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Musei e gallerie di Cosenza

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    Musei e gallerie di Cosenza


    Museo delle Confraternite

    theodoregericaultlazatt

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    Nell'allestimento due sono gli assetti che concorrono alla rappresentazione museale: uno è il dinamismo determinato da quegli oggetti che costruiscono la linea processionale, che danno corpo al rito, l'altro è l'insieme delle vetrine e dei pannelli che offre suggerimenti sia alla prospettiva storica, sia a quella antropologica. Entrambi si fondono per rivelare e fornire suggestioni sul sentimento religioso. Nel percorso che il Museo propone con la teoria sinuosa delle numerose insegne, croci, stendardi, lanterne, macchine devozionali ecc. si vuoi simulare il lento incedere dei fratelli delle tre principali Confraternite per le anguste vie del paese. Documenti di vario genere, raccolti nelle vetrine e sulle pareti, rendono visibile il lungo cammino di questa forma di pietà popolare che testimonia l'origine e la sussistenza stessa delle Confraternite attuali. Infine, un video coglie in maniera discreta e originale i momenti che precedono l'evento più appariscente e atteso: la Processione. L'elemento mistico dei tre storici Sodalizi è reso evidente dai simboli legati alla cultura agropastorale della gente: una pianticella di ulivo, una fonte di acqua e un fascio di spighe di grano. Il Museo delle Confraternite. pur nella sua modesta estensione, vuoi essere un laboratorio culturale che offre un percorso spirituale e intellettuale capace di rivitalizzare la propria identità e dare alla comunità la consapevolezza della sua permanenza nel tempo storico


    Edited by Kelly C. - 2/9/2013, 18:47
     
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    Museo Civico dei Brettii e degli Enotri

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    Inaugurato il 17 ottobre 2009 nel cinquecentesco Complesso Monumentale di S. Agostino, il museo ospita collezioni archeologiche importantissime provenienti dalla città e da diverse località della provincia. Per la sua collezione è il secondo museo più importante della Provincia dopo quello della Sibaritide. Si possono ammirare i corredi di una vasta necropoli da Torre Mordillo, di età protostorica: oggetti d'uso quotidiano in ceramica ed in bronzo, come vasi, tazze, monili, asce, punte di lancia, coltelli. Tra questi reperti ricordiamo in particolare una fibula in bronzo ad arco di violino, una spada con fodero in bronzo, un cinturone con decorazione a meandro rettangolare. Il museo custodisce anche reperti provenienti da diverse località della provincia (Corigliano Calabro, Montalto Uffugo, Luzzi, Carolei, Cerchiara di Calabria) ed anche i reperti di un'antica metropoli della Confederazione dei Brettii fondata nel 356 a.C., divenuta poi colonia romana. La visita al museo è accompagnata da pannelli didattici, animazioni multimediali e didascalie che rendono la visita semplice e ricca. Il museo è visitabile anche online, con rete wireless.


    Edited by Isabel - 2/9/2013, 20:07
     
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    Museo delle rimembranze

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    Il museo custodisce documenti, mobili e oggetti che riconducono agli stili di vita, alle attività socio-economiche e culturali del mondo popolare e contadino Calabro Bruzio. Il museo è allestito a Palazzo Spada, nel cuore del centro storico di Cosenza. E' gestito dell'Associazione Culturale "Bernardino Telesio". Oltre agli oggetti d'uso comune dell'attività domestica e contadina del XX secolo, sono raccolti anche documenti e foto storiche degli eroi del Risorgimento, una collezione di ferri da stiro, corredi in lino ricamati a mano, strumenti musicali e oggetti folcloristici e documenti e foto del famoso musicista casentino Alfonso Rendano. Di rilievo un torchio di legno del '700, un aratro di legno del '900 e un'esposizione di vecchi liquori, alcuni dei quali non più in commercio.

    Edited by terryborry - 21/1/2012, 19:29
     
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    Museo aziendale Moliterno

