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Musei e gallerie di Cosenza

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  1. Isabel
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    Museo all'aperto Bilotti

    - Fonte -


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    Quello che non potete assolutamente perdere in una visita alla città. Una delle attrazioni più caratteristiche della città di Cosenza è il Museo all’aperto, detto anche MAB, allestito nel salotto buono del centro, divenuto negli ultimi anni isola pedonale. Il museo è costituito dalle opere d’arte moderna che il milionario Carlo Bilotti, un emigrante cosentino che ha fatto grande fortuna negli USA, ha voluto donare all’amministrazione comunale perché le mettesse a disposizione gratuita dei suoi concittadini e dei visitatori. Grazie all’istituzione dell’isola pedonale di Corso Giuseppe Mazzini, la via principale di Cosenza, la passeggiata cittadina si è arricchita di capolavori della scultura moderna e contemporanea che, sebbene accolti con qualche freddezza in un primo momento, sono ormai entrati a far parte del contesto cosentino. Visitatori e cittadini, insomma, da Piazza Bilotti (già Piazza Fera) a Piazza dei Bruzi (sede del palazzo municipale), hanno tanto da ammirare oltre alle vetrine dei negozi! Le opere esposte al MAB (Museo all’Aperto Bilotti) sono le versioni originali dei lavori di sette artisti di fama mondiale: Pietro Consagra, Mimmo Rotella, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Giacomo Manzù, Emilio Greco e Sasha Sosno a cui vanno aggiunti Robert Indiana, Arnaldo Pomodoro e Joan Mirò di prossima esposizione. Come nei migliori allestimenti, infatti, anche il MAB di Cosenza viene spesso ridisposto ed arricchito con nuovi arrivi. Diamo allora uno sguardo alle opere che troverete.

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    Sette di Cuori, opera di Sacha Sosno

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    Giorgio de Chirico - Ettore e Andromaca

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    Giorgio de Chirico - Ettore e Andromaca - Particolare

    Riconoscibili sono anzitutto i manichini di De Chirico, del quale potrete ammirare “Ettore ed Andromaca” e “I due archeologi”: in entrambi i lavori le figure sono fortemente stilizzate e senza volto, così da sottolineare la plasticità dei movimenti. In “Ettore ed Andromaca” regna il senso di addio e la disperazione di una morte annunciata a cui fa da contraltare la fierezza dell’eroe. Ne “I due archeologi”, invece, viene rappresentato l’amore per l’antichità che questo lavoro implica, con i simboli del passato che paiono uscire dal cuore delle due figure.

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    Sacha Sosno - I Bronzi di Riace

    Di Sasha Sosno (pseudonimo di Alexandre Joseph Sosnowsky) sono invece esposti “I Bronzi di Riace” e “Le tre colonne”, due opere che rappresentano un chiaro omaggio alla cultura classica della Magna Grecia. I “Bronzi” sono presentati ‘in negativo’, con la sagoma ritagliata in due lastre proprio di bronzo e permettono all’osservatore di guardare la città all’interno di essi con un effetto tra i più suggestivi delle opere del museo all’aperto. Le “Colonne” sono invece poste in un’aiuola e ritagliate nel marmo.

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    Giacomo Manzu - Grande Cardinale Seduto

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    Salvador Dali - S.Giorgio e il Drago

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    Salvador Dali - S.Giorgio e il Drago - Particolare

    Giacomo Manzù è presente con due opere, “Il Cardinale” e “Medusa”: la prima è un chiaro richiamo alla fascinazione che gli alti prelati suscitavano nell’artista, che rappresenta il cardinale seduto su un trono con un evidente sviluppo verticale della figura; “Medusa” è invece meno sobria, con la sua maschera terrificante scolpita nei minimi dettagli. Un altro pezzo pregiato del MAB di Cosenza è il “San Giorgio ed il Drago” di Salvador Dalì, una scultura che amalgama mirabilmente i tre soggetti (il Santo, il suo cavallo ed il Dragone) in un movimento plastico che rimanda alla tradizione cristiana della vita di San Giorgio: anche il Santo è raffigurato senza volto, quasi una citazione dechirichiana.

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    Mimmo Rotella - Il Lupo della Sila

    Non poteva mancare un artista calabrese in questa esposizione urbana gratuita ed unica nel suo genere: Mimmo Rotella, padre del décollage ed autore di quelli che i profani chiamano impropriamente ‘manifesti squarciati’, è presente con l’opera più calabrese del Museo cosentino, il “Lupo della Sila”. L’animale simbolo della città è raffigurato dal Maestro con un particolare gioco di linee sinuose che danno vita quasi ad un insieme di silhouette affiancate, scolpite sapientemente nel marmo verde.

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    Emilio Greco - La Grande Bagnante 2

    Concludono, per il momento, la panoramica degli autori esposti al MAB due siciliani, Emilio Greco, con la sua plastica e sinuosa scultura della “Grande Bagnante 2”, e Pietro Consagra, del quale sono presenti ben 5 lavori in Piazza Bilotti che ben esemplificano il suo gusto per l’astrattismo e la ritmica delle figure.

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    Pietro Consagra - Bifrontale

    Ogni pezzo del Museo all’Aperto Bilotti è corredato da un supporto in plexiglas con una targa esplicativa contenente notizie sull’opera in questione e da un dispositivo elettronico che permette di ascoltare una descrizione della singola scultura e dell’allestimento. Per via della sua particolare natura, è possibile visitare il MAB sempre, per tutto il tempo che si vuole ed a titolo completamente gratuito!

    Opere attualmente esposte
    • Giacomo Manzù, Grande cardinale in piedi, 1988, piazza Kennedy
    • Giacomo Manzù, Medusa, corso Mazzini
    • Emilio Greco, Grande bagnante 2, 1957, Largo Lisa Bilotti
    • Giorgio De Chirico, Ettore e Andromaca, corso Mazzini
    • Giorgio De Chirico, Grande Metafisico, corso Mazzini
    • Giorgio De Chirico, Grandi archeologi, corso Mazzini
    • Mimmo Rotella, Il lupo della Sila, corso Mazzini
    • Mimmo Rotella, La rinascita della cultura, Piazza XI settembre
    • Salvador Dalí, San Giorgio e il drago, 1977-1984, corso Mazzini
    • Sasha Sosno, I Bronzi di Riace, piazza XI settembre.
    • Sasha Sosno, Tre colonne doriche, corso Mazzini
    • Pietro Consagra, Paracarro grigio, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Paracarro bianco, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Paracarro rosa, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Paracarro siena, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Grande scultura monumentale, bifrontale, piazza Bilotti

    Opere non ancora esposte
    • Robert Indiana, Seven, 1980/1997.
    • Joan Mirò, Tete, 1974.
    • Salvador Dalí, La persistenza della memoria, 1980.


    Edited by Isabel - 12/9/2013, 18:09
     
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6 replies since 19/1/2012, 04:05   88 views
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