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Minoranza linguistica Greca d'Italia

Storia

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  1. Isabel
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    Minoranza linguistica Greca d'Italia

    - Info -

    « ...Vorrei vederla riconosciuta, amata, onorata, perché la lingua di Atene non è lingua straniera per Roma... Roma non ebbe vergogna di scrivere e far conoscere che, se essa aveva vinto la Grecia con le armi, la vinta Grecia vinse Roma con le arti e con le lettere sue. Greci siamo, ma da tremila anni in Italia stiamo... greco parliamo, ma non perché siamo stranieri, ma perché siamo la più vecchia gente del luogo... »
    (Domenicano Tondi, Glossa. La lingua greca del Salento; Ed. Cretesi, 1935)

    La minoranza linguistica greca d'Italia, così come riconosciuta dallo Stato italiano, è composta dalle due isole linguistiche della Bovesìa, Vallata dell'Amendolea, Gallicianò, Roghudi, Roccaforte del Greco nel reggino e della Grecìa salentina nel Salento, che di fatto costituiscono la totalità delle aree ellenofone esistenti in Italia. Il greco calabro o griko (anche grico), idioma praticato in queste comunità, è un dialetto (o gruppo di dialetti) di tipo neo-greco residuato probabilmente di una più ampia e continua area linguistica ellenofona esistita anticamente nella parte costiera della Magna Grecia. I greci odierni chiamano la lingua Katoitaliótika (Greco: Κατωιταλιώτικα, "Italiano meridionale") oppure, in riferimento al solo dialetto della Bovesìa, calabrese, anche se quest'ultimo può riferirsi eufemisticamente al pidgin greco-italiano pure esistente nell'area. Il numero complessivo della minoranza etnica-linguista che ancora parla la lingua greca in Calabria e nel Salento nel Sud Italia è stimata intorno alle 200 unità.

    Distribuzione geografica

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    Mappa che mostra le aree del Greco di Calabria (la Vallata della Amendolèa) e del Greco Salentino (il Salento).

    Le due piccole comunità grecaniche ancora esistenti oggi si trovano nelle regioni italiane della Calabria (Bovesìa) e della Puglia (Salento). L'area salentina di lingua grecanica comprende nove comuni nella regione storica definita Grecìa Salentina: Calimera, Castrignano de' Greci, Corigliano d'Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino. Gli abitanti di questi nove comuni sono poco più di 40.000. I grecanici calabresi sono riuniti in nove località attorno al comune di Bova in provincia di Reggio Calabria, ma questa popolazione è in numero inferiore. Oggi il Greco di Calabria viene parlato solo a Gallicianò, Roghudi, Chorìo di Roghudi, Bova Marina, e nel capoluogo Reggio dove, nei quartieri San Giorgio Extra e Rione Modena, vi sono minoranze ellenofone, più circa una trentina di parlanti tra i quartieri Arangea e Sbarre nella città di Reggio e un altro ridotto numero a Melito di Porto Salvo, a seguito dell'immigrazione da Roghudi e da Chorìo dopo le alluvioni del 1971 e del 1972. Nel maggio 2011 il comune di Messina ha richiesto al consiglio provinciale "di delimitare al Comune di Messina l'ambito territoriale in cui si applichino le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche previste dalla L. n. 482 del 15/12/1999" per la popolazione di lingua e cultura greca residente nel territorio comunale".

    Storia

    L'origine di queste comunità è stata a lungo oggetto di controversie. Gli studiosi Gerhard Rohlfs e G. Hatzidakis, sostennero l'ipotesi di una continuità diretta dalle antiche colonie greche dell'Italia meridionale e della Sicilia (Wikt:Apoikia) presenti già dall'VIII-VII secolo a.C. e che costituivano la Magna Grecia storica. Gli studiosi italiani come O. Parlangeli e G. Morosi hanno avversato questa teoria in favore di un'origine più recente, legata all'immigrazione di popolazioni ellenofone nel Medioevo, adducendo come prova la somiglianza del grecanico con il greco moderno, che rende queste lingue parzialmente intelligibili fra loro. Più recentemente è stato ipotizzato che l'immigrazione medievale abbia rinforzato comunità ellenofone più antiche già presenti.

    Riconoscimento nazionale

    Il parlamento italiano ha riconosciuto le comunità grecofone italiane come gruppi etnici distinti e come minoranze linguistiche, in particolare: "Minoranza linguistica greca dell'Etnia Grico-salentina" quella del Salento, e "Minoranza linguistica greco-calabra" quella del Reggino.

