Semplicemente Passioni forum

Chiaramonti

Provincia di Sassari

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Utente
    Posts
    35,260
    Reputation
    +346
    Location
    CATANIA (SICILIA)

    Status
    Offline

    © Impostazione sotto Copyright dell'Isabel Forum - Telenovelas Italiane

    Chiaramonti

    v5LDZrz

    - Fonte -

    Chiaramonti (Tzaramonte in sardo, Chjaramònti in gallurese, Ciaramònti in sassarese) è un comune italiano di 1.792 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna. Si trova nella regione storica dell'Anglona. Degni di nota la Chiesa di Santa Giusta e il Castello dei Doria.


    Storia

    - Fonte -

    Il nome Chiaramonti deriva probabilmente dalla posizione dominante sull'Anglona, infatti anticamente sono diversi i nomi attribuitigli, quali Claramonte, Caramonte, Tzaramonte, Clara-Monte. Tutti questi nomi però sembrerebbero fare riferimento alla posizione predominante che lo posizionano fra i colli di "San Matteo" e "Codinarasa". Da questi due colli infatti si domina la valle dell'Anglona. Il vastissimo territorio circa 111.500 km/q e il più esteso dell'Anglona. Ricco di testimonianze storiche a partire dalla preistoria sino al periodo romano. Numerosi sono i Nuraghi, i Dolmen, Le Cinte Megalitiche, Le Tombe Dei Giganti e le Domus de Janas (case delle Fate). Ripercorrere le tappe che hanno portato alla nascita del paese è un compito arduo vista la quasi totale mancanza di documenti scritti. I segni di vita passata sono comunque numerosi per quanto riguarda l'epoca nuragica e prenuragica, poiché le costruzioni realizzate dai nostri antichi progenitori, sembrano volerci ricordare l'intensa vita sociale che in questi luoghi ferveva migliaia di anni fa. Si possono ancor oggi visitare le "Domus de Janas" (Le case delle fate), antichissime grotte artificiali, utilizzate per la sepoltura dei morti. Oltre un centinaio di nuraghi disseminati nel territorio, fanno presumere che la zona fosse densamente popolata, alcune "Tombe dei giganti", dolmen ed altri reperti di valore rappresentano il patrimonio affidatoci da coloro che ci precedettero nei millenni passati. Le notizie scritte riguardanti il territorio di Chiaramonti in epoca romana sono quasi altrettanto vaghe, si conosce l'esistenza di due antichi villaggi Orria Manna e Orria Pitzinna (Orrija=granaio), sono stati rinvenuti alcuni reperti (monete e suppellettili varie) ed infine delle tombe nei pressi di alcune antiche abitazioni risalenti al periodo in esame. Il medioevo segna quasi, l'avvento alla storia di Chiaramonti (almeno per quanto riguarda i riferimenti scritti), grazie all'edificazione intorno al XIII° secolo del castello cosiddetto dei Doria, che venne eretto, appunto dalla potente famiglia genovese. Il castello del quale rimane ben poco, sembra quasi vigilare sulle pianure circostanti, era collocato in una posizione strategica, considerando la situazione politica dell'epoca, ed è attorno ad esso che sorsero le prime abitazioni, le prime strade - simili ai più conosciuti carruggi genovesi- che costituirono il nucleo del futuro centro abitato. Il momento storico è alquanto travagliato dalle lotte volte al possesso della Sardegna da parte degli Aragonesi e dei vari Giudici dei Giudicati di Arborea. Anche i Doria vi presero parte attivamente, tanto che il castello venne occupato nel 1348 dal Viceré Aragonese Rambaldo di Corbera. Dopo sanguinosi combattimenti si giunse ad un accordo tra i Doria e gli Aragonesi che comportò la cessione ai primi, tra gli altri del castello di Chiaramonti. La guerra tra Arborensi e Aragonesi, continuò più cruenta che mai, sino alla pace di San Luri (1355), nella quale si decise di consegnare all'arcivescovo di Oristano i castelli di Roccaforte, Chiaramonti