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Tutte le chiese di Serra San Bruno

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    Tutte le chiese di Serra San Bruno



    Certosa di Serra San Bruno

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    - Fonte -

    "L'incredibile quiete che pervade ogni angolo tra i silenziosi boschi delle Serre Calabre fa da cornice ad una delle più belle Certose del meridione italiano. Luogo prediletto di meditazione e preghiera per gli uomini di fede, la Certosa di Serra San Bruno rappresenta un' immancabile tappa fra gli itinerari culturali di un'utenza colta e raffinata".

    La certosa di Serra San Bruno (anche Certosa dei Santi Stefano e Bruno) è un'abbazia certosina situata vicino all'omonima cittadina in provincia di Vibo Valentia. E' il primo convento certosino in Italia e il secondo di tutto l’ordine.

    Storia

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    Fondata tra il 1090 ed il 1101 da Bruno di Colonia, la Certosa è il primo convento certosino in Italia e il secondo di tutto l’ordine. Originariamente fu costruita in stile gotico, restaurata alla fine del ‘500 dal Palladio, soggetta ad ulteriori cambiamenti nei sec. XVI e XVIII e, quando venne distrutta da un terremoto nel 1783, venne ricostruita alla fine dell’800. Dell’impianto originario rimangono i resti della quattrocentesca cinta muraria a pianta quadrilatera e con torrioni cilindrici angolari, i ruderi della facciata rinascimentale della Chiesa, gran parte dell’ordine inferiore, il Chiostro seicentesco, la fontana barocca ed il vecchio cimitero dei Certosini. Internamente ci sono statue marmoree dell’800, un busto reliquario argenteo del 1520 raffigurante S. Francesco di Paola attribuito a Luca Giordano, candelabri bronzei di bottega francese del ‘600 e diverse sculture marmoree dell’Ottocento. All’interno della chiesa si possono vedere un San Francesco di Paola, probabile opera di Luca Giordano, un reliquiario d’argento del Cinquecento. L’ingresso alle donne è assolutamente vietato e agli uomini è consentito far visita in alcune ore pomeridiane in soli due giorni a settimana e proprio per far fronte alle esigenze dei pellegrini e turisti è stato istituito un Museo all’interno della Certosa, in un’ala accessibile attraverso un’entrata indipendente. La struttura museale si sviluppa su una superficie di ca. mq 1.200 in un unico livello, consta di 20 ambienti e qui le donne possono entrare. L’itinerario storico - spirituale offre una visione d’insieme sulla presenza dell’ordine Certosino in Calabria attraverso pannelli didattici, foto, ricostruzioni ed impianti audiovisivi. Poco distante dalla Certosa si trova il cosiddetto “laghetto dei miracoli” immerso in suggestivo paesaggio dominato dal verde del bosco nelle cui acque secondo la tradizione San Bruno si recava in penitenza che attualmente accoglie, nel centro, una statua del Santo inginocchiato.

    Origine

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    Plastico della Certosa

    - Fonte -

    Nel 1090 San Bruno di Colonia fu convocato a Roma dal suo antico allievo Urbano II. In seguito, quando Urbano II fuggì da Roma, a causa dell'invasione dei territori pontifici da parte dell'imperatore tedesco Enrico IV a cui segui l'elezione dell'antipapa Guiberto, Bruno si trasferì con la corte papale nell'Italia meridionale.Su proposta del papa Urbano i canonici di Reggio Calabria elessero Bruno arcivescovo, ma egli declinò la mitra per amore della sua vocazione contemplativa e con il desiderio di ritrovare al più presto la solitudine. In seguito richiese e ottenne il permesso di ritirarsi in solitudine negli stati normanni, recentemente conquistati dal conte Ruggero d'Altavilla, raggiungendo così il suo scopo. Il conte Ruggero gli offrì un territorio nella località chiamata Torre, nelle vicinanze dell'attuale Serra San Bruno, a 790 metri di altitudine, nel cuore della Calabria Ulteriore, l'attuale Calabria centro-meridionale. Qui fondò, in un luogo situato tra Arena e Stilo, l'eremo di Santa Maria. Egli descrisse la natura del luogo ricevuto in dono in una lettera indirizzata a Rodolfo il Verde, uno dei due compagni che fecero insieme a lui, nel giardino di Adamo, il voto di consacrarsi alla vita monastica:

