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Tusa

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    CATANIA (SICILIA)

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    Tusa

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    - Info -

    Tusa è un comune italiano di 3.045 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.Il Comune di Tusa è stato premiato dalla FEE con la Bandiera Blu 2015 per la spiaggia "Lampare".

    Storia

    Nel suo territorio sorse la città siculo-greca di Alesa Arconidea, che si sviluppò sulla collina di Santa Maria delle Palate tra il 403 a.C. e il IX secolo d.C.
    Negli ultimi decenni del IX secolo, la maggior parte della popolazione di Alesa Arconidea, sembra abbia abbandonato la città per spostarsi sul luogo dove oggi sorge Tusa, situata su una piattaforma rocciosa facilmente difendibile, dove forse sorgeva già un villaggio.
    L'abbandono di Alesa sembra sia avvenuto in seguito ad un terremoto, forse quello dell'856, e a questa data deve quindi essere attribuita la fondazione della città.

    Monumenti e luoghi d'interesse

    Architetture religiose

    Storia

    La prima chiesa di Tusa fu probabilmente quella dedicata a San Nicola, che potrebbe essere stata anche la sede provvisoria del vescovo La sede vescovile non venne ripristinata nella riorganizzazione ecclesiastica voluta daI Normanni. L'istituzione della sede vescovile venne richiesta nel Seicento, ma fu ottenuta invece da Nicosia e per protesta nella Chiesa Matrice, in quel momento in costruzione, non venne più realizzata la cupola prevista.
    Il vertice della gerarchia ecclesiastica era rappresentato a Tusa dal "vicario curato", che amministrava le rendite ecclesiastiche ed era a capo della parrocchia. Il delegato del vescovo era il "vicario foraneo". A questi si affiancavano i sacerdoti delle varie chiese, che formavano il clero secolare. I sacerdoti furono riuniti nel 1585 nella "Rota comunia della città di Tusa", in modo da assicurare un'equa ripartizione delle rendite. Queste erano costituite in primo luogo dal tributo della "primizia", dovuto da ogni famiglia, a cui si aggiungevano le donazioni e le rendite delle proprietà ecclesiastiche e i "diritti di candela" per le funzioni funerarie. La parrocchia versava un contributo annuale per il mantenimento del seminario di Cefalù.
    I beni della "comunia" furono amministrati da dieci "cappellanie, ognuna con un suo procuratore (1681):
    • Venerabile Monte di Pietà, nella chiesa della SS. Trinità;
    • Santissimo Sacramento, nella Chiesa Matrice;
    • San Giovanni Battista;
    • San Nicola di Bari;
    • Sant’Antonio Abate;
    • San Pietro;
    • San Michele Arcangelo e Sant’Antonio di Padova;
    • Santa Caterina
    • Anime Purganti o Purgatorio;
    • Santissimo Rosario.
    Nel 1894 le "cappellanie" furono ridotte a sei, con l'eliminazione di quelle del Monte di Pietà, di San Giovanni, di San Pietro e del Purgatorio.
    Dal XVII secolo esistette la "Deputazione delle chiese e delle confraternite", composta dal Vicario Curato, dal Vicario Foraneo e da due sacerdoti, che si incaricava dell'inventario degli arredi e della tenuta dei conti.La giurisdizione della Chiesa comprendeva l'amministrazione della giustizia per reati commessi contro i propri beni o contro il clero o per i reati commessi da ecclesiastici. La giustizia era amministrata da un "corte parrocchiale", che emetteva giudizi di primo grado.Le chiese più antiche (Sant'Antonio Abate, San Michele Arcangelo, San Nicola e San Giovanni) furono in generale rimaneggiate o ricostruite nel Cinquecento, parallelamente a numerose nuove costruzioni (San Giuseppe, San Giuliano, San Leonardo, Santa Maria di Gesù, Santa Maria del Rito e Santa Lucia), che si ebbero fra il 1530 ed il 1600, con una vera gara fra i quartieri per abbellire la propria chiesa. Gli edifici di culto raggiunsero il numero di 26.