    Il griko salentino

    La lingua definita "griko", scritta in caratteri latini, presenta punti in comune con il neogreco e nel frattempo vocaboli che sono frutto di evidenti influenze leccesi o comunque neolatine.

    La Calabria greca musica e teatro

    Musica moderna greco calabra: da diversi decenni sulla cresta dell'onda, rappresentata nelle piazze di mezza Europa dal cantante compositore di Gallicianò Attilio Nucera. Interprete di centinaia di canzoni composte e musicate dallo stesso artista che tutt'oggi riceve molti consensi.

    Folklore

    Il folklore greco calabro è ricco nella tradizione orale. Le canzoni grecofone, la musica e la poesia sono particolarmente famose in Italia e in Grecia. Esistono gruppi folcloristici e di ricerca etnomusicale all'interno del territorio della Vallata dell'Amendolea e Bovesia calabrese come i Cumelca, i Megàli Ellàda e i Delia del Jalò tu Vúa, che cantano in greco calabro. A fine agosto si tiene a Bova Marina "O Nostos", un festival annuale di musica greco-calabra con la partecipazione di quasi tutti i gruppi grecofoni. Gruppi musicali del Salento che ripropongono i brani in lingua grika sono invece i Ghetonìa, gli Aramirè, i Manekà e gli Alla Bua. Inoltre artisti greci influenti come Dionysis Savvopoulos e Maria Farantouri hanno interpretato canzoni in greco calabro. Ogni estate a Melpignano, piccolo centro salentino, si svolge la famosissima Notte della taranta, a cui partecipano migliaia di giovani danzando tutta la notte sulle note della Pizzica in dialetto salentino e griko.

    Cantanti e gruppi popolari grecanici Salentini
    • Agapìfolk
    • Agrikò
    • Argalìo
    • Arakne Mediterranea
    • Aramirè
    • Astèria
    • Atanathon
    • Avleddha
    • Briganti di Terra d'Otranto
    • Cantori di Zollino
    • Canzoniere Grecanico Salentino
    • Dakkamè
    • Ensemble Terra d'Otranto
    • Ghetonìa
    • Manekà
    • Officina Zoé
    • Pino Zimba & Zimbarie

    Cantanti e gruppi popolari grecanici Calabresi
    • Astaki
    • Cumelca
    • Delia del Jalò tu Vúa
    • Megàli Ellàda
    • Nistanimera
    • Stella del Sud
    • Ta scipòvlita

    Teatro

    Gallicianò è stato al centro dell'attenzione sia nella musica che nel teatro: il teatro sensibilizza molto la gente, perché recitare in lingua greca è qualcosa di meraviglioso: per la dolcezza fonetica e per l'espressione stessa degli attori che esprimono molta passione al linguaggio a tal punto che hanno toccato l'animo a molti direttori teatrali tedeschi, polacchi, francesi ecc..per cui lo stesso artista di Gallicianò (Reggio Calabria) è stato ingaggiato da costoro per circa 5 settimane a divulgare il teatro in lingua greco calabra nella Valletta, Malta, Vienna, Monaco di Baviera, Catania e nei paesi del Medio Oriente come: la Palestina e Gerusalem.

