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Sersale

Provincia di Catanzaro

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  1. Isabel
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    Sersale

    sersale

    - Info -

    Sersale è un comune italiano di 4.829 abitanti della provincia di Catanzaro, in Calabria.

    Centro di montagna, di origini piuttosto recenti, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I sersalesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e le località Borda e Cipino. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.655 metri di quota massima sul livello del mare. L’abitato, situato in posizione panoramica, non mostra segni di espansione edilizia, benché il numero di stanze non occupate sia piuttosto esiguo, tanto in valore assoluto, quanto in rapporto alla popolazione, per altro in aumento, grazie a un saldo attivo del movimento naturale; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo sfondo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è costituito da otto sbarre dorate che si alternano a otto sbarre azzurre, attraversate da un castagno, fondato su una pianura verde. Si estende nella parte nord-orientale della provincia, sulla fascia collinare meridionale dell’altopiano della Sila Piccola, alla testata della fiumara Uria, sulle pendici del colle Angaro, vicino al Parco Nazionale della Calabria, tra Sellìa Marina, Zagarise, Magisano, l’isola amministrativa Tirivolo (appartenente al comune di Zagarise), Petronà, Cerva e Cropani. A 67 km dal casello di Lamezia Terme-Catanzaro, che immette sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, può essere raggiunta anche percorrendo le strade statali n. 109 della Piccola Sila e n. 180 di Cropani, i cui tracciati ne attraversano il territorio. La stazione ferroviaria di riferimento, lungo la linea Taranto-Reggio di Calabria, si trova a 18 km. I collegamenti aerei sono assicurati dall’aeroporto posto a 67 km; l’aeroporto di Napoli/Capodichino è a 394 km. Il porto mercantile e turistico è situato a 55 km, quelli di Reggio di Calabria e di Villa San Giovanni (RC) a 192 km e a 178 km. Inserita in circuiti commerciali e nella Comunità montana “Della Presila Catanzarese”, ha in Catanzaro il principale polo di gravitazione per i servizi e le strutture non presenti sul posto.

    Storia

    Sorse, nella prima metà del XVII secolo, su iniziativa del cosentino Francesco Sersale, barone di Belcastro, che concesse un terreno per la costruzione di un casale ad alcuni boscaioli impegnati a lavorare nel suo feudo. Assunto il nome del benefattore e compresa nella baronia di Zagarise, si sviluppò rapidamente. Dai Sersale passò, nella seconda metà del Seicento, alla nobile famiglia dei Perrone, cui subentrarono i Le Piane. Ultimi signori furono i De Dominicis, che ne conservarono il possesso dalla fine del XVIII secolo all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Elevata a comune autonomo e inserita nel cantone di Catanzaro, ai tempi della Repubblica partenopea, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio dell’Ottocento, venne dapprima inserita, quale università, nel cosiddetto governo di Belcastro e poi trasferita nella giurisdizione di Cropani. Alla restaurazione borbonica e all’adesione ai moti risorgimentali seguirono l’annessione al regno d’Italia e la partecipazione alle successive vicende nazionali e internazionali. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte alcuni edifici di culto, tra cui spiccano: la chiesa parrocchiale di Sant’Anna e quella della Madonna del Carmine, che si presentano nei rifacimenti ottocenteschi.

    Economia

    Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede del distretto scolastico n. 10 e di Pro Loco nonché dei carabinieri e del corpo forestale. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olivo, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. Diffuso è lo sfruttamento dei boschi cedui. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, dell’abbigliamento, della lavorazione del legno e della fabbricazione di strumenti ottici e attrezzature fotografiche. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

    Tradizioni e altro

    Offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e gustare i piatti tipici della cucina sersalese. Di una certa attrattiva sono le locali sorgenti idrominerali. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti comunque non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le gli appuntamenti tradizionali, che richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citati: il carnevale, con recita dialettale di un testo originale settecentesco; la festa di San Pasquale, con una fiera di bestiame, a settembre. La festa della Patrona, la Madonna del Carmine, viene celebrata il 16 luglio con l’omonima fiera e con concerti.




