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Storica sentenza: Il tribunale ordina che il cranio del “Brigante” Villella torni in Calabria

Il tribunale di Lamezia dà ragione al Comune di Motta Santa Lucia e condanna il Museo “Lombroso” di Torino: dovrà restituire i resti e pagarne le spese di trasporto e tumulazione

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  1. Isabel
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    ''Dopo restituzione resti Brigante Villella chiediamo quelli di Carmine Crocco''

    ''Di fatto con questa storia il governo piemontese ha massacrato l'opposizione politica meridionale, che chiedeva terre da coltivare, ospedali, scuole e strade. Quella civilta', insomma, promessa con una unificazione mai avvenuta. ''Dei briganti serve una nuova narrazione, che faccia conoscere il loro grido di giustizia.


    Roma, 7 ott. (Adnkronos) - ''Un atto riparatorio e tardivo della giustizia italiana, una vittoria postuma del movimento dei briganti meridionali''. L'attore Ulderico Pesce, direttore del Centro Mediterraneo delle Arti e impegnato da anni in battaglie meridionaliste, commenta cosi' la sentenza del tribunale di Lamezia Terme, per la quale il museo 'Cesare Lombroso' di Torino dovra' restituire il cranio del brigante calabrese Giuseppe Villella, su cui nel 1871 Lombroso asseri' di aver rintracciato la fossetta occipitale mediana (a dimostrazione della teoria della delinquenza atavica), al comune di Motta S. Lucia, in provincia di Catanzaro.

    ''Ora chiedo la restituzione dei resti di Carmine Crocco, il brigante di Rionero e di Eustachio Paolo Chita, detto Chitaridd, il brigante di Matera, ancora esposti nel museo Lombroso. Ma chiediamo anche, a gran voce, la sepoltura di Andrew Leonard, il soldato inglese che combatteva nell'esercito anglo-napoletano contro le truppe napoleoniche, morto a Maida in Calabria il 4 luglio 1806''.

    ''Il cranio del brigante Villella, impegnato da anni sul fronte del teatro civile- era esposto al museo perche' caratterizzato dalla fossetta occipitale mediana interna, che secondo il Lombroso attestava la criminalita' per nascita. Per lo stesso medico -rimarca il meridionalista- anche l'anarchico Giovanni Passannante era nato delinquente, proprio perche' presentava la stessa fossetta che in realta' caratterizza i crani dei meridionali, e che non e' affatto 'segno' di criminalita'''.

    ''Di fatto con questa storia il governo piemontese ha massacrato l'opposizione politica meridionale, che chiedeva terre da coltivare, ospedali, scuole e strade. Quella civilta', insomma, promessa con una unificazione mai avvenuta. Le immagini dei briganti, fissate sulla lastra di bromuro, raccontano una ribellione che non si puo' ridurre a delinquenza''.

    ''Dei briganti serve una nuova narrazione, che faccia conoscere il loro grido di giustizia. Unghie nere e orgoglio del Sud. Un affare di coscienza civile. Perche' i fucilatori non prevalgano sui vinti''.


    Edited by Simona s - 2/8/2013, 13:41
     
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7 replies since 6/10/2012, 18:09   1103 views
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