si tratta di un profondissimo inghiottitoio che scende in verticale per 683 metri, esempio fra i più evidenti del lavorio carsico sulle pendici del Pollino. Occupa il quarantesimo posto nella graduatoria delle grotte più profonde del mondo ed è, secondo gli speleologi, una delle cavità più difficili dell’intero Mezzogiorno. Nei suoi pressi fiorisce la superba Peonia maschio (Paeonia mascula ssp. Russoi), una rara pianta del Pollino.

    Storia delle esplorazioni

    Le prime esplorazioni all’Abisso del Bifurto risalgono all’estate del 1961, per opera del CAI UGET di Torino fermandosi a quota -435m. Nell’estate 1962, il Gruppo Speleologico Bolognese CAI e un socio del Gruppo Speleologico Alpi Marittime di Cuneo, completano l’esplorazione raggiungendo quota -683. In quest’occasione viene eseguito il primo rilievo della cavità. È dell’estate ’78, a cura del Gruppo Marchigiano CAI di Ancona, l’esplorazione dello stretto meandro alla base del primo pozzo che dà il via al “Ramo degli Anconetani”. L’esplorazione è portata a termine nella Pasqua del ‘79, sfondando a -200m sulla via principale, dall’Unione Speleologica Bolognese, dal Gruppo Speleologico CAI Verona e dal Gruppo Esplorazioni Speleologiche Napoli. Il Gruppo Speleologico Martinese, dà il proprio apporto nel 1982, effettuando un by-pass a -124m (“Jeleddu”), che con due salti, ritorna alla base del P44 della via principale a quota -228m. L’Abisso del Bifurto è stato oggetto di ulteriori esplorazioni durante il campo AIRES (estate 1999), organizzato per questa grotta. Obiettivi: continuare le esplorazioni, ripetere il fondo e disegnare un nuovo rilievo accurato. Durante le esplorazioni nel ramo degli Anconetani, scendendo il P30 è stata notata una finestra, ignorata in occasione del “campo AIRES”, oggetto invece di successive esplorazioni (inverno 1999-2000) da parte del Gruppo Puglia Grotte. Da qui si accede ad un nuovo ramo caratterizzato dalla presenza pressoché unica di pozzi. Una strettoia (veramente angusta) prima del P4 impediva la progressione, un lavoro paziente di disostruzione ha consentito la ripresa dell’esplorazione. Alla base dell’ultimo P13, infine, un tappo di fango ha messo la parola fine all’esplorazione e alle premature attese di una nuova probabile via per il fondo.


    Edited by Kelly C. - 12/9/2013, 11:55
     
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    Grotta Serra del Gufo

    sgufo gufo01

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    Ma per il colpaccio vero e proprio bisogna aspettare il 1978. Sempre nel territorio di Cerchiara viene individuata quella che diventerà la famosa grotta di Serra del Gufo, al giorno d'oggi nota a livello nazionale. Un pozzo iniziale profondo 30 metri non permette, per mancanza di mezzi, l'esplorazione immediata, la quale sarà rinviata di qualche mese, allorché una squadra di uomini appartenenti a diversi sodalizi speleologici discende la verticale ed esplora 250 metri circa di gallerie stupendamente concrezionate. Ma sarà nel corso degli anni che la grotta di Serra del Gufo si svelerà poco alla volta e in tutta la sua maestosità alle luci degli speleologi . Oggi, a distanza di 10 anni dalle prime esplorazioni, la cavità possiede una sviluppo di circa 2.000 metri e costituisce una grotta tra le più interessanti della Calabria e la seconda più profonda dopo l'abisso di Bi furto, sempre nel comune di Cerchiara.



    Immagini


    Edited by Kelly C. - 12/9/2013, 11:56
     
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    Grotta delle Ninfe

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    - Fonte -

    Di grande importanza sono anche le sorgenti della Grotta delle Ninfe, le cui acque sulfuree alimentano l’omonimo complesso termale. Nella suggestiva grotta, le cui pareti di roccia calcarea si aprono, in alcuni punti, verso il cielo, si è creata una piscina di acqua calda (30 °C), già nota agli antichi Sibariti. Qui si formano fanghi dalle proprietà terapeutiche. Secondo l’antica leggenda, la Grotta delle Ninfe Lusiadi era l’antro nascosto che custodiva il talamo della mitica Calipso.



    Edited by Kelly C. - 12/9/2013, 11:59
     
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    Grande caverna di Damale

    jpg

    - Fonte -

    Caverna con uno sviluppo planimetrico di 211 metri, caratterizzata dalla frequente presenza di stalattiti e stalagmiti, strettoie, pozzi, camini e doppio ingresso. Vale davvero la pena provare la sensazione di entrare da una parte, attraversare la montagna e uscire dall’altra.



    Edited by Kelly C. - 12/9/2013, 12:00
     
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