    Il Canyon di Sersale - Il canyon più grande d'Europa

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    Galleria foto

    Il canyon più grande d'Europa, unico in Italia. Nel cuore della Calabria, un luogo straordinario e del tutto sconosciuto, con un canyon lungo dieci chilometri e oltre cento cascate.

    Dal gran bosco d’Italia, come la descrivevano gli antichi greci e romani, la Sila, discendono verso il mar Ionio torrenti dalle acque limpide che formano un centinaio di cascate tra rocce canyon nei pressi di Sersale, in provincia di Catanzaro, ed altri centri montani. Alcune di queste cascate arrivano ad essere alte fino a 100 m e sono circondate da vegetazione lussureggiante. La Cascata Campanaro è situata in una delle zone più incontaminate della regione, ma allo stesso tempo facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo. Sul sentiero che conduce alla cascata è possibile incontrare 3 sorgenti, un vullu (una caratteristica pozza d'acqua corrente) e un vecchio ponte, costruito da abilissime maestranze locali e distrutto in parte dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: testimonianza suggestiva di opera perfettamente inserita nell\'ambiente naturale. La cascata, alta circa 22 metri, è immersa in uno scenario paradisiaco, abbellito dal colore straordinario della roccia che fa da sfondo al salto dell\'acqua e arricchito dalla presenza di piante rare, che fanno assomigliare il sito ad un angolo di foresta equatoriale. Al luogo è legato un importante episodio di storia locale, confermato da un antico documento del ministero della guerra, e cioè l'arresto di una "mano" (cioè cinque) di pericolosissimi briganti. Di particolare valore naturalistico sono poi la Cascata delle Rupe, spettacolare salto d\'acqua inciso in roccia granitica, arricchita dalla presenza di due felci tropicali molto rare (la Felcetta lanosa e la Pteride di Creta) e le Gole del Crocchio, nel tratto montano dell\'antico fiume Arocha, dove tra l'altro è possibile ammirare la Felce regale, preziosa e rara pianta di antichissima origine e di grande valore botanico si ergono meravigliosi e incomparabili monumenti geologici: i canyon delle Valli Cupe, di Barbaro, delle Timpe Rosse, dell\'Inferno, di Melissaro e di Razzone, e le gole del Crocchio, rappresentano dei veri e propri gioielli naturalistici. Altrettanto imponenti e numerosi sono i monoliti, che si insinuano tra le pendici selvagge della selva calabrese, foresta del mediterraneo per antonomasia, e formano un piccolo universo sconosciuto e dal fascino irresistibile. La Pietra del Ruvazzo (nome dialettale del pettirosso ), ad esempio, è un vero e proprio eco-museo, un bene naturalistico che reca importanti testimonianze della storia umana. Presenta infatti alcune incisioni risalenti al 1600, legate alla storia del brigantaggio e numerosi riferimenti a una ricca memoria orale (storia della ninfa greca Arocha, leggende popolari che raccontano di curiosi esseri animati, ecc.) che meritano di essere appresi sul posto. Di analogo rilievo geologico è il monolito noto con il nome di Petra aggìallu, alto circa 18 metri, situato alla confluenza di due torrenti dalle acque limpidissime. L'area delle Valli Cupe si presenta con pareti tagliate verticalmente, inaccessibili e aspre, con profilo spesso ricco di una miriade di piccoli anfratti scavati dagli agenti atmosferici, regno esclusivo degli uccelli che qui nidificano in gran copia. Il canyon, unico in Italia per caratteristiche geo-morfologiche, è ricco di specie vegetali di rara bellezza. Tra queste spicca la presenza della rarissima Woodwardia radicans (o Felce bulbifera), vero e proprio fossile vivente di cui si sono trovate tracce risalenti a circa 350 milioni di anni fa. Altrettanto ricca è la fauna, rappresentata da specie anche molto rare come la salamandrina dagli occhiali, il nibbio, il gufo reale e comune , il gheppio, il corvo imperiale, l\'avvoltoio egiziano.


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    Fonte: finestresulmediterraneo.com

    Edited by Isabel - 7/8/2013, 09:36
     
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