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Italia - Etimologia dei nomi delle regioni

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  1. Isabel
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    Etimologia del nome Italia

    Italia - Con tale nome si indicava la parte meridionale della penisola, l'antico Bruttium (Calabria) meridionale abitato dagli abitanti della Magna Grecia, che venivano detti Italiótai-Itali di Re Italo, da lui deriverebbe il nome Italia, riferito inizialmente alla parte meridionale della Calabria, ovvero dall'Aspromonte alle Serre (attuali provincia di Reggio e parte delle province di Vibo Valentia e di Catanzaro) si estese successivamente a tutta la penisola. L'etimologia del nome, secondo una tesi antica, si basa sul nome greco italós, che significa toro, come forma contratta e grecizzata dell'umbro uitlu (toro: vedasi il latino uitellus, forma con suffisso diminutivo che significa vitello). Tale etimologia era stata già tramandata dagli stessi greci che vedevano l'origine del nome in Ouitoulía (ossia "terra dei tori") dal vocabolo "Italòi", termine con il quale i Greci designarono peraltro i Vituli, una popolazione che abitava le terre a sud dell'istmo di Catanzaro, grosso modo l'area ionica oggi occupata dalle provincie di Catanzaro e di Reggio Calabria e che adorava il simulacro di un toro. Il nome significherebbe quindi "abitanti della terra dei vitelli". Essa fu in seguito riproposta da Dionigi d'Alicarnasso, Varrone, Aulo Gellio e Sesto Pompeo Festo. Tale popolo avrebbe assunto il proprio nome dal leggendario re Italo, così che la zona precedentemente detta Ausonia avrebbe preso il nuovo nome di "Italia" (come riportato anche da Tucidide e Virgilio). Non a caso le popolazioni greche dell'Italia meridionale erano note ai contemporanei della madrepatria, nella loro totalità e nonostante le forti divisioni politiche interne, come Italioti (Italiotai-Itali).
    Fino all’inizio del V secolo avanti Cristo, con Italia si indicò solo la Calabria, in un secondo tempo il nome fu esteso a tutta la parte meridionale del Paese.
    Dalla Calabria alle Alpi. Nel secolo III, dopo le vittorie riportate dai romani contro i Sanniti e contro Pirro, si estese fino al Magra e al Rubicone. Nel 49 avanti Cristo, quando anche alla Gallia Cisalpina furono concessi i diritti di cittadinanza romana, anche le regioni settentrionali della penisola presero il nome di Italia. Tali confini vennero ulteriormente dilatati con la riforma amministrativa di Augusto (27 dopo Cristo) che li portò a ovest al fiume Varo (presso Nizza) e a est al fiume Arsa, in Istria.

    Etimologia dei nomi delle regioni italiane

    Valle d'Aosta - Il significato del nome della regione è chiaro: la valle di Aosta, l'unica città della regione, il cui nome a sua volta in origine era Augusta Praetoria Salassorum in onore dell'imperatore romano Augusto che la fondò e in ricordo dei Salassi, il popolo autoctono sconfitto dai romani. Il nome Aosta non è dunque che la continuazione di Augusta commemorativo di Augusto ( fu fondata nel 24 o 25 a.c) ; l'aggiunta "Praetoria" si deve al fatto che inizialmente il suo fondatore Terenzio Varrone Murena vi insediò una colonia di pretoriani.

    Piemonte - La regione che oggi viene chiamata Piemonte, dal latino ad pedem montium, letteralmente «ai piedi dei monti». Il nome Piemonte fu adottato, per la prima volta, nella prima metà del XIII secolo, per indicare un territorio molto ristretto compreso tra Dora Riparia, Po e Sangone, che acquisì una vera e propria fisionomia politica nel XV secolo, passando da Signoria a Principato; a partire da questo secolo, la storia del Piemonte si andò sempre più identificando con quella del Ducato dei Savoia.

    Lombardia - Anticamente la parola lombardo ebbe un’estensione più ampia rispetto a quanto accade oggi, in quanto indicava genericamente gli abitanti dell’Italia settentrionale, esclusi tutt’al più quelli della Romagna (cioè di quella regione storica divisa tra Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Repubblica di San Marino). Lombardia è la forma sincopata del termine medievale Longobardia in uso nell’Italia bizantina per designare la parte della penisola dominata dai Longobardi, in opposizione alla rimanente, allora detta Romània. Più esattamente si dovrebbe parlare di Langobardia e di Langobardi: in greco infatti si diceva Laggobardìa, e in latino Langobardi, rispecchiandone la discussa etimologia. Dopo l’888 si indicò col nome di Longobardia la marca carolingia comprendente Milano. Ma ancora nel basso medioevo l’accezione del toponimo valicava di molto i confini dell’attuale Lombardia, avvicinandosi a comprendere l’intera Italia settentrionale. Solo dalla costituzione del Regno d’Italia (1861) il toponimo si riferisce all’attuale suddivisione amministrativa.