e Castelgenovese - allora posseduti da Matteo Doria - nell'attesa della decisione papale sull'attribuzione degli stessi. Morto Matteo Doria (1357) gli successe il figlio, che ricevette ufficialmente dal sovrano di Aragona, diversi possedimenti tra i quali nuovamente il castello. Dopo ripetuti tracolli militari i Doria dovettero abbandonare la Sardegna (1448), e con la loro partenza inizio anche il declino della rocca, che passò nelle mani di diversi proprietari, perdendo via via l'antico prestigio. Quello che fu per tanti anni simbolo di potere politico e militare assunse (intorno al 1500) le vesti di chiesa parrocchiale e venne dedicata a San Matteo, forse in ricordo del suo antico proprietario (Matteo Doria). La presenza degli ecclesiastici si intensificò ulteriormente, con l'edificazione - a spese del comune - nel 1587 di un convento di Carmelitani, del quale rimane ancora la cappella, anch'essa in fase di restauro. La nostra storia prosegue, con la Sardegna in mani Spagnole e con un organizzazione del territorio su base feudale. Chiaramonti era incluso nella encomienda (territorio concesso dal sovrano ad importanti personaggi) di Anglona posseduta dal conte di Oliva. La Sardegna passò dalle mani Spagnole a quelle Austriache e poi Sabaude (1718), il feudalesimo regnava ancora, si dovrà attendere il Re Carlo Alberto, che nel 1839 lo abolì definitivamente. Col passare degli anni la popolazione aumenta, tanto che si possono raccogliere diverse informazioni, riguardanti la consistenza numerica della popolazione, che passa dalle 1500 unità del 1821, alle 2100 dell'anno 1834, 1852 nell'anno 1861 (anno del primo censimento del neonato Regno D'Italia), per giungere ai 2436 abitanti del 1911, sino al massimo storico di 2977 del 1951. Nel 1888 venne ultimata la nuova chiesa parrocchiale, dedicata anch'essa a San Matteo, costruita in stile bizantino dall'Ing. D. Cordellla di Sassari. Diverse fonti descrivono meglio l'economia del paese, che è sempre stata improntata all'agricoltura e alla pastorizia, e che spiegano gli avvenimenti degli anni seguenti, i flussi migratori verso terre lontane, causati dalla sovrappopolazione e dall'uso di tecniche di coltivazione e di allevamento scarsamente produttive. Giungiamo quindi agli anni 1960-70, la popolazione si riduce drasticamente, per l'imponente emorragia migratoria già citata (nel 1971 la popolazione è di 2242 abitanti), anni in cui si avverte una profonda necessità di cambiamento. Si tenta di utilizzare con maggiore profitto le caratteristiche dell'economia locale, soprattutto la pastorizia. Nascono a partire dal 1962 diverse iniziative sia di tipo privato che cooperativo, volte alla trasformazione, con metodologie industriali del latte ovino. Nello stesso tempo l'antico allevatore, riversa le sue conoscenze millenarie nella gestione della propria azienda, applicando con profitto le nuove tecnologie, riuscendo ad ottenere dalle numerose greggi di ovini, latte di qualità pregiata che viene poi conferito alle industrie e cooperative di trasformazione del paese, nelle quali si producono formaggi, ricotte ed altri derivati, molto apprezzati e venduti in tutto il mondo. Attualmente Chiaramonti è un piccolo paesino ricco di iniziative. Nonostante molti giovani siano stati costretti ad emigrare in cerca di lavoro al nord, sono numerose le iniziative che nascono all'interno della comunità, e numerose sono anche le nuove aziende che si affacciano sul mondo del lavoro. Adesso si cerca anche di puntare, visto il notevole patrimonio archeologico, alla parte turistica anche se ancora sono carenti le strutture ricettive. Ma nonostante questo handicap sono numerosi i turisti che si recano a visitare i monumenti esistenti nel paese e nelle zone limitrofe.