    « In territorio di Calabria, con dei fratelli religiosi, alcuni dei quali molto colti, che, in una perseverante vigilanza divina attendono il ritorno del loro Signore per aprirgli subito appena bussa, io abito in un eremo abbastanza lontano, da tutti i lati, dalle abitazioni degli uomini. Della sua amenità, del suo clima mite e sano, della pianura vasta e piacevole che si estende per lungo tratto tra i monti, con le sue verdeggianti praterie e i suoi floridi pascoli, che cosa potrei dirti in maniera adeguata? Chi descriverà in modo consono l'aspetto delle colline che dolcemente si vanno innalzando da tutte le parti, il recesso delle ombrose valli, con la piacevole ricchezza di fiumi, di ruscelli e di sorgenti? Né mancano orti irrigati, né alberi da frutto svariati e fertili »

    Bruno ottenne il terreno mediante un atto steso a Mileto nel 1090. Arrivato nell'alta valle del fiume Ancinale, nelle vicinanze di Spadola (unico abitato allora esistente), ne seguì il corso verso una sorgente che si perdeva in un dedalo di piccole valli, di burroni e dirupi, dietro la radura di Santa Maria. Proprio in questa radura egli trovò «una buona fontana». Vicino alla stessa fontana vi era una piccola grotta e San Bruno si rallegrò d'aver trovato il luogo ideale per una fondazione monastica. Egli cominciò, quindi, ad organizzare i gruppi ed a fissare la loro rispettiva dimora: i padri, nella conca e radura del bosco (Eremo di Santa Maria); i fratelli conversi, con i servizi domestici, a circa due chilometri di distanza, nel monastero di Santo Stefano, destinato anche a ricevere coloro che non potevano seguire completamente le regole del deserto. Più tardi, attorno al 1094, quando il conte Ruggero gli assegnò il guardaboschi Mulè (con figli), Bruno fece in modo che gli operai, parte dei quali sposati, si stabilissero a una certa distanza dai monaci, perché questi fossero da loro nettamente separati. Sorsero così le prime abitazioni che furono all'origine del paese di Serra.

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    Cella dei Certosini


    Bruno, riprendendo il genere di vita che aveva condotto in Francia, trascorse così, nell'eremo di Santa Maria e nella vita contemplativa in solitudine, gli ultimi dieci anni della sua esistenza. Avvenne in questo periodo una memorabile visita, l'incontro di Bruno con Lanuino (anche conosciuto come Landuino), il suo successore nel governo della comunità della Certosa francese, che intraprese un lungo e faticoso viaggio per incontrarsi con il fondatore dei certosini. Lanuino affiancò Bruno nella conduzione della comunità ermetica a tal punto che i diplomi di concessione, sia quelli normanni che quelli pontifici era indirizzati agli «amati figli Bruno e Lanuino». Alla morte di Bruno la successione di Lanuino sembrava quindi certa ma evidentemente si verificarono dei dissensi all'interno della comunità e per appianarli dovette intervenire, quale legato papale, Riccardo cardinale vescovo di Albano che riuscì a risolvere la vertenza con successo, infatti il 26 novembre 1101 Papa Pasquale II confermava l'elezione ingiungendo a Lanuino di recarsi presso il Vaticano per il sinodo Lateranense del 1102. Lanuino rimase in carica fino al 1116 e assolse in questo periodo vari delicati incarichi per il pontefice diventando quasi un delegato apostolico; si occupò dell'annosa vicenda che coinvolgeva il monastero di San Giuliano di Rocca Falluca in cui un abate ritenuto indegno non voleva abbandonare la carica ed esaminò, insieme con i vescovi di Reggio e Catania e l'abate di Sant'Eufemia le accuse mosse contro l'arcivescovo di Palermo Gualtiero. Nel frattempo aumentavano le donazioni e le immunità concesse da i re normanni alla certosa portando questa a divenire una grande signoria feudale.