    Liguria - I Liguri (in greco ????e?, Ligues e in latino Ligures) erano un'antica popolazione. Questa popolazione che ha dato il suo nome all'odierna regione della Liguria da dove proveniva, estendeva la sua area di influenza in epoca protostorica in tutta l'Europa occidentale ed in epoca storica dal sud della Francia, Massalia e Provenza, fino al centronord Italia, odierna Toscana, ed in genere sulla Pianura padana, odierne Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e parte del Veneto.

    Friuli Venezia Giulia - Il nome di questa regione indica una composizione di due zone geografiche distinte, ma tutte e due derivano dal latino ‘gens Iulia’ (la famiglia a cui appartiene Giulio Cesare). Friuli originariamente ‘Forum Julii’ era il nome di un centro commerciale (forum significa mercato), costruito dai Romani, nell’attuale città di Civedale. Il nome della città poi si estese a tutta la regione. Venezia Giulia invece è un nome recente che ricorda gli abitanti Veneti e la ‘Gens Iulia’. Dopo la prima Guerra Mondiale il territorio dell’attuale regione faceva parte del Veneto, insieme ad alcune zone della ex-Iugoslavia. Dopo la seconda guerra mondiale si persero i nove decimi della Venezia Giulia e riunendo il Friuli con quello che era rimasto della stessa, si istituì l’attuale Regione.

    Veneto - Al tempo dei Romani la Regione si chiamò Venetia dal nome dell’antico popolo che l’abitava. Questa regione si chiamò anche Venezia Euganea, derivante sempre da antichi abitanti (Euganei) che vennero poi assorbiti dai Veneti. Con la Venezia Tridentina e la Venezia Giulia, la Venezia Euganea forma le cosiddette ‘Tre Venezie’.

    Trentino Alto Adige - Questa regione ha due nomi perché è composta da due regioni distinte: la parte meridionale è il Trentino che prende il suo nome dal capoluogo, cioè Trento, dal latino Tridentum (antico municipio) e la parte settentrionale Alto Adige, chiamata così perché è situata nel bacino del corso superiore di questo fiume. Sud Tirolo è il nome tedesco dell’Alto Adige perché fino al 1918 questa regione faceva parte del territorio austriaco del Tirolo. Successivamente la regione si chiamò Venezia Tridentina fino al 1948, anno in cui prese il nome attuale. Altre valli da ricordare sono: la Val di Sole, la Val Pusteria e la Val di Non percorse dal fiume Noce, le Valli di Cembra, la Valle di Fiemme e la Val di Fassa percorse dal fiume Avisio, la Val Sugana percorsa dal Brenta e la Val Gardena. I valichi che mettono il Trentino Alto Adige in comunicazione con l’Austria, sono il Passo di Resia, il Passo di Dobbiaco e quello del Brennero. Tra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige ci sono il Passo dello Stelvio e il passo del Tonale. Il Passo Pordoi e il Passo Rolle mettono in comunicazione la Regione con il Veneto.

    Emilia Romagna - Nel II secolo a.C. si costruì in onore del console romano Marco Emilio Lepido una strada che collegava Rimini a Piacenza e si chiamò Aemilia. Da questa strada è stato dato il nome alla Regione. Nel VI secolo d.C. i Romani persero questo territorio che venne spartito tra i Longobardi e i Bizantini, chiamando rispettivamente queste terre Longobardia e Romania. La zona dell’attuale Romagna era di dominio bizantino. Con l’unità d’Italia, alla Regione venne ridato il nome originario di Emilia. Solo nel 1947 è stato assegnato l’attuale nome di Emilia Romagna.

    Toscana - La zona compresa tra l’Arno e il Tevere era il territorio degli Etruschi o Tuschi nell’epoca preromana. Il nome della Regione in quei tempi era Etruria o Tuscia. Successivamente da Tuscia si formò il nome di Toscana.

