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Tutte le chiese di Amaroni

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  1. Isabel
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    Tutte le chiese di Amaroni


    Chiesa Matrice Santa Barbara

    amaronip

    - Fonte -

    Sulla costruzione della chiesa Matrice, i primi atti relativi alla sua edificazione risalgono al 1793 e sono disposti presso l’ Archivio di Stato di Catanzaro. Tali atti chiedevano un finanziamento per la ricostruzione della Chiesa Matrice che venne distrutta durante il terremoto del 28 marzo 1783. Sei anni dopo il terremoto la Chiesa venne ricostruita in legno per poter assicurare il culto ai fedeli. Sebbene gli amaronesi non si trovassero in codizioni economiche tali per poter contribuire con del denaro alla sua ricostruzione, non fecero, tuttavia, mancare materiale e manodopera. Si cominciò così l’ opera di restauro , grazie al progetto dell’ ingegnere Claudio Rocchi il quale giunto ad Amaroni nell’ ottobre del 1790, portò con se documenti recanti le firme dell’ allora sindaco Vito Muzzì, del Notaio Nicola Muzzì e dell’ economo Tommaso Amerone. Le parti in legno come la porta centrale e il frontespizio sono da annoverare a Laurenzio e Nunzio di Serra. La chiesa fu consacrata al culto dal Vescovo di Squillace, i suoi affreschi portano la firma del famoso pittore Zimmatore Grillo di Pizzo Calabro. Le immagini della volta rappresentano il Battesimo di Gesù, S. Cecilia al piano, il sacrificio di Abramo, la Sacra Famiglia, S. Antonio, S. Barbara, S. Paolo e S. Pietro. Il tempio misura 28 metri in lunghezza, 22 in larghezza e 19 in altezza; la pianta ha forma rettangolare ed è divisa in tre navate. Alla chiesa si accede grazie ad una scalinata. Sul lato sinistro ci sono 39 colonne che funzionano da prospetto e portano alla navata laterale sinistra. Il portone centrale dà sulla piazza antistante ed è incorniciato da colonne in pietra scolpita. La facciata in intonaco liscio, vede posto, ad un altezza di 14 metri un cornicione in pietra. In alto è posta l’ effigie di S. Barbara in terracotta, collocata in una nicchia; sul lato destro troviamo la porta laterale da cui si accede alla navata, la porta è molto semplice, con piccole decorazioni e intagli. Alzando gli occhi si può osservare, il quadrante dell’ orologio, posto alla base della cuspide del campanile. Le due campane dell’ orologio sono collocate sulla parte superiore, sulle quali battono le ore, i due martelli dotati di meccanismi elettronici: l’ artefice di questo è Giuseppe Muzzì. Le tre grosse campane principali, sono poste ad ovest, nord, e a sud sotto gli archi sovrastate dal maestoso campanile a forma di cupola, che è alto 24 metri. All’ interno, la Navata centrale è divisa in tre parti da due muri, il soffitto è a volta, il pavimento è in graniglia. Il pulpito chiamato “ambone” è posto a sinistra, è in legno di noce intagliato dall’ artista Giovanni Versace. Gli intagli raffigurano la torre di S. Barbara, la forma è esagonale e sopra, vi è il leggio rigorosamente di legno. Posto al centro vi è il dominante Altare a forma di mensa e retto da due lastroni in marmo. Poco distante, vi è il più imponente altare in pregiato marmo con testine di Angeli ai lati, e al centro vi è il Tabernacolo chiuso da una porta in oro lavorato a mano. In alto domina maestosa sulla chiesa, nella sua Chiesa di cui è patrona l’ effige di S. Barbara, opera splendida di cui si ignora l’ autore e la data. Per tutta la popolazione Amaronese, la chiesa Matrice e la Santa, rappresentano un collante sociale e religioso fondamentale.


    Edited by Simona s - 12/8/2013, 11:38
     
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