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    Sentiero

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    Certosa di Serra San Bruno

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    Ingresso principale

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    Edificio interno

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    Muri esterni

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    Viale esterno alle mura

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    Piazzale interno



    Edited by Isabel - 8/11/2014, 18:12
     
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    Santuario Regionale di Santa Maria nel Bosco

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    - Fonte - Fonte -

    Il luogo era in origine una piccola chiesa di dimensioni molto modeste realizzata in legno, ad aula singola, nel 1094 ricostruita in pietra. Nel ’500 si iniziarono i lavori per la nuova chiesa da parte dei monaci certosini. Ricostruito dopo il terremoto del 1783 sui resti dell'antica chiesa fatta erigere da San Bruno. L'interno della chiesa ha linee molto semplici ed alcuni pezzi d'arte provenienti dall'antica Certosa, mentre sull'altare maggiore spicca la statua lignea raffigurante Santa Maria del Bosco. Sul lato opposto del santuario, troviamo il "dormitorio di San Bruno", probabilmente il luogo dove il Santo trovava ricovero, e dove fu seppellito. La festa in onore di Santa Maria del Bosco si svolge lotto giorni dopo il 15 agosto. La certosa primitiva aveva una pianta a croce greca con tre navate e pilastri binati con cupola. Del chiostro rimangono dei ruderi. Il successivo edificio dei primi del novecento è in forme neogotiche.

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    Statua di San Bruno nel dormitorio

    - Fonte -

    Il Santuario Regionale di Santa Maria nel Bosco è un santuario costruito nei pressi del luogo in cui San Bruno fece l'eremita. È distante due chilometri dalla Certosa di Santo Stefano. La facciata principale è stata restaurata dopo il terremoto del 1783. Il portale è in pietra con un arco a tutto sesto. All'interno vi è un ossario.

    Il dormitorio e il laghetto delle penitenze

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    Di fronte vi è il dormitorio di San Bruno, con una sua statua in posa sdraiata. Nella piazza antistante e dopo aver percorso la lunga e larga scalinata del Pisani ci si ritrova in un'altra grande piazza con sulla sinistra il laghetto delle penitenze o laghetto di San Bruno, un piccolo laghetto artificiale in granito con l'acqua che fuoriesce da una nicchia del 1645, con la statua di San Bruno inginocchiato in segno di penitenza.

    Edited by Isabel - 11/11/2014, 20:10
     
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    Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori

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    - Fonte -


    La chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori o dell'Addolorata è una chiesa di Serra San Bruno, progettata nel 1721 dall'architetto serrese Biagio Scaramuzzino, in stile tardo-barocco calabrese. Nella parte sinistra del transetto è collocato un dipinto su tela, risalente al 1721, raffigurante l"Apparizione della Vergine a San Bruno", opera del pittore Paolo De Matteis; nella parte destra, invece, è presente un dipinto del 1672, attribuito all'artista francese Reynaud Levieux, in cui è rappresentato "Il Trapasso di Sant'Anna". Entrambe le opere provengono dai ruderi dell'antica Certosa di Serra San Bruno, parzialmente distrutta dal catastrofico terremoto del 1783. Il portone bronzeo del 1961 ritrae i "Sette dolori di Maria".

    Edited by Isabel - 11/11/2014, 20:24
     
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    Chiesa San Biagio

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    - Fonte -

    La Chiesa di San Biagio, detta anche Chiesa Matrice perché considerata madre di tutte le chiese, fu ricostruita nel 1795 su progetto dell'architetto serrese Biagio Scaramuzzino, con una facciata in granito locale, conserva ancora nella navata centrale di forma basilicale quattro bellissime statue provenienti dall'antica Certosa che raffigurano rispettivamente San Bruno, la Madonna col Bambino, Santo Stefano e San Giovanni il Battista.

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    Le prime due statue sono state realizzate nel 1611 ed attribuite allo scultore tedesco David Muller; le altre due, pur essendo dello stesso periodo, appartengono ad artisti di scuola siciliana. Molto imponente è anche il pergamo ligneo realizzato da un artista ebanista serrese di cui non si conosce il vero nome, ma soprannominato "Patacchella", verso la fine del XVIII secolo. L'opera è stata realizzata con una particolare tecnica artigiana detta "impiallacciatura", secondo la quale venivano messe insieme numerose lamelle di legno pregiato tenute con delle "zeppette" per dare l'idea del mosaico. Significativa è anche la presenza di un reliquiario regalato a San Bruno dalla contessa Adelaide, seconda moglie di Ruggiero il Normanno, dove è conservato il prezioso pezzo della Croce di Cristo insieme a tante altre reliquie. Nella navata laterale sinistra vi è, inoltre, un crocifisso in legno realizzato poco prima del terremoto del 1783 dall' artista serrese Antonio Scrivo; la statua fu trafugata dagli abitanti dell'antica Monteleone, l'attuale Vibo Valentia, insieme ad altre quattro statuine che arricchivano il ciborio fanzaghiano della Chiesa dell'Addolorata, e l'artista, nel maggio del 1810, ebbe il permesso dal vicerè Gioacchino Murat di riportarla a Serra durante una sola notte di cammino. Secondo una leggenda, l'autore avendo segato le braccia, caricò la statua in un sacco e si incamminò per raggiungere il suo paese. Ma, arrivato alle porte di Serra l'artista, ormai stanco, fu colto da un malore e morì. Altre opere provenienti dall'antica Certosa come gli altari minori nelle navate e le balaustre marmoree fanno da cornice all'artistico altare maggiore realizzato nelle botteghe artigianali serresi come il tabernacolo dei fratelli Scrivo, mentre dietro al coro sono collocate due bellissime tele: la Trinità e Santi Certosini di Francesco Caivano e la Lapidazione di Santo Stefano attribuita a Bernardino Poccetti.
     