    museoaziendalemoliterno

    - Fonte -

    Allestito nel 2003 in alcuni locali vicini all’azienda, il museo Moliterno costituisce un interessante caso di museo d’impresa della provincia di Cosenza; esso racconta la storia della famiglia attraverso gli antichi reperti della sezione di civiltà contadina, quanto mai ampia e ricca; la storia dell’azienda testimoniandone la continuità nel tempo, l’ammodernamento e il miglioramento nelle varie vasi e processi produttivi (il museo espone gli antichi macchinari produttivi e un “gassogeno” della fine del XIX secolo) nonché la storia della società coeva ivi rappresentata da un antico telaio, da abiti dell’epoca e da particolari strumenti e attrezzi capaci di ricostruirne le attività principali, valorizzandole. Il museo Moliterno documenta, pertanto, le principali tappe della produzione di vini e liquori ad Altomonte nonché alcuni aspetti della cultura contadina ottocentesca; il museo aziendale Moliterno, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la bontà dei suoi liquori e per l’allestimento museale, offre al visitatore una sala degustazione con i suoi liquori naturali di eccelsa qualità e gusto originale: quello al porcino, alla liquerizia, ai fichi d’india, il fragolino, il finocchietto, la limetta ecc sono tutti sapori che attendono d’essere assaggiati ad Altomonte.


    Edited by Kelly C. - 2/9/2013, 18:52
     
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    Pinacoteca d’arte moderna nel santuario di San Francesco di Paola

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    La nascita della Pinacoteca del Santuario di Paola si colloca, intorno al 1970, nel tentativo di sistemare le pale d’altare e gli affreschi un tempo presenti nella chiesa e rinvenuti durante i lavori di restauro di quegli anni. Opere come la Sacra Famiglia con i santi Anna, Gioacchino e Giovannino (attribuita a Giuseppe Pascaletti su invenzione di Filippo Luzi di Roma), il san Michele Arcangelo -firmata e datata dal Pascaletti e un tempo nell’Oratorio del Santo-, il san Francesco di Paola consegna il cordone dell’Ordine a San Francesco di Sales e la beata Giovanna di Valois (attribuito al Pascaletti e custodito un tempo nella cappella intitolata ai tre santi) e altre, furono in quella occasione, conservati in depositi provvisori generando il pregevolissimo intento di raccogliere tutte le opere di particolare importanza della collezione dei Minimi e realizzare una Pinacoteca d’arte moderna. Accanto ai dipinti un tempo nella chiesa, si unirono immediatamente a questa già cospicua collezione le donazioni e i ritratti provenienti dalla Biblioteca del convento tra cui il Ritratto del Vescovo Giacomo di Tarsia (datato al 1770 e realizzato da Domenico Corvi al suo apogeo con quella monumentalità tipica del pittore Pompeo Batoni); il Ritratto di Padre Lorenzo Pinelli Correttore Generale, diversi ritratti del pittore mormannese Genesio Galtieri e opere provenienti dalle tolette e dalla biblioteca della chiesa di San Francesco di Paola ai Monti in Roma. Inoltre, ad implementare la collezione sono intervenuti di volta in volta sapienti acquisti effettuati dai Minimi sul mercato antiquario tra le quali spicca il ciclo di dipinti sulla Vita e i miracoli di San Francesco di Paola appartenuto al Convento della Vittoria di Triana a Siviglia. Trattasi di 12 dipinti di cui uno si trova oggi a Madrid e 11 presso la Pinacoteca del Santuario, realizzati dal pittore Juan de Espinal, esponente della cultura figurativa di Siviglia del XVIII secolo. La Pinacoteca del Santuario di Paola comprende opere di artisti di rinomata fama quali Battistello Caracciolo (un Ecce Homo del 1625 ricordato già nell’inventario di Alfonso Frangipane del 1933 e connotato da una luce schiarente che investe il corpo livido di Cristo generando un sistema di luci e ombre simboliche), Jacobello d’Antonio, Gregorio Preti (suo è il Ritratto di San Francesco di Paola che colpisce per la potenza espressiva e lo sguardo ricolmo di chiarita del Santo), Nicola Menzele, Giuseppe Pascaletti, Genesio Galtieri, Domenico Corvi ecc.; è una collezione che consente di ricostruire il complesso e interessante tessuto di rapporti, di scambi, di situazioni geografiche e storiche legate all’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, alla loro committenza, alle acquisizioni e, soprattutto, è una collezione che consente di delineare un quadro dei soggetti iconografici più rappresentativi non solo dell’Ordine ma della storia sacra in genere veicolando la forte Spiritualità dei Minimi e la profonda storia dei suoi personaggi.


    Edited by Kelly C. - 2/9/2013, 18:56
     
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    Mostra fotografica sull’emigrazione

    - Fonte -


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    La mostra permanente realizzata da Assunta Scorpiniti consiste in un’esposizione di circa 30 pannelli di grande formato attraverso cui l’autrice intende offrire uno spaccato della società cariatese, tra passato e presente, relativamente al fenomeno dell’emigrazione in Germania. Le immagini, corredate dai testi e dalle testimonianze dirette degli emigranti, consentono di ricostruire non solo la vicenda storica di un popolo ma anche quella sociale, culturale e delle tradizioni poiché consente di analizzarne i valori, i simboli, gli stili di vita, le relazioni e così via in un percorso di integrazione sociale che li ha visti protagonisti del passaggio da “gasterbeiter” ovvero lavoratori ospiti, a cittadini europei.