    Chiese esistenti
    • Chiesa madre
    • Chiesa di Sant'Antonio Abate
    • Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
    • Chiesa di San Giovanni Battista
    • Chiesa di San Leonardo, con convento cappuccino
    • Chiesa di San Michele Arcangelo
    • Chiesa di San Nicola di Bari
    • Chiesa di San Pietro, con collegio di Santa Maria
    • Chiesa di San Giuliano
    • Chiesa di San Giuseppe
    • Chiesa di Santa Maria di Gesù, con convento dei frati minori conventuali di San Francesco
    • Chiesa di Santa Maria di Loreto, con monastero delle benedettine
    • Calvario, fuori dal paese, del XVI secolo

    Chiese scomparse
    • Chiesa di Santa Lucia, con convento dei padri agostiniani del Santissimo Salvatore
    • Chiesa della Santissima Trinità, esistente fino al 1932, era amministrata dalla "Congregazione della Carità"
    • Chiesa di San Giorgio, con monastero benedettino annesso, citati nel 1454. Il monastero viene citato come suffraganeo dell'abbazia di Sant'Anastasia
    • Chiesa di Santa Venera, nelle campagne dell'omonima contrada, attestata nel 1135

    Oratori
    • Oratorio del Santissimo Sacramento

    Tradizioni e folclore
    • La festività di san Giuseppe (19 marzo) è preceduta dalla tradizione dei "Virgineddi". Nei mercoledì precedenti chi ha un voto da assolvere invita un certo numero di fanciulli dei due sessi ad un pranzo in onore del santo, nel quale le pietanze sono definite dalla tradizione: non può mancare la zucchina a coniglio e le sfingi zuccherate.
    • Per la festività di santa Lucia, la tradizione vuole che ognuno mangi un po’ di cuccia, chicchi di grano di grandi dimensioni, che simboleggiano le pupille, cotti e conditi con solo olio e sale. Per la stessa festività, anticamente si svolgeva una luminaria o fiaccolata notturna
    • Per la festività di san Giovanni, il 24 giugno, avveniva la "squagliata d'u chiummu": del piombo liquefatto su un piccolo fuoco veniva versato in una bacinella piena d'acqua e le figure che si venivano a formare erano interpretate come vaticinio augurale. La tradizione vuole che ognuno mangi le "fave vugghiute" (fave bollite), preparate in grandi calderoni, e condivise dagli abitanti di ogni quartiere. La trazione viene rinnovata annualmente con una Sagra dedicata.
    • Per la festività dell'Assunta si svolgevano quattro processioni: il 13 agosto quella "della Madonna Morta", con la statua adagiata sopra una bara di giunchi; il 14 la Madonna veniva rappresentata come resuscitata e in chiesa veniva assunta in cielo con un macchinario in legno. La stessa cerimonia si ripeteva il 15 agosto con l'intervento anche dei "galantuomini" e infine era ancora ripetuta il 22 agosto, accompagnata dalla "cavalcata". Quest'ultima consisteva di cavalli, di muli, di asini, con il raccolto della questua dei cereali a Maria, e preceduta da cavalieri che offrono doni per miracoli ottenuti.
    • Sono infine ancora in uso il canto corale notturno per l'Immacolata, i lamenti del Venerdì Santo ed il canto di mezz'agosto per chiedere all'Assunta protezione dal "gran terremoto".

    Persone legate a Tusa
    • Carmelo Battaglia, sindacalista socialista ed assessore comunale a Tusa
    • Rosario Crocetta, politico italiano
    • Antonio Dipollina, giornalista de la Repubblica
    • Li Volsi, famiglia di scultori ed artisti Siciliani tra il XVI e soprattutto nel XVII secolo.
    • Antonio Presti, mecenate e artista, ideatore del progetto di parco di sculture a cielo aperto "Fiumara d'arte" a Tusa

    Edited by PatriziaTeresa - 8/6/2015, 19:47
     
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