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Oschiri

Provincia di Olbia-Tempio

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  1. Isabel
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    Oschiri

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    - Fonte -

    Oschiri (Oscheri in sardo, Óscari in gallurese) è un comune di 3.472 abitanti della provincia di Olbia-Tempio ai piedi del Monte Limbara. Nel suo territorio è compreso il bacino artificiale del Coghinas con il ponte Diana e la centrale idroelettrica (centrale di muzzone) di proprietà di Enel Spa. Presenti inoltre la chiesa di Nostra Signora di Castro, la cui festa si svolge la domenica dopo Pasqua con l'esibizione di canti e balli tradizionali, e le chiese di Nostra Signora di Otti e San Leonardo le cui feste si svolgono rispettivamente l' ultima e la terza domenica di maggio, dove viene offerto a tutti un pranzo a base di maccheroni e carne di pecora. La pietanza tipica sono le panadas, cestelli di pasta ripieni di carne, che vengono esibite orgogliosamente come simbolo del paese. A loro è dedicata una sagra, che si svolge intorno alla metà del mese di agosto.

    Cenni storici

    - Fonte -

    Nonostante l’incertezza sulla data di fondazione, sembra accertato che Oschiri, come molti altri comuni interni della Gallura, abbia una matrice essenzialmente nuragica, e che quindi i primi a popolare queste zone fossero stati dei nativi, ben prima sia dell’avvento dell’impero Romano, sia dell’invasione aragonese.

    Cosa c’è da vedere a Oschiri
    • Chiesa di San Demetrio
    • Chiesa di Nostra Signora di Otti
    • Chiesa di Nostra Signora de Castro

    Eventi
    • Festa di Nostra Signora di Otti, maggio
    • Festa di Nostra Signora de Castro, Aprile


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 10:15
     
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  2. Isabel
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    Chiesa di Nostra Signora di Castro

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    - Fonte -

    Nostra Signora di Castro, o Castra, è una chiesa romanica situata in località campestre, nel territorio del comune di Oschiri. Il tempio è l'antica cattedrale della diocesi di Castro, soppressa nel 1503 e attualmente sede titolare.

    Cenni storici

    La diocesi di Castro è documentata dal 1116, quando il nome del vescovo di Castro è menzionato tra i presenti alla consacrazione della basilica di Saccargia. Secondo il Liber Judicum Turritanorum, la cattedrale, dedicata a Nostra Signora, venne fondata dal giudice Mariano I di Lacon Gunale, quindi in un periodo compreso tra il 1065 e il 1082. Da altri documenti si evince che il tempio venne consacrato, come altre chiese del territorio, dallo stesso legato pontificio che il 1 settembre 1164 o 1174 consacrò la cattedrale di Sant'Antioco di Bisarcio. Entro il 1174 si ritiene dunque che la fabbrica di Nostra Signora di Castro venne completata, ad opera di maestranze che si formarono al cantiere della cappella palatina di Santa Maria del Regno.

    Descrizione

    L'area in cui sorge l'ex cattedrale, nel sito dell'antica cittadella vescovile di Castro, è chiusa da un recinto, costituito dalle cumbessias, ovvero rustici alloggi per pellegrini tipici dei santuari campestri della Sardegna. Le cumbessias, così come il portico addossato al fianco sinistro del tempio, vennero erette in epoca posteriore rispetto alla cattedrale romanica. Questa si presenta caratterizzata dal colore rosso dei blocchi trachitici impiegati nella costruzione. La facciata a capanna, compresa tra le due paraste angolari, è suddivisa in tre specchi tramite lesene e sormontata da un campanile a vela a due luci. Nello specchio mediano si aprono il portale, architravato e sormontato da una lunetta, e una finestrella cruciforme. Come la facciata, anche i prospetti laterali e quello absidale sono scanditi da lesene e decorati da archetti pensili. L'interno è a pianta rettangolare, con un'unica navata, lunga 11,60 metri e larga 5,60, e abside semicircolare rivolta ad est. La copertura è lignea, a capriate. Nell'abside è collocato un retablo ligneo, databile tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo.


    Edited by Isabel - 27/7/2013, 10:16
     
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