    Galleria Nazionale

    - Fonte -



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    La Galleria Nazionale di Cosenza ha sede nell'antico Palazzo Arnone, situato sul colle Triglio, in via G. V. Gravina a Cosenza. Il palazzo, iniziato a costruire agli inizi del XVI secolo da Bartolo Arnone, fu venduto allo stato prima del suo completamento. Fu prima sede del Tribunale e della Regia Udienza, e col tempo assunse la funzione di carcere. Dopo il trasferimento del carcere, ed un periodo di abbandono, iniziarono i lavori per l'adattamento della struttura a sede museale. Vi trova collocazione permanente una pinacoteca, con opere di Pietro Negroni, Mattia Preti, Luca Giordano e altri, ed è sede di varie mostre temporanee di alto profilo, tra le quali quella dedicata ad Umberto Boccioni terminata il 31 dicembre 2009. La struttura è stata riorganizzata nel 2008, ed a tutto marzo 2010 risultano fruibili 4 sale, delle quali la prima ospita una pala lignea rinvenuta nel palazzo al tempo della sua acquisizione da parte dello stato italiano. Tra le opere di Mattia Preti presenti, Il martirio di san Sebastiano, Ercole libera Prometeo ed Ercole libera Teseo. Nell'ultima sala sono ospitate due grandi tele, di circa 5 x 3 m, di Luca Giordano. A partire dal 29 maggio 2010 la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone si è arricchita di 38 opere della prestigiosa Collezione Carime, per le quali è stata allestita una nuova ala del complesso espositivo. Sono presenti importanti opere di Mattia Preti, Luca Giordano, Ribera, e la Gisella di Boccioni.


    Edited by Isabel - 2/9/2013, 20:08
     
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    Museo all'aperto Bilotti

    - Fonte -


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    Quello che non potete assolutamente perdere in una visita alla città. Una delle attrazioni più caratteristiche della città di Cosenza è il Museo all’aperto, detto anche MAB, allestito nel salotto buono del centro, divenuto negli ultimi anni isola pedonale. Il museo è costituito dalle opere d’arte moderna che il milionario Carlo Bilotti, un emigrante cosentino che ha fatto grande fortuna negli USA, ha voluto donare all’amministrazione comunale perché le mettesse a disposizione gratuita dei suoi concittadini e dei visitatori. Grazie all’istituzione dell’isola pedonale di Corso Giuseppe Mazzini, la via principale di Cosenza, la passeggiata cittadina si è arricchita di capolavori della scultura moderna e contemporanea che, sebbene accolti con qualche freddezza in un primo momento, sono ormai entrati a far parte del contesto cosentino. Visitatori e cittadini, insomma, da Piazza Bilotti (già Piazza Fera) a Piazza dei Bruzi (sede del palazzo municipale), hanno tanto da ammirare oltre alle vetrine dei negozi! Le opere esposte al MAB (Museo all’Aperto Bilotti) sono le versioni originali dei lavori di sette artisti di fama mondiale: Pietro Consagra, Mimmo Rotella, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Giacomo Manzù, Emilio Greco e Sasha Sosno a cui vanno aggiunti Robert Indiana, Arnaldo Pomodoro e Joan Mirò di prossima esposizione. Come nei migliori allestimenti, infatti, anche il MAB di Cosenza viene spesso ridisposto ed arricchito con nuovi arrivi. Diamo allora uno sguardo alle opere che troverete.

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    Sette di Cuori, opera di Sacha Sosno

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    Giorgio de Chirico - Ettore e Andromaca

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    Giorgio de Chirico - Ettore e Andromaca - Particolare

    Riconoscibili sono anzitutto i manichini di De Chirico, del quale potrete ammirare “Ettore ed Andromaca” e “I due archeologi”: in entrambi i lavori le figure sono fortemente stilizzate e senza volto, così da sottolineare la plasticità dei movimenti. In “Ettore ed Andromaca” regna il senso di addio e la disperazione di una morte annunciata a cui fa da contraltare la fierezza dell’eroe. Ne “I due archeologi”, invece, viene rappresentato l’amore per l’antichità che questo lavoro implica, con i simboli del passato che paiono uscire dal cuore delle due figure.