    Marche - Ancora prima dell’arrivo dei Romani, abitavano la Regione i Piceni, una popolazione di origine italica, nelle colline e i Galli Senoni confinati lungo il litorale costiero. Con le conquiste da parte dei Romani questa zona venne chiamata, conservando il nome dagli abitatori, Picenum. Ci vollero circa dieci secoli perché si potesse chiamare Marche. Nella lingua antica tedesca ‘Mark’ significa regione di confine. Difatti le Marche divennero zona di confine con il Sacro Romano Impero. I feudi che gli imperatori davano ai nobili da condurre di chiamavano marchesati, da cui presero il nome la Marca di Fano, la Marca di Camerino, la Marca di Ancona. Ecco spiegata la ragione del perché oggi pur essendo una singola regione, ha il nom

    Lazio - Il nome della regione richiama l'antico nome - Latium - dato alla regione dai Latini, progenitori degli antichi romani ed a loro volta così chiamati perché stabilitisi su di un territorio largo ("latus" in latino), inteso anche come "paese pianeggiante". Secondo le discusse tesi di Giovanni Semerano il termine deriverebbe invece per aferesi della voce accadica illatum, ellatum (che significa confederati), che avrebbe dato origine anche al termine greco ?????-????d?? ("Ellade"). L'etimologia farebbe pertanto riferimento non tanto alla pianura laziale, ma alla confederazione albana dei popoli latini.

    Umbria - Originariamente in questa Regione vivevano due popoli italici antichissimi: gli Umbri e gli Etruschi. All’epoca romana dell’imperatore Augusto, che determinò i confini, questa Regione si estendeva fino alla costa adriatica delle Marche e a occidente lasciava all’Etruria la zona del Lago Trasimeno. Dopo la caduta dell’Impero Romano la Regione fu spartita tra i Longobardi e i Bizantini. Nel tempo queste zone rimasero sempre divise in tanti piccoli stati, tra i quali diventarono molto potenti le Signorie dei Monferrato e dei Malatesta.

    Abruzzo - Storicamente il nome Abruzzo deriva dal nome della contea dell'Aprutium, situata nel teramano, e a sua volta il nome Aprutium deriva dall'antico popolo dei pretuzi che popolava quel territorio.

    Molise - La combattuta situazione storica di questa Regione ha lasciato dei profondi segni che il tempo non ha ancora risanato. Questo territorio divenne terra dei Sanniti; conquistata dai Longobardi, Saraceni, Bizantini, per finire più tardi terra di Federico II. Fu allora che il nome Molise prese piede, in quanto tra i diversi feudi nei quali era divisa, prevalsero i conti Molise. Più tardi nella Regione si abbatté un crollo economico-sociale, che continuò anche dopo l’annessione al Regno d’Italia, dove il Molise insieme agli Abruzzi formarono un’unica Regione. Nel 1963 il Molise si divise dagli Abruzzi per essere indipendente.

    Campania - Il nome della regione Campania deriva dal periodo Romano durante il quale la zona di Capua era chiamata Agro Capuano, nome poi divenuto Agro Campano ed infine Campania. Il nome Campania in realtà designava solo la fascia costiera. Durante i vari periodi storici l'attuale regione era divisa tra vari regni e ducati di differenti casate Con la formazione del Regno d'Italia nel 1861, la Campania incorporò i vari ducati del passato e ampliò la propria estensione territoriale.

    Basilicata - Esistono varie ipotesi sull'origine del toponimo Lucania: dai Lucani, popolazione osco-sabellica proveniente dall'Italia centrale, che a loro volta avrebbero preso il nome dall'eroe eponimo Lucus; dal termine latino Lucus ("Bosco"); dal termine greco Lykos ("Lupo"); dai Lyki, popolazioni provenienti dall'Anatolia che si sarebbero stabiliti nella valle del fiume Basento. Il toponimo Basilicata compare nel XIII secolo. Proviene dal greco Basilikos, termine con cui venivano chiamati i Governanti bizantini della Regione. Basilikos in greco vuol dire "funzionario del re" e deriva da un'altra parola greca: Basileus (Re). Durante il periodo fascista la regione riprese il nome Lucania, ma con la nascita della Repubblica tornò a chiamarsi Basilicata, anche se nella Carta Costituzionale sono stati indicati entrambi i nomi.

    Puglia - La denominazione Puglia deriverebbe da a-pluvia, non precisamente nel significato letterale di "priva di pioggia", ma in quello oraziano, cioè "assetata, arida" in relazione non solo al clima ma anche alle caratteristiche del tipo di terreno predominante, qual'è la terra rossa; in una parola, all'ambiente. La dizione "Apulia" fu impiegata per la prima volta ufficialmente con specifico senso territoriale-amministrativo, quando l'Italia venne ripartita da Augusto in 11 "regiones"; di esse la "regio secunda" fu denominata esattamente "Apulia et Calabria". Però, in quella suddivisione i confini di detta regione erano nettamente diversi da quelli attuali, cioè più ampi.