    Economia

    - Fonte -

    È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura, la principale fonte di reddito dell'economia locale, è caratterizzata dalla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta, nonché dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. La modesta realtà industriale si basa su aziende che operano nei comparti lattiero-caseario, alimentare, edile e della lavorazione di mobili. A livello artigianale si producono tappeti con la tecnica a pibiones (a grani) in lana sarda con ordito in cotone e i genuini formaggi tipici; si segnala, inoltre, l'attività di comporre ancora le poesie in lingua sarda. Il terziario è dotato di una rete commerciale che riesce a soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione ma mancano però servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

    Tradizioni

    Due sono gli appuntamenti con le consuete celebrazioni religiose, in occasione delle quali accorrono numerosi anche dai comuni limitrofi: la festa di San Giovanni Battista, l'ultima domenica di giugno, e quella in onore della Madonna del Carmine, che si tiene il 16 luglio. Il Patrono, San Matteo, si festeggia il 21 settembre.



    Edited by Isabel - 16/7/2013, 18:58
     
    .
  2. Isabel
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted



    © Impostazione sotto Copyright dell'Isabel Forum - Telenovelas Italiane

    Le chiese

    - Fonte -


    Chiesa di Santa Maria Maddalena

    KaWBu7L

    La Chiesa Di "Orrea Phitinna", oggi dedicata alla Maddalena, fu donata il 10 luglio 1205 da Maria De Thori, illustre nobildonna sarda rimasta vedova ancora giovane, al priore generale dell'abbazia di San Salvatore di Camaldoli. Un altro documento attesta poi che nel 1209 la donazione ed appartenenza della chiesa ai camaldonesi il famoso diploma di Ottone IV. La piccola chiesetta sorge a circa 6 chilometri ad ovest di Chiaramonti e a circa 1 chilometro dalla statale Chiaramonti - Martis. Il monumento si erige isolato su un poggio naturale ed è realizzato in fasce dicrome di trachite rossa e arenaria bianca sia all'interno che all'esterno. La pianta della chiesa e stata costruita a croce latina con il transetto sporgente dalle fiancate. La facciata rivolta verso ovest ha un'aspetto architettonico semplice ed essenziale. Sotto gli spioventi del tetto si trova un fregio di nove archetti poggianti su mensole bianche e rosse. Sulla facciata della chiesa è murato su un concio si trova un epigrafe con caratteri gotici che secondo una recente decriptazione ricorda l'opera eseguita nel 1335 dal maestro Pietro Cozzu. A questa data e probabile anche attribuire l'ampliamento della chiesa con l'inserimento di due cappelle che fecero assumere la attuale iconografia a croce commissa e la copertura a botte sottolineata da sottarchi sulle pareti. Le fiancate hanno sotto una cornice un fregio ad archetti bianchi aggettanti che poggiano su mensole di diversa fattura di cui una antropomorfa. L'interno molto suggestivo per la dicromia. La chiesa è illuminata da monofore centinate e a doppio strombo come quella absidale. Il portale principale ha la centina archiacuta, composta da cunei alternati in perfetta dicromia.

    Chiesa di Santa Giusta

    yYA9P9z

    Sempre ad ovest di Chiaramonti, poco più avanti della chiesa di Santa Maria Maddalena, edificata nel XIII sec. sorge immersa nel verde la chiesa di Santa Giusta. L' edificio non ha il pregio artistico/architettonico della vicina chiesa, a causa dei numerosi rifacimenti postumi, ma non per questo è storicamente meno significativa. Infatti numerosi reperti emersi in ricognizione testimoniano la presenza dell' uomo almeno dall' epoca romana. Un' ipotesi plausibile rimanda l'origine del sito ad un culto pagano dedito a divinità delle acque, visto la presenza di una fonte sotto la chiesa. Questa chiesa ogni anno è ritrovo nel periodo dell'ultima domenica di maggio di una festa campestre dove si festeggia con un pranzo e giochi vari la Santa protettrice degli automobilisti. A tutti i presenti il comitato promotore offre da mangiare e da bere le varie specialità del posto, fra cui la pasta preparata col brodo della pecora bollita, oltre a del buon vino e al tipico pane sardo (detto anche Carta da Musica). Dentro la chiesa si possono osservare i vari doni portati dai fedeli in riconoscimento delle numerose grazie fatte dalla santa. All'interno si trova tuttora una reliquia della santa dichiarata insigne dall'Arcivescovo. La reliquia è un pezzo d'osso del braccio lungo circa 15 centimetri. La statua della santa alta un metro e venti centimetri, rinnovata dai fratelli Clemente di Sassari a spesa del Prof. Falchi nel 1896, è coronata con diadema ducale d'argento, ed ha in mano una stupenda palma anch'essa d'argento. Questa statua viene portata ogni anno in processione da un corteo innumerevole di automobili. Sotto il presbiterio della chiesa sgorga una sorgente di acqua cristallina, che ha l'ingresso a forma di finestrella nei gradini del medesimo presbiterio. L'acqua che ne scorre sotto il pavimento arriva sino alla fonte fuori dalla chiesa.