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  5. Isabel
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    Chiesa SS. Assunta di Terravecchia

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    - Fonte -

    Nella Chiesa di Maria SS. Assunta di Terravecchia, realizzata con una facciata in blocchi di granito di varia misura, spiccano un altare maggiore in legno dipinto in finto marmo proveniente dalla bottega serrese degli Scaramuzzino alla fine del XVII secolo e due altari laterali realizzati dal mastro ebanista serrese Salvatore Tripodi; dietro l'altare, si ammirano due tele raffiguranti l'Annunciazione, degli inizi del XVII secolo, e San Bruno, della fine del XVI secolo. La chiesa ospita una delle tre congreghe laicali che sono molto attive nell'amministrazione della chiesa e nell'opera filantropica tra i più bisognosi.
     
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  6. Isabel
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    Chiesa SS. Assunta di Spinetto

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    - Fonte -

    La Chiesa dell'Assunta in cielo di Spinetto fu realizzata dopo il terremoto del 1783 su progetto del poeta serrese Bruno Pelaggi. La Chiesa ospita un importante altare maggiore all'interno del quale è collocata la bellissima statua lignea di Maria SS. Assunta realizzata a Napoli intorno la fine del XVII secolo. La statua era custodita prima del terremoto nella Chiesa dell'Assunta di Terravecchia e, dopo il cataclisma, portata nella chiesa dove si trova attualmente mentre, nei primi anni del XIX secolo, fu realizzata un'altra statua forse dall'artista Antonio Scrivo e collocata nella chiesa dell'Assunta di Terravecchia. Entrambe le statue vengono portate in processione nei due rioni del paese il 15 agosto di ogni anno. Nelle navate laterali spiccano una serie di altari minori con statue lignee realizzate nelle varie botteghe serresi da artisti come Antonio Scrivo e Raffele Regio. Di particolare rilievo è il crocefisso in legno di Antonio Scrivo che si impone per maestosità ed espressività.
     
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  7. Isabel
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    Chiesa San Gerolamo

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    La sua origine dovrebbe risalire al periodo successivo al terremoto del 1783 (il citato Tromby non la riporta) e sarebbe stata costruita perché il terremoto aveva distrutta quella di S. Lorenzo. In un gradino dell'altare della chiesa si trova scolpito l'anno 1280. È quasi sicuro che questo gradino appartenesse alla vicina chiesetta di S. Lorenzo. È stata ristrutturata nel 1994 con il contributo di tutti gli abitanti del quartiere e di tanti altri che hanno lavorato o contribuito in vario modo. All'interno vi sono affreschi di artisti serresi del 1700.




    Chiesa San Rocco

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    - Fonte -

    Immersa nella vegetazione del parco antistante è la chiesetta di San Rocco collocata all'ingresso nord di Serra. La sua posizione, la semplicità delle forme architettoniche e il sempre verde colore intorno rendono questa chiesetta suggestiva ed invitante alla visita. L'interno a mononavata custodisce una statua di San Rocco a cui è dedicata una partecipata festa popolare la sera del 16 agosto.




    Chiesa Madonna delle Grazie "Chiesuleda"

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    - Fonte -

    Situata sul corso Umberto I, apparteneva ad una famiglia facoltosa di Serra San Bruno; negli anni '90 veniva data in donazione alla parrocchia dell'Assunta di Spinetto. La sua origine risale al periodo successivo al terremoto del 1783 ed è dedicata alla Madonna delle Grazie.
     
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6 replies since 9/9/2011, 09:08   301 views
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