    Calabria - Il nome Calabria deriva dal greco Kalon/Calon o Calos che significa "buono, bello, onesto" e Brio che vuol dire "abbondo, emano, scaturisco" e dunque significa "abbondante d'ogni bene, paese ove scaturisce ogni bene"; "Faccio sorgere il bene", per la fertilità del suo territorio, e può considerarsi un sinonimo di "Ausonia" dal verbo "auxo-abbondo". Infatti ancora oggi tutta la zona costiera, è ricca di vasti oliveti, agrumeti e frutteti con produzioni tipiche, quali il bergamotto ed il cedro, e sempre abbondante è stata la produzione di ortaggi e di frutta, che oggi vengono abbondantemente esportati. Il toponomo tuttavia non è sempre appartenuto alla regione. Successivamente il termine Calabria venne trasformato in "Calabrie" per indicare tutto il territorio comprese tra le 2 penisole (salentina e calabra). Un altro riferimento lo possiamo trovare in Apulia et Calabria nel quadro della toponomastica mediterranea, In, Atti e Memorie del VII° congresso internazionale di scienze onomastiche, Firenze 1962 di G.Alessio ove per la Calabria viene indicata la base preromana cal- cala- "roccia".

    Sicilia - Il termine « Sicilia », che, fin all'antichità classica, prese il posto di Trinàcria e anche di Sicània (cioè terra dei Sicani, fra i primi abitatori dell’Isola). In realtà il termine « Sicilia », in età medievale, non designò soltanto l’Isola, ma fu esteso anche alla penisola per indicare i domini normanno-svevi, dell'Italia meridionale. Secondo il grammatico latino Marco Terenzio Varrone, il termine « Sicilia » deriverebbe dalla voce italica sica che sta ad indicare la falce. Pertanto «Sicilia » significherebbe «terra di falciatori», questo perché i Romani consideravano la Sicilia come la regione più ricca di grano per approvvigionare Roma. Occorre tuttavia far notare che il termine «Sicilia» è anteriore alla dominazione romana, che cominciò nell’isola solo dal 264 a.C. Di qui si possono avanzare differenti interpretazioni del toponimo (in linguistica e geografia, il toponimo è il nome proprio di un luogo, dal greco tópos 'luogo').

    Sardegna - Il nome Sardegna deriva da quello dei suoi antichi abitatori: i Sardi. Ben conosciuta nell'antichità sia dai Fenici che dai Greci, fu da questi ultimi chiamata Hyknusa o Icnussa (?????ssa), mentre i Latini la chiamarono invece Sardinia. Il nome, di antiche origini, deriva infatti, dal latino Sardinia, con cui i Romani chiamavano la Sardegna e nome della provincia romana di Sardegna, costituita nel 227 a.C, ma precedente a questo periodo. La Sardegna era chiamata dai Greci Sardò, prendendo questo nome da Sardo, figlio di Eracle che secondo la leggenda sarebbe giunto nell'isola a capo di alcuni colonizzatori libici. La Sardegna era chiamata dai greci anche Ichnussa, dal greco ichnos (orma di piede umano), per la sua caratteristica forma (da cui anche Sandaliotis, da sandalion, sandalo). La radice "sard" , che identifica l'ethnos dei Sardi, appartiene al substrato linguistico mediterraneo preindeuropeo. Si ritiene che i Sardi della protostoria indicassero la loro terra e se stessi con nomi che derivano da questa base. Il più antico e sicuro documento scritto dell'etimo (Srdn) è contenuto nella fenicia "stele di Nora" che risale alla fine del IX sec. a.C.. Un altro importante documento è databile nel VI secolo a.C.: si tratta di un trattato di amicizia stipulato dagli abitanti della potente città magno-greca di Sibari e dal popolo dei Serdàioi, i Sardi secondo alcune accreditate ipotesi, il cui testo fu inciso su una tavola di bronzo che fu deposta nel famoso santuario panellenico di Zeus ad Olimpia. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che i Sardi siano da riconoscere anche nei "Serdan", uno dei "Popoli del Mare" menzionati nei documenti egiziani tra il XVI e il XIII secolo a.C. Tutto questo lascerebbe immaginare una civiltà nuragica molto avanzata ed intraprendente nel bacino del Mediterraneo.

    Edited by Isabel - 29/8/2014, 19:23
     
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