    Interno

    L'acqua con proprietà chimico-fisiche salutari si dice sia usata per curare diverse malattie, l'acqua della sorgente ha un aspetto oleoso, misteriosamente terapeutico che per certi aspetti ancora oggi non trovano riscontro. L'altare di marmo è stato realizzato dallo scultore Cav. Sartorio nel 1895.


    Q6HTWWf
    Chiesa di San Matteo

    • Chiesa Parrocchiale San Matteo - In puro stile neoclassico, eretta in pietra trachitica nel 1888, ha tre alte navate con due colonne e due pilastri per parte. La facciata della chiesa presenta decorazioni, basamento e cornice perimetrale molto scura che contrasta visibilmente con il bianco quasi lucente delle superfici intonacate. La torre campanaria ha base quadrata che va rastremandosi nell'ultimo tratto a pianta ottagonale e realizzata con la stessa trachite della facciata.
    • Chiesa di Santa Maria de Aidos - Situata a due passi da Chiaramonti Santa Maria De Aidos è una Chiesetta immersa nel verde. Questa sorge nei pressi dello svincolo che porta alla direttissima SS- Tempio. Questa Chiesa non ha un grande valore dal punto di vista architettonico, ma nonostante ciò è molto visitata dai fedeli, che ogni anno vi si recano per celebrare una settimana religiosa.
    • Chiesa San Giovanni Battista - Da non perdere è la Chiesa dedicata all'Apostolo ed Evangelista che ha dato il nome all'omonima località nel paese.
    • Chiesa del Cristo Re - Recentemente consacrata è situata nella località "La Croce".
    • Chiesa del Carmelo - La chiesa del Carmelo si trova sulla parte alta del paese, dove un periodo si ergeva anche un convento di cui attualmente non resta più niente; questa chiesa risale al 1587 ed e risultante l'altare maggiore ligneo, oltre al dipinto del '700 di S. Agnese col castello dei Doria in sottofondo. Dal punto di vista artististico è la più interessante del paese in quanto, nonostante l' intonaco che rovina la facciata, all' interno mantiene la bellezza di un tempo. Oltre al bellissimo altare già nominato sono degni di nota l'altro altare ligneo sito in una cappella laterale (proveniente dalla chiesa di S. Maria Maddalena), l' ambone e i quadri.


    Il Castello dei Doria

    eqRryET

    Il castello fu fatto erigere tra il XII e il XIII secolo dalla famiglia Genovese dei Doria, che assieme a questo costruisce anche il castello "Castelgenovese" ora chiamato Castelsardo, Casteldoria a Santa Maria Coghinas e il Castello di Orvei. Tali castelli facevano parte della difesa dei territori in Anglona della famiglia Doria. Nel 1322 Alfonso D'Aragona definì le proprietà dei Doria in Sardegna in cambio di appoggi politici e militari. Nel 1348 il castello fu conquistato dagli Aragonesi e passò per alcuni anni a questi. Nel 1350 però con gli accordi di pace fra gli Aragonesi e i Doria il Castello fu riassegnato a Matteo e Brancaleone Doria dal Re di Aragona. Nel 1355 il castello si trova al centro di nuove dispute e viene affidato all'arcivescovo d'Arborea. Alla morte di Matteo Doria nel 1357 il castello passa nelle mani del fratello Brancaleone, sposato allora con Eleonora D'arborea. Nel 1412 il castello fu tratto in assedio da Guglielmo di Narbona, che però non riuscì ad impossessarsene. Nel 1437 infatti il castello era ancora in mano ai Doria. Si presuppone poi che il castello passò in altre mani ma non si hanno dati certi. Dopo la caduta dei Doria il castello venne usato ancora come Chiesa ed in seguito lasciato cadere in rovina. Solo attualmente sono state realizzate delle opere di restauro da parte del Comune di Chiaramonti con finanziamenti regionali. La Torre del Castello dei Doria. Il castello è situato sulla parte più alta del paese a circa 465 m. Da qui si domina tutta la vallata dell'Anglona e, nelle giornate più chiare, sono visibili anche le coste della Corsica. Si può godere inoltre della suggestiva vista di tutto il paese.
     
    .
1 replies since 2/1/2012, 12:16   82 views
  Share  
.