    Musica

    Gallicianò è la patria della musica moderna e folkloristica greco calabra. Da circa mezzo secolo i suoi figli trasmettono al mondo intero suoni e canti antichi che rispecchiano la tradizione tra questi, il grecofono battezzato "Teodorakis" della musica greco calabra, Attilio Nucera, affermatosi anche nella musica internazionale per i suoi 30 anni nelle capitali europee, dove conobbe i grandi della musica mondiale e con un bakground musicale anche a livello internazionale. Interprete, con studi approfonditi sull’organetto, e le sue melodie, e tonalità. Per la prima volta nella città di Reggio e sicuramente in Italia “la sfida dell’organetto contro la fisarmonica “ tra i vari strumenti: 2 fisarmoniche, il basso, la chitarra, il sassofono, la batteria, e l’organetto In lingua greco calabra, patrocinato dal Comune di Condofuri, fu prodotto e tradotto dallo stesso artista una prima raccolta musicale in karaoke, con 35 canzoni con i testi dei più grandi compositori italiani e stranieri come: Mogol/Battisti, Migliacci/ Meccia , Migliacci Feliciano, Rocco Granata, Nannini/Paoli, John Lennon, John Lennon/Paul McCarteney, Bill Haley , Deandrè, Testa-Renis, Robifer/Rossi, Canfora/Amurri, Bigazzi-Polito, Ranieri, Rocky Robert, George Moustaky, Modugno-Bonaccorti, Verde/Modugno, Modugno/Migliacci, Riky Gianco-Detto-Don Backy, Battisti, Magoni-Buscaglione, Totò De Curtis, ecc., in lingua inglese italiana e greca. Esistono anche gruppi folcloristici locali e gruppi di ricerca etnomusicale all'interno delle varie associazioni come la Cumelca.it della Cum.El.Ca, i Megàli Ellàda dell'associazione Odisseas e il Delia del Jalò tu Vúa, che cantano in grecanico. A fine agosto si tiene a Bova Marina "O Nostos", un festival annuale di musica greco-calabra con la partecipazione di quasi tutti i gruppi grecanici. L'area ellenofona del reggino ogni estate è sede del festival musicale itinerante Paleariza che, nato come festival di musica grecanica, si è evoluto nelle ultime edizioni coinvolgendo gruppi etnici provenienti da altre realtà musicali di tutto il mondo. L'evento, ormai un appuntamento fisso annuale, costituisce un biglietto da visita etno-turistico e culturale dell’intera area grecanica della provincia reggina.

    Il festival Notte della Taranta

    Il festival è un progetto nato su iniziativa dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell’Istituto Diego Carpitella nel 1998, quando si decise di realizzare, all’interno dell’area ellenofona, un grande concerto in cui la locale musica folklorica si ibridasse con altre tradizioni musicali, rivitalizzandosi e stabilendo, in questo modo, anche una modalità diversa di composizione musicale contemporanea. La Provincia di Lecce è socia fondatrice dell’Istituto Diego Carpitella, che organizza l’evento insieme ai Comuni della Grecìa Salentina. L’iniziativa si è sempre più sviluppata nel corso di questi otto anni fino a raggiungere una dimensione tale da assumere un ruolo di rilievo in ambito nazionale e non solo. L’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina cura la gestione amministrativa, mentre la struttura organizzativa del gestore è composta da un gruppo di esperti. L’interesse crescente verso il Festival ha richiamato l’attenzione di istituzioni e privati che oggi collaborano e sostengono economicamente il progetto. Per l’edizione 2005, i promotori dell’iniziativa sono stati, infatti, secondo un protocollo d’intesa: Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e Istituto Diego Carpitella. La pianificazione e realizzazione del Festival avviene con il loro apporto unitario di carattere operativo, istituzionale, tecnico, di prodotti, di servizi, consultivo e finanziario. Il Comitato promotore concorda la nomina del direttore artistico, del direttore organizzativo, del gruppo operativo di allestimento del Festival, la redazione del programma nonché la relativa dotazione finanziaria. Tra i propositi esplicitati nel protocollo d’intesa del 2005, si ribadisce la promozione, in chiave turistica, del territorio salentino attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale. Per gli ottimi risultati raggiunti negli ultimi anni si è ipotizzata la costituzione di una Fondazione Notte della Taranta per non disperdere l'Orchestra popolare salentina, oramai in grado di calcare palcoscenici sempre più prestigiosi (degni di nota sono i concerti tenuti a Pechino, Roma, Bologna, Venezia, Amman e Duisburg). A partire dall’edizione del 2004 è stato organizzato a margine della manifestazione un laboratorio sulla parola, articolato in due parti: una dedicata alla conoscenza della poesia salentina della generazione che ci ha preceduti, l'altra in cui si è lavorato, invece, sulla creazione di componimenti poetici da parte degli stessi partecipanti al laboratorio. Il nucleo centrale dell’edizione del 2005 è stato, altresì, rappresentato da: una serie di concerti in rete in tutti i comuni della Grecìa Salentina e in quelli associati all’Istituto Diego Carpitella; un workshop di preparazione del concerto finale tenuto da un maestro concertatore, che riarrangia brani della tradizione musicale salentina; il concerto finale a Melpignano, dove presentare il lavoro ed il riarrangiamento preparato nel workshop. Il festival si apre ogni anno a Corigliano d'Otranto e termina con il grandioso concerto a Melpignano.