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    Sacha Sosno - I Bronzi di Riace

    Di Sasha Sosno (pseudonimo di Alexandre Joseph Sosnowsky) sono invece esposti “I Bronzi di Riace” e “Le tre colonne”, due opere che rappresentano un chiaro omaggio alla cultura classica della Magna Grecia. I “Bronzi” sono presentati ‘in negativo’, con la sagoma ritagliata in due lastre proprio di bronzo e permettono all’osservatore di guardare la città all’interno di essi con un effetto tra i più suggestivi delle opere del museo all’aperto. Le “Colonne” sono invece poste in un’aiuola e ritagliate nel marmo.

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    Giacomo Manzu - Grande Cardinale Seduto

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    Salvador Dali - S.Giorgio e il Drago

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    Salvador Dali - S.Giorgio e il Drago - Particolare

    Giacomo Manzù è presente con due opere, “Il Cardinale” e “Medusa”: la prima è un chiaro richiamo alla fascinazione che gli alti prelati suscitavano nell’artista, che rappresenta il cardinale seduto su un trono con un evidente sviluppo verticale della figura; “Medusa” è invece meno sobria, con la sua maschera terrificante scolpita nei minimi dettagli. Un altro pezzo pregiato del MAB di Cosenza è il “San Giorgio ed il Drago” di Salvador Dalì, una scultura che amalgama mirabilmente i tre soggetti (il Santo, il suo cavallo ed il Dragone) in un movimento plastico che rimanda alla tradizione cristiana della vita di San Giorgio: anche il Santo è raffigurato senza volto, quasi una citazione dechirichiana.

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    Mimmo Rotella - Il Lupo della Sila

    Non poteva mancare un artista calabrese in questa esposizione urbana gratuita ed unica nel suo genere: Mimmo Rotella, padre del décollage ed autore di quelli che i profani chiamano impropriamente ‘manifesti squarciati’, è presente con l’opera più calabrese del Museo cosentino, il “Lupo della Sila”. L’animale simbolo della città è raffigurato dal Maestro con un particolare gioco di linee sinuose che danno vita quasi ad un insieme di silhouette affiancate, scolpite sapientemente nel marmo verde.

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    Emilio Greco - La Grande Bagnante 2

    Concludono, per il momento, la panoramica degli autori esposti al MAB due siciliani, Emilio Greco, con la sua plastica e sinuosa scultura della “Grande Bagnante 2”, e Pietro Consagra, del quale sono presenti ben 5 lavori in Piazza Bilotti che ben esemplificano il suo gusto per l’astrattismo e la ritmica delle figure.

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    Pietro Consagra - Bifrontale

    Ogni pezzo del Museo all’Aperto Bilotti è corredato da un supporto in plexiglas con una targa esplicativa contenente notizie sull’opera in questione e da un dispositivo elettronico che permette di ascoltare una descrizione della singola scultura e dell’allestimento. Per via della sua particolare natura, è possibile visitare il MAB sempre, per tutto il tempo che si vuole ed a titolo completamente gratuito!

    Opere attualmente esposte
    • Giacomo Manzù, Grande cardinale in piedi, 1988, piazza Kennedy
    • Giacomo Manzù, Medusa, corso Mazzini
    • Emilio Greco, Grande bagnante 2, 1957, Largo Lisa Bilotti
    • Giorgio De Chirico, Ettore e Andromaca, corso Mazzini
    • Giorgio De Chirico, Grande Metafisico, corso Mazzini
    • Giorgio De Chirico, Grandi archeologi, corso Mazzini
    • Mimmo Rotella, Il lupo della Sila, corso Mazzini
    • Mimmo Rotella, La rinascita della cultura, Piazza XI settembre
    • Salvador Dalí, San Giorgio e il drago, 1977-1984, corso Mazzini
    • Sasha Sosno, I Bronzi di Riace, piazza XI settembre.
    • Sasha Sosno, Tre colonne doriche, corso Mazzini
    • Pietro Consagra, Paracarro grigio, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Paracarro bianco, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Paracarro rosa, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Paracarro siena, piazza Bilotti
    • Pietro Consagra, Grande scultura monumentale, bifrontale, piazza Bilotti

    Opere non ancora esposte
    • Robert Indiana, Seven, 1980/1997.
    • Joan Mirò, Tete, 1974.
    • Salvador Dalí, La persistenza della memoria, 1980.


    Edited by Isabel - 12/9/2013, 18:09
     
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