    Letteratura

    È importante mostrare la presenza di Calabresi nell'Umanesimo e nel Rinascimento. Infatti i grecisti in questo periodo venivano frequentemente dalla Calabria forse per la presenza di una forte influenza greca. Lo studio e la riscoperta del greco fu opera di due monaci del monastero di Seminara: Barlaam, vescovo di Gerace, e il suo discepolo, Leonzio Pilato. Leonzio Pilato, in particolare, è stato un grecofono nato vicino Reggio di Calabria, importante insegnante e traduttore del greco, coadiutore persino di Giovanni Boccaccio nelle traduzioni delle opere di Omero. Alla fine degli anni settanta l'associazione Jalò tu Vúa ha formato un gruppo di studio per impostare degli standard metodologici per l'insegnamento del greco-calabro e per redigere una grammatica per le scuole. Quest'ultima è stata pubblicata nel 1979 dal comune di Bova, nella forma di un pamphlet dal titolo La Glossa di Bova. Per le edizioni Iiriti è stata pubblicata nel 2005 la Grammatica sintassi e lessico della lingua grecocalabra di Filippo Violi e, sempre dello stesso autore, un testo per i bambini e i neofiti, dal titolo I Glòssa Dikìma jà ta pedìa. Negli ultimi anni sono stati pubblicati interessanti strumenti didattici, soprattutto ad opera di due studiosi uno grecanico: Filippo Violi e l'altro grecofono Filippo Condemi. Il Violi ha inoltre pubblicato l'unica Letteratura esistente sui Greci di Calabria. Altre pubblicazioni letterarie di Filippo Violi riguardano testi antologici e poetici in due volumi dal titolo I Nuovi Testi Neogreci di Calabria, alcuni testi lessicali come Lessico grecanico-italiano Italiano- grecanico, Lessici antropo-toponimici di Bova e Palizzi, di storia Storia della Calabria Greca, calendari trilingue (italiano, greco-calabro e neogreco). Il greco-calabro, penalizzato negli anni passati dalla mancanza di registri letterari e di un uso più elevato della lingua, che per tanti secoli è rimasta a livello di espressione familiare o di uso comune tra contadini e pastori, è oggi in grado di vantare una vasta produzione letteraria.

    Mezzi di comunicazione di massa

    Esistono quattro periodici in greco-calabro: I Riza che è trilingue (italiano, greco-calabro e greco moderno) ed è pubblicato dall'associazione Jalò tu Vúa, e CUMELCA, pubblicato dall'associazione omonima. Il primo ha cadenza quadrimestrale ed è scritto e per metà in greco-calabro, come CUMELCA che formalmente è un trimestrale, ma di fatto appare ad intervalli irregolari. Molto più regolari, e di ottima fattura grafica, sono invece i due periodici pubblicati regolarmente dall'Associazione ODISSEAS, e cioè I Fonì Dikìma e I Fonì tu Richudìu. Per il periodico I Fonì Dikìma si veda sul web grecanici.it. Al momento, anche a causa della crisi che affligge il panorama delle radio private locali, non esistono stazioni radio in lingua greco-calabra. Nel periodo tra il 1977 e il 1984, epoca del boom della radiofonia privata e locale, esistevano alcune qualche emittenti, come Radio San Paolo a Reggio, Radio Antenna Don Bosco a Bova Marina e RTM a Melito di Porto Salvo, che trasmetteva programmi in questa lingua.

    Elenco dei comuni di lingua greca in Italia

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    I comuni della Bovesia

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    I comuni della Grecia Salentina

    Elenco dei comuni italiani di Calabria, Puglia e Sicilia riconosciuti ufficialmente come di lingua greca secondo la legge 482/1999.

    Reggio Calabria
    • Bova - Chora tu Vua / Vua
    • Bova Marina - Jalo tu Vua / Fundaca
    • Condofuri - Kontofyria
    • Melito di Porto Salvo - Melitos
    • Roccaforte del Greco - Vunì
    • Roghudi - Richudi / Rigudi

    Lecce
    • Calimera - Kalimera
    • Castrignano de' Greci - Kastrignana
    • Corigliano d'Otranto - Choriana
    • Martano - Martana
    • Martignano - Martignana
    • Melpignano - Lipignana
    • Soleto - Sulitu
    • Sternatia - Sternatia Chora
    • Zollino - Tsuddhinu

    Messina
    • Messina - Μεσσήνη
     
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